quinto intervento dott. Paolo Manazza, il mercato delle opere d'arte.
Non ha resistito, nonostante sapesse che in sala erano presenti l'avvocato della fondazione e Flaminio Gualdoni, che appena ha visto che ero presente ha deciso di lasciare la conferenza, ha subito ben chiarito su Piero Manzoni circa la situazione in cui è morto, scacciato di casa dalla famiglia, con la stufa spenta nel suo studio di via Fiori Chiari al numero 16.
Ha chiarito che Germano Celant non sapesse come muoversi per il primo Catalogo di Prearo del 1975, che il valore delle opere variano da 300 a 500 mila lire e che a nessuno gli fregava niente di avere l'opera pubblicata oppure no.
Ha chiarito che la prima cosa che chiede un collezionista "Ma è pubblicata sul primo o sul secondo Celant?" la differenza sta tra 10M ed 1M di euro!
Che Manzoni non può aver realizzato il numero di opere che la fondazione gestisce 1144 + 67 + 62.
Alla domanda ma chi comanda nel mondo dell'arte?
Risposta Christie's Sotheby's e le fondazioni od archivi sulla cui gestione taccio.
Sollecitato ha detto che l'archivio Fontana lavora bene, che altri archivi hanno interessi economici nella gestione dell'artista quindi non sono attendibili.
Cinque minuti di applausi, poi sono dovuto andare a lavorare, ma la gioia dura tuttora.
Sala gremita, persone in piedi.