Portafoglio pigro, consistenza portafoglio e tranquillità (Vol IV)

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Stavo pensando spostando gradualmente il mio attuale PAC 60/40 (SWDA/XGSH) verso un 55/35/10 (SWDA/XGSH/SGLD), quando ho letto questo articolo.

55/35/5/5 che declinerei in SWDA/XGSH/SGLD e un ETP Bitcoin.

Per i clienti Directa 21XB su XETRA é a zero commissioni per cui, usando io Directa, la tentazione di aggiungere questo ETP rimanendo in regime amministrato c'é...

Lo storico citato nell'articolo é solo dal 2014, il Bitcoin potrebbe aggiungere volatilità inutile e dannosa, il TER di questo prodotto non é basso, etc. etc.

Spunti? Riflessioni? Suggerimenti?

Grazie in anticipo a chi ha voglia di dire la sua!

Metterei un 10% di oro e lascerei perdere i bitcoin.....
 
sarà una mia tara ma non capisco sta voglia irrefrenabile di mettere ste criptovalute in portafoglio manco fosse un asset diverso da quelli già disponibili...boh ripeto sarò prevenuto o ignorante ma non la capisco proprio
 
sarà una mia tara ma non capisco sta voglia irrefrenabile di mettere ste criptovalute in portafoglio manco fosse un asset diverso da quelli già disponibili...boh ripeto sarò prevenuto o ignorante ma non la capisco proprio

C'hai ragione, tutte queste cose esotiche andrebbero tenute separate dal lazy perché appunto non è lazy.

Basta fissare un budget ed usarlo per questo ed azioni singole e amen.
 
L oro però ci sta... Poi dipende dal capitale dell'utente che chiedeva... Se parliamo di importi bassi bastano e avanzano 2 etf
 
Metterei un 10% di oro e lascerei perdere i bitcoin.....

Grazie, probabilmente ha più senso così...

C'hai ragione, tutte queste cose esotiche andrebbero tenute separate dal lazy perché appunto non è lazy.

Basta fissare un budget ed usarlo per questo ed azioni singole e amen.

Capisco il tuo ragionamento, il mio budget "trading amatoriale" é definito e destinato ad altro.

L' unica riflessione che faccio è: l'obbligazionario non mi sembra offrire prospettive rosee, azionario che sale praticamente solo grazie ai FAANG, oro sui massimi, ha ancora senso il 60/40 o il Golden Butterfly per un PAC Lazy oggi e per i prossimi mesi/anni?
 
A me da esterno sembra che in questo 3d si spacchi il capello in 4 per sapere quale etf è più efficiente, più liquido ecc (totale del risparmio assai assai lo 0,3% di bid ask) e molto meno tempo su come stabilire la corretta percentuale azionaria o programmare un pac, dove si rischiano veramente le penne. Senza offesa, my2c

comprendo quel che dici, ed è uno dei motivi per cui ho praticamente smesso di scrivere sul fol.
purtroppo la maggior parte degli utenti non è realmente consapevole del livello di rischio del proprio portafoglio e degli aspetti emotivi/psicologici ad esso connessi.
banalmente basta pensare ad un 50/50 fatto su 100k e fatto su 1000k...la volatilità è la stessa ma l'impatto di questa è molto differente.
la maggior parte dei nick del forum io che sono iscritto dal 2010 onestamente non li ricordo...tutti nomi comparsi in un decennio in cui investire in borsa è stato tutto sommato facile...vorrà dire qualcosa ? :D
 
banalmente basta pensare ad un 50/50 fatto su 100k e fatto su 1000k...
Hai centrato il punto. Per me dipende da come ti approcci al denaro. Alcuni ricchi ci pensano 1.000 volte prima di spendere 100 euro altri molto meno ricchi si comprano il nuovo iphone ogni anno senza battere ciglio. Bisogna fare delle simulazioni a monte calcolando lo scenario peggiore abbondando di un ulteriore 30%, dato che poi arrivano eventi come il coronavirus che sbriciolano la volatilità negativa del 2008 e per avere paragoni bisogna andare al 1929.
 
comprendo quel che dici, ed è uno dei motivi per cui ho praticamente smesso di scrivere sul fol.
purtroppo la maggior parte degli utenti non è realmente consapevole del livello di rischio del proprio portafoglio e degli aspetti emotivi/psicologici ad esso connessi.
banalmente basta pensare ad un 50/50 fatto su 100k e fatto su 1000k...la volatilità è la stessa ma l'impatto di questa è molto differente.
la maggior parte dei nick del forum io che sono iscritto dal 2010 onestamente non li ricordo...tutti nomi comparsi in un decennio in cui investire in borsa è stato tutto sommato facile...vorrà dire qualcosa ? :D

Appunto! Mi chiedo, da quando frequento queste pagine, quanto influisce l'importo del capitale. In buona sostanza, se esiste una regola che , per quanto empirica, stabilisca, al crescere dell'importo investibile, il numero e la tipologia degli ETF. Ho capito che esiste una proporzionalità diretta ma mi piacerebbe conoscere nel dettaglio la logica di composizione
 
comprendo quel che dici, ed è uno dei motivi per cui ho praticamente smesso di scrivere sul fol.
purtroppo la maggior parte degli utenti non è realmente consapevole del livello di rischio del proprio portafoglio e degli aspetti emotivi/psicologici ad esso connessi.
banalmente basta pensare ad un 50/50 fatto su 100k e fatto su 1000k...la volatilità è la stessa ma l'impatto di questa è molto differente.
la maggior parte dei nick del forum io che sono iscritto dal 2010 onestamente non li ricordo...tutti nomi comparsi in un decennio in cui investire in borsa è stato tutto sommato facile...vorrà dire qualcosa ? :D

Ci saranno sempre nuovi utenti con visioni diverse ma non mi sembra un buon motivo addirittura per non scrivere più...
Ci sono discussioni in cui partecipo io nelle quali si è in perenne ot ed è quindi diventato impossibile partecipare..
Qui tutto sommato si rimane in tema con utenti più o meno consapevoli che propongono il loro ptf ideale, ci sono confronti su copertura valutaria o meno sulle caratteristiche degli etf ecc...
Secondo me sarebbe più utile utilizzare la tua esperienza per trattare argomenti importanti quali appunto il profilo di rischio e la struttura di ptf più corposi (che a me interessa molto) piuttosto che non scrivere più... Poi liberi tutti ovviamente :bow:
 
comprendo quel che dici, ed è uno dei motivi per cui ho praticamente smesso di scrivere sul fol.
purtroppo la maggior parte degli utenti non è realmente consapevole del livello di rischio del proprio portafoglio e degli aspetti emotivi/psicologici ad esso connessi.
banalmente basta pensare ad un 50/50 fatto su 100k e fatto su 1000k...la volatilità è la stessa ma l'impatto di questa è molto differente.
la maggior parte dei nick del forum io che sono iscritto dal 2010 onestamente non li ricordo...tutti nomi comparsi in un decennio in cui investire in borsa è stato tutto sommato facile...vorrà dire qualcosa ? :D

Non sono d'accordo. Se il profilo di rischio è calibrato e l'investitore ha un qi superiore a 20 è capace di distinguere i numeretti dal contesto.

Ovviamente se non ha investito tutto in fondi attivi del guro di turno o ha fatto all in su una azienda/obbligazione sola.
 
Piccola premessa : scrivo perché mi è stato richiesto un contributo e se l'ho fatto per anni è perché a me piace confrontarmi su queste tematiche. Sono disponibile a condividere la mia esperienza affinché possa essere utile a me ripercorrerla e ad altri a raggiungere i propri obbiettivi finanziari e di crescita personale, sempre però nel rispetto e nel confronto reciproco.
Se qualcuno non è disposto a fare lo sforzo di interagire civilmente eviti di citarmi, diversamente eviterò io senza troppi problemi. :)


Hai centrato il punto. Per me dipende da come ti approcci al denaro. Alcuni ricchi ci pensano 1.000 volte prima di spendere 100 euro altri molto meno ricchi si comprano il nuovo iphone ogni anno senza battere ciglio. Bisogna fare delle simulazioni a monte calcolando lo scenario peggiore abbondando di un ulteriore 30%, dato che poi arrivano eventi come il coronavirus che sbriciolano la volatilità negativa del 2008 e per avere paragoni bisogna andare al 1929.


il discorso simulazioni per me è solo in parte sensato, perché la variabile umana con tutte le sue sfaccettature non la puoi prevedere ed inserire in un modello.
se ripenso a marzo credo che la mia gestione del portafoglio sarebbe stata parzialmente diverse se la discesa dei mercati non fosse stata causata da un'emergenza sanitaria che mi ha portato a vivere una situazione che ha impattato pesantemente sulla mia emotività. tolta l'incognita di non capire bene cosa stava succedendo i seguenti fatti mi hanno destabilizzato:
- bambini a casa
- lavoro in struttura socio sanitaria con alto profilo di rischio rispetto al covid
- genitori anziani
- cambiamento dello stile di vita da un giorno all'altro
- rischio cassa integrazione
- aumento dello stress familiare
e ho avuto la fortuna di non avere amici o parenti direttamente coinvolti.

questi fatti hanno fatto si che il mio profilo di rischio, testato ormai da alcuni anni, sia passato da adeguato ad inadeguato.


Appunto! Mi chiedo, da quando frequento queste pagine, quanto influisce l'importo del capitale. In buona sostanza, se esiste una regola che , per quanto empirica, stabilisca, al crescere dell'importo investibile, il numero e la tipologia degli ETF. Ho capito che esiste una proporzionalità diretta ma mi piacerebbe conoscere nel dettaglio la logica di composizione

su di me la dimensione del patrimonio influisce sicuramente.
i loss e i gain di questi anni non mi hanno mai fatto cambiare lo stile di vita, per scelta e non perché non siano stati significativi in entrambe le direzioni.
più che il numero di etf è importante capire la correlazione tra questi e la composizione del portafoglio.

gli elementi che io ho individuato e che sento mi aiutano sono questi:
- i guadagni della parte trading (che è pari al 10%) li reinvesto in global bond hedged in modo da mantenere sempre la stessa cifra per il trading. prima di incrementarla, a prescindere dalla percentuale che rappresenta, il capitale dovrà crescere parecchio. la parte trading deve ridursi all'aumentare del capitale perché quasi sicuramente sarà soggetta a maggiore volatilità e ci sarà l'impatto psicologico delle perdite (che emotivamente sentiamo il doppio delle vincite).

- sulla parte lazy utilizzo pochi strumenti (2-3) perché ho visto per esperienza che più ne ho più sono portato a fare aggiustamenti sull'allocazione.
se all'aumentare del capitale sento il bisogno o l'utilità di introdurre altri asset preferisco considerarli sotto la parte trading per mantenere invariata nella composizione la parte core e lazy del portafoglio. ad esempio domani decido di mettere un 5% in oro e lo considero come trading concedendomi la possibilità di sperimentare questa variazione. quindi riduco l'azionario di un 5% ma il resto rimane uguale.

- se intendo mettere cifre importanti su uno strumento (es azionario globale) scelgo 2 strumenti e divido gli importi.

- per decidere rischio, percentuali e strumenti ragiono cosi:
1. parte "entrate" : distribuzione periodica per migliorare stile di vita e avere possibilità di fare piccoli ingressi aggiuntivi sugli strumenti (perché ho margine di risparmio inesistente sullo stipendio perché troppo basso)
2. parte "crescita" : costituita da una parte lazy e dalla parte trading. serve a raggiungere gli obbiettivi a lungo termine del piano di investimenti (pensione, casa per i figli, studi dei figli, casa al mare, ecc)
3. parte "stabilità" : riduce la volatilità del portafoglio e serve a far fronte a spese impreviste per cui non è sufficiente il cuscinetto di emergenza o a decisioni improvvise che richiedono liquidità rapidamente disponibile senza dover stare troppo a preoccuparsi di smobilitare asset che magari sono in rosso al momento

- cercare di trovare un metodo che permetta di stare fuori dai mercati con la parte trading nelle situazioni come marzo.
io a marzo ero fortemente esposto su strumenti legati all'indice vix e questa operatività nelle settimane calde di marzo richiedeva di essere seguita attentamente per prendere decisioni sulla gestione delle posizioni, tutto questo mentre i margini aumentano, il loss teorico pure e il valore della parte azionaria del lazy diminuiva sensibilmente (ti garantisco che variazioni di 10k o di 100k sul portafoglio non hanno lo stesso impatto emotivamente).
quindi trovare un modo per cui la parte più volatile del portafoglio vada ad alimentare la parte stabilità nei momenti critici permettendo di salvaguardare la parte crescita.



Ci saranno sempre nuovi utenti con visioni diverse ma non mi sembra un buon motivo addirittura per non scrivere più...
Ci sono discussioni in cui partecipo io nelle quali si è in perenne ot ed è quindi diventato impossibile partecipare..
Qui tutto sommato si rimane in tema con utenti più o meno consapevoli che propongono il loro ptf ideale, ci sono confronti su copertura valutaria o meno sulle caratteristiche degli etf ecc...
Secondo me sarebbe più utile utilizzare la tua esperienza per trattare argomenti importanti quali appunto il profilo di rischio e la struttura di ptf più corposi (che a me interessa molto) piuttosto che non scrivere più... Poi liberi tutti ovviamente :bow:

Ciao Bob,
le diverse visioni sono tutte legittime e rispettabili, figuriamoci.
Credo però che il trend dei post, anche di questa discussione a cui sono molto legato, sia un indicatore importante della mentalità o dei pensieri di chi si è avvicinato al mercato negli ultimi anni. E vedo poco interesse a condividere gli sbagli fatti e capire il perché, a capire come variabili esterne alle finanze della nostra vita ci condizionano anche in quelle scelte, a ragionare in funzione degli obbiettivi di investimento, ecc.
Se fossi digiuno della materia e capitassi qui mi renderei conto di tutto tranne che del rischio che corro e dell'importanza di stabilire il mio personale livello di rischio.

Ho messo sopra alcuni elementi tratti dalla mia esperienza che possono essere utili solamente in parte perché nelle situazioni bisogna trovarcisi per mettere in discussione le proprie convinzioni.
Riassumo ed integro:
a causa di fattori interni agli investimenti (eccessiva volatilità della parte trading unita ad una importante quota azionaria - 80%) e di fattori esterni legati alla situazione sanitaria mi sono ritrovato con un profilo di rischio inadeguato ed un non sufficiente bagaglio di esperienza emotiva (è la prima vera crisi che mi trovo a vivere con soldi investiti) al punto che sono intervenuto liquidando la parte lazy nel momento peggiore.
è stato di fatto come innescare la miccia di un dispositivo dirompente:
- per gestire i margini delle posizioni sul vix cercando di contenere le perdite ho usato liquidità destinata ad incrementare gli etf lazy
- dato che tale liquidità era in parte vincolata e dovevo aspettare la scadenza dei termini ho smobilitato alcune posizioni trading (avevo 20k di tesla con pmc 350$)
- non ho incrementato la parte lazy ma l'ho smontata (in pareggio e in guadagno) perché le perdite consolidate unite alla perdita virtuale del portafoglio era troppa per reggerla psicologicamente
insomma peggio non potevo fare.
cifre e percentuali non sono importanti perché tutto è relativo e perché non sono state tali da compromettere lo stile di vita e ciò che in futuro potrò offrire ai miei figli, unico fattore che mi avrebbe veramente mandato in crisi.
questo ha fatto si che dopo alcuni mesi di riflessione sono rientrato nuovamente sul mercato con nuove consapevolezze e nuove impostazioni che stanno portando i loro frutti, tutto questo senza la fretta di recuperare quanto perso aumentando il rischio, che sarebbe un errore madornale.

spero il mio contributo sia utile, anche se non è fatto di grafici, numeri, sigle, ecc dei quali onestamente capisco il giusto :)

buona giornata !
 
Ultima modifica:
Non sono d'accordo. Se il profilo di rischio è calibrato e l'investitore ha un qi superiore a 20 è capace di distinguere i numeretti dal contesto.

Ovviamente se non ha investito tutto in fondi attivi del guro di turno o ha fatto all in su una azienda/obbligazione sola.

il tempo ti dirà se hai ragione :)
ognuno deve fare i conti con la propria diversità pertanto credo che per trovare il proprio profilo di rischio servano tempo, dedizione, consapevolezze e anche un pizzico di fortuna !
magari tu sei più motivato/portato di altri e sei riuscito in poco tempo a trovare il tuo equilibrio.
 
E' un grosso "se". Purtroppo lo scopri solo a posteriori di fronte all'evento X che era veramente ma veramente remoto.

Non troppo, salvo vedersi cadere dal cielo una quantità enorme di denaro. In tutti gli altri casi ha modi e tempi per ritagliarsi il vestito su misura.

Il problema italiano è la sottoesposizione al rischio azionario vs sovraesposizione al mercato domestico e all'immobiliare fisico.
 
Grazie della condivisione @Seboz , hai ritagliato un pezzettino della tua vita.
 
Sposo completamente quanto condiviso da Seboz. È un piacere rileggerti!
 
banalmente basta pensare ad un 50/50 fatto su 100k e fatto su 1000k...la volatilità è la stessa ma l'impatto di questa è molto differente.

Verissimo.
Quando si cerca di trovare il proprio profilo di rischio immaginando delle perdite ipotetiche si dovrebbe sempre usare il valore delle perdite non solo la %.

Un portafoglio con 25% azionario globale senza altri attivi rischiosi male che vada farà un -13%. Solo che:
  • -13% di un portafolgio da 10K€ sono 1300€, "va beh via coi risparmi sul prossimo stipendio uno ha già ripianato le perdite" :p
  • -13% di un portafolgio 100K€ sono 13K€, "oops porca miseria con quei soldi lì ci avrei comprato un'utilitaria". Va beh via sopportiamo. :rolleyes:
  • -13% di un portafoglio da 2M€ sono 260K€ di perdite. "Porca eva con quei soldi mi ci compravo un appartamento di 80mq a Bologna." :'( :'( :terrore:

Alcuni tool che calcolano il profilo di rischio infatti fanno domande con simulazioni di perdite sul valore vero e non su %.
Per esempio questo:
Your investor profile | AMF

Punto debole comunque di questo approccio è che restando legati alla perdita solo in termini di valore si assume un profilo di rischio che diviene sempre più basso man mano che il proprio capitale aumenta. :(
Se uno per esempio è sicuro di non poter sopportare una perdita superiore a 50K, significa che se ha 200K di patrimonio può fare un portafoglio 50/50 azioni/bond, ma se ha 1M€ si riduce a fare un portafoglio 10/90 azioni/bond che è dura batta l'inflazione nel lungo periodo. :'(
 
Verissimo.
Quando si cerca di trovare il proprio profilo di rischio immaginando delle perdite ipotetiche si dovrebbe sempre usare il valore delle perdite non solo la %.

Un portafoglio con 25% azionario globale senza altri attivi rischiosi male che vada farà un -13%. Solo che:
  • -13% di un portafolgio da 10K€ sono 1300€, "va beh via coi risparmi sul prossimo stipendio uno ha già ripianato le perdite" :p
  • -13% di un portafolgio 100K€ sono 13K€, "oops porca miseria con quei soldi lì ci avrei comprato un'utilitaria". Va beh via sopportiamo. :rolleyes:
  • -13% di un portafoglio da 2M€ sono 260K€ di perdite. "Porca eva con quei soldi mi ci compravo un appartamento di 80mq a Bologna." :'( :'( :terrore:

Alcuni tool che calcolano il profilo di rischio infatti fanno domande con simulazioni di perdite sul valore vero e non su %.
Per esempio questo:
Your investor profile | AMF

Punto debole comunque di questo approccio è che restando legati alla perdita solo in termini di valore si assume un profilo di rischio che diviene sempre più basso man mano che il proprio capitale aumenta. :(
Se uno per esempio è sicuro di non poter sopportare una perdita superiore a 50K, significa che se ha 200K di patrimonio può fare un portafoglio 50/50 azioni/bond, ma se ha 1M€ si riduce a fare un portafoglio 10/90 azioni/bond che è dura batta l'inflazione nel lungo periodo. :'(
Concordo su tutto, aggiungerei solo circa l'ultimo rigo che secondo me uno che ha svariati milioni è già contento a stare lo 0,X sopra l'inflazione, almeno io ne sarei contentissimo pur di non vedere -500 o 600k
 
Grazie della condivisione @Seboz , hai ritagliato un pezzettino della tua vita.

finanziariamente parlando direi il pezzettino più significativo, finora :)

Sposo completamente quanto condiviso da Seboz. È un piacere rileggerti!

Grazie Paolo, troppo buono :)

Verissimo.
Quando si cerca di trovare il proprio profilo di rischio immaginando delle perdite ipotetiche si dovrebbe sempre usare il valore delle perdite non solo la %.

Un portafoglio con 25% azionario globale senza altri attivi rischiosi male che vada farà un -13%. Solo che:
  • -13% di un portafolgio da 10K€ sono 1300€, "va beh via coi risparmi sul prossimo stipendio uno ha già ripianato le perdite" :p
  • -13% di un portafolgio 100K€ sono 13K€, "oops porca miseria con quei soldi lì ci avrei comprato un'utilitaria". Va beh via sopportiamo. :rolleyes:
  • -13% di un portafoglio da 2M€ sono 260K€ di perdite. "Porca eva con quei soldi mi ci compravo un appartamento di 80mq a Bologna." :'( :'( :terrore:

Alcuni tool che calcolano il profilo di rischio infatti fanno domande con simulazioni di perdite sul valore vero e non su %.
Per esempio questo:
Your investor profile | AMF

Punto debole comunque di questo approccio è che restando legati alla perdita solo in termini di valore si assume un profilo di rischio che diviene sempre più basso man mano che il proprio capitale aumenta. :(
Se uno per esempio è sicuro di non poter sopportare una perdita superiore a 50K, significa che se ha 200K di patrimonio può fare un portafoglio 50/50 azioni/bond, ma se ha 1M€ si riduce a fare un portafoglio 10/90 azioni/bond che è dura batta l'inflazione nel lungo periodo. :'(

condivido l'utilità dell'effettuare simulazioni nella modalità che hai descritto perché è vero che fino a quando non senti emotivamente la perdita, anche se solo virtuale, non ne conosci il reale impatto ma rapportare l'entità di questi ad obbiettivi concreti e conosciuti della propria vita aiuta.

secondo me la falla del ragionamento successivo, non nell'impostazione di massima ma nella divisione delle percentuali, è che il criterio a guida dell'allocazione è costituito da rendimento e volatilità, mentre servirebbe ragionare in termine di obbiettivi.
se con 1 milione per raggiungere i miei obbiettivi annuali o continuare ad andare verso quelli a lungo termine mi è sufficiente un 3% annuo dato da un'allocazione 10/90, per ipotesi, quali motivi razionali, utili e coerenti col mio piano ho per fare una scelta diversa ?
penso che tutti noi dovremmo periodicamente farci questa domanda :)
 
@ Seboz grazie per aver condiviso
credo che proprio esperienze come la Tua, se interpretate correttamente, contribuiscano come nessun'altra informazione, alla costituzione del
proprio adeguato profilo di rischio
 
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