Pino Pascali

bellissima
non la ricordavo.

hai postato in serie Pascali, Boetti e Fontana :clap:
e adesso che ci tocca :terrore:

leoncino stai dando il meglio :yes:
 
Museo Pino Pascali, Polignano a Mare – fino al 25 gennaio 2015.

Il mare di Pino Pascali e il cielo di Luigi Ghirri si guardano e si rimirano. A celebrare il 79esimo anniversario della nascita dell’artista pugliese, in un confronto dal grande fascino.


Da una parte 32 mq di mare circa, opera del 1967 proveniente dalla GNAM di Roma, costituita da una lamiera in ferro e acqua colorata all’anilina nelle declinazioni dell’azzurro più vivido.

Dall'altra l’opera di Luigi Ghirri, invece, è Infinito del 1974 e proviene dal CSAC, centro studi di Parma. Il fotografo emiliano cattura con le prime reflex squarci di cielo: scatta una foto al giorno per un anno, assemblando il tutto in un pannello di oltre tre metri per due e non certo in ordine consequenziale, ma in base ad assonanze ideali tra le foto, in relazione alle variazioni della luce e del colore. In una sintesi estetica che lascia trasparire, in tutta la sua levità e soavità, l’esperienza estetica di Ghirri, simboleggiando la relatività della fotografia di fronte all’incommensurabilità della natura.
 

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Arrivavano scivolando sulla nebbia dei mattini tropicali, sinuose e terribili, ed era impossibile capire da lontano se corressero sull’acqua o galleggiassero in aria.

Si avvicinavano con la seduttiva minaccia dei loro muggiti indistinti – in realtà il crepitare del legno e delle gomene, lo sbattere delle vele tese – pronte a ghermire e rapire, risucchiare e inghiottire.
Per le tribù costiere dell’Africa Occidentale le polene delle navi portoghesi erano sirene, donne-mostro che puntavano su di loro risa beffarde e seni violenti, sguardi magnetici e maliarde certezze di sventure. Nascono dalla tradizione e trasmissione di quegli incontri da incubo, dalla malefica eccitazione che li ammantava, le Sirens di Virginia Ryan (Canberra, 1956), che restituisce i suoi continui e costanti soggiorni africani (e la conoscenza scientifica, da etno-antropologa, di quelle terre) in un potente progetto installativo.
La memoria dell’antico schiavismo si fonde alla percezione di quello, più subdolo, contemporaneo, alla prassi che vuole così tante donne africane ricorrere ad extension per obliare nell’ordine plastificato di un’acconciatura liscia i propri incontenibili capelli crespi: cercando così di piegarsi al gusto occidentale. Le sirene di Virginia Ryan sono allora mostruosi bozzi di chiome nerissime, goffi e pelosi serpenti marini che strisciano dalle sale della Fondazione Pino Pascali, dove furono esposte un anno fa, fino a quelle del Museo Civico di Castelbuono. Per una mostra, curata da Laura Barreca e Santa Nastro, che guarda all’altra sponda del Mediterraneo, ai cliché di un’Africa mai così drammaticamente vicina eppure così eternamente lontana.
Le creature mostruose di Ryan si accompagnano a quelle disegnate dall’ivoriano Frédéric Bruly-Boaubré e ai bozzetti che portarono Pino Pascali a usare l’immaginario esotico del Continente Nero come spunto per una delle sue campagne per la RAI. Un safari in kodalite quello dell’artista pugliese, tra fiere viste per lui solo allo zoo e fantasiosi totem creati grazie a un meltin’ pot visuale di riferimenti soavemente contraddittori. Nella costruzione di un’Africa che diventa Isola Che Non C’è. Dove Peter “Pascali” Pan imperversa con i suoi deliziosi deliri creativi.

fonte :
Pino Pascali l
 

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immagine di archivio.
 

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UNO SGUARDO ATTRAVERSO.

"Io mi propongo di vendere il frutto

del mio ingegno, presupponendo di avere

tale ingegno, e pertanto mi colloco nella

schiera di quei pennivendoli, cortigiani,

sicari, mercenari che sono la gloria delle

nostre lettere. Sono ambizioso o sono

pronto a degradarmi in ogni modo?
"


:D:D
geniale, eh?
 

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"Non esiste un’arte eretica. Il compito dell’arte è quello di essere sempre diversa dal passato, di aggiornarsi. Esiste solo l’arte aggiornata"

(Gillo Dorfles, estratto da in'intervista del 21 luglio 2014 )

:o
 
la tanto gradita
Fondazione Prada

qualche volta non ha talenti da riscoprire :o
ma qualche volta riesce a incantarmi

"Exhibition view of Fondazione Prada’s opening exhibition at Ca’ Corner della Regina, Venezia
Courtesy Fondazione Prada Photo Attilio Maranzano
"
 

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Mi accorgo solo ora di una sezione dedicata all'immenso Pino Pascali..... nella mia piccola collezione vi è un piccolo lavoro, ma (e scusate se è poco....) è stato esposto in Biennale a Venezia (oltre che in tanti altri posticini interessanti)!

Grandissimo Pino:bow:.....ottimo compagno di collezione di Michele!
 
Solo per solleticare la curiosità di qualcuno.....il retro del mio Pascali....,:D
 
Solo per solleticare la curiosità di qualcuno.....il retro del mio Pascali....,:D

Ma tu mio caro non hai una collezione.:no:
Hai un Museo.:eek:

Rinnovandoti i miei più vivi complimenti :bow: :clap: .........

ti dico pure che.....

....ti invidio un pochino.:'(

Ma proprio poco poco.:D:p
 
MACRO - Museo d'Arte Contemporanea Roma
 

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