Ha senso se fa meglio del fai da te. Proponi un portafoglio piccolo sotto i 500k obiettivo 10 anni ti offrono un 3 % al netto del loro compenso e fanno decine di ragionamenti e investimenti ecc.. Tutti questi ragionamenti hanno senso se si parla di rendimenti più alti allora che ben vengano i consulenti indipendenti imho quindi magari uno si aspetta un rendimento maggiore altrimenti continua si continua con il fai da te!Su rischi che scappano non ci sono tutti rimane intestato a te. Dalla mia esperienza il problema è il rendimento basta guardare la scontentezza di chi si è rivolto ai consulenti. Se parliamo di portafogli da milioni allora il discorso cambia..
Il motivo per il quale ci si rivolge ad un consulente indipendente non è quello di fare performance battendo gli indici ed i benchmark. I consulenti non sono dei trader. Nessun consulente, perlomeno tra quelli da me interpellati, promette rendimenti garantiti all'inizio perchè nessuno è in grado di garantire nulla nel mondo dell'investimento soprattutto con i tempi che corrono.
Il consulente ti sottopone ad un colloquio iniziale approfondito (il mio la prima volta è durato quasi tre ore) per tracciare il tuo profilo di rischio mifid e valutare la tua disponibilità patrimoniale, i tuoi obiettivi. situazione familiare etc. dopodichè si procede con il piano di investimento.
Io mi sono rivolto ad una figura di questo tipo proprio perchè volevo evitare il fai-da-te.
Per anni sono andato avanti con il fai-da-te limitatamente al comparto obbligazionario, l'unico nel quale avevo un minimo di consapevolezza. Volendo poi allargare il raggio di investimenti a 360 gradi mi sono reso conto che non potevo farcela da solo. Non potevo pensare di avere piena consapevolezza di obbligazioni, azioni, etf, certificati, fondi comuni etc. a livello mondiale, la mole di dati e variabili è enorme. Anzi, confrontandomi con lui mi sono reso conto di quante false convinzioni e nozioni errate avevo sedimentato nella mia mente.
Pensavo di saperne ma non ne sapevo poi così tanto.
Questo è l'errore che commette la moltitudine della gente, errori che presto o tardi si pagano caro.
Soprattutto chi fa commenti del tipo "il consulente è un ladro, attenzione che poi scappa con il malloppo, chissà quanti cialtroni ci sono nel settore, le cose semplici alla fine pagano sempre" " sono proprio questi che si credono dei Gordon Gekko i primi a mostrare evidenti sintomi di scarsa conoscenza finanziaria, quindi paradossalmente sono proprio costoro i primi soggetti a forte rischio nell'esporsi sul fronte degli investimenti ed i primi ad avere bisogno di un tutor. Il consulente finanziario non ha accesso diretto al mio conto bancario, si limita solo a fornire le indicazioni di acquisto/vendita ed io faccio l'eseguito. Non suggerisce nulla di "difficile" se inteso come chissà quale operazione astrusa e spericolata.
Diciamo quindi che, almeno nel mio caso, la scelta del consulente autonomo l'ho fatta innanzitutto per evitare di sbagliare ancor prima che di guadagnare.
Altro aspetto importante è quello emotivo.
Finchè l'investimento va bene sei contento, ma se le cose cominciano ad andare male diventa facile commettere passi falsi dettati dal panico.
Con il consulente questo aspetto emotivo viene annullato o comunque mitigato, ovviamente se si ha fiducia in lui.
Concordo sul fatto che la scelta di un consulente autonomo forse è maggiormente adatta a chi possiede patrimoni di un certo rilievo.
Tuttavia potrebbe non essere esattamente così. Il mio consulente ad esempio offre pacchetti di consulenza anche per chi possiede piccoli risparmi. Ovviamente non si può pretendere di avere la stessa cura ed attenzione dedicata ai clienti "vip", cioè una sorta di abito tagliato su misura, ma sempre meglio che rivolgersi al solito consulente bancario, che magari sarà anche bravissimo ma il cui obiettivo principale non è quello di farti acquistare i prodotti finanziari a te più adatti ma solo quelli trattati dalla banca presso la quale lui lavora.