Polizze ramo I e restituzione del premio in caso di haircut, richiesto parere legale

  • Ecco la 67° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Nell’ultima settimana borsistica, i principali indici globali hanno messo a segno performance positive. In assenza di dati macro di rilievo, gli operatori si sono focalizzati sugli utili societari e sulle banche centrali. La stagione delle trimestrali è infatti entrata nel vivo in Europa e a Piazza Affari con oltre la metà dei 40 titoli che compongono il Ftse Mib ad alzare il velo sui conti. Per quanto riguarda le banche centrali, la Reserve Bank of Australia ha lasciato i tassi di interesse invariati, come previsto. Anche la Bank of England ha lasciato fermi i tassi, con due voti a favore di un taglio immediato sui nove totali. La Riksbank svedese ha invece tagliato i tassi per la prima volta in otto anni, riducendo il costo del denaro di 25 punti base al 3,75%, evidenziando la divergenza dell’Europa dalla linea dura della Fed. Per continuare a leggere visita il link

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Come da titolo:
"Buongiorno,
chiedo, se esistono, quali sono le normative (IDD o circolari IVASS e quant'altro) che autorizzino le compagnie assicuratrici a restituire al contraente meno del premio versato relativamente alle polizze vita ramo I nel caso di un default e conseguente haircut dei BTP italiani (di cui le gestioni separate collegate alle suddette sono pieni) o anche di haircut di altri paesi importanti dell'eurozona (fatto altamente improbabile ma non impossibile). Cordiali saluti."

Internet non aiuta un granché (troppe opinioni discordanti e troppe brochure pubblicitarie delle compagnie assicuratrici), per cui con questo parere legale tagliamo la testa al toro definitivamente. Risposta entro venerdì.
 
Come da titolo:
"Buongiorno,
chiedo, se esistono, quali sono le normative (IDD o circolari IVASS e quant'altro) che autorizzino le compagnie assicuratrici a restituire al contraente meno del premio versato relativamente alle polizze vita ramo I nel caso di un default e conseguente haircut dei BTP italiani (di cui le gestioni separate collegate alle suddette sono pieni) o anche di haircut di altri paesi importanti dell'eurozona (fatto altamente improbabile ma non impossibile). Cordiali saluti."

Internet non aiuta un granché (troppe opinioni discordanti e troppe brochure pubblicitarie delle compagnie assicuratrici), per cui con questo parere legale tagliamo la testa al toro definitivamente. Risposta entro venerdì.

per me no a primo acchitto, le compagnie investono non solo in titoli di stato e sono obbligate a darti quanto pattuito, problemi loro dove e come hanno investito, comprano anche oicr e azioni e bund, inoltre la garanzia non è soltanto nella gestione separata ma nelle stesse riserve matematiche della compagnia, diverso se la legge cambia e gli attivi vengono ridenominati in altra divisa, mi sembrano paure esagerate.
 
per me no a primo acchitto, le compagnie investono non solo in titoli di stato e sono obbligate a darti quanto pattuito, problemi loro dove e come hanno investito, comprano anche oicr e azioni e bund, inoltre la garanzia non è soltanto nella gestione separata ma nelle stesse riserve matematiche della compagnia, diverso se la legge cambia e gli attivi vengono ridenominati in altra divisa, mi sembrano paure esagerate.
Questo è quello che dicono le compagnie ma ci sono in rete altri articoli come questo:
Polizze vita, Demozzi (Sna): "Ora attenzione al ramo I" - Bluerating.com
e simili.

Concordo che è evento altamente improbabile ma non impossibile, come detto.

Ne ho spacchettate diverse GS e la preponderanza di BTP è altissima (oltre il 70%).
 
Questo è quello che dicono le compagnie ma ci sono in rete altri articoli come questo:
Polizze vita, Demozzi (Sna): "Ora attenzione al ramo I" - Bluerating.com
e simili.

Concordo che è evento altamente improbabile ma non impossibile, come detto.

Ne ho spacchettate diverse GS e la preponderanza di BTP è altissima (oltre il 70%).

Scrive che l’ivass ha concesso autorizzazione...poi sta alle condizioni di polizza...
Chi ha i prodotti con garanzia se li tiene, chi dovesse sottoscrivere invece prodotti con garanzia parziale, se e mai il mercato andrà in quella direzione, si ritroverà ad avere la garanzia parziale scritta in condizioni di polizza...
È comunque un problema assai relativo secondo me...se salta il Btp voglio vedere una Gesav di Generali da 40 e spicci miliardi (di cui metà titoli di stato) come fa a garantire la restituzione integrale del capitale a tutti (più tutte le gestioni satellite in pancia al leone tipo la global, rialto, rispav e compagnia cantante....idem per altre big con gestioni da decine e decine di miliardi...
 
Scrive che l’ivass ha concesso autorizzazione...poi sta alle condizioni di polizza...
Chi ha i prodotti con garanzia se li tiene, chi dovesse sottoscrivere invece prodotti con garanzia parziale, se e mai il mercato andrà in quella direzione, si ritroverà ad avere la garanzia parziale scritta in condizioni di polizza...
È comunque un problema assai relativo secondo me...se salta il Btp voglio vedere una Gesav di Generali da 40 e spicci miliardi (di cui metà titoli di stato) come fa a garantire la restituzione integrale del capitale a tutti (più tutte le gestioni satellite in pancia al leone tipo la global, rialto, rispav e compagnia cantante....idem per altre big con gestioni da decine e decine di miliardi...
È un discorso simile al FIDT dei conti deposito. Sappiamo tutti che anche in assenza di default e con l'economia che scoppia di salute, se facciamo una mobilitazione mondiale per ritirare tutti dalla banca o dall'assicurazione contemporaneamente, verrebbero soddisfatti, ad esagerare, il 10% di noi...per le banche hanno risolto con il bail in.
 
Allora, i punti salienti del parere legale:

1) Non esistono leggi o regolamentazioni che consentano alle compagnie di restituire meno del premio versato
2) Non esistono nemmeno leggi o regolamentazioni che non consentano alle compagnie di restituire meno del premio versato, per cui
3) Si ci deve attenere al contratto, se il contratto parla di non intaccare il premio versato così deve essere
4) In caso di Haircut si può fare causa alla compagnia, in quanto non ha scelto titoli sicuri (prerogativa delle gestioni separate), la quale avrebbe l'obbligo di dimostrare la non prevedibilità di quanto accaduto
5) 10 anni fa sono fallite 3 banche islandesi. Chi aveva delle ramo I di compagnie assicuratrici italiane, investite con sottostanti emessi da queste 3 banche, tramite slittamento delle scadenze (con il beneplacito dei contraenti) ha ricevuto indietro integralmente il capitale investito

Ottimo, ottimo, ottimo parere legale. Veramente completo ed esaustivo.
 
Ultima modifica:
Guarda che le banche islandesi con le ramo primo non c’entrano niente. Le obbligazioni erano sottostanti a unit linked. E non è vero che tutti hanno recuperato... i clienti della Vicentina erano stati risarciti con una obbl. Zero coupon subordinata... indovina che fina ha fatto...
 
Guarda che le banche islandesi con le ramo primo non c’entrano niente. Le obbligazioni erano sottostanti a unit linked. E non è vero che tutti hanno recuperato... i clienti della Vicentina erano stati risarciti con una obbl. Zero coupon subordinata... indovina che fina ha fatto...
Effettivamente l'avvocato non ha detto ramo I o III per le banche islandesi, l'ho dedotto io, meglio.
 
Allora, i punti salienti del parere legale:

1) Non esistono leggi o regolamentazioni che consentano alle compagnie di restituire meno del premio versato
2) Non esistono nemmeno leggi o regolamentazioni che non consentano alle compagnie di restituire meno del premio versato, per cui
3) Si ci deve attenere al contratto, il contratto parla di non intaccare il premio versato così deve essere
4) In caso di Haircut si può fare causa alla compagnia, in quanto non ha scelto titoli sicuri (prerogativa delle gestioni separate), la quale avrebbe l'obbligo di dimostrare la non prevedibilità di quanto accaduto
5) 10 anni fa sono fallite 3 banche islandesi. Chi aveva delle ramo I di compagnie assicuratrici italiane, investite con sottostanti emessi da queste 3 banche, tramite slittamento delle scadenze (con il beneplacito dei contraenti) ha ricevuto indietro integralmente il capitale investito

Ottimo, ottimo, ottimo parere legale. Veramente completo ed esaustivo.

Mi pare chiaro che il contratto in essere non ammette alla compagnia scelte unilaterali, nel caso di haircut l'assicurazione prenderebbe sul groppone perdite in conto capitale rimettendoci senza che sia per quest'ultima possibile scaricarle sui risparmiatori, altrimenti che gestione separata sarebbe?
Ciò detto è impensabile pensare ad uno scenario di default totale sul debito pubblico italiano, se ci fossero situazioni di mancato onoramento del debito queste passerebbero per vie quali haircut parziali (per rimettere in sesto i rapporti basterebbe tagliare un 25% del totale, portando il debito/PIL al 100%) o di rinegoziazione e allungamento di scadenze e sospensione nel pagamento delle cedole (cioè dei default non espliciti, ma cammuffati).

Per avere contezza quantitativa un pò più precisa del rischio bisogna comunque guardare l'esposizione delle varie compagnie assicurative ai titoli di Stato italiani, avevo fatto un'analisi sbrigativa poco fa, la trovi qui (post #122]:

Miglior polizza vita a capitale garantito?
 
Ultima modifica:
E' comunque vero che, per quanto tutte le assicurazioni che operano in Italia lo fanno con controllate italiane, Aviva essendo inglese e non facendo molto business da noi è sicuramente più resiliente di Generali (per fare un nome) a potenziali problemi del nostro debito pubblico. Partendo da questa idea ho provato a vedere quanto ogni assicurazione è esposta al "rischio BTP" è il risultato è il seguente:

- Aviva circa 50% del patrimonio netto;
- Allianz il 29% (calato molto dal 2014 in poi);
- Axa il 31%;
- Zurich il 30% circa;
- Reale Mutua circa il 200%;
- Generali il 246%;
- Cattolica più del 500%.

Quindi l'esposizione è ben differente e le assicurazioni straniere in uno scenario di crisi italiana avrebbero ben più armi per potersi difendere sicuramente perdendoci ma non saltando per aria, cosa che non avverrebbe per le assicurazioni italiane che sono, chi più chi meno, sovraesposte. Sarebbero comunque puntellate da aiuti pubblici, specialmente se si tratta di istituzioni sistemiche (per esempio Generali).
Riporto qua il post. Non mi è chiara la metodologia di calcolo, come mai alcun sono sopra il 100%?
 
Ah ho capito, l'hai calcolata rispetto al patrimonio netto. Io l'avrei calcolata rispetto al totale dei titoli italiani investiti nella GS
 
Riporto qua il post. Non mi è chiara la metodologia di calcolo, come mai alcun sono sopra il 100%?

E' l'esposizione delle compagnie citate ai titoli di Stato italiani, cioè per esempio Aviva a fronte di 100 di capitale societario è esposta a 50 in BTP.
 
Ah ho capito, l'hai calcolata rispetto al patrimonio netto. Io l'avrei calcolata rispetto al totale dei titoli italiani investiti nella GS

Il rischio di mancata restituzione del capitale per l'assicurato nasce solamente dal default della compagnia che deriverebbe dall'azzeramento del patrimonio della stessa.
E' la famosa "doppia garanzia" delle gestioni separate, da un lato data dall'attivo della GS e dall'altro dalla compagnia.
 
Il rischio di mancata restituzione del capitale per l'assicurato nasce solamente dal default della compagnia che deriverebbe dall'azzeramento del patrimonio della stessa.
E' la famosa "doppia garanzia" delle gestioni separate, da un lato data dall'attivo della GS e dall'altro dalla compagnia.
No, il capitale versato dall'assicurato è separato dagli attivi della compagnia, vale sia per le ramo I che III, e non è aggredibile da eventuali creditori.
 
No, il capitale versato dall'assicurato è separato dagli attivi della compagnia, vale sia per le ramo I che III, e non è aggredibile da eventuali creditori.

Sì, il capitale è separato, ma esiste anche la clausola data dal contratto che fa nascere la garanzia a favore dell'assicurato.

Infatti i Risk Management Department delle compagnie assicurative valutano sempre composizione e rischi dell'attivo delle gestioni separate, perchè sono assets sui quali le compagnie sono DIRETTAMENTE esposte (sono nell'attivo delle compagnie). Non valutano invece gli attivi detenuti per conto della clientela in polizze index e unit linked perchè non garantiscono il capitale (e infatti non fanno presente dell'attivo delle compagnie).
 
Sì, il capitale è separato, ma esiste anche la clausola data dal contratto che fa nascere la garanzia a favore dell'assicurato.

Infatti i Risk Management Department delle compagnie assicurative valutano sempre composizione e rischi dell'attivo delle gestioni separate, perchè sono assets sui quali le compagnie sono DIRETTAMENTE esposte (sono nell'attivo delle compagnie). Non valutano invece gli attivi detenuti per conto della clientela in polizze index e unit linked perchè non garantiscono il capitale (e infatti non fanno presente dell'attivo delle compagnie).
Non corrisponde al margine di solvibilità?
 
Non corrisponde al margine di solvibilità?

Diciamo che va a impattare il margine di solvibilità, (cd. solvency), ma le analisi non si limitano al rispetto di questo parametro, vanno oltre mettendo limiti di esposizione per emittenti, Paesi, valute e altri fattori di rischio.

Inoltre le compagnie assicurative per cercare di lenire i rischi derivanti dalla garanzia che hanno sempre concesso sui prodotti come le gestioni separate stanno, man mano che passa il tempo, riducendo all'interno dei loro portafogli questa tipologia di prodotti a favore di altri non garantiti o con garanzie solo parziali.
Per esempio Generali nella presentazione dei conti 2018 ha presentato questo pdf di cui allego un estratto:

Generali.JPG

Come vedi le compagnie stanno già manovrando per essere meno esposte, questo va a vantaggio della loro solidità e quindi anche dei clienti.

Chiaramente la scelta migliore per chi già possiede polizze che garantiscono il capitale è, in linea di massima, di tenersele.
 
Guarda che le banche islandesi con le ramo primo non c’entrano niente. Le obbligazioni erano sottostanti a unit linked. E non è vero che tutti hanno recuperato... i clienti della Vicentina erano stati risarciti con una obbl. Zero coupon subordinata... indovina che fina ha fatto...

Erano index linked. Emesse durante il far west ante 2009(mi pare e chiedo conferma/smentita),quando il rischio default del sottostante era tutto in carico al sottoscrittore a prescindere dall'istituto che collocava. Poi passò in capo alla compagnia emittente.

Le venete intendi casi come questo ?


Berica assicurazione by bpvi

Ciao Gianni

Fine OT
 
Ultima modifica:
Diciamo che va a impattare il margine di solvibilità, (cd. solvency), ma le analisi non si limitano al rispetto di questo parametro, vanno oltre mettendo limiti di esposizione per emittenti, Paesi, valute e altri fattori di rischio.

Inoltre le compagnie assicurative per cercare di lenire i rischi derivanti dalla garanzia che hanno sempre concesso sui prodotti come le gestioni separate stanno, man mano che passa il tempo, riducendo all'interno dei loro portafogli questa tipologia di prodotti a favore di altri non garantiti o con garanzie solo parziali.
Per esempio Generali nella presentazione dei conti 2018 ha presentato questo pdf di cui allego un estratto:

Vedi l'allegato 2591843

Come vedi le compagnie stanno già manovrando per essere meno esposte, questo va a vantaggio della loro solidità e quindi anche dei clienti.

Chiaramente la scelta migliore per chi già possiede polizze che garantiscono il capitale è, in linea di massima, di tenersele.
Molto interessante
 
Erano index linked. Emesse durante il far west ante 2009(mi pare e chiedo conferma/smentita),quando il rischio default del sottostante era tutto in carico al sottoscrittore a prescindere dall'istituto che collocava. Poi passò in capo alla compagnia emittente.

Le venete intendi casi come questo ?


Berica assicurazione by bpvi

Ciao Gianni

Fine OT
In realtà il primo ad andare OT fu l'avvocato, io ho chiesto il parere per una ramo I non III
 
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