QUESTIONARIO SANITARIO e dichiarazioni mendaci; casi reali

Sul punto 3 allora siamo d'accordo.

Il punto 2 invece evidenzia proprio quello che ho scritto io, ovvero che il suicidio NON è sempre legato a depressione o altri disturbi psichiatrici, ma può derivare anche da altri fattori scatenanti, ovvero può essere indotto in persone psichiatricamente sane ma che non vedono vie di uscita ai loro problemi e si fanno purtroppo sopraffare da questi ultimi:

"Il fattore di rischio primario rimediabile nel suicidio è

Depressione

Altri fattori di rischio per il suicidio comprendono:

La maggior parte degli altri disturbi mentali gravi
Uso di alcol, droghe d'abuso e analgesici da prescrizione
Precedenti tentativi di suicidio
Gravi patologie organiche, specialmente nei soggetti anziani
Disturbi di personalità
Impulsività
Disoccupazione e crisi economiche
Esperienze traumatiche infantili
Anamnesi familiare di suicidio e/o di disturbi mentali"

Quindi se il suicidio purtroppo è conseguenza di un disturbo mentale o comportamentale non dichiarato in fase assuntiva esistono serie motivazioni a supporto della compagnia che NON paga il sinistro. Ma se invece è associato a disoccupazione e crisi economiche, esperienza traumatiche infantili, impulsività, uso di alcool (e non abuso) non mi pare ci siano motivi per non vedersi pagato un sinistro.
Infine se fossimo invece nel caso di uso di droghe, precedenti tentativi di suicidio, gravi patologie organiche, disturbi di personalità e anamnesi familiare allora la compagnia potrebbe non pagare se queste patologie non fossero dichiarate nel questionario sanitario (ma solo se già presenti alla data di sottoscrizione e se la compagnia lo ha domandato all'assicurando*).


*come scritto sopra se la compagnia nulla chiede all'assicurando per esempio sull'anamnesi familiare significa che accetta tale rischio, non può poi in fase di pagamento andare a dire agli eredi del suicida "il deceduto non ci ha dichiarato in fase assuntiva che già suo padre era morto suicida, se lo avessi saputo non lo avremmo assicurato" perchè i beneficiari potrebbero tranquillamente e legittimamente rispondere "non c'era nessuna domanda sul questionario sanitario che lo chiedeva..."

Il punto 3 l'hai creato te.
Il punto 2 evidenzia i casi ricorrenti in cui il suicidio avviene
Il punto 1 se è vero che nessuno si suicida per frodare l'assicurazione chiude la discussione
 
Il punto 3 l'hai creato te.
Il punto 2 evidenzia i casi ricorrenti in cui il suicidio avviene
Il punto 1 se è vero che nessuno si suicida per frodare l'assicurazione chiude la discussione

Ringraziando tutti gli interventi; rimane sempre il dubbio, salvo dichiarare di essere sordo ciechi e non esserlo o di ovvie reticenze ( obeso dichiara di essere magro, motociclista dichiara che non fa sport pericoloso poi cade con la moto) come l'assicurazione riconosce le menzogne del contraente?
 
Mi sembra veramente una questione di lana caprina.

Come hanno già detto, di solito l'incongruenza delle dichiarazioni emerge dalla documentazione medica. Se l'assicurato riesce a tenere tutto nascosto vorrà dire che l'assicuratore pagherà un indennizzo che non sarebbe astrattamente dovuto.

Considerate le migliaia di sinistri "sospetti" pagati obtorto collo dalle assicurazioni, credo che i suicidi conseguenti ad una patologia psichiatrica non dichiarata siano una delle ultimissime preoccupazioni.
 
Mi sembra veramente una questione di lana caprina.

Come hanno già detto, di solito l'incongruenza delle dichiarazioni emerge dalla documentazione medica. Se l'assicurato riesce a tenere tutto nascosto vorrà dire che l'assicuratore pagherà un indennizzo che non sarebbe astrattamente dovuto.

Considerate le migliaia di sinistri "sospetti" pagati obtorto collo dalle assicurazioni, credo che i suicidi conseguenti ad una patologia psichiatrica non dichiarata siano una delle ultimissime preoccupazioni.

Concordo, c'è da aggiungere un aspetto: ancora oggi, nonostante tutta la tecnologia quando si cambia medico di base questo difficilmente riesce a reperire l'intera documentazione precedente che riguarda il paziente (a meno che non gliela fornisca lui, di sicuro se c'è documentazione scritta e non informatizzata questa non viene "passata" da un medico all'altro), poi non so se le assicurazioni hanno possibilità di accedere a dati sanitari interrogando direttamente l'ASL di competenza, su questo magari mander ci sa ragguagliare.
 
Mi sembra veramente una questione di lana caprina.

Come hanno già detto, di solito l'incongruenza delle dichiarazioni emerge dalla documentazione medica. Se l'assicurato riesce a tenere tutto nascosto vorrà dire che l'assicuratore pagherà un indennizzo che non sarebbe astrattamente dovuto.

Considerate le migliaia di sinistri "sospetti" pagati obtorto collo dalle assicurazioni, credo che i suicidi conseguenti ad una patologia psichiatrica non dichiarata siano una delle ultimissime preoccupazioni.

Ciao,

come potrebbe emergere l'incongruenza delle dichiarazioni dalla documentazione medica?

Salvo i casi ovvi ( fumo, motociclismo, parapendio, autolesionismo, obesita' ) ;

O meglio ( attenzione , questo esempio è volutamente semplicistico , fantasioso e anche, forse un poco insulso)

X si assicura dicendo che NON è fumatore; poi ritorno o riprende a fumare dopo essersi assicurato; in seguito gli viene xxxx ( forse a causa del fumo) in tal caso come l'assicurazione fa a provare che X fumava anche se ha detto che NON fumava, in quanto la patologia potrebbe essere direttamente collegata al fumo ma non è certo. ( salvo indagini private, analisi social , pedinamenti) ?
 
In tutte le polizze ci sono una serie di clausole che individuano precisamente la definizione di fumatore e non fumatore, prevedono l'obbligo di comunicare alla compagnia le variazioni di questo status e danno a quest'ultima la facoltà di svolgere una serie di accertamenti sulla documentazione medica in caso di decesso.
Addirittura alcune arrivano a dire che firmando il contratto l'assicurato scioglie i medici dal segreto professionale (onestamente non so quanto una clausola del genere possa reggere).

Nella stragrande maggioranza dei casi è molto difficile che nella documentazione medica non ci sia la minima traccia della cosa. E' molto più facile mentire sul proprio stato di salute compilando un questionario che a un medico che ti sta visitando.
Se poi l'assicurato ha passato una vita a fumare "in incognito" (difficile per un fumatore incallito) e la cosa riesce a passare sotto traccia, pace, i familiari si godranno l'indennizzo.

Analisi social magari di questi tempi ne fanno anche, non lo so. So per certo che le agenzie investigative a cui fanno fare gli accertamenti in tema di incidenti stradali un occhio a facebook lo buttano, ad esempio.
Dubito fortemente invece che le compagnie si mettano a pedinare gli assicurati per vedere se hanno rilasciato dichiarazioni veritiere, anche perchè il problema si pone dopo il decesso, in genere.

Comunque non mi farei troppi film, nel 99% dei casi i problemi emergono dall'anamnesi contenuta nelle cartelle cliniche
 
Comunque non mi farei troppi film, nel 99% dei casi i problemi emergono dall'anamnesi contenuta nelle cartelle cliniche

Ringraziandoti per il tuo contributo, puoi farmi un esempio di come potrebbero emergere problemi dall'anamnesi contenuta nelle cartelle cliniche?

Esempio ( sempre ipotetica fantasia)

X è alcolizzato ma lo sanno in pochi; fa una long term care e mente sul suo status di alcolista; il fegato regge e all'inizio i trigliceridi sono sotto il valore soglia ; dopo qualche anno ha problemi e cirrosi; l'assicurazione come fa a tutelarsi NON riuscendo a dimostrare che il contraente ha mentito sul suo status di alcolista e anzi non riuscendo a provare che lui stia bevendo tutt'ora ma solo con presunzione relativa che avendo cirrosi < 50 anni sia necessariamente per abuso di alcool?

Un saluto
 
Ringraziandoti per il tuo contributo, puoi farmi un esempio di come potrebbero emergere problemi dall'anamnesi contenuta nelle cartelle cliniche?

Esempio ( sempre ipotetica fantasia)

X è alcolizzato ma lo sanno in pochi; fa una long term care e mente sul suo status di alcolista; il fegato regge e all'inizio i trigliceridi sono sotto il valore soglia ; dopo qualche anno ha problemi e cirrosi; l'assicurazione come fa a tutelarsi NON riuscendo a dimostrare che il contraente ha mentito sul suo status di alcolista e anzi non riuscendo a provare che lui stia bevendo tutt'ora ma solo con presunzione relativa che avendo cirrosi < 50 anni sia necessariamente per abuso di alcool?

Un saluto

Se fa la ltc, e non si cura questo muore dopo aver pagato i premi. Se ha la cirrosi ha fatto gli accertamenti prescritti dal medico, e non si scappa.
 
Se fa la ltc, e non si cura questo muore dopo aver pagato i premi. Se ha la cirrosi ha fatto gli accertamenti prescritti dal medico, e non si scappa.

ringraziandoti , la domanda è sempre questa; salvo i classici (forse ormai del passato) colpi di frusta, ci saranno modalita' con i sottoscrittori fanno i "furbi" e altrettante modalita' con cui gli accertatori sanitari effettuano i loro controlli;

al di la' delle ipotesi più o meno fantasiose sarebbe interessante comprendere come un medico accertatore comprende le magagne più o meno sottili dal questionario sanitario e da eventuali dati del sistema sanitario nazionale.

Un saluto
 
Se fa la ltc, e non si cura questo muore dopo aver pagato i premi. Se ha la cirrosi ha fatto gli accertamenti prescritti dal medico, e non si scappa.

Ciao Mander, integro le domande con un VERO questionario sanitario per una TCM;

se dai una rapida scorsa in allegato, ad occhio esperto , al di la' dei discorsi etici, quali domande potrebbe essere "usate contro il contraente" parlando però di sofisticatezze e non "fumo 20 sigarette al giorno ma dico che NON sono fumatore".Vedi l'allegato groupama quest sanitario.pdf


Esempio concreto; hai parenti o collaterali che soffrono di malattie mentali ? se ho un parente ( fratellastro o zio che ne soffre, come si può provare il fatto che barrando NO in realta' ne fossi a conoscenza?)

Un saluto
 
Ultima modifica:
Non posso che concordare con i precedenti interventi, trattasi di questione di lana caprina.
Concorco con il post di stramangoni
 
Non posso che concordare con i precedenti interventi, trattasi di questione di lana caprina.
Concorco con il post di stramangoni

Se una persona risponde X possibile che in un futuro non paghino quanto dovuto per reticenza o falsita' quindi non tanto di lana caprina...
 
Ho discusso recentemente con un buon assicuratore circa le dichiarazioni mendaci /reticenze in fase di stipula.
Ormai siamo in un'epoca dove le informazioni di qualsiasi tipo (anche sanitarie), sono sempre più informatizzate e lo saranno sempre di più. Mi sembra tra l'altro da "stupidi" pagare un premio con il dubbio, in caso di accadimento dell'evento, di essere o meno liquidati...

Personalmente ho dovuto prospettare ad alcune compagnie assicurative di una mia situazione personale e alcune mi hanno chiuso la porta in faccia... Fortunatamente una ha deciso di assumersi il rischio seppur in maniera limitata. Piuttosto che niente, meglio piuttosto... Ma almeno so che, in caso di evento avverso, i beneficiari saranno liquidati al 100% senza sotterfugi o imbrogli vari
 
Ho discusso recentemente con un buon assicuratore circa le dichiarazioni mendaci /reticenze in fase di stipula.
Ormai siamo in un'epoca dove le informazioni di qualsiasi tipo (anche sanitarie), sono sempre più informatizzate e lo saranno sempre di più. Mi sembra tra l'altro da "stupidi" pagare un premio con il dubbio, in caso di accadimento dell'evento, di essere o meno liquidati...

Personalmente ho dovuto prospettare ad alcune compagnie assicurative di una mia situazione personale e alcune mi hanno chiuso la porta in faccia... Fortunatamente una ha deciso di assumersi il rischio seppur in maniera limitata. Piuttosto che niente, meglio piuttosto... Ma almeno so che, in caso di evento avverso, i beneficiari saranno liquidati al 100% senza sotterfugi o imbrogli vari

Infatti la domanda è proprio questa;

salvo le ovvie dichiarazioni mendaci desperados ( sono cieco ma ci vedo benissimo) , mi chiedo in che modo le assicurazioni possano analizzare alcuni dati ;

analizzando il fascicolo sanitario elettronico , parlando con il medico di base e poi?

Mi chiedo, come in concreto sia il metodo per raffrontare le informazioni del questionario sanitario con i dati a "disposizione".

un saluto
 

Fin qua è pacifico;

la domanda verte sui metodi per controllare informazioni che per loro stessa natura sono vaghe ( problemi psicologici, dispepsia, fibromialgia ecc) o comunque i metodi per i raffronti di quanto dichiarato con ciò che è realmente.

Caso ovvio;

X dichiara di essere cieco ma il medico che gli ha dato l'invalidita' viene condannato, l'invalidita' revocata e l'autosufficienza dalla polizza bloccata.

Caso meno ovvio ;

X ha problemi psicologici non diagnosticati e abusa di sostanze stupefacenti poi smette.

Poi , purtroppo , decede.

La tcm NON viene pagata ai beneficiari SE l'assicurazione prova l'esistenza dei problemi psicologici ( come? NON risultano dal FSE o dal medico di base) oppure se prova l'alcolismo ( ma al momento della morte NON viene fatta autopsia quindi NON ci sono esami tossicologici) oppure se viene fatta il danno da alcolismo è precedente ma non si riescono a vedere sostanze dall'esame.

In tal caso è complicato....o no?
 
Ultima modifica:
Se la domanda verte sui metodi per controllare informazioni presumo che gli unici che ti possono rispondere sono le persone che lavorano nelle assicurazioni, non vedo altre possibili soluzioni.
Magari c'è/ci sono utenti che lavorano nel settore assicurativo e che ti possono rispondere oppure sta a te cercarli sul forum.
 
Se la domanda verte sui metodi per controllare informazioni presumo che gli unici che ti possono rispondere sono le persone che lavorano nelle assicurazioni, non vedo altre possibili soluzioni.
Magari c'è/ci sono utenti che lavorano nel settore assicurativo e che ti possono rispondere oppure sta a te cercarli sul forum.

Infatti è proprio cosi; al di la' degli utilissimi link occorre sapere quali sono i metodi per raffrontare le informazioni ( quelle meno ovvie intendiamoci)
 
Infatti è proprio cosi; al di la' degli utilissimi link occorre sapere quali sono i metodi per raffrontare le informazioni ( quelle meno ovvie intendiamoci)

Alla base sta cosa scrive il medico che ti ha in cura al momento della diagnosi/dimissioni. Un medico non può non dichiarare che l'affaticamento cardiaco per cui sei andato al pronto soccorso è una possibile conseguenza di un intervento al cuore avuto anni prima, così come che il menisco si è ulteriormente lesionato dopo la ricostruzione avuta nel 2015. Considera anche che tendenzialmente le polizze vengono stipulate per proteggersi da eventi importanti, se i limiti di risarcimento fossero al massimo 100 euro pochissimi si coprirebbero; un evento importante in ambito medico è sicuramente segnalato. Una pregressa viene fuori, diverso il discorso se hai un problema, non sai cosa, stipuli la polizza e poi dichiari il sinistro, in quel caso devi prestare attenzione alla carenza.
 
Alla base sta cosa scrive il medico che ti ha in cura al momento della diagnosi/dimissioni. Un medico non può non dichiarare che l'affaticamento cardiaco per cui sei andato al pronto soccorso è una possibile conseguenza di un intervento al cuore avuto anni prima, così come che il menisco si è ulteriormente lesionato dopo la ricostruzione avuta nel 2015. Considera anche che tendenzialmente le polizze vengono stipulate per proteggersi da eventi importanti, se i limiti di risarcimento fossero al massimo 100 euro pochissimi si coprirebbero; un evento importante in ambito medico è sicuramente segnalato. Una pregressa viene fuori, diverso il discorso se hai un problema, non sai cosa, stipuli la polizza e poi dichiari il sinistro, in quel caso devi prestare attenzione alla carenza.

Ringraziandoti, questi sono i casi molto ovvi, dove non ci sono dubbi; occorre dichiarare.

La mia domanda riguarda però le ambiguita' non immediatamente diagnosticabile;

esempio concreto; in alcuni questionari sanitari alla domanda " soffre di astenia, febbricola, febbri, mal di testa" se X risponde NO anche se ne soffre come fa l'assicurazione a comprendere la "bugia bianca"?
 
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