Lusso: torna in Borsa (Mi.Fi.)
ROMA (MF-DJ)--Prada, Kiton, Only the brave group. Dopo la battuta d'arresto del 2022, nel 2023 e nei prossimi anni si prevede un boom di quotazioni per le società del settore moda e lusso. "Nello scorso esercizio fiscale si è registrata una contrazione del numero di operazioni di quotazione e dei capitali raccolti a livello globale rispettivamente del -45% e del -61% sui livelli del 2021", hanno spiegato a MF-Milano Finanza Paolo Aimino, ipo e capital markets leader di EY in Italia, e Federico Bonelli, retail, fashion and luxury leader di EY Europe West. Tuttavia quest'anno ci si attende che un elevato numero di società completi le operazioni di quotazione, con riferimento sia ad aziende che hanno interrotto il percorso durante i mesi scorsi che a realtà che valutano per la prima volta l'avvicinamento ai mercati dei capitali.
In questo contesto, molte realtà che intendono effettuare una ipo adotteranno ancora l'approccio "wait-and-see", pianificando anticipatamente le attività necessarie in attesa della finestra di mercato più opportuna. In tale scenario, hanno proseguito i due esperti, gli investitori tenderanno a concentrarsi maggiormente sui fondamentali delle società, quali la resilienza del business, la crescita dei ricavi realizzata, i livelli di redditività e di generazione di cassa, piuttosto che sulle proiezioni di crescita future.
"Il 2022 è stato il peggiore anno degli ultimi venti per le borse mondiali, con eccezione del 2008", gli ha fatto eco Luca Solca, senior research analyst, global luxury goods di Bernstein. Ci sono ragionevoli aspettative che il 2023 sia un anno migliore, e a tal proposito la riapertura dell'economia cinese è il migliore auspicio. "In un mercato che risale, mi aspetto che ripartano le ipo, incluse quelli delle aziende del lusso", ha chiarito.
La quotazione porta le aziende a maggiore disciplina e da risorse per lo sviluppo. Due ingredienti che le aziende italiane possono mettere a frutto. Guardando all'Italia e ai nomi papabili per la quotazione, in lizza c'è il gruppo Prada. Già quotata dal 2011 a Hong Kong, dove capitalizza circa 14 miliardi di euro, la società sta valutando la doppia quotazione a Piazza Affari. "Per la nostra struttura societaria e per la nostra eredità il dual listing è sempre stato un'opzione sul tavolo", ha spiegato il presidente Paolo Zannoni. Anche il gruppo partenopeo Kiton sta studiando l'entrata in Borsa (ancora non è chiaro in quale listino). "Pensiamo sia un'ottima soluzione per creare delle regole sicure per il futuro della società", ha dichiarato il ceo Antonio De Matteis. Chi pure sta valutando il debutto è Only the brave group di Renzo Rosso, la società che controlla marchi come Diesel, Maison Margiela e Marni. "È un po' che pensiamo alla quotazione, è la nostra ambizione: ci siamo dati come obiettivo temporale tra fine 2024 e 2025". L'indiscrezione era già nell'aria da tempo ma è stata confermata a settembre del ceo Ubaldo Minelli.
"Un investimento in titoli del lusso in questo periodo è interessante per diversi motivi", ha poi spiegato Swetha Ramachandran, investment manager e responsabile del fondo Gam luxury brands equity di Gam. Come copertura contro l'inflazione, grazie al potere di determinazione dei prezzi a livello dei ricavi per il profilo di crescita e redditività a valutazioni interessanti, dato che il settore scambia al di sotto del 30% della media dei multipli a cinque anni. Inoltre la situazione patrimoniale molto robusta funge da protezione in un contesto di rialzo dei tassi di interesse come quello attuale. "Le società moda in genere hanno una buona liquidità, generano un free cash flow elevato e autofinanziano la crescita", ha chiarito l'esperta. In merito al momento propizio o meno per studiare l'ipo, Ramachandran ha spiegato che dipende dal modello di business della società in questione.
L'appetito del mercato per le aziende non redditizie che bruciano capitale è diminuito, ma le aziende con margini solidi e che generano cassa grazie a brand di qualità e originalità nel proprio segmento beneficeranno del fascino dell'esclusività. "Nonostante alcune società in passato e recentemente abbiano scelto lo sbarco su piazze internazionali (Ermenegildo Zegna e Lanvin group, ndr), quali gli Stati Uniti ed Hong Kong, la maggior parte delle società italiane continua a ritenere che la quotazione sui mercati nazionali rappresenti la miglior soluzione per le proprie esigenze", hanno poi detto Aimino e Bonelli di EY. Le considerazioni che una società si trova ad affrontare nel processo di decisione della migliore listing venue sono molteplici. E, tra l'altro, sono influenzate da fattori come lo stadio di evoluzione del business e di penetrazione nelle diverse aree geografiche, la conoscenza del business e la riconoscibilità del brand nei diversi mercati, la specializzazione degli investitori presenti in alcuni mercati finanziari e la differente regolamentazione. Ma si muovono anche le società all'estero. L Catterton starebbe pensando al debutto a Parigi. Secondo i media, il fondo che fa capo a Lvmh, holding di Bernard Arnault, avrebbe arruolato Goldman Sachs e Morgan Stanley per la fase esplorativa preliminare all'ipo. Last but not least, pare che anche Alibaba, colosso cinese dell'e-commerce con una specializzazione nello shopping di lusso, chiederà una quotazione primaria a Hong Kong, mantenendo quella negli Usa.
red
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MF-DJ NEWS
0909:06 gen 2023
(END) Dow Jones Newswires
January 09, 2023 03:07 ET (08:07 GMT)
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