Bisognerebbe anche distinguere tra chi ha gli utili dipendenti dalla Cina e chi ha invece uno sbocco importante, anche producendo in loco.i dazi, se li osservi, non sono mai reciproci. sono più alti in alcuni settori e meno in altri...non è detto che alzando noi al 25 dal 10, causiamo un rialzo identico da parte della cina, perchè ci sono tanti altri sbilanciamenti (ad esempio in questo momento noi abbiamo il 10 e loro il 15 nel settore auto)
è tutto un lavoro di " bilancino "
voglio vedere...i tedeschi sono molto pachidermici e lenti in tutte le decisioni: energetiche (tranne quando si tratta di far puttanate tipo la chiusura del nuke e la riapertura del carbone), politiche, geopolitiche...quelle sull'industria auto poi, sono geologiche(proprio per l'estrema commistione e presenza di conflitti di interesse multipli inveterati)
Sicuramente VW è nella prima categoria, BMW credo che bilanci meglio fatturato/utili.
Dopodiché si ritorna all'eterna questione ossia quale possa essere la logica ad esportare in paesi lontani mass market invece di premium. Marchionne l'aveva vista bene questa cosa infatti parlava di Jeep e AR (e Maserati) quali unici brand mondiali per ragioni diverse.
Se oggi ci dovessimo aspettare un'invasione di auto cinesi mass market (anche le elettriche lo possono essere) c'è qualcosa che non funziona da noi anche perchè i cinesi, fino a prova contrario, non hanno brand premium (e, detta tutta, a noi non credo verrebbe in mente di spendere i soldi per una premium nata ieri).
La sfida dei brand europei è convincere prima l'UE di non fare cavolate, dopodiché cominciare ad organizzarsi per essere vincenti.
Se oggi i cinesi possono esportare le termiche a prezzi convenienti, considerando il grande mercato che ancora hanno queste auto soprattutto nei segmenti medio-bassi, dobbiamo agire lì. Nessun divieto, ma dazi ad hoc si.