Il gasdotto Baltic Connector danneggiato da «attività esterne». Allerta della Nato
di Angela Zoppo
Le dichiarazioni del presidente finlandese sulla possibilità di un sabotaggio come per il Nord Stream. Dopo lo stop forzato alla trasmissione di gas dall’Estonia viene escluso però un rischio forniture. E sul listino Ttf il prezzo del gas scende
I danni subito dal gasdotto Baltic Connector, che collega Estonia e Finlandia, sono stati causati da «attività esterne». Come un anno fa per il gasdotto
Nord Stream, i sospetti di un
sabotaggio si fanno strada, spinti dalle dichiarazioni ufficiali dei due Paesi interessati dalla pipeline. «È probabile che il danno causato al gasdotto e al cavo di telecomunicazione sia il risultato di attività esterne», ha detto il presidente finlandese,
Sauli Niinistö. Le indagini proseguono tra le autorità di Helsinki e Tallinn, coinvolgendo anche la Nato. L’accusa che gira sottotraccia è quella di un sabotaggio ad opera dei russi.
L’intervento della Nato
Per inciso, a maggio 2022 sono cessate le forniture di gas naturale dalla Russia, e la Finlandia ha iniziato a ricevere gas solo dai terminali di gas naturale liquefatto e tramite il
Baltic Connector. La situazione è tesa, le indagini appena all’inizio. Il segretario generale della Nato,
Jens Stoltenberg è intervenuto direttamente sulla questione: «Se sarà mostrato che c’è stato un atto ostile contro una infrastruttura di un Paese della Nato, sarà un fatto molto serio e la risposta sarà forte e determinata».
Dall’allarme allo stop
L’allarme è partito domenica 8 ottobre dall’operatore di rete, Gasgrid Finland, che ha informato le autorità di una perdita che stava causando interruzioni nella
trasmissione del gas, portando alla chiusura del gasdotto. La perdita è stata localizzata due giorni più tardi, il 10 ottobre, nella zona economica della Finlandia. Sulla base delle informazioni fornite dalla guardia di frontiera finlandese, Gasgrid Finland ha fornito una perizia che esclude come causa «il normale processo di trasporto del gas», facendo scattare le indagini. Sui mercati internazionali, però, il contraccolpo si è già affievolito, col future di novembre scambiato al Ttf che dopo aver sfiorato i 49 dollari a MWh, mercoledì 11 ottobre segna un calo del 4,5%. Un segnale che conferma la tenuta del mercato nonostante la
guerra Israele-Hamas.
La Finlandia non teme di restare senza gas
Il sistema di approvvigionamento di gas della Finlandia, assicura il governo, rimane stabile, «assicurato dal terminale Gnl galleggiante di Ingå», considerato più che sufficiente a coprire i fabbisogni per il prossimo inverno. Il governo ha ammesso che l'interruzione «potrebbe aumentare leggermente il
prezzo del gas, ma non si prevede che avrà molto effetto sul prezzo dell'elettricità in Finlandia». I cavi elettrici Estlink 1 e 2 funzionano normalmente.
Secondo l’operatore estone Elering e quello finlandese Gasgrid, che possiedono ciascuno metà del gasdotto, le riparazioni richiederanno almeno cinque mesi, con i trasferimenti di gas che probabilmente riprenderanno non prima di aprile 2024.
Cos’è il Baltic Connector
Il Baltic Connector, operativo dal 1mo gennaio 2020. è il primo interconnettore di gas tra Finlandia ed Estonia, con l'obiettivo di porre fine all'isolamento del gas della Finlandia, collegandola al resto d'Europa.
In quanto
progetto di interesse comune dell'Unione Europea, il Baltic Connector ha ricevuto sostegno finanziario pubblico per gli studi e i lavori preparatori per la costruzione di tre sezioni di gasdotti: il tratto onshore lungo 21 km in Finlandia, il tratto offshore lungo 77 km e quello onshore lungo 54 km in Estonia. La lunghezza complessiva è di
152 km, con flusso bidirezionale e una capacità di trasmissione di 7,2 milioni di metri cubi di gas al giorno.
Orario di pubblicazione:
11/10/2023 15:02
Ultimo aggiornamento:
11/10/2023 16:30