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Virgin Media diventa un peso massimo nel backhaul 5G del Regno Unito

Un nuovo accordo con Three vede Virgin Media diventare un peso massimo nel backhaul 5G del Regno Unito

Di Harry Baldock , Total Telecom

Martedì 05 Maggio 20

La notizia coincide con le notizie di una potenziale fusione con O2
Questa è stata una settimana enorme per Virgin Media.

I rapporti del fine settimana hanno suggerito che una potenziale fusione con O2 era in gioco, una mossa che avrebbe sostanzialmente rimodellato il mercato delle telecomunicazioni nel Regno Unito. Le negoziazioni secondo le voci sono state confermate ieri dalla società madre di O2, Telefonica.

Come se quell'enorme accordo all'orizzonte non fosse abbastanza, oggi è stato annunciato che Virgin Media ha aggiunto Tre alla sua lista di clienti di backhaul 5G, che include già il rivale Vodafone l'anno scorso.

Il contratto, il cui valore non è stato annunciato, vedrà la rete in fibra di Virgin Media collegarsi a oltre 3.000 dei siti 5G di Three e sarà determinante per facilitare il ruolo di quest'ultimo nella tecnologia di prossima generazione.

L'accordo pone Virgin Media in una posizione di forza quando si tratta di backhaul 5G, fornendo l'infrastruttura in fibra per due delle quattro reti 5G dell'operatore mobile del Regno Unito. Se la fusione con O2 dovesse effettivamente avvenire, questo aggiungerebbe un terzo operatore all'ovile, lasciando l'EE di BT quello dispari fuori.

Tuttavia, Virgin Media e BT sono ancora fondamentalmente connessi, con i due operatori che condividono gli alberi mobili dal 2007.

BT ha dominato il backhaul del Regno Unito per anni, ma Virgin Media sta rapidamente diventando un "bastione di backhaul", secondo Peter Kelly, amministratore delegato di Virgin Media.

"Il commercio all'ingrosso è un'area di crescita per noi", ha affermato Kelly, rilevando la creazione da parte di Virgin Media di una divisione distinta lo scorso anno per concentrarsi sugli accordi con le società rivali.

New deal with Three sees Virgin Media become a heavyweight in UK 5G backhaul | total telecom
 
Riporto qui un commento inserito in altro thread dove prevale la banalità sullo spirito critico e costruttivo. Penso che sia interessante approfittare di questo thread per scambiare considerazioni critiche e ragionate.



Contrariamente al sentiment generale di questo forum, ritengo che questo CdA si conferma uno dei migliori di tutto il panorama italiano. Sia per le capacità industriali/gestionali, sia per l'approccio al mercato. I risultati economico-finanziari di Retelit e le prospettive sono, ancora una volta, esposte con una chiarezza ed una trasparenza difficilmente riscontrabile da altre parti. A questo punto comincio a considerare l'ipotesi di un cambio ai vertici dell'azienda uno dei rischi principali di questo investimento.

Dopo le lodi, qualche commento sparso ai risultati e alle prospettive:

- Il dato a mio avviso più positivo è la crescita a parità di perimetro di Retelit. Sia ricavi che ebitda crescono di circa il 13% YoY. Ricordo che il primo trimestre, nell'ultimo triennio, ha rappresentato mediamente meno del 17% dell'ebitda d'esercizio. Pertanto, se i pesi dei trimestri rimanessero costanti, quest'anno Retelit genererebbe un ebitda, a parità di perimetro, di circa 45 mln.

- Nonostante io non sia un amante delle operazioni di M&A avendo una preferenza per la crescita organica, vorrei evidenziare come Retelit avesse fisiologicamente bisogno di aumentare la propria capacità produttiva. Negli ultimi esercizi l'acquisizione di nuovi ordini è stata frenata poichè già si operava al limite delle proprie possibilità, non arrivando neanche a cento dipendenti. In un mercato che offre numerose opportunità di investimento profittevoli - e lo confermano i rilevanti investimenti tecnici effettuati (solo questo trimestre 5mln) - Retelit vuole esser pronta a coglierne il più possibile. Con l'acquisizione di PA, il Gruppo Retelit dispone ora di più liquidità, più infrastruttura e soprattutto più dipendenti (si spera ben skillati, considerando che sostanzialmente loro rappresentano l'acquisizione).

- Retelit è tra le poche aziende che non viene impattata negativamente dal Coronavirus, che dovrebbe addirittura incrementarne la mole di lavoro. Questo sicuramente nel breve termine, in quanto è esponenzialmente aumentato il ricorso al remoto, con tutti i servizi annessi. Secondo me questa situazione aumenta la consapevolezza di aziende e pubblica amministrazione di quanto sia importante avere un'infrastruttura digitale adeguata e ciò dovrebbe riflettersi anche e soprattutto nel lungo termine.
 
Purtroppo sino a che raccontano Rava e Fava il valore reale è una chimera

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Studi Societari - Borsa Italiana
 
Booster sino 44,2 terabit al secondo con le fibre ottiche esistenti

Le attuali connessioni a banda larga basate su un’infrastruttura a fibra ottica classica consentono una trasmissione dati nell’ordine di decine di Gigabit di dati al secondo, a quanto pare i ricercatori delle università australiane Monash, Swinburne e RMIT hanno deciso di voler segnare una svolta, infatti per la prima volta, tramite un loro studio e l’utilizzo di un nuovo chip chiamato micro-pettine, in grado di sostituire 80 laser, sono riusciti a raggiungere una velocità di rete di 44,2 terabit al secondo.


Il dispositivo in questione (micro-pettine) è stato inserito all’interno di un’infrastruttura di rete preesistente e sottoposto a stress di carico.

Ecco i dettagli
È la prima volta che un micro-pettine viene adoperato per un test sul campo e si trova a gestire la più alta quantità di dati mai prodotta da un chip ottico.

Tutto ciò dimostra come le attuali infrastrutture a fibre ottiche abbiano un potenziale enorme in termini di trasmissione dati potenziali,
limitato però dal collo di bottiglia degli attuali laser utilizzati.


Per capire meglio l’impatto dei micro-chip a pettine sull’ottimizzazione dei sistemi di comunicazione, i ricercatori hanno installato tra la Melbourne City Campus della RMIT e il Clayton Campus della Monash University ben 76,6 km di fibre ottiche, in cui hanno impiantato questi nuovi chip in grado di trasmettere tramite dei laser infrarossi, ognuno dei quali utilizzabile come canale indipendente.

Tutto ciò ha permesso di trasmettere il massimo dei dati su ciascun canale, simulando un uso di picco su una larghezza di banda di ben 4 THz.

L’obbiettivo dei ricercatori è quello di produrre dei chip implementabili a basso costo che, inizialmente troveranno impiego nelle comunicazioni ad altissima velocità tra data center, ma che in seguito poi potranno essere inseriti anche a livello commerciale.


Internet, la nuova fibra ottica polverizza il 5G, vediamo il nuovo chip
 
L'esortazione a guardare avanti, nelle parole del Direttore Morandell:"Continuiamo a investire per progettare insieme soluzioni utili per tutti, per rispondere alle nuove necessità tecnologiche, per fare rete, per costruire ponti digitali e connettere le persone".#Cloud #FareRete https://twitter.com/brennercom/status/1264904018972889089/photo/1
 

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“L’evento Virtual STAR Conference sarà l’occasione per presentare agli investitori nazionali ed internazionali i primi risultati ufficiali dopo il closing dell’operazione con Gruppo PA e anche la strategia adottata per la gestione delle Fasi 1 e 2 del Covid-19 e come ci stiamo attrezzando per quelle successive. Dopo il primissimo periodo dedicato all’organizzazione dell’azienda, per poter garantire la piena operatività in sicurezza per i nostri dipendenti e collaboratori da remoto, abbiamo fin da subito lavorato per consentire ai nostri clienti e partner i consueti servizi di connettività e soluzioni a valore aggiunto, senza alcun impatto sulla qualità e prestazione erogate. Parallelamente inoltre abbiamo posto le basi per cercare di cogliere oggi tutte le opportunità di business che questa aumentata richiesta di connettività ad alta capacità e velocità sta creando”.

RETELIT PARTECIPERA ALLA VIRTUAL STAR CONFERENCE DI MILANO
 
L'anno scorso in assemblea venne bocciata la proposta di modificare il piano di remunerazione del management.

La proposta di quest'anno è tanto diversa?

qualcuno ha avuto modo di confrontarle e approfondire la questione?


io ho dato uno sguardo alla parte in cui si indica quale dovrebbe essere il livello d partecipazione azionaria dei dirigenti.....
in 3 anni il più bravo ha raggiunto solo il 27% del livello minimo previsto
 
Retelit: corrispettivo Opa Rds congruo 09/06/2020 19:36 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Il Cda di Retelit sulla base delle proprie valutazioni, anche tenuto conto di quanto espresso dall''Esperto indipendente, ritiene che il corrispettivo dell''Offerta pubblica di acquisto volontaria parziale lanciata da Retelit Digital Services sia congruo da un punto di vista finanziario. Lo spiega una nota
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stavo pensando....
acquisizione PA ad ebitdax7,5
acquisizione Brennercom ad ebitdax7,5
entrambe aziende con un Ebitda al 15% del fatturato quindi potenzialmente in difficoltà se non si accorperanno in qualcosa di più grande

arriva RETELIT
con piedi ben piantati e accordi diretti con LA PIU' BIG del settore: ENEL OPEN FIBER

RETELIT che ha un suo business PROFESSIONE nel quale eccelle TOP
con
una rete europea, una rete intercontinentale e una super rete nazionale che per effetto accordo EOF diventa a copertura TOTALE
Retelit ha anche un suo buon sviluppo futuro con numeri che aumentano a doppia cifra ed ebitda al 45% sul fatturato

bene bene
RETELIT acquisisce PA e Brennercom
perchè dicono oltre a sommatoria dei fatturati, sinergia su clienti e business svilupperà subito un un ulteriore + 20%

poi
promuove OPA a 1,60 che dice congrua ma che però
valorizza RETELIT ad ebitda 4,5 su 2020 e 3,5 su 2021

7,5+7,5+20%=MINIMO ebitda x9
invece
diventa DIVISO 2 e anche meno????:cool:

direi che c'è qualcosa che non torna
B I R B E T T I:censored::censored:

((:D))
 
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garand_it
@garand_it
#OPA #Retelit 1,78 (-0,02 dividendo) sarà prezzo giusto? Valorizzazione 280Mln a fronte di 1,2Mld di investimenti con Ebitda 2020x4 e 2021x3? Prezzo proforma “serio” dovrebbe essere almeno Target Price 2.10/2.30... valore reale azienda è ENORMEMENTE SUPERIORE!!
8:38 AM · 19 giu 2020

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Io twitta....
tam-tam-tam-tam!!:D
Eh eh...
:censored:
:yes::yes:
 
APPUNTAMENTO IL 25 GIUGNO Banda ultralarga, Telco per l’Italia

Il Sottosegretario al Mise e l’Ad di Infratel protagonisti del secondo Web summit CorCom-Digital360. Obiettivo: fare il punto della situazione ma anche e soprattutto delineare la roadmap dei prossimi mesi attraverso le azioni chiave sul fronte infrastrutturazione e della domanda attraverso il Piano voucher

20 Giu 2020

.....

secondo appuntamento di Telco per l’Italia 2020 “La sfida del digital divide: come spingere la banda ultralarga” in programma il 25 giugno alle ore 17

Per registrarsi :

Telco per l'Italia 2020 360 Summit - Evento per le Telco

A dibattito anche importanti aziende del settore Tlc che stanno assumendo un ruolo più strategico: la tower company Inwit – balzata agli onori della cronaca a seguito della “liaison” fra Tim e Vodafone Towers – la Fwa company Linkem, principale attore italiano del mercato del Fixed wireless access, e Retelit, azienda che ha messo a segno negli ultimi mesi importanti acquisizioni per estendere il proprio raggio d’azione e contribuire in modo sempre più importante alla digitalizzazione del Paese.

Saranno con noi Federico Protto, Amministratore Delegato di Retelit,
Michelangelo Suigo neo-Direttore External Relations & Communication di Inwit e Davide Rota, Amministratore Delegato di Linkem. A delineare lo scenario con dati aggiornati sul mercato delle Tlc e le prospettive per il 2020 il presidente di Digital360 Andrea Rangone.

Banda ultralarga, Liuzzi e Bellezza a Telco per l’Italia - CorCom
 
:mmmm::mmmm:
in queste tabelle
rispetto a normali multipli business:cool:

ci sono numeri TROPPO BASSI:censored:

saranno sbagliati??:eekk:
 

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garand_it
@garand_it

#OPA #Retelit 1,78 valorizzazione 280Mln ma... investiti oltre 1,2MLD per infrastruttura fibra Nazionale + Internazionale + Intercontinentale TOP: (1)Sbagliato investimento; (2)Operazione “concordata”? Con OPA 7% titoli da RDS sua controllata e BuyBack su altro 20% -direi la seconda-
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Cip cip
Twitt twitt
:D
 
avvenimenti eclatanti di LIT, dal 2018 ai giorni nostri

- acquisizione di 2 società di nicchia, PA e Brennercom
- trasferimento delle torri in RDS non acquistabile per i piccoli azionisti
- pagamento acquisizione tramite opa, prima a 1,6 e poi a 1,78 (e la dice tutta)
- mandato a SimSalaBim come specialist che emette report avente prima tp fisso a 2,3, successivamente ridotto a 2

dimenticavo il cloud, ma si vedono solo nuvole TIM, Aruba e anche Tiscali, quella di Lit sembra offuscata, sembra

Per me
LIT si è sempre vista molto poco perché faceva contratti wholesale ovvero all’ingrosso e il rimanere nell’ombra era previsto dal contratto

tutti gli acquirenti, se possibile, vorrebbero “saltare” un passaggio e acquistare sevizi diretti per spendere meno

proprio nel 2017/2018 con trasformazione del business e vendita diretta alle aziende medio/grandi ha iniziato ad avere un pochino di visibilità ma nel business c’è sempre un’importante componente wholesale che però grazie al continuo rinnovamento delle proposte di vendita “diretta” e al puntare su settori altamente specializzati, sta calando in modo considerevole...

naturalmente
proprio questi nuovi servizi sono l’eccellenza del suo know how e quelli a maggiore redditività, e pianin pianino la stanno facendo conoscere
ma
senza dimenticare che i servizi LIT non sono certo per il grande pubblico
penso che minimo si parta da 1.000,00 al mese o forse molto di più!!:cool:
 
AAE-1, che dovrà essere mantenuto sempre ai massimi livelli di prestazioni e sicurezza. Attualmente la capacità totale del cavo si attesta a 80 Terabit al secondo, dai 40 che erano il massimo previsto fino a qualche tempo fa. L’obiettivo dei prossimi anni è quello di incrementare ulteriormente questo dato, portandolo a superare i 160 Terabit al secondo

Chi e Giuseppe Sini, il nuovo chairman dell’AAE-1 Management Committee - Policy Maker
 
L’ITALIA CHE RIPARTE: CRESCE IL POLO TECNOLOGICO DI OPEN HUB MED IN SICILIA, ASSET STRATEGICO NEL PROCESSO DI DIGITALIZZAZIONE DEL PAESE


8 luglio 2020 |

L’hub neutrale di OHM progettato da In-site continua la sua espansione
confermandosi fulcro nevralgico del traffico dati in Europa e nel Mediterraneo: sono già presenti
6 Carrier nazionali, 10 fornitori di servizi internet locali e 3 nuove ‘autostrade digitali’ terrestri.

Polo tecnologico OHM a CariniMilano, 8 luglio 2020 – A oltre tre anni dalla nascita, il polo tecnologico siciliano di Carini, voluto dal consorzio Open Hub Med (OHM) e progettato da In-Site, rappresenta un asset fondamentale per la digitalizzazione del Paese e la ripartenza dell’Italia dopo l’emergenza Covid-19 e si appresta ad ampliare la sua struttura.

“Open Hub Med è una realtà nata da un progetto innovativo e fortemente ambizioso, volto a rendere l’Italia un ponte tra le infrastrutture internet Europee e quelle di Asia, Medio Oriente e Nord Africa. Oggi siamo fieri di poterne annunciarne un significativo ampliamento che metterà a disposizione degli operatori di telecomunicazioni nazionali e internazionali, dei grandi fornitori di contenuti e di servizi cloud e delle aziende italiane nuove risorse, consolidando il suo modello aperto per lo scambio del traffico Internet nel bacino mediterraneo”, ha affermato Valeria Rossi, Presidente di Open Hub Med. “In questi anni Open Hub Med ha velocizzato il processo di investimenti in infrastrutture in Sicilia e dalla Sicilia verso il Nord Italia e l’Europa a vantaggio dello sviluppo di un ecosistema digitale che copra l’intera penisola vista, nel suo insieme, come un hub digitale neutrale nella geografia del traffico dati internazionale.”

L’hub di Carini (Palermo) rappresenta la prima sede tecnologica neutrale e carrier-independent nel Sud Italia e ospita apparati tecnologici di operatori, content provider, imprese e Pubblica Amministrazione ed è sede di un polo del MIX, il più grande Internet Exchange italiano.

“Abbiamo creduto fin dall’inizio che questo hub avesse tutte le potenzialità per diventare un punto strategico per la digitalizzazione dell’Italia e dell’Europa”, ha commentato Pietro Matteo Foglio, CEO & Founder di In-Site e socio di Open Hub Med che si è occupato fin dall’inizio della progettazione. “La crescita esponenziale del traffico dati degli ultimi anni e le diffuse esperienze di smart-working, e-learning ed e-commerce di questi mesi di emergenza ci devono far riflettere sull’importanza di ospitare sul suolo italiano centri tanto nevralgici. I data center oggi, come le banche durante il Rinascimento, sono realmente asset strategici, capaci di offrire vantaggi competitivi notevoli”.

Un hub cruciale per l’Italia e l’Europa

L’emergenza generata dal Covid-19 ha ben dimostrato quanto sia fondamentale gestire in maniera efficiente lo scambio dei dati: Open Hub Med offre capacità, sicurezza e resilienza per far fronte all’aumento del traffico internet, in particolare in un’area come quella del Mediterraneo, snodo naturale dei cavi sottomarini che collegano India, Medio ed Estremo Oriente con Africa, Europa, Sud e Nord America.

Il data center di Carini, con i suoi mille metri quadrati, è stato progettato da In-Site nel 2016 con tecnologie all’avanguardia e secondo gli standard più elevati del settore allo scopo di garantire la miglior continuità di servizio possibile, sicurezza, l’affidabilità. Il successo dell’iniziativa ha portato oggi a un ulteriore ampliamento dello spazio.

“La struttura scalabile nelle infrastrutture interne, l’efficienza energetica, la simmetria e la ridondanza che hanno caratterizzato il progetto fin dalla sua origine ci hanno permesso di mettere a disposizione delle aziende con relativa semplicità e velocità due nuove IT Data Room per un totale di circa 150 mq, l’attivazione di ben 42 nuovi rack, una ridondanza 2N e una potenza pari a 3-6 kW/rack”, ha concluso Pietro Matteo Foglio.

Open Hub Med: obiettivi e struttura

Fin dalla sua origine, Open Hub Med si è posto l’obiettivo di diversificare le tratte che collegano i punti di atterraggio dei cavi sottomarini in Sicilia con l’Europa (a favore di quelle terrestri), offrire servizi di interconnessione e peering ai Paesi del Mediterraneo grazie a una posizione privilegiata e molto neutrale per ridurre la latenza del traffico tra le reti e contribuire alla creazione di un mercato di trasporto dati in Italia più competitivo, come avviene nei grandi modelli di successo degli hub europei.

La fase uno ha previsto la realizzazione di una IT Data Room e una TLC Room. A oggi sono già sei i Carrier nazionali e internazionali presenti e gli Internet Service Provider locali (ISP) raggiungono quota dieci. Nella sua sede Open Hub Med ospita uno dei maggiori fornitori di contenuti europei ed è stato eletto quale sede di disaster recovery da alcune note aziende italiane.

Sono stati attivati inoltre 3 backhauling (le ‘autostrade digitali’) terrestri di altrettanti cavi sottomarini (SEA-ME-WE 5, AEE-1 e MENA), ciascuno remotizzabile in OHM mediante le infrastrutture in fibra dei carrier consociati.

Grazie alla modularità dei sistemi di precablaggio in fibra ed elettrici, il data center si caratterizza per la facilità e la velocità con cui i clienti possono installare i propri apparati in rack o usufruire di quelli messi a disposizione da OHM.

A proposito di In-Site

In-Site è una società di ingegneria integrata specializzata nella progettazione e realizzazione di infrastrutture complesse in cui la componente tecnologica assume un ruolo centrale. Fondata a Milano nel 2006 da Pietro Matteo Foglio, l’azienda ha come core business la progettazione integrata di Data Center, settore nel quale In-Site ha sviluppato una profonda esperienza, gestendo nel corso degli anni l’intero processo realizzativo di queste complesse infrastrutture e rivestendo spesso anche il ruolo di General Contractor. In-Site inoltre opera con successo in ambito workspace – avvalendosi al proprio interno di professionisti in psicologia ambientale e del lavoro – e nel settore dell’healthcare, progettando spazi a forte valenza tecnologica come, ad esempio, sale chirurgiche, radiologie o unità di terapia intensiva cardiologica. Per ulteriori informazioni, si prega di visitare il sito: In-Site

A proposito di Open Hub Med

Open Hub Med è un consorzio con sede operativa a Carini (PA) e nato e fortemente voluto da aziende che nell’ultimo ventennio hanno partecipato all’evoluzione e all’apertura del mercato delle reti dati in Italia: Eolo S.p.A, Equinix Italia Enterprises S.r.l., Fastweb S.p.A., In-Site S.r.l., GTT Italy S.r.l., Italtel S.p.A., MIX S.r.l. (Milan Internet Exchange), Retelit S.p.A., SUPERNAP Italia S.r.l., VueTel Italia Holding S.p.A. e Rete XMED.

Open Hub Med è un’opportunità per il mondo delle telecomunicazioni internazionali che pone l’Italia al centro di una delle aree più ricche nell’ambito delle tratte Internet sottomarine.

L’ITALIA CHE RIPARTE: CRESCE IL POLO TECNOLOGICO DI OPEN HUB MED IN SICILIA, ASSET STRATEGICO NEL PROCESSO DI DIGITALIZZAZIONE DEL PAESE - La Valle dei Templi
 
Dallo scorso primo luglio la governance di uno dei maggiori sistemi a cavo sottomarino al mondo è italiana.

L’organo decisionale del Consorzio AAE-1, composto da 19 operatori globali di telecomunicazioni, ha nominato Chairman dell’AAE-1 Management Committee, Giuseppe Sini.

Nel suo mandato oltre alla governance del Consorzio e alle operazioni del sistema sottomarino Sini avrà anche il compito di potenziare ulteriormente il sistema AAE-1 e mantenerlo sempre ai massimi livelli di prestazioni e sicurezza.

L’obiettivo dei prossimi anni è un ulteriore incremento della capacità totale del cavo, recentemente aumentata da 40 a 80 Terabit al secondo, per portarla a superare i 160 Terabit al secondo, rispondendo così alla crescente domanda di traffico internet sulla rotta Eurasia da parte di Carrier e OTT, lievitata enormemente negli ultimi mesi a causa del Covid-19.

Giuseppe Sini di Retelit.

Sini è attualmente responsabile della International Business Unit di Retelit. In azienda da dieci anni con diverse responsabilità di business, ha contribuito al posizionamento di Retelit da operatore domestico a player Internazionale di riferimento nel Mediterraneo.

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Questa non l’avevo capita bene, il controllo dell'intero cavo AAE1 è in mano a RETELIT!!:cool::yes: ((OK!))
 
perchè vuoi far passare una società di nicchia per un big player internazionale ?
prova a googlare, forse dalla 4^ pagina troverai qualcosa, forse
:mmmm:
Se conosci business Retelit non ha senso tu dica questo
significa che non c’hai capito una mazza!!:o:cool::D

Discorso “nicchia” mi sembra limitativo e sbagliato, non è proprio la stessa cosa ma è come dire che Ferrari opera in mercato di nicchia!!:cool:

Rete LIT nata non per il privato ma per dare servizi top all’ingrosso, sua rete è 200Gbps (Fastweb 1Gbps:cool:) e fino al 2017 aveva clienti solo circa 60 big player nazionali e internazionali, compreso “pentagono U.S.A.”, e con nomi dei clienti che spesso erano “secretati” per contratto, quindi società è sempre rimasta nell’ombra.

Dal 2017 società ha deciso di offrire servizi (rete+ict) anche a big aziende e mettere a disposizione sua top rete Nazionale/Internazionale/Intercontimentale anche a clienti non solo wholesale (ingrosso).

Al 2019 clienti sono passati da 60 a 500 e con recenti acquisizioni in 2020 siamo ad oltre 10.000 clienti...

a breve Retelit arriverà a numeri da “media capitalizzazione”!!:censored:

Mercato di nicchia??
Non mi sembra la parola giusta ma chiamalo come vuoi, numeri sono visti “raddoppiare e triplicare” a brevissimo (6/18 mesi) e dipendenti passano da 90 a 500, non penso li terranno negli uffici a giocare a burraco, numeri potrebbero avere ulteriori e forse anche forti accelerazioni!!:eek::yes:

OK!

Google
ricerca: fibra ottica nazionale internazionale
“grossa sorpresa”:eek::censored:
:D

Dopo diverso tempo sono andato alla pagina Retelit sezione servizi, l’ho trovata ENORMEMENTE cambiata, ben fatta e con proposte di servizi completi e potentissimi, naturalmente i prezzi sono “a richiesta” e non certo da sito facile.it, segugio o trovaprezzi:cool:
c’è addirittura una connessione wireless 100/100Mega e “oltre” a banda garantita!!:yes:
 
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