San Siro verso la demolizione

fatemi capire... tutti che spingono per lo stadio di proprietà e poi si finisce a farlo in comproprietà... qual'è il senso? :rolleyes:

In comproprietà, col terreno che sarà comunque del comune per 99 anni, pagheranno l'affitto, e comunque non s'è ancora deciso proprio un bel niente, anzi, sono ancora in alto mare visto che non sanno manco loro dove sorgerà sto stadio.-.. e con loro intendo Milan&Inter.

Ma poi una domanda mi viene spontanea ma magari sono ignorante io: i costi previsti per il "solo" stadio sono all'incirca 700 milioni di € da dividere tra Milan e Inter. Costi totali di tutto l'investimento si parla di 1, 2 mld. di euro a carico delle società.

Canone annuo d'affitto da versare al comune 2 milioni di €.

Ma a voi non risulta strana sta cosa?

Ma con 600 milioni previsti a testa una società non riesce a costruirsi lo stadio da solo e di proprietà?

L'Emirates nel 2005 è costato 390 milioni di GBP, all'epoca lo scambio era 1 GBP= € 1,42. quindi 550 milioni circa.

Ora con 600 non riescono a costruirlo?
 
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Beh, sono passati solo 17 anni da allora. Forse i prezzi sono aumentati…. Per non parlare di tutte le tematiche ESG che allora non esistevano. Il nostro stadio sarà verde, consumerà pochissima energia, senza dimenticare che nei costi ci sono anche le spese degli oneri urbanistici e tasse che da noi sono ben più alti che all’estero. Difficile giudicare così alla leggera.
 
Non serve a nulla demolire lo stadio , serve solo alla speculazione edilizia e ai politici per spartirsi la grossa torta.
 
Beh, sono passati solo 17 anni da allora. Forse i prezzi sono aumentati…. Per non parlare di tutte le tematiche ESG che allora non esistevano. Il nostro stadio sarà verde, consumerà pochissima energia, senza dimenticare che nei costi ci sono anche le spese degli oneri urbanistici e tasse che da noi sono ben più alti che all’estero. Difficile giudicare così alla leggera.

Guarda sulle tematiche ESG ci si può aprire un tomo infinito. Lo stadio della Juve è ecocompatibile, nessuna barriera architettonica, costo 155 milioni. Ok costruito 11 anni fa, ma comunque non nel secolo scorso. Prezzi aumentati quanto vuoi ma non arriviamo all' 1,2 mld di investimento previsto per Milano con stadio in comproprietà e terreno del comune.

Il nuovo bernabeu super tecnologico, campo retrattile, enorme, sontuoso... spesa iniziale prevista 575 milioni ora lievitati a 800. Ma è solo del real, ed è avanzatissimo.

Poi scusa tempo fa hai scritto che hai sempre operato come ag. di commercio quindi parliamo la stessa lingua. Quando Singer dovrà vendere la società e si siederà davanti al potenziale acquirente, che differenza farà il poter dire "stadio di proprietà" (vero) o "stadio in comproprietà con altra società e terreno ad uso del comune che chissà cosa potrebbe fare in quei 99 anni"?

L'investimento di 600 milioni per non avere niente di tuo lo trovo un po' particolare. Poi chiaro che io scrivo dal divano mentre loro hanno società zeppe di consulenti che avranno studiato la fattibilità dell'operazione nei minimi dettagli, ma questo non toglie che il paragone con altri lascia qualche dubbio.
 
Guarda sulle tematiche ESG ci si può aprire un tomo infinito. Lo stadio della Juve è ecocompatibile, nessuna barriera architettonica, costo 155 milioni. Ok costruito 11 anni fa, ma comunque non nel secolo scorso. Prezzi aumentati quanto vuoi ma non arriviamo all' 1,2 mld di investimento previsto per Milano con stadio in comproprietà e terreno del comune.

Il nuovo bernabeu super tecnologico, campo retrattile, enorme, sontuoso... spesa iniziale prevista 575 milioni ora lievitati a 800. Ma è solo del real, ed è avanzatissimo.

Poi scusa tempo fa hai scritto che hai sempre operato come ag. di commercio quindi parliamo la stessa lingua. Quando Singer dovrà vendere la società e si siederà davanti al potenziale acquirente, che differenza farà il poter dire "stadio di proprietà" (vero) o "stadio in comproprietà con altra società e terreno ad uso del comune che chissà cosa potrebbe fare in quei 99 anni"?

L'investimento di 600 milioni per non avere niente di tuo lo trovo un po' particolare. Poi chiaro che io scrivo dal divano mentre loro hanno società zeppe di consulenti che avranno studiato la fattibilità dell'operazione nei minimi dettagli, ma questo non toglie che il paragone con altri lascia qualche dubbio.

Io non ho proprio dubbi, visto che la storia di Elliott dice che sanno quel che fanno.
E non bisogna dimenticare che nei costi ci stanno l'Hotel, le strutture sportive accluse, i ristoranti ecc....
 
Son felice tu non abbia dubbi, io invece ce li ho e ti spiego pure perchè.... il 21 dicembre scorso tu intervenivi con "Ci siamo, finalmente! Come quasi tutti auspicavano."

"la CATTEDRALE sarà... ecc ecc.,,,.."e sorgerà in zona S. Siro"..

Io sotto scrivevo che "dove lo faranno non lo sanno manco loro" in risposta ad un msg di francao.

3gg fa esce la notizia che Antonello (Inter) non smentisce il fatto che si stiano guardando in giro per altre zone.

Cioè questi non hanno ancora individuato la zona? Che io sappia dove vorresti costruire casa tua è la prima cosa da sapere, individui il terreno e poi comincia.

Loro non sanno ancora se sarà Milano, Sesto SG, Quarto Oggiaro o all'idroscalo.

Altro che non farsi venire dubbi.

Aggiungo un mio pensiero ma è un pour parler, nessuno s'offenda: ho la sensazione che siamo ostaggio della situazione finanziaria in dissesto dell'inter. Ricordo Sala e i suoi sorrisini del ***** quando tutto abbronzato andava a sedersi a fianco di Zhang a S.Siro e alla domanda sul Milan lui sorrideva beffardo. Ora è costretto a stare muto, ma chi darebbe fiducia ad una società indebitata come loro?
 
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Basta che ti decidi :rolleyes: Tu parlavi di dubbi legati alla parte finanziaria. Ora avanzi dubbi sul luogo della costruzione. Su questo siamo d'accordo.
Purtroppo quegl...... :censored: di SALA prima e adesso dei vari comitati di radical chic hanno fatto di tutto per rendere difficile la realizzazione.
E' ovvio che l'idea originaria fosse quella di realizzarlo dove da sempre si va allo stadio a Milano, ma se non si può....

ESCLUSIVA MN - Parla il sindaco di Sesto: "Nuovo stadio? Ben contenti di togliere le castagne dal fuoco a Milano" (PODCAST)
04.03.2022 18:00 di Gianluigi Torre Twitter: @@TorreGigi
Fonte: Intervista di Gianluigi Torre e Pietro Mazzara

Intervistato in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it, Roberto Di Stefano, sindaco della città di Sesto San Giovanni, ha parlato così della questione del Nuovo Stadio di Milano. Un argomento complicato sotto tutti i punti di vista, che ha trovato davanti a sé molti ostacoli. Sia Milan che Inter, nelle ultime settimane, non hanno escluso che il nuovo stadio possa avere sede altrove, e tra le proposte c'è anche Sesto San Giovanni. Queste le parole del sindaco Roberto Di Stefano, ascoltabili anche nel consueto podcast della nostra redazione:

Di recente ha rilasciato dichiarazioni importanti in merito alla disponibilità di Sesto San Giovanni a ospitare l'eventuale stadio di proprietà di Milan e Inter. E' una candidatura spontanea o ci sono stati contatti con i club recentemente?
"Già dal 2018 c'è stato un sopralluogo dell'interessamento dei club durante un momento un po' di stallo su San Siro, che vedo, nonostante siano passati quattro anni, è rimasto. Evidentemente ci sono grosse criticità. Parallelamente, così come era accaduto nel 2018, noi abbiamo tutte le aree dismesse più grosse d'Europa, che sono le aree ex Falck con 1.250.000 metri quadrati solo di aree Falck, alle quali poi si aggiungono 350.000 metri quadrati di aree ex Marelli e altri 400.000 metri quadrati di aree ex decapaggio Vulcano. Tutto ciò che era l'acciaieria, la fonderia, di industriale degli anni '70 è oggetti di rigenerazione urbana. Parliamo di quasi 2.000.000 di metri quadrati di aree, praticamente abbiamo una città nella città che deve essere costruita. Il volano di questo investimento è un volano pubblico perché Regione Lombardia farà l'investimento più importante del suo mondato con la città della ricerca e della salute, per un valore di circa 450.000.000 di Euro e occuperà circa il 10%; parliamo di circa 200.000 metri quadri su 2.000.000, quindi c'è un 90% di territorio da sviluppare. Sono aree private, non pubbliche, è stato fatto un piano di governo del territorio molto flessibile, che punta molto sull'indifferenziata, ma che punta molto anche su iniziative di pubblico interesse, in primis, a seguito dell'arrivo dell'Istituto dei tumori, già il San Raffaele 2 ha acquistato dei terreni sul nostro territorio. Sesto è appetibile perché ha delle aree immense da riqualificare e sono aree molto ben servite: abbiamo tre fermate della metropolitana rossa, che sono il prolungamento di quelle di Milano, più due in costruzione proprio nelle aree Falck, con una tariffa non più extraurbana com'era fino al 2018, ma urbana, quindi da Milano a Sesto uno ci arriva senza dover pagare l'extraurbano e quasi senza accorgersene di essere uscito da Milano. Abbiamo la stazione della ferrovia, proprio all'interno delle aree Falck, comodo anche per chi si muove con i treni. Abbiamo diversi svincoli autostradali, e uno proprio in costruzione fuori dalle aree Falck per consentire ai pendolari o ai fruitori della città della ricerca e della salute di poter arrivare direttamente. Abbiamo anche un sistema di parcheggi interrati che realizziamo nelle nuove aree su un progetto di Smart City proprio finalizzato a far arrivare le persone e farle camminare e non utilizzare i mezzi inquinanti. C'è proprio una rigenerazione di una nuova città che sarà costruita nella città attuale, collegata a Milano. Noi siamo ad un quarto d'ora di metropolitana dal Duomo, in un quarto d'ora arrivi a Linate, le aree non hanno strutture all'interno perché sono già state demolite, quindi i tempi delle demolizioni sono molto più veloci; immagino che ad un investitore è uno dei primi elementi possa interessare e parallelamente anche buona parte delle bonifiche su molte aree è già stata conclusa. Per poter prendere una decisione di questa natura, mi riferisco a Inter e Milan, bisogna essere in tre ad essere d'accordo: il comune, la proprietà e le due società. Il Comune, come nel 2018, anche oggi dà la sua disponibilità ad ospitare un impianto come quello proprio come volano, perché lo vediamo come un volano per tutto il territorio che possa valorizzare delle aree molto più grandi, in una logica che secondo me dovrebbe essere la logica di città metropolitana, quindi che Milano non finisca al confine del comune ma che comprenda la prima schiera del milanese con i comuni dell'hinterland. Che poi è anche una logica più internazionale, che nel mondo calcistico, se andiamo all'estero, molte realtà stanno facendo. La disponibilità del comune c'è, ma serve anche quella della proprietà e quella dei club".

Quali vantaggi porterebbe la costruzione del nuovo stadio a Sesto San Giovanni?
"Il vantaggio è che farebbe da volano per lo sviluppo di tutta l'area. Porterebbe più commercio, più turismo, più marketing territoriale da un punto di vista anche strategico di visibilità del territorio. Risolverebbe molti problemi all'interno della cintura metropolitana: vedo sempre, quando ci sono partite di campionato o di Champions, a San Siro, si blocca tutto l'intero quartiere. Riuscire ad avere un'area talmente grande da sviluppare e programmare prima la presenza all'interno di quella di una struttura di queste dimensioni, ben servita poi da tutte le infrastrutture, con una concentrazione e un'idea che deve sapere ospitare e rendere molto fluido l'arrivo di 50/60mila persone in una determinata fascia oraria, ma anche sopravvivere durante la settimana, con attività connesse come un museo, un'attività commerciale. Sicuramente è importante per il territorio dal punto di vista dell'immagine, dal punto di vista del turismo, del ritorno finanziario ed economico nelle casse del comune, quindi più attività c'è e più risorse rimangono sul territorio, da Sindaco, devo curare l'interesse del mio comune".

Ha già sentito le due società?
"No, non ho ancora sentito le due società"

E' traslabile il progetto di Populous in quell'area?
"Il progetto dovrebbe occupare una dimensione di una struttura attorno ai 130/140mila metri quadrati, comprese le parti commerciali e museali, parcheggi ecc... E' traslabile? Se inserite 140mila metri quadrati su 2.000.000 di metri quadrati di aree potete capire che c'è solo l'imbarazzo della scelta di dove posizionarlo".

Nel caso dovesse essere scelta Sesto San Giovanni, in quanto tempo si potrebbe costruire lo stadio?
"Una volta che viene presentato il progetto e individuata l'area, l'approvazione del progetto avviene immediatamente.. credo che nel giro di, tolte le parti amministrative e burocratiche e se l'area individuata è già certificata come bonifica, un anno e mezzo massimo possono avere il permesso per iniziare a costruire".

Quindi sarebbe una cosa rapida.
"Ci sono le volumetrie, ci sono le bonifiche di cui buona parte dei 2.000.000 di metri quadrati lo è, poi dipende dalla velocità con la quale loro sviluppano i progetti e poi si procede. L'Iter amministrativo è più velocizzato perché comunque non ci sono da far demolizioni e se le aree sono quelle già bonificate ci siamo già tolti il 60% della burocrazia e degli atti autorizzativi dalle scatole".

Possiamo dire che la costruzione del nuovo stadio, oltre alla città della salute, è un obiettivo di Sesto San Giovanni?
"La città della salute è un qualcosa di già autorizzato e già cantierizzata. Le pubbliche amministrazioni parlano per atti pubblici, non esistono progetti e non esiste nulla. Mi piacerebbe regalare alla città, soprattutto nel 2022, anno in cui Sesto San Giovanni è città europea dello Sport, chiudere questo anno con un regalo che durerà e sarà visto dalle prossime generazioni. Dico mi piacerebbe perché la decisione vede diversi interlocutori".

Qual è stato il problema dei tanti rallentamenti per la costruzione dello stadio a Milano?
"Innanzitutto la struttura pubblica, e c'è una grossa differenza tra avere un interlocutore pubblico e uno privato. Il quartiere è esausto dagli effetti delle partite del sabato e della domenica e quindi ci sono tantissime raccolte firme che poi sfociano in ricorsi al Tar. Quando si mette mano a livello urbanistico, la possibilità di bloccare, attraverso ad organi di giudizio, quindi con ricorsi e denunce, ahimè siamo in Italia ed è molto semplice ed è difficile poi quantificare le tempistiche. Anche con un progetto autorizzato, davanti a ricorsi al Tar, alla demolizione, ci sono un sacco di enti che possono intervenire e bloccarti i lavori. Quando intervengono enti perché la struttura è tutelata come struttura storica, di lì non riesci più a togliere una mattonella e diventa una salita burocratica che fa scappare l'investitore. Sappiamo benissimo qual è il piano finanziario, sia Inter che Milan sono due società gestite da fondi internazionali e non fanno beneficenza. Anche il loro interesse è quello di avere dei piani finanziari e delle sostenibilità economiche e un ritorno finanziario per gli investitori, e quindi è uno di quegli elementi che pesa tantissimo. Siamo ben contenti di togliere le castagne dal fuoco a Milano (ride, ndr)".

Intervista di Gianluigi Torre e Pietro Mazzara
 
Basta che ti decidi :rolleyes: Tu parlavi di dubbi legati alla parte finanziaria. Ora avanzi dubbi sul luogo della costruzione. Su questo siamo d'accordo.


Quindi sarebbe una cosa rapida.
"Ci sono le volumetrie, ci sono le bonifiche di cui buona parte dei 2.000.000 di metri quadrati lo è, poi dipende dalla velocità con la quale loro sviluppano i progetti e poi si procede. L'Iter amministrativo è più velocizzato perché comunque non ci sono da far demolizioni e se le aree sono quelle già bonificate ci siamo già tolti il 60% della burocrazia e degli atti autorizzativi dalle scatole".



Vabbeh ma manco quelli mi lasci, e comunque sull'aspetto finanziario non sono veri e propri dubbi, facendo una comparazione con altre realtà, spendere 600 milioni e non essere proprietario di niente è palese sia una cosa che lascia perplessi.

Quella in rosso è la parte più importante. Se trovano un'area senza dover demolire, abbatti i costi e velocizzi il tutto. E 600 milioni bastano e avanzano per farti uno stadio da 65.000 posti, 4 ristoranti ed un albergo.
Perchè non andar da soli? Paura di lasciare all'Inter S. siro?
 
A parte che siamo sempre stati insieme ed è bello, per me, continuare in questo senso, considera che la differenza di incassi tra uno stadio tutto tuo ed uno condiviso sta solo nelle attività extra calcio, mentre il grosso dei ricavi, si sa, sta nell'incasso del giorno della gara, e quello è sempre appannaggio della squadra che gioca. Il Tottenham con il suo super stadio ci fa 27milioni l'anno. Poi ci sono le sponsorizzazioni legate al nome dello stadio, che non sono così grandi, perchè leggo che la Juve incassa solo 7,5 milioni l'anno dall'Allianz. A fronte di ciò spendere 600 milioni invece di 1,2md è tanta roba. Per recuperare 600 milioni a colpi di 40 all'anno ci vogliono 15 anni in coppia e 30 da soli per 1,2md.... :cool:
A quel punto poi, se la tua squadra sale ai vertici mondiali, ecco che aumentano i tuoi incassi e non quelli del socio :p, ma le spese sono sempre divise ;)
 
Lo faranno a sesto san giovanni, daltronde i milanisti sono in tutta italia e arrivano da fuori a riempire lo stadio.
Milan e inter giocano ogni 3 giorni praticamente quindi in quanto a marketing e shopping sarebbe comunque utilizzaro come fosse milano. Meno traffico per arrivarci più spazio per parcheggiare. È ora di finire di ammassare tutto a milano centro ma sfruttare anche la periferia.
 
Io non ho proprio dubbi, visto che la storia di Elliott dice che sanno quel che fanno.
E non bisogna dimenticare che nei costi ci stanno l'Hotel, le strutture sportive accluse, i ristoranti ecc....

Esatto , io penso che a far lievitare di parecchio i costi siano proprio gli annessi & connessi .
Poi stanno azeccando al mm il momento storico peggiore per quanto riguarda i costi sopratutto dei materiali .
Io oggi come oggi , sinceramente , rimanderei almeno di un annetto .
Qui rischiano di iniziare i lavori e , se la situazione geopolitica si avvita ulteriormente , non se ne vedrà la fine per parecchio .
 
Esatto , io penso che a far lievitare di parecchio i costi siano proprio gli annessi & connessi .
Poi stanno azeccando al mm il momento storico peggiore per quanto riguarda i costi sopratutto dei materiali .
Io oggi come oggi , sinceramente , rimanderei almeno di un annetto .
Qui rischiano di iniziare i lavori e , se la situazione geopolitica si avvita ulteriormente , non se ne vedrà la fine per parecchio .

Con questo iter, per soddisfare tutti i radical chic rompi cocones che circolano, sicuramente l'anno da te auspicato passerà.

24.03.2022 12:11 di Antonio Tiziano Palmieri
San Siro, Milan e Inter danno il via libera al dibattito pubblico: ecco le tappe fino a ottobre. MilanNews.it
Il dibattito pubblico sul nuovo stadio di San Siro può prendere il via dopo il sì delle società coinvolte, ossia Milan e Inter. Lo hanno scritto i club al Comune di Milano con l’obiettivo di concludere il processo entro fine ottobre. Una volta integrate le eventuali modifiche al progetto originario, saranno confezionati il definitivo e l’esecutivo, ultimo passo prima del via ai lavori della “Cattedrale” disegnata da Populous. La fase di stallo degli ultimi mesi sembra quindi essere stata risolta anche se ora bisogna spingere sull’acceleratore per ridurre le tempistiche. I due club si impegnano a predisporre entro fine aprile il dossier necessario per far partire la consultazione. Il completamento del “dossier” prevede un deciso passo avanti rispetto ai pochi “rendering” del nuovo stadio circolati finora, ma dovrà anche rivedere il disegno iniziale alla luce di un indice di edificabilità che si riduce allo 0,35 imposto dal Comune. Sempre in aprile Palazzo Marino dovrà trovare la figura del coordinatore del dibattito pubblico. Fatto ciò, dopo una delibera di giunta che sancirà l’inizio del dibattito, il coordinatore avrà un mese di tempo per mettere a punto il percorso di discussione pubblica. I mesi estivi – giugno, luglio e agosto – saranno teatro di un vero e proprio dibattito, la cui fine sarà prima dell’inizio di settembre. Il coordinatore a quel punto trarrà le sue conclusioni che verranno poi rese pubbliche. Chiusa la consultazione, dandosi come orizzonte ottobre, le squadre potrebbero modificare il progetto sulla base delle indicazioni uscite dal dibattito e la giunta dovrebbe dare poi il via libera definitivo all’operazione stadio. Dal 21 marzo la “Cattedrale” può essere considerata un po’ più concreta. Le notizie sono state riportate da La Repubblica.
 
Ecco, ci siete riusciti retrogradi oscurantisti, specialisti del no sempre e a tutto :clap:
Ma come godo all'idea che vi ritroverete con un quartiere morto senza uno straccio di verde ed un monumento di cemento brutto e squallido.
Peccato solo che i costi li pagheremo anche noi che Sala non l'abbiamo votato :cry:
Tra l'altro, per me, è più comodo andare a Sesto che a S. Siro :p Tiè

San Siro addio: Inter e Milan pronte a costruire lontano la loro nuova casa

Bloccato il progetto della Cattedrale scelto dai club per essere realizzato accanto al vecchio stadio. Sesto San Giovanni diventa l’alternativa probabile
A. Bocci-A.Gozzini

29 marzo - MILANO
Tutto da rifare. Il progetto del nuovo stadio a San Siro si è arenato, fra lungaggini burocratiche, necessità di un confronto pubblico e incertezze dei due club che non sono disposti a spendere altri milioni in nuovi studi di fattibilità senza garanzie. Inter e Milan si sono dette disponibili al dibattito necessario per legge, ma per arrivare al dibattito è necessario presentare nuovi progetti, che per ora non sono stati disegnati.

Ecco come sarebbe il nuovo San Siro secondo il progetto di Populous. La Cattedrale, così come appare nei rendering, è uno stadio mai visto. Dai quasi 80mila spettatori del Meazza si passerebbe ai massimo 65mila del nuovo stadio. Avvolto da una facciata in vetro, verrebbe circondato da una galleria ventilata e con pannelli solari integrati sulla copertura dell’edificio: è progettato per essere l’impianto più eco-sostenibile d’Europa. Grazie a installazioni tecnologiche, inoltre, lo stadio diventerebbe nerazzurro e rossonero a seconda della squadra in gioco. (video nuovostadiomilano.com)
Bloccata l'idea della Cattedrale: facciata di vetro e pannelli solari, ecco cosa prevedeva

I tempi si allungano e i due club milanesi si guardano intorno. L’alternativa più probabile è quella dell’area di Sesto San Giovanni dove sorgevano le acciaierie Falck. Si tratta di una vecchia idea, accarezzata già in passato: finora non si hanno notizie di contatti diretti fra i dirigenti di Inter e Milan e il sindaco di Sesto San Giovanni, ma nei prossimi mesi la vicenda del nuovo stadio potrebbe subire una svolta che pareva impensabile prima della pandemia, quando i progetti furono presentati al Politecnico di Milano. E lo scenario era probabilmente impensabile anche nel dicembre scorso, quando Milan e Inter scelsero il progetto dato per vincente da mesi, la Cattedrale disegnata dallo studio Populous, che aveva avuto la meglio sugli Anelli pensati da Manica/Sportium.

ICONA— Sarà uno stadio iconico, si diceva. Ma la Cattedrale, almeno come era stata pensata, non s’ha da fare. Si sono opposti i comitati di quartiere, gli ambientalisti, alla fine anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, che aveva sempre difeso il compromesso del vecchio stadio da mantenere almeno fino all’inaugurazione delle Olimpiadi invernali del 2026, si è dovuto arrendere all’evidenza e alle perplessità dei suoi partner nel governo della città. Ecco dunque tornare in circolazione l’idea di lasciare Milano.

NOSTALGIA E MODERNITÀ— Ovviamente entrambi i club hanno a cuore il vecchio impianto e sono disposti a scendere a patti e ad altre concessioni (già le cubature sono state sensibilmente ridotte), ma non ad attese infinite e ad altre spese da affrontare senza garanzie certe. Perché la costruzione di un impianto di proprietà resta centrale nel progetto del Fondo Elliott e nei pensieri della famiglia Zhang. Le società della Serie A, secondo una elaborazione su dati Deloitte, guadagnano sensibilmente meno nei giorni delle partite rispetto ai club dei campionati esteri: la media su due anni per ricavi medi per posto disponibile 634, 2 euro, contro i 1380,6 della Liga, i 1306,2 della Premier League e i 945,4 della Bundesliga. Un deficit che si può attribuire alla qualità degli stadi italiani, per la maggior parte vecchi e non dotati di comodità. L’impatto sui conti dei club è evidente: gli stadi nuovi producono maggiori ricavi da biglietteria, sponsor e partnership commerciali. In definitiva, maggiore ricchezza per i club, quindi maggiore possibilità di investire e rafforzare le squadre.
Le parole di Stefano Pioli, ospite dell'edizione 2021 del Festival dello Sport di Trento, sulla necessità di migliorare gli stadi italiani
Pioli: "In Italia strutture vecchie. Il nuovo stadio? Spero di allenare ancora il Milan"

L'ex area Falck di Sesto San Giovanni. Lapresse
TEMPO— Quella del nuovo stadio di Milano quindi diventa anche una corsa contro il tempo e contro le lungaggini delle procedure italiane. Inter e Milan sono decise a costruirsi una nuova casa, le istituzioni milanesi restano alla finestra in attesa dei nuovi progetti, ma uno stadio si farà, nell’area di San Siro o altrove.

Pur affezionati al vecchio impianto, i manager sono costretti e convinti a guardare avanti per risalire la china anche in Europa ed essere in grado di sostenere ad armi pari la battaglia con i top club. E se un accordo non si troverà, resterà San Siro immenso e vuoto, senza una forma di vita calcistica e sportiva accanto. E questo è lo scenario che nessuno vorrebbe prendere in considerazione, per questo occorre stringere i tempi e trovare una soluzione moderna che si addica alla città e ai club.
 
Io l'ho già detto dai tempi che furono...siamo ostaggi dei cinesi.

Anche Serafini l'ha buttata li, se 'sto stadio è cosi fondamentale (sicuri?) molliamo S.Siro e facciamocelo da soli. i costi son quelli.
 
è assurdo che si debba lasciare Milano, si tratta solo di sostituire quello che già c'è, le solite menate burocratiche. Se lo pagherà poi Sala uno stadio gigantesco e abbandonato.
 
Ecco, ci siete riusciti retrogradi oscurantisti, specialisti del no sempre e a tutto :clap:
Ma come godo all'idea che vi ritroverete con un quartiere morto senza uno straccio di verde ed un monumento di cemento brutto e squallido.
Peccato solo che i costi li pagheremo anche noi che Sala non l'abbiamo votato :cry:
Tra l'altro, per me, è più comodo andare a Sesto che a S. Siro :p Tiè

San Siro addio: Inter e Milan pronte a costruire lontano la loro nuova casa

Bloccato il progetto della Cattedrale scelto dai club per essere realizzato accanto al vecchio stadio. Sesto San Giovanni diventa l’alternativa probabile
A. Bocci-A.Gozzini

29 marzo - MILANO
Tutto da rifare. Il progetto del nuovo stadio a San Siro si è arenato, fra lungaggini burocratiche, necessità di un confronto pubblico e incertezze dei due club che non sono disposti a spendere altri milioni in nuovi studi di fattibilità senza garanzie. Inter e Milan si sono dette disponibili al dibattito necessario per legge, ma per arrivare al dibattito è necessario presentare nuovi progetti, che per ora non sono stati disegnati.

Ecco come sarebbe il nuovo San Siro secondo il progetto di Populous. La Cattedrale, così come appare nei rendering, è uno stadio mai visto. Dai quasi 80mila spettatori del Meazza si passerebbe ai massimo 65mila del nuovo stadio. Avvolto da una facciata in vetro, verrebbe circondato da una galleria ventilata e con pannelli solari integrati sulla copertura dell’edificio: è progettato per essere l’impianto più eco-sostenibile d’Europa. Grazie a installazioni tecnologiche, inoltre, lo stadio diventerebbe nerazzurro e rossonero a seconda della squadra in gioco. (video nuovostadiomilano.com)
Bloccata l'idea della Cattedrale: facciata di vetro e pannelli solari, ecco cosa prevedeva

I tempi si allungano e i due club milanesi si guardano intorno. L’alternativa più probabile è quella dell’area di Sesto San Giovanni dove sorgevano le acciaierie Falck. Si tratta di una vecchia idea, accarezzata già in passato: finora non si hanno notizie di contatti diretti fra i dirigenti di Inter e Milan e il sindaco di Sesto San Giovanni, ma nei prossimi mesi la vicenda del nuovo stadio potrebbe subire una svolta che pareva impensabile prima della pandemia, quando i progetti furono presentati al Politecnico di Milano. E lo scenario era probabilmente impensabile anche nel dicembre scorso, quando Milan e Inter scelsero il progetto dato per vincente da mesi, la Cattedrale disegnata dallo studio Populous, che aveva avuto la meglio sugli Anelli pensati da Manica/Sportium.

ICONA— Sarà uno stadio iconico, si diceva. Ma la Cattedrale, almeno come era stata pensata, non s’ha da fare. Si sono opposti i comitati di quartiere, gli ambientalisti, alla fine anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, che aveva sempre difeso il compromesso del vecchio stadio da mantenere almeno fino all’inaugurazione delle Olimpiadi invernali del 2026, si è dovuto arrendere all’evidenza e alle perplessità dei suoi partner nel governo della città. Ecco dunque tornare in circolazione l’idea di lasciare Milano.

NOSTALGIA E MODERNITÀ— Ovviamente entrambi i club hanno a cuore il vecchio impianto e sono disposti a scendere a patti e ad altre concessioni (già le cubature sono state sensibilmente ridotte), ma non ad attese infinite e ad altre spese da affrontare senza garanzie certe. Perché la costruzione di un impianto di proprietà resta centrale nel progetto del Fondo Elliott e nei pensieri della famiglia Zhang. Le società della Serie A, secondo una elaborazione su dati Deloitte, guadagnano sensibilmente meno nei giorni delle partite rispetto ai club dei campionati esteri: la media su due anni per ricavi medi per posto disponibile 634, 2 euro, contro i 1380,6 della Liga, i 1306,2 della Premier League e i 945,4 della Bundesliga. Un deficit che si può attribuire alla qualità degli stadi italiani, per la maggior parte vecchi e non dotati di comodità. L’impatto sui conti dei club è evidente: gli stadi nuovi producono maggiori ricavi da biglietteria, sponsor e partnership commerciali. In definitiva, maggiore ricchezza per i club, quindi maggiore possibilità di investire e rafforzare le squadre.
Le parole di Stefano Pioli, ospite dell'edizione 2021 del Festival dello Sport di Trento, sulla necessità di migliorare gli stadi italiani
Pioli: "In Italia strutture vecchie. Il nuovo stadio? Spero di allenare ancora il Milan"

L'ex area Falck di Sesto San Giovanni. Lapresse
TEMPO— Quella del nuovo stadio di Milano quindi diventa anche una corsa contro il tempo e contro le lungaggini delle procedure italiane. Inter e Milan sono decise a costruirsi una nuova casa, le istituzioni milanesi restano alla finestra in attesa dei nuovi progetti, ma uno stadio si farà, nell’area di San Siro o altrove.

Pur affezionati al vecchio impianto, i manager sono costretti e convinti a guardare avanti per risalire la china anche in Europa ed essere in grado di sostenere ad armi pari la battaglia con i top club. E se un accordo non si troverà, resterà San Siro immenso e vuoto, senza una forma di vita calcistica e sportiva accanto. E questo è lo scenario che nessuno vorrebbe prendere in considerazione, per questo occorre stringere i tempi e trovare una soluzione moderna che si addica alla città e ai club.

Fanno benissimo, su questo la posizione di sala è fuori dal mondo.
 
spero si faccia a sesto san giovanni. E' ora di abbandonare questi parassiti, al 99% dei tifosi milanisti cambia zero.
3 anni e ancora non c'è l'ok è un danno incalcolabile alla squadra che tifiamo
 
è assurdo che si debba lasciare Milano, si tratta solo di sostituire quello che già c'è, le solite menate burocratiche. Se lo pagherà poi Sala uno stadio gigantesco e abbandonato.

bisogna andarsene subito, ormai il calcio è tutto in tv, lo possono fare benissimo in periferia tanto lo stadio sarà comunque sempre pieno, il milan non ha bisogno certo dei milanesi per riempire lo stadio, anzi probabilmente per la maggior parte dei tifosi è una rogna raggiungere lo stadio attuale.
 
bisogna andarsene subito, ormai il calcio è tutto in tv, lo possono fare benissimo in periferia tanto lo stadio sarà comunque sempre pieno, il milan non ha bisogno certo dei milanesi per riempire lo stadio, anzi probabilmente per la maggior parte dei tifosi è una rogna raggiungere lo stadio attuale.

ma infatti io me ne sarei andato già da tempo
Sala e soci hanno un solo obiettivo ovvero tirarla avanti al'infinito e far pagare il canone dello stadio attuale ; strano che nelle società nessuno lo abbia ancora compreso
 
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