Sabaf

Comunicato Stampa



Il Consiglio di Amministrazione di Sabaf S.p.A., riunitosi oggi a Ospitaletto, ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2003.
Il terzo trimestre 2003 è stato caratterizzato dal perdurare di una situazione di forte volatilità e instabilità dei mercati. La debole congiuntura del primo trimestre, ulteriormente peggiorata nella parte centrale dell’anno, ha lasciato spazio ad una repentina ripresa a partire dal mese di settembre. In tale quadro operativo il Gruppo Sabaf è stato in grado di rispondere con immediatezza al mutato contesto di mercato e di recuperare livelli di elevata efficienza operativa. I ricavi di vendita del terzo trimestre sono stati pari a 24,8 milioni di euro, in crescita dell’1,7% rispetto al terzo trimestre 2002. Il valore aggiunto è pari al 44,6% delle vendite, rispetto al 43,1% del terzo trimestre 2002, mentre il margine operativo lordo ha raggiunto i 7,3 milioni di euro, pari al 29,6% delle vendite, contro i 7,0 milioni di euro del terzo trimestre 2002, pari al 28,5% (+5,5%). Il reddito operativo del trimestre è pari a 4,5 milioni di euro, pari al 18,0% del fatturato, in crescita del 5,4% rispetto ai 4,2 milioni di euro del corrispondente periodo del 2002. Il miglioramento della marginalità è stato reso possibile principalmente dalle efficienze raggiunte grazie all’internalizzazione di alcune lavorazioni strategiche e dal costante miglioramento dei processi produttivi nel nuovo insediamento di Ospitaletto.
L’utile ante imposte è di 4,0 milioni di euro, contro i 3,5 milioni di euro del terzo trimestre 2002, in crescita del 13,6%. I primi nove mesi si chiudono così con ricavi pari a 78,6 milioni di euro, in crescita del 2,7% rispetto ai primi nove mesi del 2002 e un margine operativo lordo di 22,7 milioni di euro (28,8%, in crescita del 2,4% su gennaio-settembre 2002), un reddito operativo di 14,2 milioni di euro, in flessione dell’1,5% sul corrispondente periodo dell’anno scorso e un risultato ante imposte di 12,3 milioni di euro, in flessione dell’1,9%.
La situazione finanziaria evidenzia immobilizzazioni nette per 75,7 milioni di euro e un capitale circolante netto di 28,7 milioni di euro. Gli investimenti del trimestre sono stati pari a circa 2 milioni di euro. Gli impieghi sono finanziati da un patrimonio netto consolidato di 71,3 milioni di euro e da un indebitamento finanziario netto di 21,7 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto si è ridotto di 4,6 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2003 a seguito dei flussi di cassa generati dalla gestione.
I segnali di generale ripresa del mercato di riferimento rilevati nel mese di settembre si sono ulteriormente consolidati in ottobre e nella prima parte del mese di novembre. Di conseguenza l’ultimo trimestre dell’esercizio dovrebbe evidenziare una crescita del fatturato a due cifre e consentire di raggiungere l’obiettivo di una crescita sull’intero anno di circa il 5%.
I risultati trimestrali saranno illustrati alla comunità finanziaria oggi pomeriggio alle ore 14,30 nel corso di una conference call.


migliore delle previsioni...ma questo titolo e proprio dimenticato!!
Saluti ai pochi intimi
 
sono dentro a 13,9 mi sembrava avesse dato un buon segnale tecnico, ma invece...
 
Non dovrebbe mancare molto.
 

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Si lo penso anch'io due tre giorni poi o va o viene.CIAO.
 
Scritto da Verde
Si lo penso anch'io due tre giorni poi o va o viene.CIAO.

Dopo questo pomeriggio,manipolato e accumulato da una

parte ,disinteresse totale da parte di acquirenti esterni alla

società(QUELLI INTERNI ACCUMULANO)e da parte dei piccoli

cassettisti,dubito che parta nei tempi che mi ero prefissato.

Metto nel cassetto per qualche mese.CIAO.
 
Alè!
 

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ed il vice-capoccia vende...
 

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vendi guadagna e pentiti :wall: :wall: :wall:
 
Consiglio di Amministrazione di Sabaf S.p.A., riunitosi oggi a Ospitaletto (BS), ha esaminato i dati del primo trimestre 2004. Nel primo trimestre del 2004 il Gruppo Sabaf ha confermato la buona ripresa delle vendite già rilevata nell’ultimo trimestre 2003. Alla crescente competività di Sabaf su tutti i mercati, si è affiancata la positiva intonazione del mercato di riferimento. I produttori italiani di apparecchi di cottura, in particolare, stanno riguadagnando la competitività sullo scenario internazionale che, anche a causa dell’eccessivo rafforzamento dell’euro, pareva parzialmente compromessa nella prima parte del 2003. Nel periodo, i ricavi di vendita del Gruppo Sabaf sono stati pari a 31,7 milioni di euro, rispetto ai 27,8 milioni del primo trimestre 2003 (+14,1%). Le efficienze rese possibili dagli investimenti effettuati e le maggiori economie di scala hanno permesso di ridurre i prezzi medi di vendita migliorando al contempo la qualità dei risultati aziendali. Il margine operativo lordo del periodo è stato pari a 9,2 milioni di euro (+14,8% rispetto al primo trimestre 2003) e il reddito operativo prima dell’ammortamento del goodwill è risultato di 6,2 milioni di euro (in miglioramento del 19,5% rispetto ai 5,2 milioni di euro dello stesso periodo 2003). Il MOL si è attestato al 29,0% del fatturato (28,8% nel primo trimestre 2003), e il reddito operativo prima dell’ammortamento del goodwill al 19,7% (18,8% nello stesso periodo 2003). L’incidenza degli oneri finanziari netti si è ridotta allo 0,5% del fatturato (1,5% nel primo trimestre 2003) a causa del minore indebitamento e della parziale svalutazione dell’euro nei confronti del dollaro rispetto al 31 dicembre 2003, che ha determinato la contabilizzazione di differenze attive su cambi per 86.000 euro. L’utile prima delle imposte e dei componenti straordinari, pari a 5,9 milioni di euro, è pertanto in miglioramento del 28%. Il risultato ante imposte ha beneficiato di 339.000 euro di proventi straordinari iscritti a seguito della variazione del criterio di valutazione delle rimanenze di magazzino; pertanto l’utile ante imposte del trimestre è risultato pari a 6,2 milioni di euro (contro i 4,6 milioni di euro del primo trimestre 2003, + 35,4%). Al 31 marzo 2004 la situazione finanziaria evidenziava immobilizzazioni nette per 78,3 milioni di euro e un capitale circolante netto di 20,3 milioni di euro. Gli investimenti in immobilizzazioni materiali del primo trimestre sono stati pari a circa 5 milioni di euro. Gli impieghi sono finanziati da un patrimonio netto consolidato (al lordo della quota di terzi e delle imposte sul reddito del periodo) di 71 milioni di euro e da un indebitamento finanziario netto di 15,8 milioni di euro. Il management di Sabaf conferma un obiettivo di crescita a due cifre per il 2004. Tali previsioni considerano uno scenario macroeconomico invariato. Qualora, invece, la situazione economica dovesse subire variazioni, i valori consuntivi potrebbero discostarsi dai dati previsionali.
 
sospese per eccesso di rialzo ha ha ha ha :clap: :clap: :clap:
 
;)
 

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ritorniamo qua , fra le mie amiche , restan sempre preferite.
oggi strano , son calate , però un 'altro pò ne ho comperate.
son da solo io qua dentro?
ma di certo non mi pento.
forse devon scaricare .
ma son belle , niente da fare!!!!
 
Rey misteryo ha scritto:
ritorniamo qua , fra le mie amiche , restan sempre preferite.
oggi strano , son calate , però un 'altro pò ne ho comperate.
son da solo io qua dentro?
ma di certo non mi pento.
forse devon scaricare .
ma son belle , niente da fare!!!!

okkio, perchè se fanno qualche associazione con Merloni od Electrolux (anche se producono cose diverse) per aumento costi acciaio e petrolio...sono dolori
 
beatotrader ha scritto:
okkio, perchè se fanno qualche associazione con Merloni od Electrolux (anche se producono cose diverse) per aumento costi acciaio e petrolio...sono dolori
il fatto è che praticamente sono i numero uno al mondo per quello che fanno.
non è che devono fare associazione con merloni.
è merloni che ha bisogno di loro per le cucine!!!!
poi è pure possibile un pò di sofefrenza per il costo dell'acciaio e del petrolio....
vedendo la semestrale mi pare che nememno se ne sianoa ccorti a tutt'oggi.
 
Ultima modifica:
come anticipavo ieri... ;)
SABAF Potenziale vittima del rincaro delle materie prime
FATTO
Tra le società più esposte al rialzo delle materie prime c'è Sabaf, la società bresciana leader nella produzione di componenti per cucine a gas (rubinetti, bruciatori). Non solo il peso delle materie prime è elevato, circa il 38% del fatturato del primo semestre 2004, ma Sabaf è anche fortemente esposta nei confronti di MERLONI, altra azienda che ha sollevato qualche preoccupazione per il caro-materie prime:1) Soltanto i costi direttamente legati alle leghe e metalli (ottone, acciaio e alluminio) sono pari al 22% dei ricavi. La società dichiara di essere coperta all’80% per il secondo semestre, ma non sapiamo quale sarà il trend del 2005 ed è possibile che un altro incremento dei costi possa penalizzare i futuri margini.2) Merloni rappresenta circa il 19% dei ricavi e Bosch il 7%. Probabile che, viste le attuali difficoltà a mantenere i margini, Merloni e tutti gli altri principali produttori di cucine attueranno una forte pressione sugli acquisti di componenti.

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EFFETTO
Il titolo è ancora sui suoi massimi storici e tratta a circa 15x il P/E 2004. Abbiamo tagliato ad agosto il giudizio a NEUTRALE e il target a 15 Eu in vista di un netto peggioramento del flusso di notizie. www.websim.it
 
Sfida tra analisti, con relativi target:

agosto 2004 websim 15 euro

2 settembre 2004 rasbank 19,3 euro

14 settembre 2004 ing 20,2 euro

23 settembre 2004 abaxbank 20,3 euro

Tutti e 4 sapevano delle materie prime.
 
beatotrader ha scritto:
come anticipavo ieri... ;)
SABAF Potenziale vittima del rincaro delle materie prime
FATTO
Tra le società più esposte al rialzo delle materie prime c'è Sabaf, la società bresciana leader nella produzione di componenti per cucine a gas (rubinetti, bruciatori). Non solo il peso delle materie prime è elevato, circa il 38% del fatturato del primo semestre 2004, ma Sabaf è anche fortemente esposta nei confronti di MERLONI, altra azienda che ha sollevato qualche preoccupazione per il caro-materie prime:1) Soltanto i costi direttamente legati alle leghe e metalli (ottone, acciaio e alluminio) sono pari al 22% dei ricavi. La società dichiara di essere coperta all’80% per il secondo semestre, ma non sapiamo quale sarà il trend del 2005 ed è possibile che un altro incremento dei costi possa penalizzare i futuri margini.2) Merloni rappresenta circa il 19% dei ricavi e Bosch il 7%. Probabile che, viste le attuali difficoltà a mantenere i margini, Merloni e tutti gli altri principali produttori di cucine attueranno una forte pressione sugli acquisti di componenti.

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EFFETTO
Il titolo è ancora sui suoi massimi storici e tratta a circa 15x il P/E 2004. Abbiamo tagliato ad agosto il giudizio a NEUTRALE e il target a 15 Eu in vista di un netto peggioramento del flusso di notizie. www.websim.it
caro beato.
è chairo che dell'aumento delle materie prime sabf risente.
è chiaro anche che il tracollo avvenuto su merloni se la trascini in basso , anche per un bel pò , probabilmente.
solo che un p/e a 15 male giustifica un calo praticamente del 20% .
altretutto pensando a che razza di semestrale hanno diffuso.
Sabaf: utile netto primo semestre +51,4%
Sabaf ha reso noto di avere chiuso il primo semestre con ricavi pari a 64,3 milioni di euro, in crescita del 19,4% rispetto al primo semestre 2003, con un margine operativo lordo di 18,8 milioni di euro (in crescita del 23%), con un reddito operativo prima dell'ammortamento del goodwill di 12,7 milioni di euro (+30%) e con un risultato netto di 7 milioni di euro (+51,4% rispetto al primo semestre 2003). Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno era pari a 71,8 milioni di euro, mentre l’indebitamento netto si è attestato a 22 milioni di euro


il secondo semestre si apre con un 80% di copertura sulle materie prime....
attendo con fiducia il crollo promesso...
forse sarà un'altra ottima occasione per comperare.
 
Alcuni utilissimi consigli dal numero 1 degli investitori per la gestione delle finanze personali.

Dalle lettere agli azionisti della sua Berkshire Hathaway è possibile estrapolare qua e là preziosi consigli per la gestione delle finanze personali. Come al solito il pubblico a cui si rivolge sono gli investitori di profilo prudente e di lungo periodo. Il modo operativo è fuori dai condizionamenti e dalle mode del momento, ma bada al concreto e ai fondamentali.

Primo sorprendente consiglio di Buffett: “La maggior parte degli investitori, sia individuali sia istituzionali, troverà che il miglior modo di detenere azioni quotate è attraverso un fondo comune collegato agli indici (index fund) che carichi basse commissioni”.
Detto da un investitore che diversifica poco sembra incredibile. Il punto è che sui mercati azionari mondiali si confrontano le maggiori intelligenze del mondo, persone preparate che gestiscono patrimoni ingenti. E’ estremamente difficile riuscire nell’impresa di battere l’indice. Inoltre è da considerare che nel tentativo di farlo si corrono i rischi impliciti al detenere singole azioni, che potrebbero andare molto male. Così è più agevole rimanere collegati direttamente con l’indice, magari entrando sul mercato con un piano di investimento frazionato, che permette di eliminare il rischio di entrare nel momento sbagliato.

E per chi invece volesse costruirsi il suo portafoglio titoli? Qui la cosa si complica. Per Buffett si tratta di: “comprare a buon prezzo, un buon business, con fondamentali eccellenti, e un abile ed onesto management. Poi si dovrà solo monitorare che queste qualità vengano preservate”.

Ma come si fa a capire quale è un buon business e a valutare se il prezzo è buono?

Buffett approfondisce il concetto e afferma che per essere un investitore di successo non hai bisogno di capire le teorie moderne di portafoglio, il beta, le opzioni o i mercati emergenti. “Nel nostro modo di vedere, gli studenti di investimenti hanno bisogno solo di due corsi ben fatti: Come Valutare un Business e Come pensare riguardo ai Prezzi di Mercato”.

Come nel suo stile, Buffett ha semplificato molto il concetto, e quindi potrebbero risultare a prima vista due corsi facili. In realtà, per la documentazione che in diversi anni sono riuscito a reperire, vi posso garantire che risulterebbero molto pesanti.
Cercando di esemplificare moltissimo anche noi, per quanto riguarda il primo corso, nel pensiero di Buffett un buon business è facilmente comprensibile, e possiede la virtuale certezza che i guadagni saranno sempre più alti tra cinque, dieci o venti anni rispetto ad oggi. Le aziende con queste caratteristiche sono poche sul mercato e, quando se ne individuano, non bisogna lasciarle scappare.

E se si ha la sensazione che un titolo crescerà molto nel breve?
Buffett afferma che “ Tu devi resistere alla tentazione di deviare dalle tue linee guida. Se non sei disposto a possedere un’azione per dieci anni, non pensare di tenerla nemmeno per dieci minuti. Metti insieme un portafoglio di aziende i cui guadagni complessivi cresceranno negli anni, e così di conseguenza farà il valore del tuo portafoglio”.
Per essere sicuri di valutare bene un’azienda, essa dovrebbe essere entro il tuo “circolo di competenza”, e cioè dovrebbe essere facilmente comprensibile per te sulla base delle tue conoscenze. Per Buffett “”la grandezza di questo circolo non è importante, ciò che importa è conoscerne bene i confini” per evitare illusioni di competenza.
Per questo motivo Buffett ha sempre evitato le azioni tecnologiche, pur apprezzando i miglioramenti e le innovazioni che questo settore porta: “ come investitori (lui e Charlie Munger), la nostra reazione a un’industria in fermento è molto simile a quella verso l’esplorazione dello spazio; applaudiamo l’intento, ma preferiamo saltare la corsa”.

E per quanto riguarda il secondo corso? Anche in questo caso la vastità dell’argomento è notevole, ed abbiamo provato ad affrontarla da alcuni anni con diversi articoli. Il concetto che più si adatta ad una sintesi estrema è l’allegoria di Mr. Market.
Si tratta di immaginarsi il mercato azionario come un signore, Mr. Market, che è il tuo interlocutore in affari. Questo signore ogni giorno ha il potere di nominare i prezzi dei titoli, ed è nelle tue facoltà accettarli acquistando o vendendo i titoli, oppure ignorarli. La caratteristica di questo signore è che soffre di gravi problemi emozionali. Questo lo porta a comportarsi in modo molto irrazionale: durante i periodi negativi tende a nominare prezzi esageratamente bassi per paura che tu gli vendi i tuoi titoli, che nelle sue previsioni in futuro non varranno più niente. Durante i periodi positivi, al contrario, tende a nominare prezzi esageratamente alti per paura che tu gli compri i suoi titoli, che in quel periodo invece prevede che in futuro varranno molto di più.

Il punto è che con un interlocutore del genere se sei in grado di approfittarne farai affari d’oro, e sarà la tua fortuna; ma sarà disastroso per te se finirai sotto la sua influenza e ti farai condizionare. Per quanto semplice può sembrare sulla carta, è estremamente difficile trattare con il mercato. La realtà è che la maggioranza degli investitori, nella pratica, normalmente finisce sotto la sua influenza. Ne sanno qualcosa i milioni di Italiani che ora hanno il loro portafoglio titoli in perdita a causa del grande crollo degli anni 2000-2001-2002.

Per trarre delle conclusioni, la maggioranza degli investitori farà bene a seguire il primo consiglio. Per chi invece vuole farsi il proprio portafoglio titoli, sarà comunque meglio che, oltre a seguire le regole di buon senso di Buffett, consideri una soluzione mista: una parte del proprio patrimonio nel giardinetto titoli ben selezionato, e una parte in index fund, magari acquistati con piani di investimento programmati. Il tutto in percentuali variabili a seconda della propria propensione al rischio e alle proprie capacità di affrontare il difficile mondo della borsa.

Non dimenticando mai che l’asse temporale degli investimenti azionari di Warren Buffett è “per sempre”.
 
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