Regime forfettario 2020

Buongiorno ragazzi avrei una domanda da porvi. Sto effettuando una ristrutturazione e l'impresa ha il regime forfettario. Ho già fatto un acconto di bonifico ma l'impresa mi ha detto che su ogni bonifico lo stato si trattiene già l'8% e che lui lo vorrebbe da me. Ma che sistema agevolato è? O è l'impresa che sta cercando di fregarmi? Gentilmente qualcuno potrebbe delucidarmi in merito?

L'impresa vuole fregarti.
 
Buongiorno, sono nuovo in questo forum.
Gentilmente vorrei chiedere alcune informazioni sul regime forfettario:
io ho aperto da poco la partita iva come professionista con il regime forfettario. Ho alcuni dubbi:

1) se devo emettere fattura nei confronti di una società per una consulenza posso emetterla tranquillamente in cartaceo? non devo operare mica la ritenuta d'acconto?

sempre cartaceo ( ma puoi non sei obbligati fare fattura elettronica) mai ritenuta d'acconto perchè il forfettario non è mai sostituto di imposta

2) la fattura può essere inviata anche a mezzo pdf (email)?

si

3) c'è un obbligo di invio (o di consegna) della fattura al Cliente? Se la emetto e non la consegno cosa rischio? (mi pongo il problema per i Clienti a distanza.. se devo inviare la fattura a mezzo raccomandata?).
l'obbligo è l'emissione, non la consegna, certo è che l'azienda che riceve la tua fattura l'anno dopo deve farti la CU quindi senza fattura no CU = problemi per entrambi

4) è corretto che non c'è l'obbligo di avere un conto corrente dedicato per il Professionista e che quindi posso usrare anche il mio personale per i pagamenti che ricevo?

Corretto

Ringrazio anticipatamente chiunque può chiarirmi questi dubbi. :bow:

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Non so se tra voi c'è qualcuno in regime fortettario che si fa la dichiarazione dei redditi da solo oppure conosce bene come si compilano i campi.

Un mio amico commerciante ha aperto partita IVA nel 2019 in regime forfettario. Nel 2020 il commercialista gli ha fatto la dichiarazione dei redditi che ho guardato insieme al mio amico nell'apposita sezione sul sito dell'Agenzia delle Entrate.
Siccome sono allergico ai commercialisti, a causa di pessime esperienze passate, mi sono messo a capire se fosse possibile fare autonomamente la dichiarazione dei redditi al mio amico (io personalmente sono un dipendente e mi faccio il 730 precompilato).

Leggendo la sua dichiarazione dei redditi ho cominciato a non raccapezzarmi su determinate voci:

Campo RS376: si devono indicare i costi sostenuti per le materie prime. facendo la sommatoria di tutte le fatture di acquisto di materie del 2019, non si arriva alla cifra indicata dal commercialista. Nemmeno sommando i costi di luce e telefono (che comunque non si devono inserire) si arriva a quella cifra. Interpellato il commercialista, ha scritto che n on si tiene conto delle vere fatture di acquisto, ma si indica circa il 60% senza specificare di cosa. E sicuramente non è il 60% delle vere fatture di acquisto perché il valore in quel campo è superiore alla sommatoria delle fatture di acquisto. Vi risulta a cosa sia riferito questo 60%?

Campo RS377: le istruzioni dicono "occorre indicare i costi sostenuti per il godimento di beni di terzi, quali canoni di locazione, leasing, noleggio o affitto d'azienda". Io ho pensato che si potesse inserire il canone di affitto del negozio, ma quel campo è vuoto perché il commercialista dice che non va indicato perché si è in regime forfettario. Allora a che serve quel campo?

F24 che doveva essere versato entro il 30/11/2020, quello con codice tributo 1791: guardando sul sito dell'AdE risultano due F24 versati a dicembre (quindi oltre la scadenza e già qui non so se ci potrebbero essere sanzioni) in date diverse, ma la cosa preoccupante è che sono due anziché uno e sono entrambi identici nei valori, ossia con il codice tributo 1791 riportano lo stesso identico valore dell'F24 di giugno 2020 dove c'era codice tributo 1792 (e su questo il commercialista ha detto che è giusto così, ossia l'acconto per l'anno successivo è identico al saldo dell'anno precedente) e in più contengono entrambi il residuo del credito di imposta sugli affitti con il quale veniva compensato l'F24 stesso. Facendo due F24 identici, è successo che con il primo c'è stata la compensazione con esaurimento del credito di imposta, con il secondo è stato indicato che c'è un ulteriore credito di imposta che in realtà non c'è. Interrogato a riguardo, il commercialista ha risposto che non si erano accorti che il primo invio fosse andato a buon fine e quindi lo hanno rifatto qualche giorno dopo. Inoltre dice che sistemerà tutto nella prossima dichiarazione dei redditi (se la farà lui, a questo punto).

A me sembra una situazione spaventosa che può portare a sanzioni perché è stato dichiarato il falso. Come si può intervenire? Si può annullare o rettificare un F24 mandato ormai più di due mesi fa? Oppure è davvero possibile sistemare la cosa nella prossima dichiarazione dei redditi? E come?
Considerate che l'obiettivo è sbarazzarsi del commercialista, dato che ha fatto questo casino, ma ha fatto anche altri pasticci in precedenza, meno gravi, senza sostituirlo con un altro commercialista, ma facendo tutto in modo autonomo (alla fine non è complicato fare la sua dichiarazione dei redditi).
 
Ultima modifica:
Spiego il caso:
-lavoratore dipendente per la ditta X
-gli viene proposto di lavorare a p.iva però fatturerebbe alla ditta Y, propretaria di X.
-le due società hanno sedi diverse
-il lavoro che farebbe sarebbe lo stesso.
Domanda: considerando che non si può fare il forfettario passando da dipendente a p.iva per la stessa azienda secondo voi, fatte salve le altre limitazioni, può accedere a questo regime?
Grazie per i vostri pareri.
 
Spiego il caso:
-lavoratore dipendente per la ditta X
-gli viene proposto di lavorare a p.iva per la ditta Y, propretaria di X.
-le due società hanno sedi diverse
-il lavoro che farebbe sarebbe lo stesso.
Domanda: considerando che non si può fare il forfettario passando da dipendente a p.iva per la stessa azienda secondo voi, fatte salve le altre limitazioni, può accedere a questo regime?
Grazie per i vostri pareri.

troppo rischioso IMHO
si tratta di comportamento elusivo

io farei un anno a partita IVA "normale" e nel 2022 entrerei in forfettario (basta che nel 2021 non abbia INCASSATO complessivamente più di 65000 euro)


comunque sempre IMHO il forfettario ha vita breve.
 
troppo rischioso IMHO
si tratta di comportamento elusivo

io farei un anno a partita IVA "normale" e nel 2022 entrerei in forfettario (basta che nel 2021 non abbia INCASSATO complessivamente più di 65000 euro)


comunque sempre IMHO il forfettario ha vita breve.

Ho sentito le voci in questo senso, sicuramente conviene aspettare la riforma fiscale.
Però cercando ora ho trovato questo:
Partite IVA, regime forfettario al sicuro: il MEF conferma la flat tax al 15%
 
Buongiorno,

in riferimento al regime forfettario chiedo cortesemente due cose:
1) compenso mensile netto 3000,00 euro settore di consulenza aziendale; se si volesse quantificare le tasse annue, piu o meno ? (p.iva aperta nel 2020)
2) se un titolare di partita iva esercita la consulenza aziendale con postazione fissa ed orari fissi in azienda , uguali a quella di un normale dipendente, ricorrono estremi di elusione di tasse?

grazie a tutti
 
in riferimento al regime forfettario chiedo cortesemente due cose:
1) compenso mensile netto 3000,00 euro settore di consulenza aziendale; se si volesse quantificare le tasse annue, piu o meno ? (p.iva aperta nel 2020)
2) se un titolare di partita iva esercita la consulenza aziendale con postazione fissa ed orari fissi in azienda , uguali a quella di un normale dipendente, ricorrono estremi di elusione di tasse?

1) Non mi è chiaro cosa vorrebbe dire "netto", comunque dipende dalla redditività stabilita, nel mio caso è il 78% per cui su 36 mila avrei un imponibile di circa 28 mila meno i contributi versati (ipotizziamo circa 7 mila). Pagherei poi il 15% di IRPEF su 21000 ovvero 3050). Quindi alla fine pago circa 10 mila al fisco, non detraggo nulla ma ho 8 mila euro per coprire le spese.
Quest'esempio non può essere preciso perché bisogno considerare gli acconti degli anni precedenti da mettere in compensazione e quelli da versare (acconto INPS è dell'80%), comunque ti dà un'idea.

2) Non posso pronunciarmi con certezza ma mi sa che in caso di controllo il fisco sarà proprio di quest'avviso.
 
Buongiorno,

in riferimento al regime forfettario chiedo cortesemente due cose:
1) compenso mensile netto 3000,00 euro settore di consulenza aziendale; se si volesse quantificare le tasse annue, piu o meno ? (p.iva aperta nel 2020)
2) se un titolare di partita iva esercita la consulenza aziendale con postazione fissa ed orari fissi in azienda , uguali a quella di un normale dipendente, ricorrono estremi di elusione di tasse?

grazie a tutti

Tutti elementi tipici di una falsa partita iva.
Se non sei stato dipendente e se non rientri in altri casi per i quali non si può fare il forfettario non dovrebbero esserci problemi (verifica qui)
L'illegalità c'è sicuramente nel trasformare un lavoro dipendente in p.iva, ma è commessa da chi ti costringe ad accettare una cosa del genere.
 
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Buongiorno,

in riferimento al regime forfettario chiedo cortesemente due cose:
1) compenso mensile netto 3000,00 euro settore di consulenza aziendale; se si volesse quantificare le tasse annue, piu o meno ? (p.iva aperta nel 2020)
2) se un titolare di partita iva esercita la consulenza aziendale con postazione fissa ed orari fissi in azienda , uguali a quella di un normale dipendente, ricorrono estremi di elusione di tasse?

grazie a tutti

il forfettario paghi aliquota 15% indipendentemente dalle spese. Significa che sul tuo fatturato annuo, calcoli il coefficente di redditività (va in base al settore/codice ateco) e da lì togli il 15%.

Ricordati che si versano i contributi inps, fissi. Quindi di preciso non ti si può rispondere senza i dati completi, a "spanne" presupponendo un coefficente di reddività del 40%, 180€ di tasse sul reddito sui 3000€, "Inps fissi" sono circa 250€ al mese.
 
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