STELLANTIS-CNHI-RACE notizie, dati, bilanci (e commenti relativi) - 6th

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...io sono uno strenuo sostenitore dell'UE (anche quando "fa" ca-ga-te "gretine", figurati), ma i proclami e le intenzioni , dopo un po' , faranno, inevitabilmente, i conti con la realtà che bussa (violentemente)...e li , i consigli, diventeranno più miti, vedrai:yes:


vedi questione gas:rotfl:

Ormai hanno già preso le decisioni e sono partiti gli investimenti enormi nelle batterie motori etc. È più facile che parta una campagna di incentivazione enorme. Ora c'è pure il probabile governo in Germania con socialisti e verdi. I verdi chiedono 50 miliardi all'anno di investimenti sulla transizione energetica. Se non vogliono problemi assurdi devono sbrigarsi per fare una rete seria di colonnine. C'è pure una critica enorme in Germania alle case automobilistiche che non fanno la loro parte. Credo che ormai il terreno sua segnato.
Per rossi. La normativa sulle emissioni ha una stretta già dal 2025, c'è la norma euro 7 che darà problemi enormi di omologazione degli ICE, già il diesel è morto, poi voglio vedere cosa succederà nelle città con limiti alla circolazione sempre più stringenti.
 
mi riferivo all'energia in generale: non ci sono i soldi per quegli investimenti e la "transizione " mantenedo il gas durerà mezzo secolo, anche se l'europa spergiura di no..non ci sono incentivi che tengano. non bastan i soldi


senza contare che gli investimenti per il gas sono costati l'iradiddio

e non son finiti (vedi north stream 2)...buttano tutto? in nome di "greta"?:rotfl:

io non ci credo


vedremo dove trovano i soldi...e quando si renderanno conto che non bastano:yes:


ps tra l'altro sono pressoche sicuro che se veramente le bollette domestiche superassero certi livelli, la gente europea griderà a gran voce: "W il carbone", "rimettete il carbone"! futuro del pianeta o non pianeta;)
 
mi riferivo all'energia in generale: non ci sono i soldi per quegli investimenti e la "transizione " mantenedo il gas durerà mezzo secolo, anche se l'europa spergiura di no..non ci sono incentivi che tengano. non bastan i soldi


senza contare che gli investimenti per il gas sono costati l'iradiddio

e non son finiti (vedi north stream 2)...buttano tutto? in nome di "greta"?:rotfl:

io non ci credo


vedremo dove trovano i soldi...e quando si renderanno conto che non bastano:yes:


ps tra l'altro sono pressoche sicuro che se veramente le bollette domestiche superassero certi livelli, la gente europea griderà a gran voce: "W il carbone", "rimettete il carbone"! futuro del pianeta o non pianeta;)

Ma figurati io parlavo solo di auto. Per la produzione energetica son proprio pessimista. Useremo tutti bev alimentare a combustibili fossili. Speriamo che Greta non se ne accorga.
 
...io spero che se ne accorga:rotfl:
 
Il pessimismo sull’elettrico è comprensibile con gli attuali parametri (tempi di ricarica, capacità batterie, ecc.). Diciamo che la soluzione del motore elettrico è corretta, il problema sorge quando si parla di alimentazione. Ma secondo voi da qui a qualche anno, con le migliaia di ingegneri che ci stanno lavorando e gli enormi capitali investiti, questo limite non potrà essere superato? I giovani che reclamano un futuro più ecologico sono una conseguenza, non il problema.
 
La Mopar di Rivalta, uno dei magazzini ricambi più grandi d'Europa, non ha rinnovato il contratto a oltre 100 lavoratori interinali che lavoravano nello stabilimento da circa un anno.
 
Il pessimismo sull’elettrico è comprensibile con gli attuali parametri (tempi di ricarica, capacità batterie, ecc.). Diciamo che la soluzione del motore elettrico è corretta, il problema sorge quando si parla di alimentazione. Ma secondo voi da qui a qualche anno, con le migliaia di ingegneri che ci stanno lavorando e gli enormi capitali investiti, questo limite non potrà essere superato? I giovani che reclamano un futuro più ecologico sono una conseguenza, non il problema.
Il cosidetto futuro più ecologico è solo propaganda, tutte le soluzioni carbon-free o green sono accomunate da una fondamentale caratteristica: costano di più, molto di più e qualcuno dovrà pagare il prezzo.

L'attuale obbligo legislativo della mobilità elettrica introdotto con l'uso di forme di tassazione è l'esempio lampante della propaganda in atto. Il parco circolante UE nel suo complesso è responsabile del 12% delle emissioni di CO2, l'elettrificazione e il trasferimento delle emissioni di anidride carbonica dalle vetture alle centrali elettriche andrà ad abbattere questa percentuale del 40% nel lunghissimo termine, ossia quando il parco circolante sarà completamente sostituito.

Stiamo buttando miliardi di euro per ridurre del 4-5% le emissioni di CO2 nel corso di 20? 30? anni, pagandone il prezzo con un aumento del costo della mobilità personale e delle merci, mandando in crisi il settore dei motori endotermici mentre...

... mentre la Cina costruisce nuove centrali a carbone?

Contenti loro...
 
Il pessimismo sull’elettrico è comprensibile con gli attuali parametri (tempi di ricarica, capacità batterie, ecc.). Diciamo che la soluzione del motore elettrico è corretta, il problema sorge quando si parla di alimentazione. Ma secondo voi da qui a qualche anno, con le migliaia di ingegneri che ci stanno lavorando e gli enormi capitali investiti, questo limite non potrà essere superato? I giovani che reclamano un futuro più ecologico sono una conseguenza, non il problema.

ho già sentito tante volte questa domanda-convinzione: siccome ci sono miliardi di ingegneri che ci lavorano e vengono investiti miliardi di miliardi, può essere fatto tutto

secondo me, no, non può essere fatto tutto e ottenere tutto...e gli investimenti miliardari possono tranquillamente non dare frutti

i motori elettrici, per quanto mi riguarda sono ai limiti del rendimento (non sarà un 1% in più assoluto(passare dal 95 al 96%, per dire) a cambiare le cose

le batterie possono migliorare nel medio termine a costi crescenti...mi sembrerebbe alquanto strano arrivino raddoppi di autonomie con costi decrescenti...secondo me dovete scordarvelo...e anche li non sarà un 10% in meglio a cambiare radicalmente le cose (con costi di sviluppo spaventosi)...teniamo conto che le batterie le stiamo sviluppando da più di un secolo, non è che sono una novità... le ioni di litio ci sono da 40 anni e anche quelle hanno avuto una evoluzione...stiamo raschiano il barile...le nuove chimiche (stato solido e tutte le altre) devono ancora dimostrare l'affidabilità e la durata nella scala automobilistica(non basta che l'abbiano dimostrata per batterie da 20 grammi) e quando le avremo , tra anni, saranno appannaggio di vetture non di massa, le alto di gamma più costose , il cui costo giustificherà l'ammortamento di quelle batterie ultramoderne e con densità energetica maggiore(non crederete mica che le mettano a gratis sulle utilitarie, vero? sì, magari tra vent'anni)


sogni d'oro:yes:


ps pensate alla coibentazione delle case: sarebbe già possibile (e da tempo), anche ex post, rendere case esistenti a consumo zero. nella maggior parte dei casi ci si accontenta di abbassare ragionevolmente la classe energetica, perchè la completa coibentazione non vale il costo eorbitante...e parliamo della banale edilizia con materiali ultra noti e collaudati (polistirene, poliuretano e così via...ma fare un cappotto di 30 cm di poliuretano su una casa è altamente antieconomico , anche se la casa non consumerebbe piu niente, de facto)
 
Il cosidetto futuro più ecologico è solo propaganda, tutte le soluzioni carbon-free o green sono accomunate da una fondamentale caratteristica: costano di più, molto di più e qualcuno dovrà pagare il prezzo.

L'attuale obbligo legislativo della mobilità elettrica introdotto con l'uso di forme di tassazione è l'esempio lampante della propaganda in atto. Il parco circolante UE nel suo complesso è responsabile del 12% delle emissioni di CO2, l'elettrificazione e il trasferimento delle emissioni di anidride carbonica dalle vetture alle centrali elettriche andrà ad abbattere questa percentuale del 40% nel lunghissimo termine, ossia quando il parco circolante sarà completamente sostituito.

Stiamo buttando miliardi di euro per ridurre del 4-5% le emissioni di CO2 nel corso di 20? 30? anni, pagandone il prezzo con un aumento del costo della mobilità personale e delle merci, mandando in crisi il settore dei motori endotermici mentre...

... mentre la Cina costruisce nuove centrali a carbone?



Contenti loro...



...tra l'altro OK!
 
Dati 2020

automotive2020.jpg
 
Il discorso sulla riduzione di CO2 credo sia complesso e veramente difficile da affrontare in qualsiasi luogo anche pieno di esperti figurarsi in un forum. Io essendo ignorante in materia mi limito a notare delle contraddizioni. Sento parlare quasi solo di auto bev come fosse la soluzione quando sappiamo che rappresentano una frazione della produzione di CO2. E sappiamo anni che dopo anni decenni di investimenti in fotovoltaico ed eolico questi rappresentano forse il 10% del fabbisogno di produzione elettrica, figurarsi se ci dovessimo alimentare tutte le auto. Quindi pure rinnovando tutto il parco auto mondiale in bev si ottiene pochissimo e voglio vedere quanto ci vorrà a rinnovarlo, Il bisogno di mobilità delle persone non diminuisce anzi, sempre più persone nel mondo lo richiedono. Siamo davvero al punto di non ritorno sulla co2, tipo abbiamo 10-20 anni per ridurla drasticamente? Beh mettiamoci l'animo in pace e compriamo tutti pinne occhiali braccioli e canotti perché con queste soluzioni non risolviamo nulla.
 
dal 24ore

Toyota, primo calo nella produzione globale
Stop alla ripartenza
La variante Delta e la crisi dei chip frenano l'atteso rimbalzo del comparto auto

Alberto Annicchiarico

Il 2021 avrebbe dovuto rappresentare l'anno della ripartenza per il settore automotive, flagellato dal Covid nel 2020. E invece prima la produzione di semiconduttori non adeguata alla domanda, poi, negli ultimi mesi l'esplosione della variante Delta nel sudest asiatico, hanno messo una seria ipoteca sulla riuscita del rimbalzo. Tanto che è stata registrata la prima flessione in un anno per la produzione globale di Toyota, proprio a causa delle ripercussioni provocate dalla pandemia (con i nuovi lockdown e la chiusura degli impianti) e dalla carenza dei microchip, prodotti in prevalenza in Asia.

In agosto l'output del gruppo nipponico ha segnato una flessione del 16,2%, a poco meno di 531.500 unità. Un dato che ha anticipato l'annuncio di una riduzione della produzione per i mesi di settembre e ottobre, ridimensionando così le prospettive di una accelerazione delle vendite per l'intero computo delle quattro ruote, in particolare nei mercati chiave di Cina e Stati Uniti, dove si assiste invece a una ripresa della domanda.

Proprio Toyota a metà maggio aveva stimato che la produzione dell'anno in corso sarebbe tornata sopra i 10 milioni di unità (io,6) e aveva lanciato un buyback da 250 miliardi di yen (2,3 miliardi di dollari), prevedendo di tornare alla redditività pre-pandemia nell'anno fiscale in corso.

Il quadro è poi decisamente cambiato. Il gruppo numero uno al mondo ha già tagliato le stime sulla produzione di 300 mila veicoli per l'intero anno fiscale, a 9 milioni di unità contro i 10,7 milioni del 2019 prepandemico e i 9,2 milioni del 2020. Insomma quest'anno la produzione per la casa giapponese potrebbe essere inferiore a quella dell'anno in cui il Covid è esploso.

I paesi del sudest asiatico rappresentano un hub fondamentale per il processo manifatturiero di Toyota, e le recenti chiusure degli stabilimenti in Malesia e Vietnam, a causa del Covid, hanno complicato gli approvvigionamenti per l'indotto con serie ripercussioni sulla catena produttiva.

In agosto la produzione oltreoceano di autoveicoli col marchio Toyota è diminuita del 19,9%, mentre a livello domestico la flessione è stata dell'8,4%. La casa nipponica si aspetta un dimezzamento dell'output in settembre, e un calo del 40% in ottobre, rispetto alle stime precedenti. L'impatto dei tagli della produzione sul fatturato globale sarà più evidente nei mesi a venire. In Borsa a Tokyo il titolo giunto ai massimi dell'anno (+26% da gennaio) ieri ha invertito la rotta, chiudendo oggi con un -3,52%.

Toyota non è sola. L'intera produzione industriale giapponese è caduta in agosto (-3,2% su luglio e per il secondo mese consecutivo). Un altro car maker, Suzuki, ha annunciato che chiuderà due stabilimenti per uno o tre giorni, in ottobre, a causa della carenza di forniture. «Il Giappone fatica a ripartire dopo la pandemia più di altri paesi», ha commentato Takeshi Minami, capo economista del Norinchukin Research Institute di Tokyo.
 
Il discorso sulla riduzione di CO2 credo sia complesso e veramente difficile da affrontare in qualsiasi luogo anche pieno di esperti figurarsi in un forum. Io essendo ignorante in materia mi limito a notare delle contraddizioni. Sento parlare quasi solo di auto bev come fosse la soluzione quando sappiamo che rappresentano una frazione della produzione di CO2. E sappiamo anni che dopo anni decenni di investimenti in fotovoltaico ed eolico questi rappresentano forse il 10% del fabbisogno di produzione elettrica, figurarsi se ci dovessimo alimentare tutte le auto. Quindi pure rinnovando tutto il parco auto mondiale in bev si ottiene pochissimo e voglio vedere quanto ci vorrà a rinnovarlo, Il bisogno di mobilità delle persone non diminuisce anzi, sempre più persone nel mondo lo richiedono. Siamo davvero al punto di non ritorno sulla co2, tipo abbiamo 10-20 anni per ridurla drasticamente? Beh mettiamoci l'animo in pace e compriamo tutti pinne occhiali braccioli e canotti perché con queste soluzioni non risolviamo nulla.

La cosa più incredibile di tutto ciò, almeno ai miei occhi, è il caso del gas. E' vero che emette co2 ( quindi riscalda il pianeta) ma non inquina o è pochissimo inquinante rispetto al carbone. Ora pare che la Russia per motivi suoi abbia difficoltà ad esportarlo e che il prossimo inverno potremmo finire nei guai. Il bello è che noi italiani ne abbiamo una discreta quantità in Adriatico e mi pare anche nello ionio. Ma abbiamo deciso di lasciarlo lì. Ieri sera in tv un esperto di energia come Tabarelli sosteneva che l'energia prodotta con quel gas ci verrebbe a costare 2 o 3 euro a megawatt (così mi pare d'aver capito) contro i 95 del livello raggiunto sul mercato nei giorni scorsi.

Traduzione: c'è qualcosa di pazzesco nella gestione delle fonti energetiche che rischia di fare danni enormi. E a me la follia fa paura.
 
Il discorso sulla riduzione di CO2 credo sia complesso e veramente difficile da affrontare in qualsiasi luogo anche pieno di esperti figurarsi in un forum. Io essendo ignorante in materia mi limito a notare delle contraddizioni. Sento parlare quasi solo di auto bev come fosse la soluzione quando sappiamo che rappresentano una frazione della produzione di CO2. E sappiamo anni che dopo anni decenni di investimenti in fotovoltaico ed eolico questi rappresentano forse il 10% del fabbisogno di produzione elettrica, figurarsi se ci dovessimo alimentare tutte le auto. Quindi pure rinnovando tutto il parco auto mondiale in bev si ottiene pochissimo e voglio vedere quanto ci vorrà a rinnovarlo, Il bisogno di mobilità delle persone non diminuisce anzi, sempre più persone nel mondo lo richiedono. Siamo davvero al punto di non ritorno sulla co2, tipo abbiamo 10-20 anni per ridurla drasticamente? Beh mettiamoci l'animo in pace e compriamo tutti pinne occhiali braccioli e canotti perché con queste soluzioni non risolviamo nulla.

anche aerei e navi inquinano di brutto con milioni di tonnellate di carburante bruciato ogni giorno ma fanno finta di niente , meglio bastonare l'automobilista.
comunque i costruttori di auto sarebbero tutti da mettere in galera per aver frodato il consumatore e truccato le centraline sapendo benissimo che continuavano a inquinare,anche ora inquinano di brutto in città , il catalizzatore inizia a funzionare quando tutto è in temperatura ,quindi quando un'auto riparte da un parcheggio inquina moltissimo ,poi il catalizzatore in città si ostruisce in fretta facendo in modo che migliaia di auto fanno la rigenerazione in mezzo alla città inquinando e sputando veleni nell'aria ,
unica soluzione se non vogliamo estinguerci in un paio di generazioni sarebbe andare a catturare la co2 nello spazio
saluto
 
ottimo ingresso long stamani 15,97,,stellantis--a questi livellli sempre si prende, specie se venduta in gains gg precedenti a 16,9 sempre in carico da 16
 
unica soluzione se non vogliamo estinguerci in un paio di generazioni sarebbe andare a catturare la co2 nello spazio
saluto

certamente intendevi "dispersione" (non cattura) nello spazio, ma temo che tu non abbia ben presenti le quantità in gioco di CO2 (e se anche avessimo modo di stoccarla e trasportarla, i conseguenti costi)

"infinitamente" più "semplice" ed economico (qui le virgolette non servono), sarebbe, piantare alberi;)
 
...il gas adriatico finirà nei depositi di albania e croazia, dato che noi rinunciamo volontariamente, alla sua estrazione...stiamo ripercorrendo la stessa strada del nuke: rinunciamo ad utilizzare e ad avere filiera , ma l'energia la compriamo dall'estero, anche di origine nuke
 
certamente intendevi "dispersione" (non cattura) nello spazio, ma temo che tu non abbia ben presenti le quantità in gioco di CO2 (e se anche avessimo modo di stoccarla e trasportarla, i conseguenti costi)

"infinitamente" più "semplice" ed economico (qui le virgolette non servono), sarebbe, piantare alberi;)

avevo letto che si potrebbe catturare in qualche modo ,senz'altro piantare alberi sarà più conveniente,fare dei bei viali alberati nelle città sarebbe anche bello ma si vede che convengono di più i posti auto a pagamento , che poi in brasile stanno deforestando tutta la foresta altro che piantare alberi , ognuno pensa per se senza pensare al pianeta ,come sull'isola di pasqua che tagliarono tutti gli alberi per rotolare le statue e poi sono morti tutti perchè hanno distrutto l'ecosistema :D:wall:
saluto
 
la cattura(sulla Terra) è possibile e fattibile (verrebbe stoccata, per esempio, nei pozzi di petrolio esauriti e , quindi, "sigillati") ma è altamente antieconomica (perchè richiede trasporto da dove viene prodotto(le centrali, che tipicamente non sono nei pressi dei pozzi)...la piantumazione di alberi è la cosa più economica che esista e, nel tempo, da frutti sicuri e duraturi(il carbonio va a fissarsi nei tronchi e in tutta la pianta...anzi "quasi eterni" (se non si decide di bruciare il legno)...e qui veniamo al pellet (no al gas, ma si al pellet(che inquina(sì , inquina) mille volte più gas...) in italia:rotfl:)

ovvio, il brasile, se ne frega, ma evidentemente , siamo al punto che ogni paese, nel suo piccolo, si dovrebbe piantare i suoi alberi...non è che possiamo dire, siccome il brasile deforesta, noi ce ne freghiamo ...oppure , mi ha fatto ridere la posizione di qualche verde (o simili) che vuole fare pressione sulla slovenia , che intende costruire una seconda centrale nuke, affinche non la costruisca...
 
...il gas adriatico finirà nei depositi di albania e croazia, dato che noi rinunciamo volontariamente, alla sua estrazione...stiamo ripercorrendo la stessa strada del nuke: rinunciamo ad utilizzare e ad avere filiera , ma l'energia la compriamo dall'estero, anche di origine nuke

Tabarelli diceva che tre centrali nuke francesi lavorano solo per l'Italia. Torno a dire: pazzesco!
 
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