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di Roberto Casati e Achille Varzi - da il Sole 24 Ore 23.10.2016
Lui. Conosci le profezie che si autoverificano?
Lei. Per esempio?
Lui. Una certa associazione consumatori prevede che il prezzo del latte aumenterà nel prossimo mese. Per evitare di spendere troppo, i cittadini corrono a comprare il latte. Data la legge della domanda e dell’offerta, il prezzo del latte sale. La profezia si è autoverificata!
Lei. Ci sarebbe molto da dire su questo modo di descrivere le cose. Anzitutto è importante che l’annuncio sia fatto da un’associazione di consumatori, ovvero da una qualche autorità. Lui. Perché?
Lei. Perché se sono io a dire in giro che il prezzo del latte aumenta, la gente non corre al supermercato. Ci vuole autorevolezza per fare dichiarazioni di questo tipo. Lui. Ma da cosa viene questa autorevolezza?
Lei. Da molti fattori: reputazione, potere, denaro. E anche dall’aver enunciato delle buone previsioni in passato. Se l’anno scorso hai predetto che il costo del pane sarebbe salito, ed è effettivamente salito, ti verrà dato credito se adesso dirai che nel pr0ossimo mese il costo del latte salirà.
Lui. Vuoi dire che solo chi è riuscito in passato a far autoverificare delle profezie ci riuscirà in futuro?
Lei. Diciamo che gli verrà più facile. La profezia che si autoverifica genera profezie che si autoverificano.
Lui. Mi gira la testa.
Lei. Ma è così per molte situazioni legate all’autorità: l’autorità conferisce autorità e il potere genera potere.
Lui. Guarda qui: l’Associazione Automobilisti ha previsto che domenica il traffico sarà intenso e quasi bloccato dalle 10.00 alle 15.00.
Ma domani è domenica: vedremo!
[L’indomani, la sera di domenica.]
Lui. Hai visto i dati del traffico? Fluido su tutta la rete stradale, senza rallentamenti tutto il giorno. Mi sa che l’Associazione Automobilisti ha sbagliato in pieno la sua previsione! Lei. Me lo stavo dicendo anch’io. Annunciando che il traffico sarebbe stato congestionato dalle 10.00 alle 15.00 l’associazione ha dato il consiglio implicito di non viaggiare in quelle ore. Quindi chi si è messo in viaggio ha evitato quel periodo. E come risultato la profezia si è autofalsificata!
Lui. Ho capito: non guarderò mai più i bollettini dell’Associazione Automobilisti.
Lei. Al tempo stesso riconoscerai che il loro bollettino ha avuto l’ottimo effetto di fluidificare il traffico: leggendolo, gli automobilisti si sono messi in viaggio in modo più razionale.
Lui. Quindi l’efficacia dell’Associazione Automobilisti dipende proprio dal fatto che sbaglia le sue previsioni! Paghiamo felici e contenti per avere previsioni false. È un po’ assurdo, non trovi?
Lei. Il fatto è che non si tratta di vere e proprie previsioni (o «profezie»). Abbiamo a che fare con dei performativi: asserzioni il cui compito non è descrivere uno stato futuro del mondo, ma di cambiarlo. Per questo non le si può classificare come «vere» o «false».
Lui. Il problema di tutti i sedicenti profeti è proprio questo. Un vero profeta dovrebbe tenere segreta la sua profezia.
Lei. È l’unico modo di sapere se è vera o falsa per davvero.
Lui. Conosci le profezie che si autoverificano?
Lei. Per esempio?
Lui. Una certa associazione consumatori prevede che il prezzo del latte aumenterà nel prossimo mese. Per evitare di spendere troppo, i cittadini corrono a comprare il latte. Data la legge della domanda e dell’offerta, il prezzo del latte sale. La profezia si è autoverificata!
Lei. Ci sarebbe molto da dire su questo modo di descrivere le cose. Anzitutto è importante che l’annuncio sia fatto da un’associazione di consumatori, ovvero da una qualche autorità. Lui. Perché?
Lei. Perché se sono io a dire in giro che il prezzo del latte aumenta, la gente non corre al supermercato. Ci vuole autorevolezza per fare dichiarazioni di questo tipo. Lui. Ma da cosa viene questa autorevolezza?
Lei. Da molti fattori: reputazione, potere, denaro. E anche dall’aver enunciato delle buone previsioni in passato. Se l’anno scorso hai predetto che il costo del pane sarebbe salito, ed è effettivamente salito, ti verrà dato credito se adesso dirai che nel pr0ossimo mese il costo del latte salirà.
Lui. Vuoi dire che solo chi è riuscito in passato a far autoverificare delle profezie ci riuscirà in futuro?
Lei. Diciamo che gli verrà più facile. La profezia che si autoverifica genera profezie che si autoverificano.
Lui. Mi gira la testa.
Lei. Ma è così per molte situazioni legate all’autorità: l’autorità conferisce autorità e il potere genera potere.
Lui. Guarda qui: l’Associazione Automobilisti ha previsto che domenica il traffico sarà intenso e quasi bloccato dalle 10.00 alle 15.00.
Ma domani è domenica: vedremo!
[L’indomani, la sera di domenica.]
Lui. Hai visto i dati del traffico? Fluido su tutta la rete stradale, senza rallentamenti tutto il giorno. Mi sa che l’Associazione Automobilisti ha sbagliato in pieno la sua previsione! Lei. Me lo stavo dicendo anch’io. Annunciando che il traffico sarebbe stato congestionato dalle 10.00 alle 15.00 l’associazione ha dato il consiglio implicito di non viaggiare in quelle ore. Quindi chi si è messo in viaggio ha evitato quel periodo. E come risultato la profezia si è autofalsificata!
Lui. Ho capito: non guarderò mai più i bollettini dell’Associazione Automobilisti.
Lei. Al tempo stesso riconoscerai che il loro bollettino ha avuto l’ottimo effetto di fluidificare il traffico: leggendolo, gli automobilisti si sono messi in viaggio in modo più razionale.
Lui. Quindi l’efficacia dell’Associazione Automobilisti dipende proprio dal fatto che sbaglia le sue previsioni! Paghiamo felici e contenti per avere previsioni false. È un po’ assurdo, non trovi?
Lei. Il fatto è che non si tratta di vere e proprie previsioni (o «profezie»). Abbiamo a che fare con dei performativi: asserzioni il cui compito non è descrivere uno stato futuro del mondo, ma di cambiarlo. Per questo non le si può classificare come «vere» o «false».
Lui. Il problema di tutti i sedicenti profeti è proprio questo. Un vero profeta dovrebbe tenere segreta la sua profezia.
Lei. È l’unico modo di sapere se è vera o falsa per davvero.