Telecom, KKR, CVC, ... aspettando il 4 Aprile

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Storytelling della quasi opa kkr.

si fa-probabile-forse-più no che si.

Intanto il titolo fa su-giù-recupera-storna.

Se non è manipolazione di mercato questa ....

E bastava che Consob chiedesse ufficialmente all'inizio a kkr se era vera la notizia opa.
Si sarebbe chiarito subito tutto
 
Oggi navigo a meno di 1Mb....voi con TIM ?.:mad:...come minimo dovrebbero avere 10 dipendenti per ogni cabinet che sgobbano per tenere alta la qualità...non continuare a dare questo servizio altalenante...Labriola ...la vo ra re....:wall:

Mah io prima avevo Fastweb . Poi mi portarono la fibra fino a casa. Chiamami Fastweb e chiesi di allacciare la fibra e mi dissero che loro non sapevano che c era la fibra e che comunque non potevano fare nulla. Allora i andai nel negozio Telecom vicino casa feci un contratto fibra più cellulare tutto illimitato a 39.90 e ora viaggio 350m minimo e sono felice come una pasqua.
 
se vera ecco spiegato art financial tim poi morgan e barclays tutti sanno prima meno che noi disgraziati

se barclays dice che tim vale meno di due miliardi, sa qualcosa che non risulta dalla lettura dei bilanci e
sarà suo dovere dire che non si tratta di un'opinione ma di fatti che conosce.
Comunque se la risposta di kkr sarà negativa, dopo un'apertura nervosa le quotazioni torneranno a prima della
improvvida ed incauta uscita degli americani e cioè 0,35 / 0,38.
 
Se devi postare rutti politici vai in Arena politica e fai la tua propaganda. Qui parliamo solo dei nostri soldi

vuoi che ti citi unoAuno i managers a cui paghi lo stipendio

amiciDEGLIamici?

quello che rutta sei tu

anzi mi pari un rutto proprio!

regola di vita:
elimina gli ******

e sono 2 :D
 
Tim, la proposta di Cvc sul tavolo del cda il 7 aprile
Il fondo britannico aveva inizialmente fissato la scadenza per il 4 aprile
Intensificati i rumors su un passo indietro di Kkr e sull’avanzata della rete unica

La proposta di Cvc per il riassetto di Tim sarà sul tavolo del board che si riunirà il 7 aprile. Difficile che si arrivi a un orientamento risolutivo, ma una risposta al fondo britannico e alla sua proposta inviata ai vertici dell’ex monopolista una settimana fa è tutto sommato da attendere.

Del resto, a quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, la manifestazione di interesse avanzata da Cvc conteneva una deadline per il 4 aprile. Termine, questo, che già a valle di una prima interlocuzione sarebbe però caduto proprio in considerazione del fatto che il 7 aprile si terrà l’assemblea di Tim ed è previsto un cda che, a questo punto, avrà sul tavolo il dossier.

Al centro c’è la richiesta di Cvc per il 49% dell’area Enterprise di ServCo, la newco dei servizi in predicato di essere una delle due gambe della Tim discendente dal piano dell’ad Pietro Labriola. L’interesse del fondo è quindi sulla parte “business” (le attività di Noovle, Olivetti e Telsy e Trust Technologies).

Cvc, dunque, punta a un’entrata in logica di partnership e con una quota di minoranza in una parte di Tim evitando tempi troppo lunghi. Non a caso l’iniziale deadline del 4 aprile un segnale in tal senso lo ha dato.

Non facile trattandosi di una società come Tim, con in pancia asset strategici e, dal punto di vista della governance, con il suo consiglio composito e complesso. Tuttavia le possibiltà che la prossima settimana si stringano i tempi ci sono tutte. Tim ha infatti fissato al 4 aprile il termine per ricevere una risposta da Kkr alle proprie richieste di chiarimenti. La prima sta nel mettere nero su bianco il prezzo di un’eventuale Opa totalitaria che, a metà novembre, era stata ventilata dal fondo Usa a 0,505 euro per azione. Il prezzo è sparito dalle ultime interlocuzioni con Tim (si veda Il Sole 24 Ore del 30 marzo) che però ora ha chiesto punti fermi, assieme a paletti circa la due diligence solo “confirmatoria” e assieme a chiarimenti circa gli impegni assunti dalle banche a copertura dell’operazione ed eventuali clausole che possano causarne il venir meno.

A Kkr sarebbe stato richiesto anche di esprimersi sulla rete unica. Su questo capitolo, dall’altra parte, all’orizzonte si starebbero per palesare i primi passi formali sull’asse Tim-Open Fiber-Cdp (che è azionista sia di Tim al 10%, sia di Open Fiber al 60%) ora che è trascorso il 31 marzo: termine per le domande per partecipare al bando “Italia a 1 Giga” per la cablatura delle aree grigie del Paese. Un Nda (“Non disclosure agreement”) prima di un “Memorandum of understanding” è atteso a giorni.

A ogni modo l’idea di analisti e osservatori è che spazi e tempi per la proposta di Kkr si siano esauriti, con il fondo Usa che potrebbe, nella sua risposta, fare un passo indietro. E invece dell’Opa potrebbe concentrarsi sugli eventuali vantaggi della rete unica, visto che Kkr è pur sempre azionista al 37,5% di Fibercop, società con all’interno la rete secondaria di Tim e uno dei due promessi sposi.

La proposta di Cvc, dal canto suo, appare non contraria a una societarizzazione della rete. Certo, sono prospettive differenti. Da una parte quella di Kkr sarebbe un’offerta al mercato (pur se con i 50 centesimi che sono inferiori ad esempio agli 0,657 euro per azione in carico al primo azionista Vivendi, ma superiori ai 32 centesimi del titolo ieri, a conclusione di una seduta in calo del 3,45% anche per il taglio del target price da parte di Barclays).

Dall’altra, lato Cvc (supportato da Nomura con l'ex ad Tim Marco Patuano come senior advisor, da Barclays e dall'avvocato Sergio Erede) c’è un progetto di riassetto che si sposa con il piano Labriola. Valutazione di 6 miliardi dell’asset in discussione secondo rumors. Si parla di 18 volte il cash flow operativo. E dopo il Cda del 7 potrebbe diventare il vero punto in questione .
 
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L’unica cosa che hai eliminato è la presenza di attività cerebrale nella tua scatola cranica. Il resto fidati è solo coreografia
 
Tim, la proposta di Cvc sul tavolo del cda il 7 aprile
Il fondo britannico aveva inizialmente fissato la scadenza per il 4 aprile
Intensificati i rumors su un passo indietro di Kkr e sull’avanzata della rete unica

La proposta di Cvc per il riassetto di Tim sarà sul tavolo del board che si riunirà il 7 aprile. Difficile che si arrivi a un orientamento risolutivo, ma una risposta al fondo britannico e alla sua proposta inviata ai vertici dell’ex monopolista una settimana fa è tutto sommato da attendere.

Del resto, a quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, la manifestazione di interesse avanzata da Cvc conteneva una deadline per il 4 aprile. Termine, questo, che già a valle di una prima interlocuzione sarebbe però caduto proprio in considerazione del fatto che il 7 aprile si terrà l’assemblea di Tim ed è previsto un cda che, a questo punto, avrà sul tavolo il dossier.

Al centro c’è la richiesta di Cvc per il 49% dell’area Enterprise di ServCo, la newco dei servizi in predicato di essere una delle due gambe della Tim discendente dal piano dell’ad Pietro Labriola. L’interesse del fondo è quindi sulla parte “business” (le attività di Noovle, Olivetti e Telsy e Trust Technologies).

Cvc, dunque, punta a un’entrata in logica di partnership e con una quota di minoranza in una parte di Tim evitando tempi troppo lunghi. Non a caso l’iniziale deadline del 4 aprile un segnale in tal senso lo ha dato.

Non facile trattandosi di una società come Tim, con in pancia asset strategici e, dal punto di vista della governance, con il suo consiglio composito e complesso. Tuttavia le possibiltà che la prossima settimana si stringano i tempi ci sono tutte. Tim ha infatti fissato al 4 aprile il termine per ricevere una risposta da Kkr alle proprie richieste di chiarimenti. La prima sta nel mettere nero su bianco il prezzo di un’eventuale Opa totalitaria che, a metà novembre, era stata ventilata dal fondo Usa a 0,505 euro per azione. Il prezzo è sparito dalle ultime interlocuzioni con Tim (si veda Il Sole 24 Ore del 30 marzo) che però ora ha chiesto punti fermi, assieme a paletti circa la due diligence solo “confirmatoria” e assieme a chiarimenti circa gli impegni assunti dalle banche a copertura dell’operazione ed eventuali clausole che possano causarne il venir meno.

A Kkr sarebbe stato richiesto anche di esprimersi sulla rete unica. Su questo capitolo, dall’altra parte, all’orizzonte si starebbero per palesare i primi passi formali sull’asse Tim-Open Fiber-Cdp (che è azionista sia di Tim al 10%, sia di Open Fiber al 60%) ora che è trascorso il 31 marzo: termine per le domande per partecipare al bando “Italia a 1 Giga” per la cablatura delle aree grigie del Paese. Un Nda (“Non disclosure agreement”) prima di un “Memorandum of understanding” è atteso a giorni.

A ogni modo l’idea di analisti e osservatori è che spazi e tempi per la proposta di Kkr si siano esauriti, con il fondo Usa che potrebbe, nella sua risposta, fare un passo indietro. E invece dell’Opa potrebbe concentrarsi sugli eventuali vantaggi della rete unica, visto che Kkr è pur sempre azionista al 37,5% di Fibercop, società con all’interno la rete secondaria di Tim e uno dei due promessi sposi.

La proposta di Cvc, dal canto suo, appare non contraria a una societarizzazione della rete. Certo, sono prospettive differenti. Da una parte quella di Kkr sarebbe un’offerta al mercato (pur se con i 50 centesimi che sono inferiori ad esempio agli 0,657 euro per azione in carico al primo azionista Vivendi, ma superiori ai 32 centesimi del titolo ieri, a conclusione di una seduta in calo del 3,45% anche per il taglio del target price da parte di Barclays).

Dall’altra, lato Cvc (supportato da Nomura con l'ex ad Tim Marco Patuano come senior advisor, da Barclays e dall'avvocato Sergio Erede) c’è un progetto di riassetto che si sposa con il piano Labriola. Valutazione di 6 miliardi dell’asset in discussione secondo rumors. Si parla di 18 volte il cash flow operativo. E dopo il Cda del 7 potrebbe diventare il vero punto in questione .

Si capisce anche il perché delle valutazioni di barclays sul titolo. Questi le li ricordo quando arrivarono in Italia per entrare nel retail bancario spariti qualche anno dopo con perdite mostruose
 
Tim, la proposta di Cvc sul tavolo del cda il 7 aprile
Il fondo britannico aveva inizialmente fissato la scadenza per il 4 aprile
Intensificati i rumors su un passo indietro di Kkr e sull’avanzata della rete unica

La proposta di Cvc per il riassetto di Tim sarà sul tavolo del board che si riunirà il 7 aprile. Difficile che si arrivi a un orientamento risolutivo, ma una risposta al fondo britannico e alla sua proposta inviata ai vertici dell’ex monopolista una settimana fa è tutto sommato da attendere.

Del resto, a quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, la manifestazione di interesse avanzata da Cvc conteneva una deadline per il 4 aprile. Termine, questo, che già a valle di una prima interlocuzione sarebbe però caduto proprio in considerazione del fatto che il 7 aprile si terrà l’assemblea di Tim ed è previsto un cda che, a questo punto, avrà sul tavolo il dossier.

Al centro c’è la richiesta di Cvc per il 49% dell’area Enterprise di ServCo, la newco dei servizi in predicato di essere una delle due gambe della Tim discendente dal piano dell’ad Pietro Labriola. L’interesse del fondo è quindi sulla parte “business” (le attività di Noovle, Olivetti e Telsy e Trust Technologies).

Cvc, dunque, punta a un’entrata in logica di partnership e con una quota di minoranza in una parte di Tim evitando tempi troppo lunghi. Non a caso l’iniziale deadline del 4 aprile un segnale in tal senso lo ha dato.

Non facile trattandosi di una società come Tim, con in pancia asset strategici e, dal punto di vista della governance, con il suo consiglio composito e complesso. Tuttavia le possibiltà che la prossima settimana si stringano i tempi ci sono tutte. Tim ha infatti fissato al 4 aprile il termine per ricevere una risposta da Kkr alle proprie richieste di chiarimenti. La prima sta nel mettere nero su bianco il prezzo di un’eventuale Opa totalitaria che, a metà novembre, era stata ventilata dal fondo Usa a 0,505 euro per azione. Il prezzo è sparito dalle ultime interlocuzioni con Tim (si veda Il Sole 24 Ore del 30 marzo) che però ora ha chiesto punti fermi, assieme a paletti circa la due diligence solo “confirmatoria” e assieme a chiarimenti circa gli impegni assunti dalle banche a copertura dell’operazione ed eventuali clausole che possano causarne il venir meno.

A Kkr sarebbe stato richiesto anche di esprimersi sulla rete unica. Su questo capitolo, dall’altra parte, all’orizzonte si starebbero per palesare i primi passi formali sull’asse Tim-Open Fiber-Cdp (che è azionista sia di Tim al 10%, sia di Open Fiber al 60%) ora che è trascorso il 31 marzo: termine per le domande per partecipare al bando “Italia a 1 Giga” per la cablatura delle aree grigie del Paese. Un Nda (“Non disclosure agreement”) prima di un “Memorandum of understanding” è atteso a giorni.

A ogni modo l’idea di analisti e osservatori è che spazi e tempi per la proposta di Kkr si siano esauriti, con il fondo Usa che potrebbe, nella sua risposta, fare un passo indietro. E invece dell’Opa potrebbe concentrarsi sugli eventuali vantaggi della rete unica, visto che Kkr è pur sempre azionista al 37,5% di Fibercop, società con all’interno la rete secondaria di Tim e uno dei due promessi sposi.

La proposta di Cvc, dal canto suo, appare non contraria a una societarizzazione della rete. Certo, sono prospettive differenti. Da una parte quella di Kkr sarebbe un’offerta al mercato (pur se con i 50 centesimi che sono inferiori ad esempio agli 0,657 euro per azione in carico al primo azionista Vivendi, ma superiori ai 32 centesimi del titolo ieri, a conclusione di una seduta in calo del 3,45% anche per il taglio del target price da parte di Barclays).

Dall’altra, lato Cvc (supportato da Nomura con l'ex ad Tim Marco Patuano come senior advisor, da Barclays e dall'avvocato Sergio Erede) c’è un progetto di riassetto che si sposa con il piano Labriola. Valutazione di 6 miliardi dell’asset in discussione secondo rumors. Si parla di 18 volte il cash flow operativo. E dopo il Cda del 7 potrebbe diventare il vero punto in questione .



Inwit 1,65mld, brasile 4,5 mld, quota in fibercop 4,5 mld, sparkle 1,4mld, olivetti e telsy 1mld, rete primaria 8mld, noovle 4mld. Totale 25mld senza considerare il mobile nè il premio di maggioranza in tim brasile. Sottraendo 17,6 miliardi di posizione finanziaria netta si arriva a 25-17,6=7,5 miliardi di capitalizzazione Che è già superiore ai valori di oggi. come faccia barclays ad ipotizzare un prezzo di 0,13 e una capitalizzazione di 2,9 miliardi per me è un mistero. Molti dei valori di sopra non sono presi a caso ma sono valori già di mercato (brasile, inwit, fibercop)
Ma qui sappiamo che ognuno può sparare qualsiasi valore senza risponderne .
Vedendo un po’ i valori del probabile spezzatino e di quanto offre cvc, per il 49% di qualcosa che non c’è ancora infine scontato il tutto del 30% fa esattamente 0,505
 
Inwit 1,65mld, brasile 4,5 mld, quota in fibercop 4,5 mld, sparkle 1,4mld, olivetti e telsy 1mld, rete primaria 8mld, noovle 4mld. Totale 25mld senza considerare il mobile nè il premio di maggioranza in tim brasile. Sottraendo 17,6 miliardi di posizione finanziaria netta si arriva a 25-17,6=7,5 miliardi di capitalizzazione Che è già superiore ai valori di oggi. come faccia barclays ad ipotizzare un prezzo di 0,13 e una capitalizzazione di 2,9 miliardi per me è un mistero. Molti dei valori di sopra non sono presi a caso ma sono valori già di mercato (brasile, inwit, fibercop)
Ma qui sappiamo che ognuno può sparare qualsiasi valore senza risponderne .
Vedendo un po’ i valori del probabile spezzatino e di quanto offre cvc, per il 49% di qualcosa che non c’è ancora infine scontato il tutto del 30% fa esattamente 0,505
L articolo poi dice che sono consulenti di cvc?
 
Inwit 1,65mld, brasile 4,5 mld, quota in fibercop 4,5 mld, sparkle 1,4mld, olivetti e telsy 1mld, rete primaria 8mld, noovle 4mld. Totale 25mld senza considerare il mobile nè il premio di maggioranza in tim brasile. Sottraendo 17,6 miliardi di posizione finanziaria netta si arriva a 25-17,6=7,5 miliardi di capitalizzazione Che è già superiore ai valori di oggi. come faccia barclays ad ipotizzare un prezzo di 0,13 e una capitalizzazione di 2,9 miliardi per me è un mistero. Molti dei valori di sopra non sono presi a caso ma sono valori già di mercato (brasile, inwit, fibercop)
Ma qui sappiamo che ognuno può sparare qualsiasi valore senza risponderne .
Vedendo un po’ i valori del probabile spezzatino e di quanto offre cvc, per il 49% di qualcosa che non c’è ancora infine scontato il tutto del 30% fa esattamente 0,505

Barclays assiste CVC nella proposta fatta a Telecom per la società dei servizi...
 
Inwit 1,65mld, brasile 4,5 mld, quota in fibercop 4,5 mld, sparkle 1,4mld, olivetti e telsy 1mld, rete primaria 8mld, noovle 4mld. Totale 25mld senza considerare il mobile nè il premio di maggioranza in tim brasile. Sottraendo 17,6 miliardi di posizione finanziaria netta si arriva a 25-17,6=7,5 miliardi di capitalizzazione Che è già superiore ai valori di oggi. come faccia barclays ad ipotizzare un prezzo di 0,13 e una capitalizzazione di 2,9 miliardi per me è un mistero. Molti dei valori di sopra non sono presi a caso ma sono valori già di mercato (brasile, inwit, fibercop)
Ma qui sappiamo che ognuno può sparare qualsiasi valore senza risponderne .
Vedendo un po’ i valori del probabile spezzatino e di quanto offre cvc, per il 49% di qualcosa che non c’è ancora infine scontato il tutto del 30% fa esattamente 0,505

Una società vale se fa profitti. Tim Brasile è un gioiellino perchè fa profitti. Se continui a pagare 42.000 dipendenti, a far contratti controproducenti (dazn) a pagare le licenze l'ira di dio, a foraggiare un cda che andrebbe preso a calci per come hanno ridotto la società, se qualsiasi scelta è ostacolata dai sindacati, dal Governo o dalla GP o da Vivendi e Cdp , se a capo di un settore stategico quale il Ministero della innovazione è stato messo l'ex AD della concorrenza, gli utili te li sogni. Il grande Boskov diceva : Rigore è quando arbitro fischia. Nel nostro caso le valutazioni sono valide quando qualcuno mette i soldi sul piatto. Il resto sono chiacchiere e distintivo come qualcun altro ha già riferito. Ribadisco che l'unica cosa che può controbilanciare il disastro borsistico è l'annuncio del taglio di metà dei dipendenti. Lo ritenete possibile?
 
Una società vale se fa profitti. Tim Brasile è un gioiellino perchè fa profitti. Se continui a pagare 42.000 dipendenti, a far contratti controproducenti (dazn) a pagare le licenze l'ira di dio, a foraggiare un cda che andrebbe preso a calci per come hanno ridotto la società, se qualsiasi scelta è ostacolata dai sindacati, dal Governo o dalla GP o da Vivendi e Cdp , se a capo di un settore stategico quale il Ministero della innovazione è stato messo l'ex AD della concorrenza, gli utili te li sogni. Il grande Boskov diceva : Rigore è quando arbitro fischia. Nel nostro caso le valutazioni sono valide quando qualcuno mette i soldi sul piatto. Il resto sono chiacchiere e distintivo come qualcun altro ha già riferito. Ribadisco che l'unica cosa che può controbilanciare il disastro borsistico è l'annuncio del taglio di metà dei dipendenti. Lo ritenete possibile?

No, neanche se la opa KKR...
 
Quota meno della notizia speculazione pre opa che stava a 0.35...siamo a.0.32 ma di che parliamo. Kkr può:
confermare opa
alzare opa
ritirarsi ma partecipare per rete unica
in più abbiamo Cvc interessata

A parte c'è il Cloud cyber Pnrr ecc a questi prezzi nel breve medio o lungo periodo salirà. Personalmente a chi mi chiede cosa farà in pvt dico a Telecom la notizia é già arrivata attendono solo di darla a mercati chiusi
 
Sì, ma l'eventuale OPA di KKR avrebbe significato mnettere i soldi sul piatto.
 
Una società vale se fa profitti. Tim Brasile è un gioiellino perchè fa profitti. Se continui a pagare 42.000 dipendenti, a far contratti controproducenti (dazn) a pagare le licenze l'ira di dio, a foraggiare un cda che andrebbe preso a calci per come hanno ridotto la società, se qualsiasi scelta è ostacolata dai sindacati, dal Governo o dalla GP o da Vivendi e Cdp , se a capo di un settore stategico quale il Ministero della innovazione è stato messo l'ex AD della concorrenza, gli utili te li sogni. Il grande Boskov diceva : Rigore è quando arbitro fischia. Nel nostro caso le valutazioni sono valide quando qualcuno mette i soldi sul piatto. Il resto sono chiacchiere e distintivo come qualcun altro ha già riferito. Ribadisco che l'unica cosa che può controbilanciare il disastro borsistico è l'annuncio del taglio di metà dei dipendenti. Lo ritenete possibile?

Sicuramente ,

Ma in borsa la norma , di solito, e' solo speculare. Pochi si fidano , con ragione , delle borse; specie in quella del dito medio davanti palazzo mezzanotte .

Difficile trovare a prezzi cadavere titoli importanti come questo - ovvio quindi che rischio ci sia. anche se va tutto il mondo verso il digitale quindi di qui si passa

Se invece si sta sui profitti c e' RACE , quotata 16 ore al giorno , un gioiello che infatti prezza il suo valore . Questioni di scelte
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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