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Ecco i punti chiave economici del nuovo governo in base al programma concordato M5S-LEGA
1) flat tax
2) reddito di cittadinanza
3) abolizione legge fornero
4) Quanto al "debito pubblico e deficit" viene indicato come programma la sua "riduzione attraverso la crescita del PIL, piuttosto che attraverso misure fiscali e di austerità; rivitalizzazione della domanda interna sia attraverso investimenti ad alto moltiplicatore che attraverso politiche di sostegno del potere d'acquisto delle famiglie e della domanda estera, creando migliori condizioni per le esportazioni".
Mie osservazioni poi spazio agli altri
Premetto che non riesco a capire il senso profondo di una tassa,la flat tax che colpisce in maniera uguale dal punto di vista dell'aliquota sia i redditi alti che redditi bassi e peraltro dubito fortemente sulla costituzionalità di una tale costituenda tassa.
Resta il fatto che al punto dove siamo se si riesce a fare una qualche riduzione di tasse va sempre bene purchè,att.ne !!!,venga fatta sia sul lavoro che alle aziende perchè riduzione di tasse senza creare domanda aggiuntiva si risolvono in inutili e costosi regali alla classe imprenditoriale che in assenza della citata domanda aggiuntiva non potrebbero in alcun modo generare nuovi investimenti e nuova occupazione.
Sul reddito di cittadinanza e l'abolizione delle legge fornero, rientrano ambedue in provvedimenti che migliorano le garanzie sociali che aumentano ancor di più la naturale immissione di nuova linfa vitale in termini di domanda nel sistema grazie a una riconquistata maggiore fiducia.
In particolare,poi,l'allargamento delle maglie temporali per andare prima in pensione migliora sia l'occupazione giovanile che i costi delle aziende,sia dal punto di vista della produttività che dei costi veri e propri,perchè gli anziani,oltre a produrre di meno dei giovani,costano anche più di loro per le aziende che li impiega.
A questo punto però mi chiedo ?
Se mi limito,e basta,a rilanciare mettendo più soldi in tasca ai cittadini lavoratori e disoccupati o maggiori garanzie sociali,è possibile che ottenga una qualunque forma di rilancio,al prezzo però di un'assoluta mancanza di indirizzo da parte dello stato sul tipo di crescita che si va a innescare,e quindi con il rischio che essa possa muoversi verso scenari di mero consumo,poco rispettoso dell'utilità sociale e della sostenibilità ambientale.
Non è un caso che io avevo più volte su questo forum evocato l'uso della spesa pubblica produttiva e non dei trasferimenti e basta come principale strumento anticongiunturale, ma nel programma nessuna traccia.
Passiamo ora all'ultimo punto e cioè alla lotta al debito che si intende fare con la crescita del pil. Tutto giusto,è anche il mio punto di vista, e concordo con la bocciatura dell'austerità che in periodi di recessione come oggi è doppiamente negativa.
E la crescita del pil come si fa ?
come indicato sopra e sul quale io ho mosso i miei rilievi come avete letto già.Ma in più qui si aggiunge un nuovo discutibile punto e cioè anche la domanda estera,dovendosi creare le migliori condizioni per le esportazioni.
Ma come si creano questa nuove condizioni permanendo i cambi fissi come conseguenza dell'euro ?
Bisogna forse chiedere di uscire dalla'euro ?
nel programma nessuna traccia.
Ma soprattutto non è che l'aumento della domanda interna seguente la flat tax,l'abolizione della legge fornero e il reddito di cittadinanza possano dar luogo non a una crescita del pil ma a una crescita dell'import dalla Germania ?
1) flat tax
2) reddito di cittadinanza
3) abolizione legge fornero
4) Quanto al "debito pubblico e deficit" viene indicato come programma la sua "riduzione attraverso la crescita del PIL, piuttosto che attraverso misure fiscali e di austerità; rivitalizzazione della domanda interna sia attraverso investimenti ad alto moltiplicatore che attraverso politiche di sostegno del potere d'acquisto delle famiglie e della domanda estera, creando migliori condizioni per le esportazioni".
Mie osservazioni poi spazio agli altri
Premetto che non riesco a capire il senso profondo di una tassa,la flat tax che colpisce in maniera uguale dal punto di vista dell'aliquota sia i redditi alti che redditi bassi e peraltro dubito fortemente sulla costituzionalità di una tale costituenda tassa.
Resta il fatto che al punto dove siamo se si riesce a fare una qualche riduzione di tasse va sempre bene purchè,att.ne !!!,venga fatta sia sul lavoro che alle aziende perchè riduzione di tasse senza creare domanda aggiuntiva si risolvono in inutili e costosi regali alla classe imprenditoriale che in assenza della citata domanda aggiuntiva non potrebbero in alcun modo generare nuovi investimenti e nuova occupazione.
Sul reddito di cittadinanza e l'abolizione delle legge fornero, rientrano ambedue in provvedimenti che migliorano le garanzie sociali che aumentano ancor di più la naturale immissione di nuova linfa vitale in termini di domanda nel sistema grazie a una riconquistata maggiore fiducia.
In particolare,poi,l'allargamento delle maglie temporali per andare prima in pensione migliora sia l'occupazione giovanile che i costi delle aziende,sia dal punto di vista della produttività che dei costi veri e propri,perchè gli anziani,oltre a produrre di meno dei giovani,costano anche più di loro per le aziende che li impiega.
A questo punto però mi chiedo ?
Se mi limito,e basta,a rilanciare mettendo più soldi in tasca ai cittadini lavoratori e disoccupati o maggiori garanzie sociali,è possibile che ottenga una qualunque forma di rilancio,al prezzo però di un'assoluta mancanza di indirizzo da parte dello stato sul tipo di crescita che si va a innescare,e quindi con il rischio che essa possa muoversi verso scenari di mero consumo,poco rispettoso dell'utilità sociale e della sostenibilità ambientale.
Non è un caso che io avevo più volte su questo forum evocato l'uso della spesa pubblica produttiva e non dei trasferimenti e basta come principale strumento anticongiunturale, ma nel programma nessuna traccia.
Passiamo ora all'ultimo punto e cioè alla lotta al debito che si intende fare con la crescita del pil. Tutto giusto,è anche il mio punto di vista, e concordo con la bocciatura dell'austerità che in periodi di recessione come oggi è doppiamente negativa.
E la crescita del pil come si fa ?
come indicato sopra e sul quale io ho mosso i miei rilievi come avete letto già.Ma in più qui si aggiunge un nuovo discutibile punto e cioè anche la domanda estera,dovendosi creare le migliori condizioni per le esportazioni.
Ma come si creano questa nuove condizioni permanendo i cambi fissi come conseguenza dell'euro ?
Bisogna forse chiedere di uscire dalla'euro ?
nel programma nessuna traccia.
Ma soprattutto non è che l'aumento della domanda interna seguente la flat tax,l'abolizione della legge fornero e il reddito di cittadinanza possano dar luogo non a una crescita del pil ma a una crescita dell'import dalla Germania ?