Sta arrivando la recessione, vendete tutto sul mercato azionario (Vol 39)

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Hai ancora l'età (40/45?) per mettere in moto i suggerimenti di @GreedyTrader , che tu sembri aver colto molto meglio di me, che cosa aspetti? 10M all'orizzonte.
10M magari anche no, ma 1 o 2M€, si. Come? Accettando fin dall'inizio proposte lavorative "insolite" ma ben remunerate fuori dall'Italia e passando ben presto da una posizione lavorativa da puro ingegnere ad una esclusivamente manageriale, facendo lavorare le cosiddette "soft" skills. Il tutto senza mai rinunciare a nulla (soprattutto senza rubare tempo della vita personale alla vita lavorativa). E nel frattempo facendo lavorare i risparmi sin dall'inizio della vita lavorativa (2008) - 100% azionario.
 
Il denaro ed il tenore di vita sono in cima alle tue priorità, alla tua scala di valori. Si evince da ciò che scrivi.
Non voglio rispondere al posto di Greedy, ma sono ragionevolmente sicuro che in cima alle sue priorità ci sia il tempo (di cui poter disporre). Avere patrimonio permette di essere rentier o barista-fire e quindi limitare o eliminare la necessità di scambiare il proprio tempo in cambio di denaro.
 
10M magari anche no, ma 1 o 2M€, si. Come? Accettando fin dall'inizio proposte lavorative "insolite" ma ben remunerate fuori dall'Italia e passando ben presto da una posizione lavorativa da puro ingegnere ad una esclusivamente manageriale, facendo lavorare le cosiddette "soft" skills. Il tutto senza mai rinunciare a nulla (soprattutto senza rubare tempo della vita personale alla vita lavorativa). E nel frattempo facendo lavorare i risparmi sin dall'inizio della vita lavorativa (2008) - 100% azionario.

Uno di noi due non ha capito il messaggio di @GreedyTrader :D

Se avessi capito questo quando stavo all'università a quest'ora avevo 10 milioni sul conto e potevo pixxxare sulle scrivanie di non so quanti manager con la loro carriera da criceti.
 
Non voglio rispondere al posto di Greedy, ma sono ragionevolmente sicuro che in cima alle sue priorità ci sia il tempo (di cui poter disporre). Avere patrimonio permette di essere rentier o barista-fire e quindi limitare o eliminare la necessità di scambiare il proprio tempo in cambio di denaro.

Certamente.
Ognuno ha i propri obiettivi.
Chi vuol essere rentier e chi no.

Sembra strano, ma quando mi alzo la mattina per andare a lavorare, .........sorrido.
 
10M magari anche no, ma 1 o 2M€, si. Come? Accettando fin dall'inizio proposte lavorative "insolite" ma ben remunerate fuori dall'Italia e passando ben presto da una posizione lavorativa da puro ingegnere ad una esclusivamente manageriale, facendo lavorare le cosiddette "soft" skills. Il tutto senza mai rinunciare a nulla (soprattutto senza rubare tempo della vita personale alla vita lavorativa). E nel frattempo facendo lavorare i risparmi sin dall'inizio della vita lavorativa (2008) - 100% azionario.

Oh, ma qui sembra che chiunque vada fuori dall'Italia diventi manager in men che non si dica per grazia ricevuta

Le esperienze che conosco sono di persone non comuni, che hanno studiato davvero tanto, hanno talento, umiltà e capacità di adattamento (le famose soft skills). E, guarda caso, si sono formate nelle università italiane.
 
Ultima modifica:
Auguri a chi crede ancora di riuscire lavorando, per me qualunque lavoro è troppo limitante, anche progettare razzi spaziali della NASA, se non si possono coltivare altri interessi e non si fa la bella vita.
detesto anche la retorica del sacrificio perchè secondo me è da sfigati, il successo si ottiene con le idee non sgobbando come un mulo. Infatti i muli sono animali da soma, i cavalli da corsa "lavorano" 10 minuti e costano 1000 volte tanto. Oggi il lavoro da soma non vale più niente, o diventi un cavallo da corsa (non importa in che settore) o farai quello che vive per arrivare a fine mese, specie nello stivaletto medioevale con economia degli anni 70.
Le idee non nascono dal nulla. Il più delle volte nascono dallo studio, dal lavoro e…dal sacrificio.

edit:
se Paul McCartney e John Lennon non fossero andati ad Amburgo a suonare in locali malfamati per 16 ore al giorno, 7 giorni su 7 per un paio di anni quando avevano 18 anni (e George Harrison con loro era pure minorenne!), pagati nulla…non avrebbero acquisito le capacità e il carisma per scalare il mondo! E questo è solo un esempio… Quasi sempre dietro una storia di successo c’è sacrificio.
 
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Le idee non nascono dal nulla. Il più delle volte nascono dallo studio, dal lavoro e…dal sacrificio.

edit:
se Paul McCartney e John Lennon non fossero andati ad Amburgo a suonare in locali malfamati per 16 ore al giorno, 7 giorni su 7 per un paio di anni quando avevano 18 anni (e George Harrison con loro era pure minorenne!), pagati nulla…non avrebbero acquisito le capacità e il carisma per scalare il mondo! E questo è solo un esempio… Quasi sempre dietro una storia di successo c’è sacrificio.
Togli pure il "quasi"
 
Le idee non nascono dal nulla. Il più delle volte nascono dallo studio, dal lavoro e…dal sacrificio.

edit:
se Paul McCartney e John Lennon non fossero andati ad Amburgo a suonare in locali malfamati per 16 ore al giorno, 7 giorni su 7 per un paio di anni quando avevano 18 anni (e George Harrison con loro era pure minorenne!), pagati nulla…non avrebbero acquisito le capacità e il carisma per scalare il mondo! E questo è solo un esempio… Quasi sempre dietro una storia di successo c’è sacrificio.

Non sono sicuro si tratti di sacrificio quanto di ambiente, circostanze e opportunità comunque il tuo discorso è in linea di massima condivisibile :o
 
Credo che alla fine c
Non voglio rispondere al posto di Greedy, ma sono ragionevolmente sicuro che in cima alle sue priorità ci sia il tempo (di cui poter disporre). Avere patrimonio permette di essere rentier o barista-fire e quindi limitare o eliminare la necessità di scambiare il proprio tempo in cambio di denaro.

Credo sia questo il punto alla fine per cui molti di noi si interessano di investimenti senza tante ipocrisie :o

A me non displace lavorare ma Io voglio avere la possibilità di impiegare il tempo in un prossimo futuro girando il mondo, occupandomi di un hobby che mi appassiona a tempo pieno e ciò significa impegnarsi oggi per avere domani il denaro per comprare quel tempo vita :o

Ora mi sembra che vi stiate accapigliando tutti su due concetti estremizzati: lavoro si Lavoro no ..:o

La realtà è che lavorare è necessario per avviare la costruzione del patrimonio :o

Il lavoro può o meno coincidere con un interesse e una passione personale: fortunati i primi un po' meno i secondi :o

Costruire un patrimonio a rendita significa comprare il tempo che oggi si dedica al lavoro: chi aspira a questo mi pare chiaro voglia a un certo punto smettere di lavorare per fare altro o integrare la magra e misera pensione futura e acquisire maggiore sicurezza..:o

L'attribuzione valoriale che diamo al lavoro non può che derivare dalle personali esperienze di ognuno e dal suo vissuto :o:yes:
 
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Credo che alla fine c

Credo sia questo il punto alla fine per cui molti di noi si interessano di investimenti senza tante ipocrisie :o

A me non displace lavorare ma Io voglio avere la possibilità di impiegare il tempo in un prossimo futuro girando il mondo, occupandomi di un hobby che mi appassiona a tempo pieno e ciò significa impegnarsi oggi per avere domani il denaro per comprare quel tempo vita :o

Ora mi sembra che vi stiate accapigliando tutti su due concetti estremizzati: lavoro si Lavoro no ..:o

La realtà è che lavorare è necessario per avviare la costruzione del patrimonio :o

Il lavoro può o meno coincidere con un interesse e una passione personale: fortunati i primi un po' meno i secondi :o

Costruire un patrimonio a rendita significa comprare il tempo che oggi si dedica al lavoro: chi aspira a questo mi pare chiaro voglia a un certo punto smettere di lavorare per fare altro o integrare la magra e misera pensione futura e acquisire maggiore sicurezza..:o

L'attribuzione valoriale che diamo al lavoro non può che derivare dalle personali esperienze di ognuno e dal suo vissuto :o:yes:

Tutto condivisibile. 👍

Vorrei solo sottolineare che c'è chi scambia il proprio tempo anche per un obiettivo.
Che sia professionale, di ricerca, una start-up....oppure per far didattica.
Sembrerà strano a molti, ma il Dio denaro puó non essere tutto.
 
Tutto condivisibile. 👍

Vorrei solo sottolineare che c'è chi scambia il proprio tempo anche per un obiettivo.
Che sia professionale, di ricerca, una start-up....oppure per far didattica.
Sembrerà strano a molti, ma il Dio denaro puó non essere tutto.

D'accordissimo e ci mancherebbe fosse altrimenti...senza chi si occupa con abnegazione di un compito, un obiettivo o una missione verrebbero meno i cardini su cui poggia la società :o

È anche poi vero che siamo in un forum di finanza però :o:yes::D
 
Forse i miei discorsi non sono stati particolarmente chiari ma per me la dicotomia lavoro/ piacere è assolutamente da scartare. Se devo scegliere le provo tutte per entrare nel secondo caso. Non capisco proprio come sia possibile che quando ero ragazzino un modesto impiegato col diploma poteva campare una famiglia, comprarsi casa e lavorare fino alle 5 mentre ora il più affermato delle persone che conosco lavora 12 ore lui e la compagna 8 per avere lo stesso tenore di vita incatenato a spirale di debito mutuo sperando di non essere licenziato a 55 anni per ristrutturazione aziendale.
In alternativa chi ha saputo fare fruttare le proprie capacità in modo non standard (o i propri patrimoni) può riuscire in modo molto più intelligente. Quindi il mio consiglio non è fare il rentier ma capire le proprie capacità infischiandosene di quello che è il sentire comune.
C'è da dire che alcuni percorsi sono molto rischiosi o appaiono tali all'inizio ma hanno un risk reward enorme, per imboccarli un patrimonio a rendita che garantisca una certa base non fa male :D
 
sto solo affermando che studiare pensando che questo possa realizzare chissà quale riscatto sociale, andando a lavorare in qualche fabbrica di schiavi di consulenza e sgobbando dalla mattina alla sera, non funziona MAI.

per la cronaca, io sono ingegnere elettronico, con master in economia, laureato a 25 col massimo dei voti. Per poi scoprire che le aziende di elettronica in europa sono tutte fallite e quelle che rimangono sono dei baracconi in crisi o di stato (i nomi tanto li sapete tutti) e l'unico sbocco occupazionale dei giovani erano fabbriche di schiavi (anche qua i nomi sono noti). I tanti colleghi di università che ancora si ostinano a far esto lavoro si lamentano tutti e sopravvivono . Le materie a me piacevano, il mondo del lavoro fa schifo.
Del dottorato neanche parlo perchè onestamente stare a prendere 800€ dopo aver studiato per 20 anni non fa per me. Io ho studiato perchè mi piaceva ma anche perchè volevo essere pagato, non è che posso guadagnare meno di un idrauilico (con tutto il rispetto degli idraulici naturalmente).
se avessi scoperto la finanza e il mondo degli investimenti prima di quanto ho realmente fatto, come tanti giovani qua, a quest'ora il mio patrimonio sarebbe molto ma molto maggiore con poco sforzo.
Auguri a chi crede ancora di riuscire lavorando, per me qualunque lavoro è troppo limitante, anche progettare razzi spaziali della NASA, se non si possono coltivare altri interessi e non si fa la bella vita.
detesto anche la retorica del sacrificio perchè secondo me è da sfigati, il successo si ottiene con le idee non sgobbando come un mulo. Infatti i muli sono animali da soma, i cavalli da corsa "lavorano" 10 minuti e costano 1000 volte tanto. Oggi il lavoro da soma non vale più niente, o diventi un cavallo da corsa (non importa in che settore) o farai quello che vive per arrivare a fine mese, specie nello stivaletto medioevale con economia degli anni 70.
Io continuo a pensare che, nonostante i suoi tanti difetti, la “fabbrica di schiavi di consulenza” sia comunque una delle palestre migliori per un giovane.

Quelli che tu definisci “baracconi” non sono altro che aziende che spesso hanno i difetti e non i pregi della consulenza. Dunque in fin dei conti sono pure peggio.

Poi non è certo il fare il mulo che ti farà svoltare nella vita, ma un po’ di spalle larghe te le farai..
 
Non capisco proprio come sia possibile che quando ero ragazzino un modesto impiegato col diploma poteva campare una famiglia, comprarsi casa e lavorare fino alle 5 mentre ora il più affermato delle persone che conosco lavora 12 ore lui e la compagna 8 per avere lo stesso tenore di vita incatenato a spirale di debito mutuo sperando di non essere licenziato a 55 anni per ristrutturazione aziendale.

E' questo il problema centrale. Andare allin sul lavoro e la carriera, a discapito del reddito da capitale, è diventato una specie di roulette russa in cui chi è più brillante ottiene un caricatore con meno proiettili dentro.

Ritengo eccessivo il messaggio che riporto sotto, ma certamente fornisce validi spunti di riflessione.

Mio nonno era figlio di un calzolaio che ha fatto studiare in trasferta due figli e sposato una figlia.
Mio nonno e suo fratello per studiare stavano in un convitto tutto incluso. Oggi sarebbe impensabile economicamente per un calzolaio far studiare due figli in trasferta spesandoli al 100%. Sarebbe impensabile anche per qualcuno con posizione lavorativa piu’ agiata (senza aiuti dalla famiglia).

Oggi l’universita’ vale come il diploma di 3za media di un tempo. Anzi oggi e’ diventata un impedimento al lavoro. Sia perche’ mantiene all’interno di se stessa fino da adulti, sia perche’ quello che insegnano non e’ al passo con i tempi. Su tutti i fronti.

Uni puo’ studiare senza andare all’universita’, nessuno vieta di studiare. Chiaramente escludendo le materie che richiedono certificazione per operare come avv. medici ingegnere architetti etc.

Chi non ha bisogno di certificazione farebbe bene ad andare a lavorare subito e studiare per conto suo quello che gli interessa. Sarebbe anni luce avanti agli adulti che escono dall’universita’ impreparati al mondo reale.

Tutto il resto del tuo discorso puo’ essere condivisibile a livello emotivo...ok
 
Io continuo a pensare che, nonostante i suoi tanti difetti, la “fabbrica di schiavi di consulenza” sia comunque una delle palestre migliori per un giovane.

Quelli che tu definisci “baracconi” non sono altro che aziende che spesso hanno i difetti e non i pregi della consulenza. Dunque in fin dei conti sono pure peggio.

Poi non è certo il fare il mulo che ti farà svoltare nella vita, ma un po’ di spalle larghe te le farai..
Non tutte le aziende sono baracconi anzi... e ormai la consulenza in Italia è diventata body rental con 50% del personale di alcune aziende che sono esterni mal pagati con sopra livelli di magnaccia stile papponico. Si dice tanto che consulente si fa le ossa poi passano 14 ore al giorno a riempire file excel stile scimmiette o scrivere spaghetti code. Non dico che sia tutto così ma ne ho viste tante di queste realtà.
 
Forse i miei discorsi non sono stati particolarmente chiari ma per me la dicotomia lavoro/ piacere è assolutamente da scartare. Se devo scegliere le provo tutte per entrare nel secondo caso. Non capisco proprio come sia possibile che quando ero ragazzino un modesto impiegato col diploma poteva campare una famiglia, comprarsi casa e lavorare fino alle 5 mentre ora il più affermato delle persone che conosco lavora 12 ore lui e la compagna 8 per avere lo stesso tenore di vita incatenato a spirale di debito mutuo sperando di non essere licenziato a 55 anni per ristrutturazione aziendale.
In alternativa chi ha saputo fare fruttare le proprie capacità in modo non standard (o i propri patrimoni) può riuscire in modo molto più intelligente. Quindi il mio consiglio non è fare il rentier ma capire le proprie capacità infischiandosene di quello che è il sentire comune.
C'è da dire che alcuni percorsi sono molto rischiosi o appaiono tali all'inizio ma hanno un risk reward enorme, per imboccarli un patrimonio a rendita che garantisca una certa base non fa male :D

Sul fatto che l'Italia sia in declino hai totalmente ragione, mi sembra oggettivo, non soggettivo. Che il capitale abbia "vinto" rispetto al lavoro, un discorso che ho letto più volte da parte tua ... anche qua sono d'accordo, però con la precisazione che il capitale non arriva, nella maggiorparte dei casi, senza un precedente lavoro (dipendente, autonomo, attività, impresa, ecc.), e in molti casi dopo decenni.

I percorsi molto rischiosi che tu enfatizzi rischiano però di farti vivere peggio, economicamente parlando, di uno stipendiato, e con una certa probabilità di fallimento. Ciascuno di noi ha delle doti, innate e costruite con lo studio/dedizione, e avrà la propria percezione delle probabilità di successo per i percorsi alternativi. Poi la percezione soggettiva del mondo si scontra con la cruda realtà oggettiva, per chi ci ha provato, senza bianco o nero ma con molte sfumature di grigio.

Con l'aneddotica per questi percorsi alternativi possiamo trovare tantissimi casi e in genere si esaltano i vincenti. Dei perdenti non si ricorda nessuno :o
 
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