Grazie mille Carlotta per questa interessante lettura. Mi permetto di sottolineare solo due cose che non mi tornano in pieno.
Primo, se questo discorso è ineccepibile per il mercato americano, non può essere esteso all'asset class azioni nel suo complesso. Faccio solo notare che chi acquistava azioni del paese stivaletto nel 2007, è ancora sotto di esattamente il 50%, ed è arrivato a perdere nel tempo fino al 75%. Insomma da 15 anni non solo non ha rivisto più i propri soldi, ma chissà quando e SE li rivedrà. Net short azionario è stata indiscutibilmente una strategia vincente per tre lustri qui da noi.
Seconda osservazione. Prima o poi la supremazia economica americana non dico che terminerà, ma verrà inevitabilmente intaccata. Funziona semplicemente così. Il mondo non finisce perché l'impero romano crolla, ma per i romani dell'impero il mondo è finito. Prima c'erano gli olandesi, poi ci sono stati gli inglesi, poi gli americani. Insomma, ci sarà prima o poi da chiedersi se una battuta d'arresto del mercato americano sarà il solito slancio per la solita risalita, o una flessione dalla quale non ci si riprende più perché stiamo parlando di cambiamento di equilibri secolari.
Bertrand Russell ha proposto una bella metafora, poi ripresa da Taleb: il tacchino si avvicina a chi gli dà da mangiare fiducioso perché fino ad allora ha sempre ricevuto il suo cibo...fino a quando non arriva il Giorno del Ringraziamento.