Deludono i conti trimestrali e l’outlook di Stmicroeletronics a causa di una crescita più debole del settore automobilistico e di un ulteriore calo degli ordini dal settore industriale. Il produttore di chip ha archiviato il 2023 con ricavi netti in aumento del 7,2% a 17,29 miliardi di dollari, un margine operativo pari al 26,7% (47,9% quello lordo), in calo dal 27,5% del 2022, e un utile netto in miglioramento a 4,21 miliardi (+6,3%) dopo aver investito 4,11 miliardi di dollari. Il free cash flow si è attestato a 1,77 miliardi. Solo nel quarto trimestre del 2023 i ricavi sono scesi del 3,2% anno su anno a 4,28 miliardi (4,338 miliardi la stima del consenso Visible Alpha), sostenuti solo in parte da quelli della divisione Automotive and Discrete Group, in crescita del 21,5%, infatti quelli delle divisioni Analog, Mems and Sensors Group e Microcontrollers and Digital ICs Group sono calati, rispettivamente, del 25,8% e dell'11,5%. Il margine operativo è sceso al 23,9% dal 29,1% del quarto trimestre del 2022 e quello lordo al 45,5% (46,1% la stima del consenso Visible Alpha) dal 47,5% dello stesso periodo del 2022, risultando 50 punti base al di sotto del valore intermedio della guidance di
Stm e -200 punti base anno su anno «a causa dei maggiori costi dei fattori di produzione, oneri da sottoutilizzo della capacità produttiva ed effetti valutari negativi». L’utile netto si è contratto del 13,8% a 1,08 miliardi. L'utile per azione, pari a 1,14$, è stato superiore alla stima del consenso a 0,96 dollari ma grazie a un beneficio fiscale non monetario una tantum pari a 191 milioni.
«Nel quarto trimestre
Stm ha riportato ricavi e margine lordo leggermente inferiori al punto intermedio della guidance», ha spiegato il presidente e ceo di
Stm, Jean-Marc Chery. «Nel quarto trimestre gli ordinativi dei nostri clienti sono diminuiti rispetto al terzo trimestre. La domanda finale si è mantenuta stabile nell'Automotive, non ha mostrato incrementi significativi nella Personal Electronics e si è ulteriormente indebolita nel settore Industriale». Dopo aver distribuito nel periodo dividendi cash ai suoi azionisti per un totale di 60 milioni e aver riacquistato azioni proprie per 86 milioni nell'ambito del programma di buy-back attualmente in corso, al 31 dicembre 2023 la posizione finanziaria netta del gruppo era pari a 3,16 miliardi rispetto a 2,46 miliardi al 30 settembre 2023 (indebitamento finanziario totale di 2,93 miliardi). La guidance di
Stm per il primo trimestre del 2024, ai valori intermedi, indica ricavi netti a 3,6 miliardi, -15,9% su base sequenziale, più o meno 350 punti base. Il margine lordo è atteso al 42,3%, più o meno 200 punti base. Una previsione che si basa su un tasso di cambio di circa 1,09 dollari pari a 1 euro per il primo trimestre 2024. Per l’intero esercizio «guideremo la società in base a un piano di ricavi per il 2024 compreso tra 15,9 miliardi di dollari e 16,9 miliardi di dollari», ha previsto Jean-Marc Chery. Nell'ambito di questo piano, ha continuato, «ci aspettiamo un margine lordo low to mid-40s», tra un minimo superiore al 40% e un massimo intorno al 46%. «Per il 2024 abbiamo in programma di investire circa 2,5 miliardi di dollari in spese in conto capitale nette», ha concluso.
A detta di Andrew M. Gardiner, analista di Citi,
Stm ha registrato una debolezza maggiore del previsto degli ordini nel quarto trimestre del 2023, con una domanda costante nel settore automobilistico e dell'elettronica personale più che compensata da un ulteriore deterioramento nell'industria. «Gli ordini deboli hanno portato l'azienda a fornire una guidance per il 2024 inferiore al consenso: -5% a livello di ricavi e -11% a livello di margini lordi, rispettivamente», precisa l’esperto di Citi, «ma lo consideriamo un taglio abbastanza significativo da rassicurare il mercato sul fatto che
Stm abbia tenuto conto di un sufficiente ribasso delle aspettative per il 2024. Inoltre abbiamo calcolato che la guidance per il 2024 equivale a un utile per azione, eps, di circa 3 euro, il 20% al di sotto dei livelli attuali, ma l’azione scambierebbe a un multiplo pari a 14 volte gli utili. Riteniamo tale valutazione interessante, soprattutto rispetto ai competitor statunitensi che trattano a multipli elevati. Per cui manteniamo il nostro rating buy sull’azione con un target price a 80 euro», conclude Andrew M. Gardiner. (riproduzione riservata)
Stm: conti e outlook deludono - MilanoFinanza News