PRELIOS - La ridefinizione del debito - II

ma che è sto gordon gekko ?????
 
anche senza tenere in nessun conto i crediti che Prelios vanta e che ammontano a circa 250ml, poi se qualcuno mi spiega perchè non vanno considerati nei ragionamenti che facciamo...sarò grato, scrive Todi, che è uno che se ne intende, che il valore dell'azione rispetto al PN è di 22 cent
 
anche senza tenere in nessun conto i crediti che Prelios vanta e che ammontano a circa 250ml, poi se qualcuno mi spiega perchè non vanno considerati nei ragionamenti che facciamo...sarò grato, scrive Todi, che è uno che se ne intende, che il valore dell'azione rispetto al PN è di 22 cent


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apri la relazione semestrale al 30 giugno 2012


troverai il patrimonio netto a livello di prelios spa e a livello di patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2012 dividi i due importi per il numero delle azioni e troverai che il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2012 ammonta a 22 centesimi..................

spero di essere stato chiaro...............OK!

i 250 milioni di crediti sono della spa o sono a livello consolidato ?
Perchè se fossero a livello di spa potrebbero essere verso società del gruppo: ad es. Prelios si finanzia con le banche e poi presta denaro a società controllate........
 
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i 250 milioni di crediti sono della spa o sono a livello consolidato ?
Perchè se fossero a livello di spa potrebbero essere verso società del gruppo: ad es. Prelios si finanzia con le banche e poi presta denaro a società controllate........



non so, questa sera cercherò di capirlo anche se nei bilanci ci leggo poco; ricordo però che lo scorso anno questi crediti hanno prodotto 19 ml di interessi.
 
non so, questa sera cercherò di capirlo anche se nei bilanci ci leggo poco; ricordo però che lo scorso anno questi crediti hanno prodotto 19 ml di interessi.


nella relazione semestrale al 30 giugno 2012 a livello consolidato figurano 275 milioni di cui 271 milioni con parti correlate, cioè società del gruppo.............
 
Scusate una domanda:

entrambe le cordate prevedono nelle loro offerte oltre ad una iniziezione di cash un parziale adc a mercato o mi sbaglio?? Perchè se davvero dovessero essere previsti solo adc privilegiati o riservati e iniziezione di cash oppure affiancamento di due società con ebit positivo il titolo dovrebbe come minimo decollare e dico MINIMO non fosse altro per il fatto che sparendo oneri finanziari per 150 mil di euro l'utile prossimo ad essere distribuito varrebbe una bella fetta dell'attuale capitalizzazione
 
Ultima modifica:
Io sono ancora molto dubbioso sulle offerte che attendo con ansia..

Entrambi CAPUTI o FORTRESS non metteranno mai 100 mil senza una contropartita alta...

quindi è ovvio che :
che CAMFIN vuole partecipare all'adc per non perdere il controllo
i malacanza idem

Fortress e Caputi con 100 mil di cash..vogliono il controllo è ovvio..

il dubbio sta proprio li.. chi prenderrà il controllo di questa società?
 
il fatto che verra comunicato un adc imminente cosa dovrebbe portare a noi azionisti ,nel 2009 quando comunicarono al mercato che avrebbero fatto l'ADC il titolo salii del 30% in pochissime sedute se non erro PERO' poi crollò da 0,58 a 0,35 E OLTRE .
 
il fatto che verra comunicato un adc imminente cosa dovrebbe portare a noi azionisti ,nel 2009 quando comunicarono al mercato che avrebbero fatto l'ADC il titolo salii del 30% in pochissime sedute se non erro PERO' poi crollò da 0,58 a 0,35 E OLTRE .

da repubblica occorre rianalizzare l'articolo...

. Dalle indiscrezioni finora uscite risulta che la cordata Caputi (da cui si è ritirato recentemente Merloni e che invece vede l’avvicinamento di Roberto Haggiag, imprenditore vicino a Marco Tronchetti Provera e consigliere di Camfin) avrebbe messo sul piatto circa 150 milioni di euro cash (le ipotesi dicono
che una parte dovrebbe essere sottoscritta dai nuovi soci, un’altra fetta dalle banche e infine dagli attuali azionisti). L’offerta di Fortress sarebbe invece quantificata in circa 100 milioni di euro, che comprende una quota cash, attorno ai 50 milioni e il conferimento di due asset sinergici alle attività core di Prelios: Italfondiario, società attiva nella gestione dei crediti in sofferenza (non performing loan) e Torre Sgr, gestore di fondi immobiliari. Queste attività generano ebit e quindi il minor apporto di mezzi freschi verrebbe poi compensata con l’incremento del cash flow. Come l’entrata dei nuovi partner si potrebbe configurare è tutto da capire. L’impatto possibile sugli assetti azionari può essere, ancora, solo nel mondo delle ipotesi, dal momento che non si conosce quale sarà la tipologia di aumento di capitale utilizzato (riservato, garantito, chiamato sul mercato), chi vi prenderà parte e con quali modalità. E qui sta uno dei punti nodali della faccenda: che ruolo avranno i nuovi soci? E come verrà ridimensionato (se ciò avverrà) l’attuale azionista riferimento Camfin, che di Prelios ha il 14,4%? Chiunque sarà il nuovo partner industriale, è presumibile che affiancherà l'attuale patto di sindacato, che raggruppa circa il 21% delle azioni della società, e all'interno del quale Camfin manterrà il ruolo di primo azionista, avendo confermato di essere pronta “a eventuali operazioni che perseguano la stabilità patrimoniale e finanziaria e lo sviluppo delle attività di Prelios”. La logica dice che la ripatrimonializzazione, resasi necessaria dal risultato netto della semestrale, negativo per 125,7 milioni di euro, non dovrebbe avere un effetto diluitivo significativo su Camfin stessa. Pur dipendendo dalla dimensione e dalla tipologia dell'aumento di capitale, è probabile che il nuovo socio raggiunga una quota paritetica o di poco superiore a quella complessiva degli attuali pattisti, dovendo tenersi sotto la soglia del 29,9% che renderebbe obbligatoria l’opa. Quand’anche Camfin dovesse sostenere l’iniezione di finanza, secondo gli analisti di Equita (riferisce Radiocor), comunque l’impatto non sarebbe enorme, ipotizzando un aumento di capitale da 100-150 milioni, in parte riservato a nuovi azionisti, si tratterebbe di un impegno pro-quota attorni ai 15-22 milioni di euro. Tanti o pochi che siano i danari da mettere, sullo sfondo della vicenda Prelios non può che aprirsi una parentesi imponente che riguarda il rapporto, a dir poco teso, tra i due azionisti di Camfin Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza (che è pure dentro a Gpi, scatola che sta in cima alla catena di controllo che vede, sotto Camfin, oltre alla partecipazione in Prelios pure quella in Pirelli). I due sono in guerra sul modo di riportare l’indebitamento della holding sotto la soglia target definita con le banche, che significa rimborsare una tranche di debito per circa 132 milioni entro fine anno. Malacalza, come noto, vuole l’aumento di capitale, Tronchetti Provera no, tant’è che ha proposto un bond convertibile in azioni Pirelli fuori dal patto di sindacato, per un ammontare massimo di 200 milioni. E secondo diversi analisti quest’ultima sarà, con buona chance, la soluzione definitiva. Se il bond passa, come probabile, Camfin avrebbe risorse per aderire anche all’aumento, se dovesse esserci, di Prelios..
 
da repubblica occorre rianalizzare l'articolo...

. Dalle indiscrezioni finora uscite risulta che la cordata Caputi (da cui si è ritirato recentemente Merloni e che invece vede l’avvicinamento di Roberto Haggiag, imprenditore vicino a Marco Tronchetti Provera e consigliere di Camfin) avrebbe messo sul piatto circa 150 milioni di euro cash (le ipotesi dicono
che una parte dovrebbe essere sottoscritta dai nuovi soci, un’altra fetta dalle banche e infine dagli attuali azionisti). L’offerta di Fortress sarebbe invece quantificata in circa 100 milioni di euro, che comprende una quota cash, attorno ai 50 milioni e il conferimento di due asset sinergici alle attività core di Prelios: Italfondiario, società attiva nella gestione dei crediti in sofferenza (non performing loan) e Torre Sgr, gestore di fondi immobiliari. Queste attività generano ebit e quindi il minor apporto di mezzi freschi verrebbe poi compensata con l’incremento del cash flow. Come l’entrata dei nuovi partner si potrebbe configurare è tutto da capire. L’impatto possibile sugli assetti azionari può essere, ancora, solo nel mondo delle ipotesi, dal momento che non si conosce quale sarà la tipologia di aumento di capitale utilizzato (riservato, garantito, chiamato sul mercato), chi vi prenderà parte e con quali modalità. E qui sta uno dei punti nodali della faccenda: che ruolo avranno i nuovi soci? E come verrà ridimensionato (se ciò avverrà) l’attuale azionista riferimento Camfin, che di Prelios ha il 14,4%? Chiunque sarà il nuovo partner industriale, è presumibile che affiancherà l'attuale patto di sindacato, che raggruppa circa il 21% delle azioni della società, e all'interno del quale Camfin manterrà il ruolo di primo azionista, avendo confermato di essere pronta “a eventuali operazioni che perseguano la stabilità patrimoniale e finanziaria e lo sviluppo delle attività di Prelios”. La logica dice che la ripatrimonializzazione, resasi necessaria dal risultato netto della semestrale, negativo per 125,7 milioni di euro, non dovrebbe avere un effetto diluitivo significativo su Camfin stessa. Pur dipendendo dalla dimensione e dalla tipologia dell'aumento di capitale, è probabile che il nuovo socio raggiunga una quota paritetica o di poco superiore a quella complessiva degli attuali pattisti, dovendo tenersi sotto la soglia del 29,9% che renderebbe obbligatoria l’opa. Quand’anche Camfin dovesse sostenere l’iniezione di finanza, secondo gli analisti di Equita (riferisce Radiocor), comunque l’impatto non sarebbe enorme, ipotizzando un aumento di capitale da 100-150 milioni, in parte riservato a nuovi azionisti, si tratterebbe di un impegno pro-quota attorni ai 15-22 milioni di euro. Tanti o pochi che siano i danari da mettere, sullo sfondo della vicenda Prelios non può che aprirsi una parentesi imponente che riguarda il rapporto, a dir poco teso, tra i due azionisti di Camfin Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza (che è pure dentro a Gpi, scatola che sta in cima alla catena di controllo che vede, sotto Camfin, oltre alla partecipazione in Prelios pure quella in Pirelli). I due sono in guerra sul modo di riportare l’indebitamento della holding sotto la soglia target definita con le banche, che significa rimborsare una tranche di debito per circa 132 milioni entro fine anno. Malacalza, come noto, vuole l’aumento di capitale, Tronchetti Provera no, tant’è che ha proposto un bond convertibile in azioni Pirelli fuori dal patto di sindacato, per un ammontare massimo di 200 milioni. E secondo diversi analisti quest’ultima sarà, con buona chance, la soluzione definitiva. Se il bond passa, come probabile, Camfin avrebbe risorse per aderire anche all’aumento, se dovesse esserci, di Prelios..

Se non ricordo male il tetto OPA del 30% in caso di sforamento di tale livello a seguito di aumento di capitale non vale per l'obbligo di lanciare un' OPA.
 
Ultima modifica:
non so, questa sera cercherò di capirlo anche se nei bilanci ci leggo poco; ricordo però che lo scorso anno questi crediti hanno prodotto 19 ml di interessi.

nella relazione semestrale al 30 giugno 2012 a livello consolidato figurano 275 milioni di cui 271 milioni con parti correlate, cioè società del gruppo.............

ti chiedo di fare un ulteriore sforzo e spiegarmi perchè nella valutazione di Prelios di tali crediti non si tiene conto ( se si afferma che Prelios vale 200 milioni circa considerato che possiede immobili per 700ml circa e che ha contratto debiti per 500 ml circa vuol dire che nel computo non si tiene alcun conto di tali crediti ).
Grazie
 
Se non ricordo male il tetto OPA del 30% in caso di sforamento di tale livello a seguito di aumento di capitale non vale per l'obbligo di lanciare un' OPA.

sicuramente è così per i soci facenti parte della società all'indizione dell'ADC, recentemente così è stato per I&S che controlla Moviemax e che in seguito ad adc è arrivata al 50% circa.
 
ti chiedo di fare un ulteriore sforzo e spiegarmi perchè nella valutazione di Prelios di tali crediti non si tiene conto ( se si afferma che Prelios vale 200 milioni circa considerato che possiede immobili per 700ml circa e che ha contratto debiti per 500 ml circa vuol dire che nel computo non si tiene alcun conto di tali crediti ).
Grazie

Perdomami

ma ti sei fissato da mesi con i crediti...................che poi abbiamo visto che sono crediti infra Gruppo...................

Lascia stare i crediti..............

Le cose sono più semplici di quello che pensi................

partiamo dal patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2012 che ammonta a circa 200 milioni,

poi mi dici che la società ha attività fisse immobilizzate in bilancio per 700 milioni....................

Facciamo 2 esempi molto semplici, il conto del droghiere o della serva,

1) esempio: se queste attività fisse immobilizzate ( immobili, partecipazioni, quote di fondi, ecc. ) valessero 900 milioni,

il patrimonio netto a valori correnti ad oggi sarebbe composto di 200 milioni di patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2012 + 200 milioni di plusvalenze su attività immobilizzate ( 900 milioni valore di mercato - 700 milioni valore di bilancio ) - eventuali perdite maturate dal 30 giugno ad oggi, diciamo 20 milioni................

pertanto si avrebbe ad oggi un valore del patrimonio della società di 380 milioni..............

2) se queste attività fisse immobilizzate ( immobili, partecipazioni, quote di fondi, ecc. ) valessero 500 milioni,

il patrimonio netto a valori correnti ad oggi sarebbe composto di 200 milioni di patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2012 + 200 milioni di minusvalenze su attività immobilizzate ( 700 milioni di valore di bilancio - 500 valore di mercato) - eventuali perdite maturate dal 30 giugno ad oggi, diciamo 20 milioni................

pertanto si avrebbe ad oggi un valore del patrimonio della società pari a zero..............

il resto sono tutte chiacchiere
 
per Todi

Grazie della spiegazione. Se ho capito bene, quindi, il PN è al "netto" anche di credti verso terzi e pertanto le uniche variazioni sul valore possono esere date da plusvalenze o minusvalenze inespresse.
Buon proseguimento.
 
per Todi

Grazie della spiegazione. Se ho capito bene, quindi, il PN è al "netto" anche di credti verso terzi e pertanto le uniche variazioni sul valore possono esere date da plusvalenze o minusvalenze inespresse.
Buon proseguimento.

o anche da eventuali svalutazioni crediti,

mentre purtroppo i debiti sono certi, non ti regala niente nessuno,

i crediti purtroppo potrebbero essere anche in parte o tutti inesigibili..............
 
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