Dissento rispettosamente, tra le cose più life-changing che ho vissuto personalmente ci sono i viaggi. La vacanza può essere vissuta come andare a Ibiza e spendere 1k per locali e alcol (e non è una critica, anche quella vacanza ha senso per alcuni ma non la definirei life-changing) ma può essere anche spendere 5k e andare in un altro continente e vedere come si vive in quei posti, ovviamente senza stare chiusi in resort pensati per turisti. Uno degli aspetti che più mi piacciono di certi lavori sono le trasferte: tolto il discorso economico che sicuramente fa piacere, gente di 50 anni che nella vita tra diletto e lavoro ha girato il mondo secondo me ha una mentalità 100 volte più aperta di chi non viaggia.
Inoltre noto una sorta di "sentiment" negativo in certi messaggi, come a indicare tra le righe che i viaggi siano equiparabili all'auto di lusso o a spese non necessarie e fatte per farsi vedere dagli altri... I viaggi (ripeto: non tutti i tipi ma sicuramente alcuni sì) sono al pari di leggere un libro, andare in un altro paese e parlare un'altra lingua e magari parlare con gli abitanti del posto è vera e propria cultura. Ovviamente parere personale.
Grazie per la risposta, che mi permette di chiarire alcuni punti
Io ho risposto a chi fatto una considerazione legata allo spendere 3.000€ in viaggi anzichè investirli e, proprio per evitare di essere frainteso, ho aggiunto, estremizzando, "se uno non sente la necessità dell'auto status symbol, della vacanza chic e di altre meravigliose scelte "sine qua non" e preferisce (parlo per me) le passeggiate in Cadore o in Val di Fassa, l'auto finchè_non_casca_a_pezzi e un PC assemblato a mano".
Il tema fondamentale è la contrapposizione fra spese che a tanti sembrano opportune ed ad altri sembrano superflue: ognuno ha il suo metro di giudizio, che poi ci porta, essendo in un forum di finanza, a definire la destinazione d'uso dei soldi disponibili: spese indispensabili, spese non indispensabili, investimenti.
C'è chi preferisce alimentare il cassetto delle spese non indispensabili con cifre destinate ai viaggi, al cambio d'auto ed alla TV ultimo grido, c'è chi invece preferisce alimentarlo per attività e oggetti differenti, destinando la differenza (se c'è) agli investimenti.
Ma non c'è mai (almeno da parte mia) nessun sentiment negativo verso il primo gruppo o il secondo.
Del resto, ricordo sempre (e cerco di applicare) una frase pronunciata in una commedia di Eduardo (mi sfugge il titolo, l'interprete era una splendida Ottavia Piccolo), in riferimento ad una scelta sentimentale che gli altri contestavano: "dove c'è gusto non c'è perdenza": ognuno può fare con i suoi soldi quello che vuole.
PS
Ho fatto anche io tanti anni di trasferta (solo in Italia, ahimè, quasi niente all'estero) ed ho incontrato anche persone meravigliose, ma in realtà non mi sento di condividere del tutto quanto dici sulla mentalità 100 volte più aperta fra chi viaggia e di chi non viaggia; rischio di essere troppo scolastico, ma credo che l'apertura mentale derivi più dalle letture che dai viaggi.
Al solito, ognuno ha fatto le proprie esperienze e, giustamente, le propone e ne discute: basta non ritenerle (come il proprio PF :-D) significative per tutti.
PPS
L'auto chic era un riferimento scherzoso ad una risposta, anche essa scherzosa, di un utente che poco fa ha citato una Cadillac.