bal-zac
prima o poi zac!
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ecco, è un'intervista di qualche giorno fa.
In realtà non lascia trapelare molto.
(mi sembrava di ricordare qualcosa di più)
E l'accenno alla vendita della partecipazione in Isp non mi tranquillizza.
_______________________________________________
PUNTO 1-INTERVISTA - Ubi, a breve revisione struttura gruppo - AD
06/07/2012 19:09 RSF
* Non escluse dismissioni di partecipazioni non strategiche
* Lettera AD a Moody's su critiche a modelli interni Bankitalia
* Indicatori liquidità in linea con Basilea III
(Aggiunge altre dichiarazioni, background)
di Andrea Mandalà e Lisa Jucca
MILANO, 6 luglio (Reuters) - Raggiunta una posizione di assoluta tranquillità sia sul fronte patrimoniale che su quello della liquidità, Ubi Banca (UBI.MI) si può concentrare adesso sulla redditività ed efficienza.
A questoproposito, in un momento in cui la leva dei ricavi è difficilmente attivabile, il gruppo sta rivedendo la propria struttura organizzativa ma senza mettere in discussione il modello federale.
Lo ha detto l'AD dell'istituto, Victor Massiah, in un'intervista a Reuters spiegando che ci saranno novità a breve sulla riorganizzazione.
"Stiamo lavorando per vedere in sostanza quali siano i confini tra il modello federale e la banca unica e quindi quali siano i modi più efficenti per lavorareall'interno di un modello federale come se fosse una banca unica", ha detto l'AD senza fornire ulteriore dettagli.
"Avrete notizie relativamente a breve", si è limitato a dire in merito alla tempistica dell'annuncio del piano e precisando inoltre che non si tratta di un aggiornamento del piano industriale che sarà possibile solamente quando ci sarà una maggiore visibilità sul quadro macroeconomico.
Con l'obiettivo di razionalizzare i costi, il gruppo ha già dato corso alla semplificazione della struttura che vedrà per fine anno e per la prima parte del 2013 la fusione per incorporazione di Centrobanca e di Banca 27/4 dopo avere completatato l'integrazione tra Banca Regionale Europea e Banco di San Giorgio.
L'AD non ha esclusoinoltre dismissione di partecipazioni non strategiche anche se sui dossier non c'è alcuna fretta vista la solida posizione patrimoniale di partenza. In particolare attende tempi migliori per lo smobilizzo della quota dell'1,2% circa di Intesa Sanpaolo (ISP.MI).
"E' sottovalutata e questo livello di prezzo non vendiamo", ha detto.
PATRIMONIO DA BANCA SIFI
Dopo l'autorizzazione della Banca d'Italia, a fine maggio scorso, sull'utilizzo dei modelli interni per la misurazione del richio di credito corporate e operativi, Ubi aveva stimato un Core Tier 1 al 9,86%, sopra il target fisssato dall'Eba per fine giugno.
L'ultima stima del Core Tier 1 non include le ulteriori azioni di razionalizzazione delle attività ponderate per il rischio già effettuate in corso di esecuzione a partire da fine marzo e da cui sono attesi benefici alla fine del primo semestre.
Massiah non ha offerto un aggiornamento ma è sereno sui livelli di patrimonializzazione raggiunti dalla banca.
"Ci siamo messi a posto su tutto. Con l'aumento di capitale prima e le azioni per adeguarci alle richieste dell'Eba di un core Tier 1 del 9%, abbiamo dovuto stringere la cinghia in ogni modo ma riteniamo di esserci", ha detto Massiah.
"Abbiamosostanzialmente un patrimonio da banca grande", ha detto ribadendo le critiche già espresse sulla disomogenità delle regole europee sul capitale, penalizzanti per le banche italiane.
"Le differenze di computazione del capitale tra paesi dell'euro zona sono enormi e scandalose. Se fossimo in Germania avremmo un Core Tier 1 del 12%", dice
L'AD è critico anche a proposito delle perplessità espresse da Moody's sulla validazione da parte di Banca d'Italia dei modelli interni divalutazioni del rischio (ottenuto anche da Banco Popolare (BP.MI) e dice di avere mandato all'agenzia di rating lo scorso 29 maggio una lettera chiedendo spiegazioni.
"Ad oggi aspetto ancora una risposta. Ho chiesto perchè un evento che due mesi prima era credit positive, due mesi dopo è diventato credit negative".
LIQUIDITA' IN LINEA CON REQUISITI BASILEA III
Evidenze positiva anche sul fronte della liquidità.
"Su entrambi gli indicatori di liquidità richiesti da Basilea 3 al 2018 siamo gia' a posto", ha detto Massiah.
In particolare, spiega il manager, la banca puo contare su valori di LCR (liquidity coverage ratio) e Nsfr (net stable funding ratio) superiore a uno.
"Questo vuol dire che siamo in grado direggere a una crisi di liquidità per 30 giorni con un mercato interbancario completamente chiuso e un po' di deposit run", ha detto.
La banca ha partecipato alle due operazioni LTRO della Bce a tre anni per 12 miliardi di euro, oltre ilfabbisogno necessario di 9 miliardi di scadenze fino al 2015.
Al momento non vi sono programmi di nuove emissioni: "Il mercato del funding istituzionale è attualmente poco aperto e poco conveniente", dice.
"Possiamo resistere per tre anni amercato completamente chiuso, senza fare emissioni. Se si aprisse una finestra conveniente, ne approfitteremmo", dice.
I recenti limiti imposti all'ammontare di titoli bancari con garanzia statale che gli istituti di credito possono usare come collaterali nelle operazioni di prestito della Bce non preoccupa il banchiere.
"Non ci tocca. Siamo in grado di usare altri collaterali che prima non usavamo", ha detto.
Sul sito Reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su Reuters Italia (reuters_italia) su Twitter
In realtà non lascia trapelare molto.
(mi sembrava di ricordare qualcosa di più)
E l'accenno alla vendita della partecipazione in Isp non mi tranquillizza.
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PUNTO 1-INTERVISTA - Ubi, a breve revisione struttura gruppo - AD
06/07/2012 19:09 RSF
* Non escluse dismissioni di partecipazioni non strategiche
* Lettera AD a Moody's su critiche a modelli interni Bankitalia
* Indicatori liquidità in linea con Basilea III
(Aggiunge altre dichiarazioni, background)
di Andrea Mandalà e Lisa Jucca
MILANO, 6 luglio (Reuters) - Raggiunta una posizione di assoluta tranquillità sia sul fronte patrimoniale che su quello della liquidità, Ubi Banca (UBI.MI) si può concentrare adesso sulla redditività ed efficienza.
A questoproposito, in un momento in cui la leva dei ricavi è difficilmente attivabile, il gruppo sta rivedendo la propria struttura organizzativa ma senza mettere in discussione il modello federale.
Lo ha detto l'AD dell'istituto, Victor Massiah, in un'intervista a Reuters spiegando che ci saranno novità a breve sulla riorganizzazione.
"Stiamo lavorando per vedere in sostanza quali siano i confini tra il modello federale e la banca unica e quindi quali siano i modi più efficenti per lavorareall'interno di un modello federale come se fosse una banca unica", ha detto l'AD senza fornire ulteriore dettagli.
"Avrete notizie relativamente a breve", si è limitato a dire in merito alla tempistica dell'annuncio del piano e precisando inoltre che non si tratta di un aggiornamento del piano industriale che sarà possibile solamente quando ci sarà una maggiore visibilità sul quadro macroeconomico.
Con l'obiettivo di razionalizzare i costi, il gruppo ha già dato corso alla semplificazione della struttura che vedrà per fine anno e per la prima parte del 2013 la fusione per incorporazione di Centrobanca e di Banca 27/4 dopo avere completatato l'integrazione tra Banca Regionale Europea e Banco di San Giorgio.
L'AD non ha esclusoinoltre dismissione di partecipazioni non strategiche anche se sui dossier non c'è alcuna fretta vista la solida posizione patrimoniale di partenza. In particolare attende tempi migliori per lo smobilizzo della quota dell'1,2% circa di Intesa Sanpaolo (ISP.MI).
"E' sottovalutata e questo livello di prezzo non vendiamo", ha detto.
PATRIMONIO DA BANCA SIFI
Dopo l'autorizzazione della Banca d'Italia, a fine maggio scorso, sull'utilizzo dei modelli interni per la misurazione del richio di credito corporate e operativi, Ubi aveva stimato un Core Tier 1 al 9,86%, sopra il target fisssato dall'Eba per fine giugno.
L'ultima stima del Core Tier 1 non include le ulteriori azioni di razionalizzazione delle attività ponderate per il rischio già effettuate in corso di esecuzione a partire da fine marzo e da cui sono attesi benefici alla fine del primo semestre.
Massiah non ha offerto un aggiornamento ma è sereno sui livelli di patrimonializzazione raggiunti dalla banca.
"Ci siamo messi a posto su tutto. Con l'aumento di capitale prima e le azioni per adeguarci alle richieste dell'Eba di un core Tier 1 del 9%, abbiamo dovuto stringere la cinghia in ogni modo ma riteniamo di esserci", ha detto Massiah.
"Abbiamosostanzialmente un patrimonio da banca grande", ha detto ribadendo le critiche già espresse sulla disomogenità delle regole europee sul capitale, penalizzanti per le banche italiane.
"Le differenze di computazione del capitale tra paesi dell'euro zona sono enormi e scandalose. Se fossimo in Germania avremmo un Core Tier 1 del 12%", dice
L'AD è critico anche a proposito delle perplessità espresse da Moody's sulla validazione da parte di Banca d'Italia dei modelli interni divalutazioni del rischio (ottenuto anche da Banco Popolare (BP.MI) e dice di avere mandato all'agenzia di rating lo scorso 29 maggio una lettera chiedendo spiegazioni.
"Ad oggi aspetto ancora una risposta. Ho chiesto perchè un evento che due mesi prima era credit positive, due mesi dopo è diventato credit negative".
LIQUIDITA' IN LINEA CON REQUISITI BASILEA III
Evidenze positiva anche sul fronte della liquidità.
"Su entrambi gli indicatori di liquidità richiesti da Basilea 3 al 2018 siamo gia' a posto", ha detto Massiah.
In particolare, spiega il manager, la banca puo contare su valori di LCR (liquidity coverage ratio) e Nsfr (net stable funding ratio) superiore a uno.
"Questo vuol dire che siamo in grado direggere a una crisi di liquidità per 30 giorni con un mercato interbancario completamente chiuso e un po' di deposit run", ha detto.
La banca ha partecipato alle due operazioni LTRO della Bce a tre anni per 12 miliardi di euro, oltre ilfabbisogno necessario di 9 miliardi di scadenze fino al 2015.
Al momento non vi sono programmi di nuove emissioni: "Il mercato del funding istituzionale è attualmente poco aperto e poco conveniente", dice.
"Possiamo resistere per tre anni amercato completamente chiuso, senza fare emissioni. Se si aprisse una finestra conveniente, ne approfitteremmo", dice.
I recenti limiti imposti all'ammontare di titoli bancari con garanzia statale che gli istituti di credito possono usare come collaterali nelle operazioni di prestito della Bce non preoccupa il banchiere.
"Non ci tocca. Siamo in grado di usare altri collaterali che prima non usavamo", ha detto.
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