STM e l'estate 2016

Venti di recessione soffiano sull' Europa?

Il caso più eclatante è quello della Gran Bretagna che il 23 giugno ha votato per abbandonare l’Europa in un impeto di volontà isolazionista che rischia di pagare a caro prezzo. Uno sgambetto che ha fatto perdere alle borse di tutto il mondo circa tre trilioni di dollari durante le prime settimane successive al voto, settimane che hanno visto anche una fuga degli investitori dai fondi azionari europei i quali, a loro volta, hanno registrato un calo di 10 miliardi di euro.

La prima conseguenza, infatti, arriva con la scelta della Bank of England di tagliare i tassi di interesse ed operare altre strategie di stimolo monetario e di sostegno all’economia. Una scelta che, a detta degli osservatori, era pressoché obbligata vista la situazione della nazione e soprattutto alla luce degli ultimi dati macro riguardanti l’economia londinese.

I numeri della recessione

La parola recessione adesso è pronunciata apertamente, anche solo per esorcizzare uno spettro che si è creato da tempo ma la cui concretizzazione ormai si è vista definitivamente negli ultimi 30 giorni con un prodotto interno lordo in calo dello 0,4% sui prossimi tre mesi, rispetto a quanto fatto nello stesso periodo del 2015. E ancora: il Pmi Composite di Markit ha visto un calo che non si registrava dagli anni della crisi, arrivando a battere anche le già pessimistiche previsioni degli analisti. Numeri alla mano si parla di 47,7 punti a luglio dai 52,4 del mese precedente accompagnato anche da un calo del manifatturiero a 49,1 dal precedente 52,1. il minimo da 41 mesi, a conferma di un peggioramento che Chris Williamson, capo-economista di Markit non ha esitato a definire drammatico. Sempre sul fronte londinese, inoltre, si deve registrare anche il calo costante della sterlina e il congelamento di molte operazioni, tra acquisizioni e fusioni, bloccate non solo per le condizioni ormai indefinibili a livello finanziario (quindi meglio attendere norme chiare e definitive) ma anche nella speranza che i nuovi trattati, rinegoziati, possano portare una serie di vantaggi in caso di fusioni o altre strategie finanziarie.

La paura non riguarda solo Londra

Intanto, proprio per la perdita di fiducia e sulla scia di un clima di incertezza generalizzata sull’iter da seguire per un divorzio che a sua volta è il primo precedente nella storia dell’Unione, anche molti fondi hanno dovuto dare il via alle vendite per soddisfare le richieste di riscatti dei loro clienti i quali, spaventati, tentano di abbandonare una nave che, si crede, stia affondando. Tanto che nei giorni scorsi il numero uno di JP Morgan Jamie Dimon non ha escluso che il processo di disgregazione dell’Europa sia già iniziato. Per lui il Vecchio Continente e le istituzioni che lo governano sarebbero ad un bivio, pericoloso, che potrebbe portare alla distruzione entro 5 anni. Emergenza immigrazione, terrorismo sempre più difficile da combattere, quella spina nel fianco rappresentata da una Turchia a sua volta pericolosamente esposta verso Mosca d ora pronta ad accettare anche la pena di morte, i pericoli più immediati. C’è poi anche la questione banche, sulla quale Dimon si dice ottimista, sebbene sia necessario ricordare che JP Morgan è tra le banche incaricate di gestire la questione Mps. Difficile sapere adesso l’impatto della Brexit, ma è innegabile il fatto che l’Europa non è certo famosa per la sua concordia. Anche per questo fanno paura le elezioni e le consultazioni referendarie che nel 2017 ci saranno in Europa, non ultimo il referendum nei Paesi Bassi i quali, dietro l’esempio di Londra, potrebbero fare un altro regalo al fronte degli euroscettici.
 
aspetto i 7 per smobilizzare il 50%, i volumi sono ferragostani per cui buone ferie ci rileggiamo a fine mese.;)
 
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...TP molto stretto... riconfermo...è passata attraverso una fase di accumulo impressionante.
O schizza in alto, o come indica di sopra si ribalta in basso..
 
Sarà un autunno molto caldo

;)

Impressionante la seduta della Borsa di Francoforte, tuttavia le motivazioni ci sono tutte, l'economia tedesca ha solo da guadagnare dalle difficoltà dei Paesi periferici, ed in particolare dalle disgrazie della sua più temibile concorrente: l'Italia.

Stiamo economicamente distruggendo il nostro Paese, per noi è una lenta e inesorabile agonia, i migliori se ne vanno e restano solo i parassiti, capirete bene che non c'è alcuna possibilità di salvezza.

Il grafico mostra la comparazione fra la seduta odierna del Dax (+2,50%) ovviamente in nero e del Ftse Mib (+0,31%) in verde … è imbarazzante.

Ma naturalmente non avrebbe fatto differenza se vi avessi comparato i due indici di Borsa dall'inizio dell'anno: il Dax di Francoforte (-0,47%) sta perdendo meno di mezzo punto percentuale ed il Ftse Mib (-21,58%) oltre ventuno punti percentuali di differenza!!!

Ma ascoltando i nostri telegiornali sentite parlare di una crisi internazionale che colpisce tutti. Non è vero! Non colpisce tutti!

Ed al di là dell'Oceano le cose vanno ancora meglio, i tre indici principali della Borsa americana sono sui massimi storici!!! Ed in una simile situazione cosa fa il dollaro? Perde ancora nei confronti dell'euro!!! Oggi il cambio Eur/Usd è tornato nuovamente sopra quota 1,11 e per le nostre ditte esportatrici la situazione diventerà ancora più problematica.

Le nostre Banche sono sui minimi storici, le quattro “salvateâ€� dal fallimento non le vuole nessuno, nemmeno ripulite dalle sofferenze, forse il mercato ritiene che nella realtà la situazione di quegli Istituti fosse ancora peggiore di quanto ci han fatto credere? Evidentemente sì, perchè altrimenti un compratore l'avrebbero trovato!

Il referendum sullo stravolgimento della Costituzione con ogni probabilità si svolgerà a fine novembre, l'Europa, temendo forse che la vittoria del NO segni la fine del Governo, pretende che prima venga fatta la finanziaria (o legge di stabilità che dir si voglia), a Bruxelles non si fidano di noi, e come dar loro torto.

Sarà un autunno molto caldo
 
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sempre pensato che STM fosse un titolo da cassetto, mi sbaglio? Il settore è il migliore, lei è leader, quindi...
 
Techical Analysis: 70% decrease..calling 6.23/5.94

Profit Take Index (PTI): 99

The "Profit-Taking Index" (PTI) is an algorithm developed in Advanced GET that is quantifiable
and attempts to define the buying or selling momentum at different stages of development.
This statistical conclusion provides visual insight into the real nature of profit-taking going on that
corrective wave
.

It is important to distinguishing between normal and abnormal profit-taking because that identification
of real differences can lead to greater odds for more successful Type 1 buy or sell attempts.

:mmmm:
 
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Ha incontrato un muro insormontabile.
Qualcosa mi dice che farò come insegnava papà: vendi guadagna e pentiti!
 
Il rialzo disegnato da Stm dai minimi di luglio
di quota 4,722 subisce una battuta di arresto
al test dei 6,70
euro, area dove si collocano
anche i massimi di gennaio.
La flessione rischia ora di ricoprire il gap rialzista
del 27 luglio con base a 5,89 euro.

Supporto successivo a 5,41, media mobile a 50 giorni.
 
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Ha incontrato un muro insormontabile.
Qualcosa mi dice che farò come insegnava papà: vendi guadagna e pentiti!

con i volumi ferragostani è difficile sormontare qualsiasi muretto....
Schermata 2016-08-10 alle 11.57.21.png
Schermata 2016-08-10 alle 11.59.37.png
 
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chi ha liquidità aspetti di vedere se 5,87 gli basta....
 
con i volumi ferragostani è difficile sormontare qualsiasi muretto....
Hai ragione, ma ho timore che il gap lo vogliano chiudere. Mi porto a casa un onesto 6% gain, se poi riparte con buoni volumi si può sempre rientrare.

Che bello fare l'esperto quando viene una botta di qlo ;-) ... torno nel mio angolino ad ascoltare gli esperti.
 
.....scusate ragazzi ma è qui che scrive Lunat.....grazie
 
...vabbè ho fatto da solo....grazie lo stesso...
...ciao Lunat passavo solo per farti gli auguri di buon ferragosto....
 
Hai ragione, ma ho timore che il gap lo vogliano chiudere. Mi porto a casa un onesto 6% gain, se poi riparte con buoni volumi si può sempre rientrare.

Che bello fare l'esperto quando viene una botta di qlo ;-) ... torno nel mio angolino ad ascoltare gli esperti.
Schermata 2016-08-10 alle 13.44.40.png
 
Il rialzo disegnato da Stm dai minimi di luglio
di quota 4,722 subisce una battuta di arresto
al test dei 6,70
euro, area dove si collocano
anche i massimi di gennaio.
La flessione rischia ora di ricoprire il gap rialzista
del 27 luglio con base a 5,89 euro.

Supporto successivo a 5,41, media mobile a 50 giorni.

cioè ha fatto oltre il 40% in un mese o dal luglio 2015?
 
Uscito per la terza volta, con gain minimo. E' stata troppo ferma, andarci short no, non mi fido, ma risalgo volentieri a bordo quando avrò maggiori certezze. Nel frattempo continuo a leggervi con piacere.
 
L'S&P 500 è destinato a crollare anche del 50%.

Alert: by 'fol'

:eek:


L'S&P 500 è destinato a crollare anche del 50%. Tesla può andare a zero (M. Faber)


Inviato da Marco Berton il Mer, 10/08/2016 - 10:36



E' noto nel mondo finanziario per le sue previsioni a dir poco "catastrofistiche". L'autore della famosissima newsletter "Gloom, Boom & Doom Report", Marc Faber, nel corso di un'intervista rilasciata ieri alla CNBC non ha deluso le aspettative dei suoi numerosissimi fan sparsi in tutto il mondo.



"Penso che il mercato, in particolare l'indice S&P500, possa tranquillamente perdere cinque anni di salite tornando rapidamente in area 1.100 punti". L'esperto ha focalizzato la sua analisi sulla sostenibilità della crescita impetuosa del mercato azionario che, almeno negli Usa, prosegue praticamente ininterrotta da 8 anni e che ha portato ieri gli indici a registrare nuovi massimi assoluti.

"Sebbene i mercati siano su livelli record, mette in luce Faber, solo alcune delle principali azioni Usa stanno registrando nuovi massimi", un fattore che di fatto fa scattare un possibile campanello di allerta sulla sostenibilità del movimento in atto.



Il motivo di questa impetuosa crescita, secondo Faber, è da ricercarsi nella liquidità praticamente illimitata pompata a più riprese dalle principali banche centrali internazionali. Prima dalla FED, e successivamente anche da BCE, BOE e BOJ che stanno ancora iniettando liquidità sui mercati.



Faber fa però notare come ultimamente siano salite, e non poco, anche altre asset class "difensive" che potrebbero quindi preannunciare una possibile imminente inversione del mercato. "L'oro e l'argento sono saliti moltissimo da inizio anno. E anche le azioni delle società minerarie non sono da meno". Faber ha fatto inoltre notare come i mercati che hanno registrato le performance migliori nel 2016 sono quelle dei mercati emergenti: Brasile +65% (in $), Russia +23%, Tailandia, Indonesia, Filippine tutte con performance superiori al +20%. "Tutti mercati emergenti sono saliti molto", facendo intuire una possibile rotazione settoriale da parte dei principali investitori istituzionali.



"Il mercato è salito non grazie ad acquisti sani, ma quasi esclusivamente per operazioni straordinarie quali buy-back, acquisizioni, fusioni etc. L'economia reale mondiale non sta andando molto bene" ha ribadito Faber. L'esperto ha sottolineato che non si può precisamente dire quando inizierà il crash del mercato, ma che prima o poi arriverà il momento in cui "si dovrà vendere tutto, compresa la propria moglie e i propri figli".


:mmmm:


Parlando di asset allocation, visto che con molta probabilità le banche centrali continueranno a stampare moneta ancora a lungo, secondo l'esperto conviene avere un portafoglio estremamente diversificato. "Punterei molto sui Treasury americani che, anche se sono saliti molto, rimangono uno dei pochi porti sicuri dove rivolgersi nel caso in cui i mercati azionari iniziassero a crollare in maniera significativa".




Short selling? Attenzione a Tesla

A specifica domanda mr Faber ha consigliato agli investitori più preparati di posizionarsi short su alcune selezionate azioni; in particolare sul titolo Tesla che secondo l'esperto potrebbe vedersi azzerare il proprio valore in Borsa. "Tesla è un'azienda specializzata nella produzione di autoveicoli elettrici. E' una nicchia di mercato molto particolare che potrebbe essere replicato molto velocemente da altri colossi del settore quali Mercedes, Toyota e BMW in maniera molto più efficiente e meno costosa. Per il momento il mercato non giustifica questi investimenti, ma quando arriverà il momento Tesla si troverà a scontrarsi con una competizione molto agguerrita".
 
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