Sogefi: verso OPA/delisting siamo a 0,84

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Dopo anni di calma piatta in borsa e di relativa stasi nei conti la Cir, holding della famiglia De Benedetti, ha messo il turbo. Una scossa come non si vedeva da tempo. Merito della brillante cessione, a fine febbraio, della divisione Filtri della controllata Sogefi, storico produttore di componentistica auto, uno dei due business (l’altro è la sanità privata con Kos) su cui si regge l’holding posseduta in parti uguali da Rodolfo, Marco ed Edoardo De Benedetti, i tre figli di Carlo, l’Ingegnere.




Il mercato ha più che plaudito all’operazione: Sogefi in poche sedute è volata da 2 a 3,1 euro con un balzo di oltre il 50%. Il rialzo ha trainato la controllante Cir, salita a 0,53 euro, livello che vedeva da agosto 2021.



Una cessione d’oro

Il mercato ha festeggiato un’operazione da manuale. La divisione Filtri è stata venduta a 330 milioni: 1,4 volte la capitalizzazione dell’intera Sogefi pre-operazione. La cessione tra l’altro ha implicato una plusvalenza di 130 milioni. Molto positivi gli analisti di Intesa, che hanno visto per Sogefi «un chiaro game changer» che «consente al gruppo di: sbarazzarsi delle attività nel settore dei propulsori esposte alla transizione verso la mobilità elettrica; ridurre la complessità e la diversificazione del gruppo che, oltre a una massa critica relativamente piccola, è sempre stato caratterizzato dall'esistenza di tre business separati; concentrarsi sui settori a maggior potenziale, ovvero il business Sospensioni, in fase di turnaround, e quello più redditizio Aria & Raffreddamento».

  • Leggi anche: Sogefi%20premiata%20a%20Piazza%20affari,%2C95%25%20a%202%2C705%20euro.">Sogefi, boom del titolo in borsa. La cessione della divisione filtrazione risveglia ipotesi speculative e favorisce un dividendo extra. L’analisi di Equita

Copertura debiti e potenziale maxi-dividendo

Non solo; la vendita al fondo Usa Pacific Avenue Capital rafforza la struttura finanziaria del gruppo, «dato che almeno il 50% dei proventi (165 milioni) sarà dedicato al deleveraging della società, che nel 2023 ha riportato un debito netto di 266 milioni, e dà la possibilità di considerare un dividendo straordinario sulla restante parte dei proventi, che implica un potenziale pagamento di 1,39 euro». Non ultimo, la vendita delle attività Filtration «potrebbe aprire la strada a una migliore valorizzazione degli asset rimanenti o a una futura profonda riorganizzazione dell'azionariato di controllo», spiegano da Intesa. Con ricavi totali ex Filtration leggermente inferiori a 1,1 miliardi nel 2024 e un margine ebitda ex componenti non ricorrenti di circa il 13%, la società rimane sottodimensionata tra i principali fornitori automobilistici Ue ed è caratterizzata da due business ben separati: il settore Sospensioni e quello Aria e Raffreddamento.

Anche per Equita valutazione molto positiva, in particolare per gli effetti che i proventi avranno sulla struttura finanziaria di Sogefi. «Pagando metà dell’incasso in dividendi il rapporto debito netto/ebitda 2023 nel nuovo perimetro sarebbe 0,4-0,5. Inoltre, la società esce dal business più esposto al rischio della transizione verso l’elettrico».



I vantaggi insomma sono innegabili e il business è stato ceduto a un prezzo più che interessante. Resta però il fatto che Sogefi si priva della divisione più redditizia. Ne primo semestre 2023 l’area filtrazione era al secondo posto quanto a ricavi dopo l’area Sospensioni, ma con un mol pari al 18% del fatturato. Mentre l’area Sospensioni aveva una marginalità industriale solo del 5,5% e il business Aria e Raffreddamento arrivava al 16,7%. Ovvio che Sogefi dovrà recuperare in futuro la redditività persa.



Se Sogefi viene smembrata e venduta

Tra l’altro la cessione della divisione più profittevole di Sogefi apre una serie di suggestioni. Sogefi infatti è relativamente piccola (e con la cessione ancor più) rispetto ai concorrenti. Cir insomma - pensano in molti - in futuro potrebbe pensare di cedere quel che resta di Sogefi spacchettando Sospensioni e Raffreddamento e vendendoli a operatori più grandi attivi in tali segmenti.



Privata della componentistica auto, la holding dei De Benedetti rimarrebbe con solo il business anticiclico delle residenze per anziani gestite con il marchio Kos. Tra l’altro in Kos il secondo socio è il fondo F2i, che è entrato nel capitale nel 2016 e che a potrebbe vendere e uscire. A quel punto Cir potrebbe ricomprarsi la quota e salire al 100% di Kos, ritrovandosi però a fare la scatola di un solo business e rendendo così inutile la struttura da holding.



Quanto è scontata Cir sul mercato

Sono solo congetture che girano tra gli analisti e gli osservatori. Non è affatto detto che i tre fratelli riuniti nella Fratelli De Bendetti spa si muoveranno in tale direzione. Potrebbero voler dedicarsi a quel che resta di Sogefi per tenere i piedi in due business che si compensano quanto a rischiosità: uno ciclico per eccellenza, l’altro anti-ciclico per definizione. Resta però un fatto evidente che propende per le suggestioni che circolano tra gli analisti: Cir, come tutte le holding, è soggetta al classico sconto sul mercato, che nel suo caso è particolarmente penalizzante. Lo sconto sul nav (net asset value) arriva secondo gli analisti fino al 35%. Ma anche guardando al patrimonio netto, ecco che la borsa applica il suo sconto: Cir, nonostante il recente apprezzamento dato dalla spinta di Sogefi, capitalizza solo 583 milioni a fronte di un patrimonio netto di 753 milioni di euro. Guardando anche alla cassa netta che il gruppo vanta, pari a 314 milioni, ecco che il mercato valorizza Cir poco meno di due volte, dando un valore alle attività controllate di Sogefi e Kos di poco meno di 300 milioni.

Maxi buyback e ritorno all’utile

E non è un caso che, a fronte del pesante sconto-holding che penalizza da sempre Cir, da tempo il gruppo sia impegnato in continui buyback per tentare di restituire più valore ai soci. Di recente è stato approvato un maxi-piano per il riacquisto di altri 200 milioni di azioni nel prossimo futuro, pari a oltre il 18% dei titoli in circolazione



Nel frattempo i De Benedetti (con in testa Rodolfo, la guida del gruppo) si godono un’annata di ottimi risultati. Il 2023 si è chiuso con il ritorno di Cir all’utile per 33 milioni a fronte della piccola perdita del 2022. I ricavi sono saliti del 6,9% a 2,38 miliardi. Ma soprattutto è riesplosa la redditività industriale e operativa con il margine operativo lordo a 352 milioni di euro (dai 296 milioni del 2022) e il reddito operativo salito a 146 milioni (da 84 milioni). Un 2023 che ha visto la marginalità industriale del gruppo al 14,8% dei ricavi complessivi, un livello doppio rispetto al 2022, e che ha ritrovato lo smalto del 2019, l’esercizio prima della tempesta Covid. (riproduzione riservata)
 
Ma com'è la tempistica dei dividendi Sogefi, quello straordinario e quello ordinario
 
Ma quando pensate ci possano essere comunicazioni ufficiali relative al possibile dividendo straordinario?
 
non riesco a capire come uno faccia a vendere un titolo simile in effetti

io ho comprato, perché effettivamente ci sono delle cose interessanti, ma si è anche privata della divisione più redditizia.
sia come utili che come margine, e diventa ancora più piccola in un mondo di giganti.

Detto questo la cessione porta valore questo mi pare indubbio.
 
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