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  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Il Sole 24 Ore

24 aprile 2024

Bruxelles invia il questionario su Netco

Andrea Biondi

Un questionario di oltre settanta domande. Articolato. È quello che, a quanto verificato dal Sole 24 Ore e come riportato ieri sul sito ilsole24ore.com, è arrivato nella serata di lunedì alle compagnie telefoniche concorrenti dell’ex monopolista.

Oggetto: l’operazione Netco che prevede la vendita della rete Tim a Kkr, notificata la scorsa settimana a Bruxelles da Optics BidCo: società controllata dal fondo Usa. Si tratta di un’operazione da 18,8 miliardi più eventuali riconoscimenti addizionali ad arrivare fino a 22 miliardi. In Netco è poi atteso l’ingresso del Mef (fino al 20%), di F2i (con una quota del 10%), di Adia (attorno al 20%) e di Cpp Investments (17,5%).

Agli operatori destinatari del questionario è stato dato tempo fino al 30 aprile per rispondere alle 50 pagine di domande in cui si spazia dall’impatto della transazione sulla concorrenza wholesale, all’impatto del Master service agreement (il contratto fra il futuro proprietario della rete e la società dei servizi di Tim che residuerà) sulla concorrenza nel mercato della connettività residenziale e business, fino al rischio di potenziale coordinamento tra Oper Fiber e Fibercop.

Insomma, sul tavolo ci sono tutte le potenziali criticità, frutto senz’altro dei timori sollevati dai vari operatori. I quali fra fine gennaio e inizio febbraio avevano scritto alla DgComp della Ue lanciando un allarme sul rischio che, così come congegnata, l’operazione Netco potrebbe presentare profili di anticoncorrenzialità a tutto svantaggio dei competitor dell’ex monopolista. All’epoca le telco, non a conoscenza degli accordi interni fra Kkr e Tim, hanno fatto riferimento alla presentazione dei conti del terzo trimestre dell’ex monopolista in cui si leggeva, a proposito del Master service agreement fra le due società, della considerazione di ServCo come di “Most favoured client”. Che sebbene si specificasse «senza discriminazioni» degli altri operatori, indicava che alla società saranno pur sempre fatte le migliori condizioni sul mercato. Questo punto ha fatto storcere il naso, unitamente alla durata dello stesso Msa (15+15 anni) e alla cessione di diritti d’uso (Iru) gratuiti per 600 milioni. Da allora sono passati due mesi e mezzo prima della conclusione della lunga fase di prenotifica chiusa, come detto, la scorsa settimana con la notifica da parte di Kkr. Se è vero che i timori degli operatori hanno portato la Ue a imbastire un questionario così corposo, dall’altra parte è altrettanto vero che è stato dato un tempo di analisi e di risposta che è risicato. Si tratta di una settimana in totale, ma inframezzata dal ponte del 25 aprile.

Ora, dopo l’invio delle risposte da parte degli operatori alternativi, seguiranno due mesi per la decisione dell’Unione europea. Che potrebbe dare luce verde entro fine maggio come da tempi della fase 1. O in alternativa potrebbe chiedere supplementi di indagine in una “fase 2” che però, in questo caso, aprirebbe scenari non del tutto prevedibili per l’operazione frutto di un accordo che ha validità fino al 15 ottobre. Deadline prorogabile. Ma nel caso sarebbe pur sempre un grattacapo con il quale fare i conti.
 
Il Sole 24 Ore

24 aprile 2024

Bruxelles invia il questionario su Netco

Andrea Biondi

Un questionario di oltre settanta domande. Articolato. È quello che, a quanto verificato dal Sole 24 Ore e come riportato ieri sul sito ilsole24ore.com, è arrivato nella serata di lunedì alle compagnie telefoniche concorrenti dell’ex monopolista.

Oggetto: l’operazione Netco che prevede la vendita della rete Tim a Kkr, notificata la scorsa settimana a Bruxelles da Optics BidCo: società controllata dal fondo Usa. Si tratta di un’operazione da 18,8 miliardi più eventuali riconoscimenti addizionali ad arrivare fino a 22 miliardi. In Netco è poi atteso l’ingresso del Mef (fino al 20%), di F2i (con una quota del 10%), di Adia (attorno al 20%) e di Cpp Investments (17,5%).

Agli operatori destinatari del questionario è stato dato tempo fino al 30 aprile per rispondere alle 50 pagine di domande in cui si spazia dall’impatto della transazione sulla concorrenza wholesale, all’impatto del Master service agreement (il contratto fra il futuro proprietario della rete e la società dei servizi di Tim che residuerà) sulla concorrenza nel mercato della connettività residenziale e business, fino al rischio di potenziale coordinamento tra Oper Fiber e Fibercop.

Insomma, sul tavolo ci sono tutte le potenziali criticità, frutto senz’altro dei timori sollevati dai vari operatori. I quali fra fine gennaio e inizio febbraio avevano scritto alla DgComp della Ue lanciando un allarme sul rischio che, così come congegnata, l’operazione Netco potrebbe presentare profili di anticoncorrenzialità a tutto svantaggio dei competitor dell’ex monopolista. All’epoca le telco, non a conoscenza degli accordi interni fra Kkr e Tim, hanno fatto riferimento alla presentazione dei conti del terzo trimestre dell’ex monopolista in cui si leggeva, a proposito del Master service agreement fra le due società, della considerazione di ServCo come di “Most favoured client”. Che sebbene si specificasse «senza discriminazioni» degli altri operatori, indicava che alla società saranno pur sempre fatte le migliori condizioni sul mercato. Questo punto ha fatto storcere il naso, unitamente alla durata dello stesso Msa (15+15 anni) e alla cessione di diritti d’uso (Iru) gratuiti per 600 milioni. Da allora sono passati due mesi e mezzo prima della conclusione della lunga fase di prenotifica chiusa, come detto, la scorsa settimana con la notifica da parte di Kkr. Se è vero che i timori degli operatori hanno portato la Ue a imbastire un questionario così corposo, dall’altra parte è altrettanto vero che è stato dato un tempo di analisi e di risposta che è risicato. Si tratta di una settimana in totale, ma inframezzata dal ponte del 25 aprile.

Ora, dopo l’invio delle risposte da parte degli operatori alternativi, seguiranno due mesi per la decisione dell’Unione europea. Che potrebbe dare luce verde entro fine maggio come da tempi della fase 1. O in alternativa potrebbe chiedere supplementi di indagine in una “fase 2” che però, in questo caso, aprirebbe scenari non del tutto prevedibili per l’operazione frutto di un accordo che ha validità fino al 15 ottobre. Deadline prorogabile. Ma nel caso sarebbe pur sempre un grattacapo con il quale fare i conti.
Quando l Agcom multava Tim per posizione dominante e non permetteva e tuttora non permette di alzare le tariffe wholesale andava bene , ora che la vorrebbero separata per non incorrere in conflitto , non va bene ancora e si lamentano nuovamente, ...e' gia' uscito il libro della TELECOMMEDIA ?

che ritornino a gestione statale e chiudiamo la telenovela...
 
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Il Sole 24 Ore

24 aprile 2024

Bruxelles invia il questionario su Netco

Andrea Biondi

Un questionario di oltre settanta domande. Articolato. È quello che, a quanto verificato dal Sole 24 Ore e come riportato ieri sul sito ilsole24ore.com, è arrivato nella serata di lunedì alle compagnie telefoniche concorrenti dell’ex monopolista.

Oggetto: l’operazione Netco che prevede la vendita della rete Tim a Kkr, notificata la scorsa settimana a Bruxelles da Optics BidCo: società controllata dal fondo Usa. Si tratta di un’operazione da 18,8 miliardi più eventuali riconoscimenti addizionali ad arrivare fino a 22 miliardi. In Netco è poi atteso l’ingresso del Mef (fino al 20%), di F2i (con una quota del 10%), di Adia (attorno al 20%) e di Cpp Investments (17,5%).

Agli operatori destinatari del questionario è stato dato tempo fino al 30 aprile per rispondere alle 50 pagine di domande in cui si spazia dall’impatto della transazione sulla concorrenza wholesale, all’impatto del Master service agreement (il contratto fra il futuro proprietario della rete e la società dei servizi di Tim che residuerà) sulla concorrenza nel mercato della connettività residenziale e business, fino al rischio di potenziale coordinamento tra Oper Fiber e Fibercop.

Insomma, sul tavolo ci sono tutte le potenziali criticità, frutto senz’altro dei timori sollevati dai vari operatori. I quali fra fine gennaio e inizio febbraio avevano scritto alla DgComp della Ue lanciando un allarme sul rischio che, così come congegnata, l’operazione Netco potrebbe presentare profili di anticoncorrenzialità a tutto svantaggio dei competitor dell’ex monopolista. All’epoca le telco, non a conoscenza degli accordi interni fra Kkr e Tim, hanno fatto riferimento alla presentazione dei conti del terzo trimestre dell’ex monopolista in cui si leggeva, a proposito del Master service agreement fra le due società, della considerazione di ServCo come di “Most favoured client”. Che sebbene si specificasse «senza discriminazioni» degli altri operatori, indicava che alla società saranno pur sempre fatte le migliori condizioni sul mercato. Questo punto ha fatto storcere il naso, unitamente alla durata dello stesso Msa (15+15 anni) e alla cessione di diritti d’uso (Iru) gratuiti per 600 milioni. Da allora sono passati due mesi e mezzo prima della conclusione della lunga fase di prenotifica chiusa, come detto, la scorsa settimana con la notifica da parte di Kkr. Se è vero che i timori degli operatori hanno portato la Ue a imbastire un questionario così corposo, dall’altra parte è altrettanto vero che è stato dato un tempo di analisi e di risposta che è risicato. Si tratta di una settimana in totale, ma inframezzata dal ponte del 25 aprile.

Ora, dopo l’invio delle risposte da parte degli operatori alternativi, seguiranno due mesi per la decisione dell’Unione europea. Che potrebbe dare luce verde entro fine maggio come da tempi della fase 1. O in alternativa potrebbe chiedere supplementi di indagine in una “fase 2” che però, in questo caso, aprirebbe scenari non del tutto prevedibili per l’operazione frutto di un accordo che ha validità fino al 15 ottobre. Deadline prorogabile. Ma nel caso sarebbe pur sempre un grattacapo con il quale fare i conti.
Secondo me la stampa non deve pubblicare questi articoli basati su tecnicismi che conoscono ( forse!)
solo gli addetti ai lavori, deve solo informare sui fatti e sulle prospettive dell'azienda e su ciò che succede al titolo.
Un giornalista che deve conoscere un po' tutto, non può essere in grado di affrontare, nel merito, qualsiasi argomento.
A me, peraltro, non serve leggere un articolo fatto di se, ma, però
 
labriola e siragusa i 2 che vogliono creare valore quindi possiamo stare tranquilli:wall::wall::wall:

e d altronde sono anche grandi amici:D
 
Sono abile64 ..sto utilizzando account di scorta ..
Ho parlato male di antitrust europea
E non riesco ad entrare :eek::asd:..
Il sole 24 ore ( quello che diceva per telecom dividendo di 0,70 euro ) ..
Si dimentica i dire che è sempre così quando i corrotti di antitrust europea
Devono decidere ..
Dimenticanza , oppure a pensar male ??
 
Sono abile64 ..sto utilizzando account di scorta ..
Ho parlato male di antitrust europea
E non riesco ad entrare :eek::asd:..
Il sole 24 ore ( quello che diceva per telecom dividendo di 0,70 euro ) ..
Si dimentica i dire che è sempre così quando i corrotti di antitrust europea
Devono decidere ..
Dimenticanza , oppure a pensar male ??
Pensar male sempre e cmq
 
Il Sole 24 Ore

24 aprile 2024

Bruxelles invia il questionario su Netco

Andrea Biondi

Un questionario di oltre settanta domande. Articolato. È quello che, a quanto verificato dal Sole 24 Ore e come riportato ieri sul sito ilsole24ore.com, è arrivato nella serata di lunedì alle compagnie telefoniche concorrenti dell’ex monopolista.

Oggetto: l’operazione Netco che prevede la vendita della rete Tim a Kkr, notificata la scorsa settimana a Bruxelles da Optics BidCo: società controllata dal fondo Usa. Si tratta di un’operazione da 18,8 miliardi più eventuali riconoscimenti addizionali ad arrivare fino a 22 miliardi. In Netco è poi atteso l’ingresso del Mef (fino al 20%), di F2i (con una quota del 10%), di Adia (attorno al 20%) e di Cpp Investments (17,5%).

Agli operatori destinatari del questionario è stato dato tempo fino al 30 aprile per rispondere alle 50 pagine di domande in cui si spazia dall’impatto della transazione sulla concorrenza wholesale, all’impatto del Master service agreement (il contratto fra il futuro proprietario della rete e la società dei servizi di Tim che residuerà) sulla concorrenza nel mercato della connettività residenziale e business, fino al rischio di potenziale coordinamento tra Oper Fiber e Fibercop.

Insomma, sul tavolo ci sono tutte le potenziali criticità, frutto senz’altro dei timori sollevati dai vari operatori. I quali fra fine gennaio e inizio febbraio avevano scritto alla DgComp della Ue lanciando un allarme sul rischio che, così come congegnata, l’operazione Netco potrebbe presentare profili di anticoncorrenzialità a tutto svantaggio dei competitor dell’ex monopolista. All’epoca le telco, non a conoscenza degli accordi interni fra Kkr e Tim, hanno fatto riferimento alla presentazione dei conti del terzo trimestre dell’ex monopolista in cui si leggeva, a proposito del Master service agreement fra le due società, della considerazione di ServCo come di “Most favoured client”. Che sebbene si specificasse «senza discriminazioni» degli altri operatori, indicava che alla società saranno pur sempre fatte le migliori condizioni sul mercato. Questo punto ha fatto storcere il naso, unitamente alla durata dello stesso Msa (15+15 anni) e alla cessione di diritti d’uso (Iru) gratuiti per 600 milioni. Da allora sono passati due mesi e mezzo prima della conclusione della lunga fase di prenotifica chiusa, come detto, la scorsa settimana con la notifica da parte di Kkr. Se è vero che i timori degli operatori hanno portato la Ue a imbastire un questionario così corposo, dall’altra parte è altrettanto vero che è stato dato un tempo di analisi e di risposta che è risicato. Si tratta di una settimana in totale, ma inframezzata dal ponte del 25 aprile.

Ora, dopo l’invio delle risposte da parte degli operatori alternativi, seguiranno due mesi per la decisione dell’Unione europea. Che potrebbe dare luce verde entro fine maggio come da tempi della fase 1. O in alternativa potrebbe chiedere supplementi di indagine in una “fase 2” che però, in questo caso, aprirebbe scenari non del tutto prevedibili per l’operazione frutto di un accordo che ha validità fino al 15 ottobre. Deadline prorogabile. Ma nel caso sarebbe pur sempre un grattacapo con il quale fare i conti.
70 domande...
 
La Borsa è ******* si sa. Ma ha anche molti figli tra i quali si annoverano i vari fondi che hanno prestato i titoli agli shortisti. Mi hiedo se hanno fatto gli interessi dei loro sottoscrittori dando in prestito titoli per un interesse sicuramente interessante ma ben lontano dalla performance negativa che ha subito il titolo e di conseguenza la quota del fondo. Tali sottoscrittori sono contenti? Mi auguro che nel.mese di maggio accada quello che noi ci auspichiamo e che questi figli di
..... non abbiamo anzitempo le veline
 
Se qualche ragazzino vi chiede: cos'è la forza di gravità? Fategli vedere un grafico di Tim. Vedrete che capirà all'istante.
Buon 25 aprile.
 
Ecco all'opera il mastino Vestager...
richiede un terzo pacchetto di rimedi e si va verso ulteriore slittamento anche solo di 20 giorni


Ita-Lufthansa, l’incontro Giorgetti-Vestager non sblocca il dossier: la Ue chiede altri sacrifici​

di Leonard Berberi
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Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la commissaria europea per la Concorrenza Margrethe Vestager hanno avuto un’ora di colloquio «franco, cordiale e costruttivo» sulla proposta di nozze tra Ita Airways e Lufthansa. Ma Bruxelles si aspetta altri sacrifici sul tavolo prima di dare il via libera all’unione in alta quota, preoccupata com’è che la nuova realtà possa diventare così dominante su alcuni mercati da danneggiare l’interesse dei consumatori. È questo l’esito dell’incontro politico che ha fatto seguito a decine di vertici tecnici.

Il faccia a faccia​

Nel faccia a faccia - anticipato dal Corriere - «il ministro Giorgetti ha sottolineato l’importanza del rispetto dei tempi della decisione da parte della Commissione per garantire un futuro positivo alla compagnia aerea italiana, ai suoi lavoratori e ai viaggiatori», spiega in una nota il ministero dell’Economia. «Le parti - prosegue il Tesoro - sottoporranno, nei tempi dovuti, alcuni ulteriori rimedi, per rispondere alle preoccupazioni sollevate dalla commissione, compresa la questione di alcune rotte».

Rimedi insufficienti​

Per l’Antitrust Ue non è quindi del tutto sufficiente il pacchetto di sacrifici che Ita e Lufthansa hanno inviato nei giorni scorsi per sciogliere i nodi sugli slot, sulle rotte di breve e lungo raggio e sulla posizione dominante all’aeroporto di Milano Linate. Anche se i negoziati - viene fatto sapere - virano verso “traiettoria positiva”, l’invio di un terzo pacchetto di rimedi potrebbe far slittare la scadenza per il giudizio Ue sulle nozze (fissata il 6 giugno) di una ventina di giorni, salvo ulteriori sorprese.

Le criticità​

Bruxelles continua a sottolineare le criticità su 39 rotte (tra l’Italia e Germania, Svizzera, Belgio, Austria, Stati Uniti, Canada, Giappone) e chiede un taglio degli slot a Linate dove insieme Ita e Lufthansa avrebbero quasi i 2/3 dei diritti di decollo e atterraggio in uno scalo non solo “intasato”, ma anche preferito dalla clientela premium, cioè quella disposta a pagare tariffe più alte per muoversi da e per il city airport milanese.
 
Non so perché ma vestager

così si chiamo?
Ooh mi ricorda il Pinocchio fiorentino
 
Sono abile64 ..sto utilizzando account di scorta ..
Ho parlato male di antitrust europea
E non riesco ad entrare :eek::asd:..
Il sole 24 ore ( quello che diceva per telecom dividendo di 0,70 euro ) ..
Si dimentica i dire che è sempre così quando i corrotti di antitrust europea
Devono decidere ..
Dimenticanza , oppure a pensar male ??
Non avere paura di pure quello pensi
I malviventi sono altri per non dire altro
Avanti tutta
 
I giornali parlano di un clima disteso e collaborativo nel corso del CdA, Paolucci ha affermato che d’ora in avanti non ci saranno più liste ma un unico consiglio, mentre Siragusa ha espresso la volontà di collaborare per risollevare le performance del titolo.
PAROLE PAROLE PAROLE SOLTANTO PAROLE.....
 
Sono abile64 ..sto utilizzando account di scorta ..
Ho parlato male di antitrust europea
E non riesco ad entrare :eek::asd:..
Il sole 24 ore ( quello che diceva per telecom dividendo di 0,70 euro ) ..
Si dimentica i dire che è sempre così quando i corrotti di antitrust europea
Devono decidere ..
Dimenticanza , oppure a pensar male ??
L'account di scorta è il top dei top.
Quoto tantissimo
 
Sono abile64 ..sto utilizzando account di scorta ..
Ho parlato male di antitrust europea
E non riesco ad entrare :eek::asd:..
Il sole 24 ore ( quello che diceva per telecom dividendo di 0,70 euro ) ..
Si dimentica i dire che è sempre così quando i corrotti di antitrust europea
Devono decidere ..
Dimenticanza , oppure a pensar male ??
A me poco tempo fa bannato per la prima volta dal 2007 per aver detto quello che pensavo........ Democrazia pura :-) :-)

Scusate Off topic.....
 
A me poco tempo fa bannato per la prima volta dal 2007 per aver detto quello che pensavo........ Democrazia pura :-) :-)

Scusate Off topic.....
Tranquillo sono stato ripreso pure io per aver tirato in ballo la politica su questo 3d , come se le decisioni di un azienda quotata , mista fra l altro ... non avesse a che fare con la politica stessa...poi ti danno del complottista...ma ci pensa il DSA ora a sistemare tutto ..viva l Europa :clap:
 
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