Non sembra una cosa molto furba che un paese di 60 milioni di abitanti faccia morire un settore direi strategico come quello delle costruzioni, soprattutto se il paese in questione ha il patrimonio immobiliare più vetusto e malandato di tutta Europa (questo come tanti problemi che ha l’Italia è dovuto al fatto che mediamente l’italiano si lamenta tanto e sempre, ma ha parecchi soldi in conto corrente che però non fa girare preferendo vivere in modo frugale sulle spalle dello stato quindi sulle spalle di tutti quelli che pagano le tasse quindi anche sulle spalle proprie, alimentando il circolo vizioso).
Forse non è giusto fare di tutta un erba un fascio, ci saranno persone e aziende che lavorano bene (forse poche) ci saranno persone e aziende che lavorano male (magari tante).
Come tantissimi paesi ha fatto bene anche l’Italia a incentivare il settore negli ultimi 30 anni, purtroppo nonostante incentivi ha ottenuto molto poco successo in tutti questi anni, proprio perché tanti italiani preferiscono tenersi i soldi in tasca (anche se in generale forse per le case l’italiano spende più volentieri, ma non certo per sistemarle bensì per comprarne altre pensando di fare un investimento intelligente).
Questo per dire che è giustissimo incentivare il settore immobiliare sempre che non ci piaccia l’idea di diventare un paese del terzo mondo.
Sono d’accordissimo con te però che gli incentivi devono essere fatti bene con intelligenza e lungimiranza, è il 110 purtroppo non è stato fatto in questo modo però è da tenere presente in che situazione è stato fatto, situazione totalmente straordinaria di pandemia devastante che ha gettato tutti in panico
Non definirei strategico un settore cadavere che sta in piedi solo con sussidi statali.
Uno dei problemi nazionali è proprio quello di credere di non essere un paese del terzo mondo. Basta spostarsi, viaggiare un poco e diventa palese che non siamo un paese del primo o del secondo mondo. Consultare il report sulla competitività del World Economic Forum aiuta molto anche senza viaggiare.
Senza polemica, sia chiaro, solo una constatazione dei fatti. Auguri a chi pensa di vivere in un paese senza certezza di diritto, senza certezza fiscale, etc. e lo considera superiore al terzo mondo.