caro pred io ho paventato un altra cosa.e cioè che gli Houthi hanno detto CHIARAMENTE che ce lhanno con gli israeliani.
e se gli statunitensi pensano di dover fare gli sceriffi anche lì mi sa che troveranno sorprese.e non vorrei che vi partecipassimo troppo caldamente, intendo noi come italia.
Come ho detto di là, gli americani stanno entrando in una delle loro periodiche fasi isolazioniste e quindi interverranno solo se sono in ballo loro interessi fondamentali, e la libera circolazione negli stretti non è ad ora fra questi.
Siamo noi i danneggiati e siamo noi che dobbiamo organizzarci. O almeno dobbiamo partire da questo presupposto. Poi se lo zio Sam vorrà darci una mano vera tanto meglio. E quando dico noi parlo principalmente dei paesi mediterranei.
Se poi, non ci sentiamo in grado, allora possiamo pure fare festa.
Almeno, io do alla situazione questa lettura.
Ho accorpato le vostre repliche perché "da qualche parte" io ci vedo il classico "filo rosso" che le unisce.
A mio avviso, la posta in gioco è molto alta. Stamane non ho avuto tempo di approfondire il mio intervento, e quindi lo faccio ora.
La missione Prosperity Guardian sta partendo. La missione tende a proteggere i commerci dell’Occidente ma soprattutto quelli dell’Europa e, dentro l’Europa soprattutto i nostri.
La circumnavigazione dell’Africa, ma anche l'aumento delle coperture assicurative (queste in maniera minore che per l’attraversamento del Mar Rosso), fa aumentare il prezzo dei noli e il costo delle merci, ma anche la quantità di merci trasportabili. Più lungo dura il viaggio, più navi sono necessarie per trasportare lo stesso flusso di merci, quindi ci sarà meno capacità di carico totale, quindi diminuendo l’offerta e aumentando la domanda i prezzi del trasporto invariabilmente andranno ad aumentare.
Questo, come già spiegato, potrebbe contribuire al mancato rallentamento dell’inflazione, anzi, potrebbe provocare una parziale nuova crescita, una mancata diminuzione dei tassi un ulteriore rallentamento dell’economia, rallentamento che potrebbe essere aumentato dal fatto che molte materie prime o semilavorate necessarie alla produzione industriale europea vengono proprio dall'oriente (vedasi litio, terre rare) ma anche petrolio.
Specialmente in Europa, anche perché il traffico dall’ Estremo Oriente all’America passa per il Pacifico.
Specialmente per l’Italia poiché doppiando Capo di Buona Speranza le navi non hanno interesse ad allungare il percorso entrando in Mediterraneo, ma vanno direttamente nei porti del Nord Europa. I porti Mediterranei, Genova, ma in primis Trieste (e Taranto per il transhipping) sono importanti perché fanno risparmiare tempo e soldi per le navi che passano per Suez con merci destinate all’Europa del Nord ed Est. Non per niente il porto di Amburgo è entrato nella partecipazione di quello di Trieste. Significativo è il fatto che l’Oleodotto che rifornisce di petrolio la Germania inizia proprio a Trieste. Già ora, visto l’allungamento del tragitto a Trieste si prevedono molte giornate di mancato arrivo di navi e quindi di merci.
Scusate per questa spiegazione piuttosto lunga, ma la considero necessaria per far capire qual è la posta in gioco.