Portafoglio Bond Lunghissimi....in Saecula Saeculorum cap.11

Stato
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US10Y daily
continua a sbattere sui massimi, RSI non ancora in ipercomprato, ma è presente divergenza ribassista
imho sembra esserci spazio per una rottura dei massimi prima di tornare indietro

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US10Y weekly double-triple top
stocastico e RSI in ipercomprato
confermata divergenza ribassista su RSI


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@blu001 è giusto quello che dice il premio nobel....ma cè da tenere di conto che con il petrolio in risalita a più di 90 (e che magari arriverà a 100 come dicono diversi esperti), l'inflazione potrebbe ricominciare a correre, e si potrebbe prezzare una seconda gamba con inflazione e tassi più alti delle stime e magari più a lungo.
Con il rischio per i lunghi/lunghissimi di scendere parecchio (anche per via dei conti e del rischio paese che aumenta, non solo per la solita Italia, ma anche per gli USA e per diversi paesi europei).
Insomma come dico sempre l'incertezza regna sovrana:
- i tassi torneranno a zero...forse si ma forse si può entrare anche in una nuova fase che poi è quella di normalità ante 201-2012;
- l'inflazione tornerà sotto il 2%...forse si ma la guerra con i BRICS può porare anche una seconda gamba dell'inflazione e un'inflazione mediamente sopra quella voluta e prospettata dalla BCE;
- ci sarà recessione e crollo azionario...forse si, ma dal 2008 le cose sono cambiate, alla bisogna i governi gettano soldi a pioggia, i cittadini hanno ricevuto molti soldi e hanno stipndi (almeno in USA) che non soffrono l'inflazione, e le aziende fanno ancora utili da paura, e se ci fosse davvero non dico un NO landing ma un soft-landing?
 
@blu001 è giusto quello che dice il premio nobel....ma cè da tenere di conto che con il petrolio in risalita a più di 90 (e che magari arriverà a 100 come dicono diversi esperti), l'inflazione potrebbe ricominciare a correre, e si potrebbe prezzare una seconda gamba con inflazione e tassi più alti delle stime e magari più a lungo.
Con il rischio per i lunghi/lunghissimi di scendere parecchio (anche per via dei conti e del rischio paese che aumenta, non solo per la solita Italia, ma anche per gli USA e per diversi paesi europei).
Insomma come dico sempre l'incertezza regna sovrana:
- i tassi torneranno a zero...forse si ma forse si può entrare anche in una nuova fase che poi è quella di normalità ante 201-2012;
- l'inflazione tornerà sotto il 2%...forse si ma la guerra con i BRICS può porare anche una seconda gamba dell'inflazione e un'inflazione mediamente sopra quella voluta e prospettata dalla BCE;
- ci sarà recessione e crollo azionario...forse si, ma dal 2008 le cose sono cambiate, alla bisogna i governi gettano soldi a pioggia, i cittadini hanno ricevuto molti soldi e hanno stipndi (almeno in USA) che non soffrono l'inflazione, e le aziende fanno ancora utili da paura, e se ci fosse davvero non dico un NO landing ma un soft-landing?
I profitti li fanno le solite 6-7 aziende che trainano il NASDAQ, il resto delle aziende non mi pare attraversino momenti fantastici. C'è da sperare che non crollino anche quelle perché se no con il debito che hanno crolla tutto il castello
 
A mio avviso il rischio maggiore per chi fa trading é se la settimana prossima l'America alzerà i tassi come l'Europa. A ben vedere l'economia oltre oceano é molto più attiva della nostra e non sembra soffrire minimamente. Un rialzo sarebbe più che giustificato visto che l'inflazione sembra non domata
 
@blu001 è giusto quello che dice il premio nobel....ma cè da tenere di conto che con il petrolio in risalita a più di 90 (e che magari arriverà a 100 come dicono diversi esperti), l'inflazione potrebbe ricominciare a correre, e si potrebbe prezzare una seconda gamba con inflazione e tassi più alti delle stime e magari più a lungo.
Con il rischio per i lunghi/lunghissimi di scendere parecchio (anche per via dei conti e del rischio paese che aumenta, non solo per la solita Italia, ma anche per gli USA e per diversi paesi europei).
Insomma come dico sempre l'incertezza regna sovrana:
- i tassi torneranno a zero...forse si ma forse si può entrare anche in una nuova fase che poi è quella di normalità ante 201-2012;
- l'inflazione tornerà sotto il 2%...forse si ma la guerra con i BRICS può porare anche una seconda gamba dell'inflazione e un'inflazione mediamente sopra quella voluta e prospettata dalla BCE;
- ci sarà recessione e crollo azionario...forse si, ma dal 2008 le cose sono cambiate, alla bisogna i governi gettano soldi a pioggia, i cittadini hanno ricevuto molti soldi e hanno stipndi (almeno in USA) che non soffrono l'inflazione, e le aziende fanno ancora utili da paura, e se ci fosse davvero non dico un NO landing ma un soft-landing?
E nevicò a ferragosto ... perché stavolta sarà diverso

Amen
 
Certo... un altro iscritto nel club " io compro sempre sui minimi"
Io ho pmc 62 se pensi che sono dentro con size da aprile anno scorso un 4% di cedola l'ho presa.
Può starci benissimo un -4% se hanno mediato bene in fin dei conti siamo tra 53 e 58 da una vita con rare escursioni sopra .
Personalmente non avessi dovuto recuperare i primi presi sciaguratamente a fine 21 in area 85 90 quando credevo che la farsa finisse in fretta e soprattutto non c'era guerra ora sarei addirittura in leggero gain inserendo la cedola.
 
Certo... un altro iscritto nel club " io compro sempre sui minimi"
Nessun iscritto a nessun club. Ho postato i momenti di ingresso e uscita. Finora mi è anche riuscito un discreto Trading. Ho anche scritto che ora non mi fido più ad uscire perché i livelli a mio modo di vedere sono buoni per mantenere. Se hai comprato quando rendevano lo 0,50% mi spiace per te. Io ho iniziato a comprare dal 4% in su prima non li guardavo nemmeno. Se andranno al 6% avrò sbagliato. Ma dubito fortemente..
 
@blu001 è giusto quello che dice il premio nobel....ma cè da tenere di conto che con il petrolio in risalita a più di 90 (e che magari arriverà a 100 come dicono diversi esperti), l'inflazione potrebbe ricominciare a correre, e si potrebbe prezzare una seconda gamba con inflazione e tassi più alti delle stime e magari più a lungo.
Con il rischio per i lunghi/lunghissimi di scendere parecchio (anche per via dei conti e del rischio paese che aumenta, non solo per la solita Italia, ma anche per gli USA e per diversi paesi europei).
Insomma come dico sempre l'incertezza regna sovrana:
- i tassi torneranno a zero...forse si ma forse si può entrare anche in una nuova fase che poi è quella di normalità ante 201-2012;
- l'inflazione tornerà sotto il 2%...forse si ma la guerra con i BRICS può porare anche una seconda gamba dell'inflazione e un'inflazione mediamente sopra quella voluta e prospettata dalla BCE;
- ci sarà recessione e crollo azionario...forse si, ma dal 2008 le cose sono cambiate, alla bisogna i governi gettano soldi a pioggia, i cittadini hanno ricevuto molti soldi e hanno stipndi (almeno in USA) che non soffrono l'inflazione, e le aziende fanno ancora utili da paura, e se ci fosse davvero non dico un NO landing ma un soft-landing?
ciao, ovviamente non esistono scenari certi, se così fosse non esisterebbe un mercato, esistono invece scenari a cui sono associate probabilità

qual è lo scenario a cui in questo momento il mercato associa le probabilità più alte?

questo:

FireShot Capture 615 - 5-Year, 5-Year Forward Inflation Expectation Rate (T5YIFR) - FRED - S_ ...jpg


FireShot Capture 616 - 10-Year Breakeven Inflation Rate (T10YIE) - FRED - St. Louis Fed_ - fre...jpg


ripeto, le probabilità più alte, non la certezza... come vedi niente inflazione a zero per cui nemmeno tassi a zero, ma nemmeno higher for longer

anche la Lagarde l'altro giorno in conferenza stampa ha detto che le loro "inflation projections" sono già in linea con il target per il 2025 e poco sopra il target per il 2024, ma viste le tensioni a breve sui prezzi, in particolare per i costi energetici, alzano ancora e rimarranno data dependent

per cui tutte le cose che dici tu hanno una certa probabilità >0 di accadere, ma in questo momento è questo lo scenario più probabile

c'è poi da aggiungere che questo scenario è anche quello già prezzato dal mercato; ti ricordi quando nei mesi scorsi dicevamo che i lunghi li stavamo pagando cari, tu ripetevi che non aveva senso che il bund a 30 anni rendesse così poco e noi giù a ripetere che dipendeva dalle aspettative sull'inflazione, in particolare un rientro veloce già nel 2024?
ecco, se queste aspettative, come i dati a oggi indicano, verranno confermate, allora imho (mia opinione non supportata da alcun dato) i lunghi non si apprezzeranno di % astronomiche, appunto perché lo scenario è già prezzato, ma comunque il rischio verrà remunerato

sempre tutto imho
 
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Fortuna che qualcuno scriveva che rro stressato...
Fate buon weekend e non pensate alla farsa .
Ci pagano e lo faranno fino a scadenza al 3,4% netto.

Non mi pare che ci si possa lamentare
Un affarone quando paghi tutto dal 20 al 30% di più anno su anno insomma
 
Io prevedevo nuovi minimi e rally di fine anno.
Vedrai che lo faremo
E chi non sa gestire lo stress potrà vendere ( è quello che vogliono )
Anche perché poi torneranno indietro per scoraggiare chi ha tenuto...
Solo allora partiremo...
Possono andare dove vogliono .... io non vendo , anzi vendo solo a 65 .
 
@blu001 è giusto quello che dice il premio nobel....ma cè da tenere di conto che con il petrolio in risalita a più di 90 (e che magari arriverà a 100 come dicono diversi esperti), l'inflazione potrebbe ricominciare a correre, e si potrebbe prezzare una seconda gamba con inflazione e tassi più alti delle stime e magari più a lungo.
Con il rischio per i lunghi/lunghissimi di scendere parecchio (anche per via dei conti e del rischio paese che aumenta, non solo per la solita Italia, ma anche per gli USA e per diversi paesi europei).
Insomma come dico sempre l'incertezza regna sovrana:
- i tassi torneranno a zero...forse si ma forse si può entrare anche in una nuova fase che poi è quella di normalità ante 201-2012;
- l'inflazione tornerà sotto il 2%...forse si ma la guerra con i BRICS può porare anche una seconda gamba dell'inflazione e un'inflazione mediamente sopra quella voluta e prospettata dalla BCE;
- ci sarà recessione e crollo azionario...forse si, ma dal 2008 le cose sono cambiate, alla bisogna i governi gettano soldi a pioggia, i cittadini hanno ricevuto molti soldi e hanno stipndi (almeno in USA) che non soffrono l'inflazione, e le aziende fanno ancora utili da paura, e se ci fosse davvero non dico un NO landing ma un soft-landing?
per quanto riguarda il discorso recessione/azionario, anche se siamo un po' OT e soprattutto rischiamo di attirare polemiche da parte di chi è investito in azionario, che già mi pare sono arrivate, secondo me zona euro e USA vanno trattate separatamente:

zona euro il rallentamento c'è già, Germania 2 trimestri con crescita negativa li ha già fatti, l'utlimo mi pare fosse a zero, al massimo +0,1, per cui l'Europa, scontato che il picco dei tassi rimarrà per mesi, la recessione secondo me non la eviterà... quanto profonda non lo so. Mi sembrano probabili tensioni sullo spread btp-bund.

USA: abbiamo contemporaneamente una politica monetaria restrittiva e una politica fiscale ultra espansiva, l'ok dei repubblicani, mesi addietro, ad alzare in maniera così importante il tetto sul debito io non l'ho capito, nessun compromesso, hanno dato libertà di spese folli a Biden.
Però i risparmi dei privati del periodo Covid stanno finendo, l'inflazione si è fatta sentire anche là, le carte di credito hanno tassi attorno al 20%, mutui a 30 anni sopra il 7%, la corte suprema ha dichiarato illegale la moratoria sugli student loan che andrano ripagati, ecc, ecc... io vedo la capacità di spesa in diminuzione e i salari che non compensano.

non lo so sinceramente, non mi è chiaro se possono andare avanti con questa politica fiscale per tutto l'anno delle elezioni, dato che penso che sia appunto la politica fiscale che tiene alti i numeri oltre oceano.

Il pericolo è che inizino tutti a fare come i lavoratori di Detroit, che reclamano la loro fetta di "sogno americano" e vogliono aumenti del 30% in 4 anni... allora la spirale salari/prezzi sarebbe dietro l'angolo

sempre tutto imho
 
@blu001 è giusto quello che dice il premio nobel....ma cè da tenere di conto che con il petrolio in risalita a più di 90 (e che magari arriverà a 100 come dicono diversi esperti), l'inflazione potrebbe ricominciare a correre, e si potrebbe prezzare una seconda gamba con inflazione e tassi più alti delle stime e magari più a lungo.
Con il rischio per i lunghi/lunghissimi di scendere parecchio (anche per via dei conti e del rischio paese che aumenta, non solo per la solita Italia, ma anche per gli USA e per diversi paesi europei).
Insomma come dico sempre l'incertezza regna sovrana:
- i tassi torneranno a zero...forse si ma forse si può entrare anche in una nuova fase che poi è quella di normalità ante 201-2012;
- l'inflazione tornerà sotto il 2%...forse si ma la guerra con i BRICS può porare anche una seconda gamba dell'inflazione e un'inflazione mediamente sopra quella voluta e prospettata dalla BCE;
- ci sarà recessione e crollo azionario...forse si, ma dal 2008 le cose sono cambiate, alla bisogna i governi gettano soldi a pioggia, i cittadini hanno ricevuto molti soldi e hanno stipndi (almeno in USA) che non soffrono l'inflazione, e le aziende fanno ancora utili da paura, e se ci fosse davvero non dico un NO landing ma un soft-landing?
Allora ad un certo punto si è detto che i lunghi sarebbero scesi anche in caso di riduzione della inflazione per l'aggiustamento della curva.
Insomma a leggervi questi lunghi sono solo destinati a scendere.
Questa è una fortuna....
Sappiamo dove andremo
 
per quanto riguarda il discorso recessione/azionario, anche se siamo un po' OT e soprattutto rischiamo di attirare polemiche da parte di chi è investito in azionario, che già mi pare sono arrivate, secondo me zona euro e USA vanno trattate separatamente:

zona euro il rallentamento c'è già, Germania 2 trimestri con crescita negativa li ha già fatti, l'utlimo mi pare fosse a zero, al massimo +0,1, per cui l'Europa, scontato che il picco dei tassi rimarrà per mesi, la recessione secondo me non la eviterà... quanto profonda non lo so. Mi sembrano probabili tensioni sullo spread btp-bund.

USA: abbiamo contemporaneamente una politica monetaria restrittiva e una politica fiscale ultra espansiva, l'ok dei repubblicani, mesi addietro, ad alzare in maniera così importante il tetto sul debito io non l'ho capito, nessun compromesso, hanno dato libertà di spese folli a Biden.
Però i risparmi dei privati del periodo Covid stanno finendo, l'inflazione si è fatta sentire anche là, le carte di credito hanno tassi attorno al 20%, mutui a 30 anni sopra il 7%, la corte suprema ha dichiarato illegale la moratoria sugli student loan che andrano ripagati, ecc, ecc... io vedo la capacità di spesa in diminuzione e i salari che non compensano.

non lo so sinceramente, non mi è chiaro se possono andare avanti con questa politica fiscale per tutto l'anno delle elezioni, dato che penso che sia appunto la politica fiscale che tiene alti i numeri oltre oceano.

Il pericolo è che inizino tutti a fare come i lavoratori di Detroit, che reclamano la loro fetta di "sogno americano" e vogliono aumenti del 30% in 4 anni... allora la spirale salari/prezzi sarebbe dietro l'angolo

sempre tutto imho
Questo dal punto di vista economico ma manca tutto l'aspetto politico.
Questa inflazione ha poco di economico e tanto di politico.
Devono capire che prima delle elezioni europee e di quelle americane se non vogliono perderle in maniera catastrofica devono girare l'atteggiamento .

Questo per me porterà in ordine a: modificare e di molto l'approccio green, già qualcosa in Germania si vede, abbandonare la guerra in Ucraina e lo si vede dalla finta controffensiva, allentare le tensioni con e contro la Cina. Facessero la metà di questo l'inflazione si azzera da sola in un mese.

Una ultima considerazione non abbiamo il controllo della nostra moneta ed abbiamo una banca centrale che non utilizza il cambio come strumento di lotta alla inflazione. Ma arriveranno pure a quello

Saluti
 
Per il momento gli schiaffi li stanno prendendo loro, che da mesi pompano obbligazionario ridicolizzando chi detiene azioni con i risultati che parlano chiaro. Nell'altro 3d devi dire che il sole gira intorno alla terra altrimenti fai la fine di Giordano Bruno e non esagero... siamo a livelli che se non fossimo in un forum ci sarebbe da preoccuparsi seriamente.

Purtroppo è la cruda verità e dico purtroppo, di certo pagine e pagine di stesse cose dette e ridette che prima o poi si avvereranno, ma al momento me compreso ho/abbiamo cannato il timing, basta farsene una ragione.
scusa @debe2000 ma chi, e quando, ha ridicolizzato chi stava su azionario?

ma non è vero, l'abbiamo anche detto che abbiamo anticipato...

ma come pagine e pagine di cose dette e ridette che prima o poi si avvereranno?

ma stanno lì per essere smentite da chi ha tesi, supportate da dati, migliori delle nostre così magari impariamo qualcosa, ma purtroppo il più delle volte sono arrivate frasi del tipo: "cosa avete soldi infiniti"

boh, non so cosa dire... le analisi quelle sono, le aspettative di inflazione quelle sono, i rischi sempre quelli sono, i tempi non sono ancora maturi e ripeto io non investirei ora su azionario per il breve termine, ma non penso che se dico questo io stia offendendo in qualche modo qualcuno che invece sia investito su azionario, spero siano permesse le visioni differenti...

chi ha ridicolizzato chi? quando? abbiamo invece ricevuto attacchi da chi non era d'accordo... e soprattutto non siamo andati noi in altri thread a cercare di convincere gli altri, ma sono gli altri che sono venuti qua a cercare polemica!!!
ma che senso ha venire qua a scrivere che bisogna stare su azionario o su scadenze brevi senza nessuna analisi a supporto se questo è il thread dei matusa?

boh, non capisco, comunque da te non me l'aspettavo, per cui magari ci penso meglio, va... prossima settimana stacco
 

L'analisi​

Pictet AM: obbligazioni più appetibili, valore nei Treasury, azioni ancora costose​

La Strategy Unit di Pictet Asset Management vede crescita europea che rallenta nei servizi e manifatturiero per i tassi alti mentre gli USA continuano a sorprendere in positivo. Abbassate le previsioni 2023 per la Cina​

L'economia USA continua a sorprendere in positivo ma con rischi inflazionistici in aumento, la crescita europea rallenta sia con i servizi che con il manifatturiero in difficoltà per gli aumenti dei tassi che ostacolano la crescita del credito. la Fed terminerà presto il ciclo di rialzi. In questo quadro, entro fine anno, i rendimenti dei Treasury a 10 anni possano scendere almeno al 3,5%, rendendo gli attuali rendimenti interessanti per un investimento difensivo. In Cina, la debolezza dei dati suggerisce che dopo un primo semestre solido la crescita ha subito un rallentamento e una ripresa significativa a breve non è probabile.

TREASURY USA SEMPRE PIU’ ALLETTANTI​


E’ il quadro previsionale macro della Strategy Unit di Pictet Asset Management secondo cui i segnali contrastanti del mercato hanno lasciato obbligazioni e azioni senza una chiara direzione, con le difficoltà dell'economia cinese che continuano a pesare. Di qui l’indicazione di continuare a sovrappesare le obbligazioni con i Treasury USA che paiono sempre più allettanti mentre resta neutrale la posizione sulle azioni. Gli utili societari sono rimasti solidi ma Pictet AM dubita che possa continuare e ritiene probabile che la crescita rallenti, soprattutto in Europa per la pressione dei costi mentre i tassi reali più elevati hanno iniziato a esercitare una pressione al ribasso sui multipli.

INDICATORI DEL CICLO NEL COMPLESSO NEGATIVI​


Nel complesso, gli indicatori di ciclo economico di Pictet AM sono diventati leggermente negativi, con il Giappone che resta l'economia sviluppata più forte grazie alla politica monetaria accomodante che fa prevedere una crescita superiore al potenziale sia quest'anno che il prossimo. Pictet AM ha anche abbassato dal 5,8% al 5,4% le previsioni di crescita 2023 per la Cina e non vede una ripresa significativa a breve. In generale, le economie in via di sviluppo si stanno dimostrando più resilienti di quelle sviluppate ed essendo in una fase più avanzata del ciclo inflazionistico dovrebbero essere le prime ad iniziare ad allentare la politica monetaria.

AZIONI UNICA ASSET CLASS COSTOSA​


Gli indicatori di liquidità di Pictet AM restano invariati, ma in USA la situazione di equilibrio dovrebbe rivelarsi transitoria, aprendo la strada a un inasprimento della liquidità. Anche in Europa le condizioni monetarie continuano a inasprirsi, mentre il Giappone rimane accomodante e la Cina si sta gradualmente orientando verso una politica monetaria meno rigida, ma con il rischio che le recenti misure si dimostrino insufficienti e tardive. In termini di asset allocation, Pictet AM ritiene che le azioni sono l'unica asset class che risulta costosa, e in tutti i mercati sviluppati prevede una crescita degli utili ben sotto le stime.

POSIZIONAMENTO TROPPO RIALZISTA SULLO S&P 500​


Pictet AM nota che mentre i multipli azionari sono scesi le azioni sono scambiate a prezzi superiori al fair value ipotizzato, e con un premio al rischio azionario negli USA al 3,2% per la prima volta dal 2001 risultano più care rispetto alle obbligazioni. I rendimenti delle obbligazioni USA hanno invece raggiunto livelli che non si vedevano dal 2008. Gli nostri indicatori tecnici di Pictet AM evidenziano una tendenza all'indebolimento per i mercati azionari: il posizionamento netto degli investitori sui futures dell'S&P 500 è tra i più rialzisti degli ultimi tempi, limitando così lo spazio per ulteriori rialzi.

TASSI USA AL PICCO MA I MERCATI NON LO SCONTANO ANCORA​


Nel reddito fisso, Pictet AM stima che i tassi della Fed potrebbero aver raggiunto il picco a un livello abbastanza elevato per far scendere l'inflazione sino all'obiettivo del 2% entro i prossimi due anni, ma i mercati dei titoli di Stato USA non scontano questo scenario e questo porta a confermare il sovrappeso sui titoli di Stato statunitensi. Sovrappesato anche il debito emergente in valuta locale fuori della Cina. Brasile e Cile hanno iniziato a tagliare i tassi e nei prossimi mesi qualcosa di simile può accadere in altre economie. Questo fornisce esposizione alle valute emergenti, che secondo la valutazione del fair value sono sottovalutate di circa il 18%.

POCO INTERESSANTE IL CREDITO CORPORATE​


Nelle obbligazioni societarie, Pictet AM conferma il sottopeso sull’High Yield, visti gli spread attualmente inferiori ai 400 punti base, livello giudicato eccessivo alla luce delle aspettative di rallentamento economico USA. Pictet AM prevede anche un aumento del tasso di insolvenza, per gli alti livelli di indebitamento e il calo dei margini che complicano i bilanci aziendali. Giudicate poco interessanti anche le obbligazioni Investment grade sulle due sponde dell'Atlantico. Negli USA l'extra rendimento rispetto alla liquidità è sceso a minimi pluridecennali, indicando che gli investitori non ottengono alcun compenso per l'assunzione di rischi aggiuntivi. Per quanto riguarda infine le valute, Pictet AM continua a sovrappesare il franco svizzero, e rimane sovrappesata sull'oro, che dovrebbe essere sostenuto da un indebolimento del dollaro, banche centrali più accomodanti e picco dei tassi reali. Sottopesata la sterlina.
 
Stato
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