The Final Battle 9

  • Ecco la 70° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Settimana di risk-off per i principali indici per via dei timori legati all’inflazione persistente e alle prospettive di tassi ancora elevati a lungo. Anche se il report di oggi sull’indice core Pce, la misura molto gradita alla Fed per valutare l’inflazione, ha mostrato un parziale raffreddamento, o quantomeno una stabilità. L’indice ha riportato una crescita su base annua del 2,8%, in linea con le previsioni degli analisti e con la rilevazione del mese precedente. Questo dovrebbe lasciare più margine di manovra alla Fed per abbassare i tassi di interesse nel corso del 2024. Passando al Vecchio Continente, il report sull’inflazione dell’Eurozona ha mostrato un indice al 2,6%, oltre il 2,5% atteso e in accelerazione rispetto al 2,4% precedente.
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Pirelli: il primo trimestre si chiude con risultati in linea con le stime. Confermati i target 2013

Finanzaonline.com - 7.5.13/20:09

Risultati in calo ma sostanzialmente in linea con le attese. È questa la fotografia del Gruppo Pirelli emersa dalla pubblicazione dei dati relativi il trimestre al 31 marzo. Nei primi tre mesi dell´esercizio i ricavi consolidati hanno totalizzato 1.536,3 milioni di euro, l´1,3% in meno rispetto ai 1.556,5 milioni del primo trimestre 2012. Il dato ha risentito dell´impatto negativo legato ai cambi (-4,9%), al netto del quale il confronto annuo evidenzia un +3,6%. Gli analisti avevano stimato ricavi per 1.521,6 milioni.

Il margine operativo lordo ante oneri di ristrutturazione è pari a 255,3 milioni, l´8,5% in meno rispetto ai 279,1 milioni del corrispondente periodo 2012, mentre l´Ebit si è attestato a 179,8 milioni, dai 212,7 milioni del primo trimestre 2012 (consenso 261,3 e 174,9 milioni di euro).
Sostanzialmente in linea con le stime anche l´utile netto, sceso del 41,7% a 72,1 milioni (stime 74,2 milioni). Sul risultato ha inciso l´incremento degli oneri finanziari, saliti da 24,3 a 58,6 milioni in scia dell´innalzamento dell´indebitamento, l´impatto negativo (8,3 milioni di euro) legato alla svalutazione della moneta venezuelana e il provento non ricorrente (+8,7 milioni) registrato nel primo trimestre 2012 e collegato all´avvio delle attività russe.

L´indebitamento finanziario netto si attesta a 1.680,2 milioni, in deciso aumento rispetto ai 1.305 milioni del primo trimestre 2012 e ai 1.205,2 milioni di fine 2012, "per effetto -si legge nella nota diffusa dalla società- della stagionalità del capitale circolante netto".
Target 2013 confermati
"Per il 2013 il mercato globale car è previsto pari a 1.327 milioni di pezzi con una riduzione rispetto alle stime di marzo scorso per circa 20 milioni di pezzi, interamente attribuibili al mercato ricambi dell´ Europa, ove il contesto macroeconomico peggiora rispetto alle attese di inizio anno".

In questo contesto la società ha confermato target economico-finanziari: fatturato a 6,3-6,4 miliardi di euro, Ebit consolidato a 810-850 milioni, investimenti per circa 400 milioni, generazione di cassa superiore ai 200 milioni (prima dei dividendi e ante impatto Prelios) e posizione finanziaria netta passiva inferiore a 1,2 miliardi.
 
07.05. 18:09 - pirelli & c.: Confermati target 2013

milano (mf-dj)--al termine del primo trimestre, pirelli conferma tutti i target 2013 indicati in precedenza.

In particolare, ricorda una nota, i ricavi totali sono visti in una forchetta compresa tra 6,3 e 6,4 miliardi di euro, mentre l'ebit consolidato e' atteso tra 810 e 850 milioni, con un margine in linea o di poco superiore rispetto a quello dello scorso esercizio.

Nel corso dell'anno, inoltre, la bicocca sosterra' investimenti per 400 milioni di euro. La generazione di cassa ante dividendi dovrebbe attestarsi oltre i 200 milioni di euro, con un rapporto sul fatturato intorno al 3%.

La posizione finanziaria netta e' infine vista sotto quota 1,2 miliardi, prima della riclassifica del credito prelios.

07.05. 18:05 - pirelli & c.: Utile 1* trim cala 72,1 mln (-41,7% a/a)

milano (mf-dj)--nel corso del primo trimestre dell'anno, pirelli ha conseguito un utile netto in calo a 72,1 milioni di euro (-41,7% a/a) e ricavi in diminuzione a 1,536 miliardi (-1,3%).

Quest'ultimo dato, spiega una nota, ha risentito di un impatto negativo del 4,9% legato ai cambi, essenzialmente per la svalutazione delle monete in sud america, dello yen giapponese, della sterlina inglese e di quella egiziana. Al netto dell'effetto cambi, i ricavi complessivi sono invece cresciuti del 3,6%.

L'ebit e' sceso a 179,8 milioni (-15,5%), con il margine ebit che si e' contratto all'11,7% (13,7%). Alla riduzione hanno contribuito l'impatto dei cambi per circa 10 milioni di euro, maggiori costi industriali (circa 10 mln) legati principalmente all'accelerazione del processo di focalizzazione premium del polo di settimo torniese e alla startup in messico, maggiori ammortamenti per 10,8 milioni derivanti da investimenti negli esercizi precedenti, nonche' oneri di ristrutturazione per 3,2 milioni.

Il risultato da partecipazioni e' negativo per 6,6 milioni di euro e riflette principalmente il consolidamento con il metodo del patrimonio netto della collegata rcs mediagroup, negativo per 6,8 milioni di euro.

La posizione finanziaria netta a fine marzo e' inoltre peggiorata a 1,68 miliardi, da -1,205 miliardi registrati al termine dell'ultimo esercizio per effetto della stagionalita' del capitale circolante netto. Com/ofb




:clap::clap::clap:
 
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- 4 sedute all' assemblea degli azionisti.........

- 53 sedute alla scadenza del patto.............

il resto sono tutte chiacchiere e aria fritta..... compresi i vostri bollini.....
:D :D :D

:clap::clap::clap::clap:
 
Leggete l'articolo del giornale che ho inserito

Attesa per la sentenza di appello sul sequestro GPI

MALACALZA punta ad avere il 12% per l'assemblea di Camfin del 14 maggio


Vedi l'allegato 1743348
 


Attesa per la sentenza di appello sul sequestro GPI

MALACALZA punta ad avere il 12% per l'assemblea di Camfin del 14 maggio


Vedi l'allegato 1743348


Pirelli «difende» il fatturato grazie a Cina e Sudamerica


Gian Maria De Francesco - Mer, 08/05/2013 - 07:35


La crisi economica europea impatta su Pirelli che comunque, grazie al positivo andamento dei mercati emergenti, è riuscita a chiudere il primo trimestre 2013 con un utile di 72,1 milioni (-41,7% su base annua) e a mantenere sostanzialmente invariati i ricavi a 1,536 miliardi (-1,3%).

I profitti del gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera sono in linea con le attese del mercato, mentre il fatturato è stato leggermente superiore alle previsioni in virtù dell'andamento positivo dei volumi di vendita (+3,9%).

Se si considera il dato relativo agli pneumatici per auto e moto, si osserva come le vendite siano state pari a 1,116 miliardi (+0,7%) grazie alla forte crescita dei Paesi extra-Ue (+27,8% i volumi) che ha compensato la frenata europea (-16,9% i volumi).

L'ebit si è attestato a 179,9 milioni (-15,1%) per effetto di un aumento dei costi industriali e alla startup in Messico, voci che hanno pesato per 10 milioni ciascuna. L'andamento negativo di Rcs (Pirelli ha il 5,2%) ha determinato un risultato da partecipazioni di -6,6 milioni di euro. Il debito lordo al 31 marzo era invariato rispetto a fine 2012 a 2,47 miliardi.


Assume quindi maggiore rilievo la conferma dei target 2013, soprattutto considerando la brusca discesa del titolo provocata dal rinvio di sei mesi, al prossimo novembre, del nuovo piano industriale. Il fatturato consolidato quest'anno è previsto in circa 6,3-6,4 miliardi, volumi totali in aumento tra il 3%-4% ed ebit nel range 810-850 milioni.

Alle dinamiche industriali fanno da contraltare quelle finanziarie. Per una duplice serie di motivi. In primo luogo perché il futuro di Pirelli dipende anche dalla stabilità del suo azionariato. In secondo luogo, perché la controllante di Pirelli, Camfin - che ne detiene il 26,2 per cento - conta sui dividendi della Bicocca per gestire il proprio debito.

E i rapporti tra la Gpi (42,6% di Camfin) di Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza (che controlla il 30,9% di Gpi e il 12% di Camfin) restano freddi nonostante i tentativi di mediazione effettuati da primari top banker.

La storia è ormai nota: la famiglia genovese punta - avendone titolo - a diventare il primo azionista di Camfin e, quindi, di Pirelli.

A breve è attesa l'udienza d'appello sull'istanza di sequestro del 13% di Camfin corrispondente al 30% di Gpi detenuto dai genovesi, che hanno chiesto invano la scissione parziale avendo disdettato il patto di sindacato.

I tempi della giustizia sono lunghi, ma sarebbe clamoroso se giungesse una sentenza prima del 14 maggio, giorno dell'assemblea di Camfin convocata per approvare un bilancio già bocciato in cda dai Malacalza.



Entro la fine dell'estate, inoltre, il collegio arbitrale nominato da Tronchetti e dai genovesi dovrà esprimersi sulla causa di «divorzio» tra i due contendenti.

A tutto questo si aggiunge la scadenza dei patti di Camfin e Gpi il 20 luglio.

Fino a quella data, e senza un accordo in extremis, è impossibile formulare ipotesi.

Anche se periodicamente torna in auge la possibilità di un'Opa su Camfin da parte di una cordata che abbia l'ok di Tronchetti (si è vociferato di un veicolo partecipato da Clessidra, Intesa e Unicredit).

Il mercato ci crede e a quota 0,79 euro Camfin vale più dell'asset che ha in pancia, cioè Pirelli.
 
buongiorno a tutti
 
Rally per Camfin sulle voci di opa

06/05/2013 9.25
Rally per Camfin a piazza Affari. Il titolo dopo aver aperto in rialzo del 2,14%, ha accelerato il rimbalzo e segna un rialzo del 5,82% a 0,787 euro. Clessidra con Intesa Sanpaolo e Unicredit, secondo indiscrezioni di stampa, starebbero esaminando di nuovo il dossier per l'accorciamento della catena di controllo.

Si tratterebbe di un'operazione strutturata tipo "club deal", cioè un accordo tra piu soci, e prevederebbe la nascita di una nuova società controllata da Clessidra insieme alle banche ed altri soci di minoranza la quale proporrà un'offerta su Camfin per ritirare la holding dal mercato.

"Confermiamo l'hold nonostante il downside in quanto riteniamo che l`appeal speculativo non possa essere trascurato", spiega Equita sim che dà un target price a 0,68 euro. Mentre Intermonte sottolinea che "riteniamo plausibile il lancio di un'opa. Camfin oggi tratta a sconto di circa il 10% rispetto al net asset value. Confermiamo su Pirelli la raccomandazione outperform"


:clap: :clap:
 
Opa opa martins :d:d
 
bene, si anticipano i tempi, guerra più vicina ?

forse stavolta non serve aspettare fino a novembre :no::no:

stamattina fiammata interlocutoria a 0,815 dove io ho venduto 10mila per trading ma l'importante è aver messo il naso sopra gli 0,8 :yes::yes::yes:
 
Non è dello stesso parere il giornale che parla di camfin che vale più Dell asset Pirelli ma cosa dice?
 
Non è dello stesso parere il giornale che parla di camfin che vale più Dell asset Pirelli ma cosa dice?

soliti giornalisti prezzolati KO!

camfin minimo vale 1,10 poi aggiungici un premio che in questi casi è d'uopo e fai tu il calcolo i giornali scrivono quello che gli dicono di scrivere :yes::yes::yes:
 
Non è dello stesso parere il giornale che parla di camfin che vale più Dell asset Pirelli ma cosa dice?

E che sapeva il giornale dell'apprezzamento di Pirelli di oggi?

Non valeva neppure ieri ad essere precisi: semplificando Camfin ha un po' più di 125 milioni di azioni Pirelli e circa 370 milioni di debito se non ricordo male... fate voi i conti! :D
 
Pirelli «difende» il fatturato grazie a Cina e Sudamerica


Gian Maria De Francesco - Mer, 08/05/2013 - 07:35


La crisi economica europea impatta su Pirelli che comunque, grazie al positivo andamento dei mercati emergenti, è riuscita a chiudere il primo trimestre 2013 con un utile di 72,1 milioni (-41,7% su base annua) e a mantenere sostanzialmente invariati i ricavi a 1,536 miliardi (-1,3%).

I profitti del gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera sono in linea con le attese del mercato, mentre il fatturato è stato leggermente superiore alle previsioni in virtù dell'andamento positivo dei volumi di vendita (+3,9%).

Se si considera il dato relativo agli pneumatici per auto e moto, si osserva come le vendite siano state pari a 1,116 miliardi (+0,7%) grazie alla forte crescita dei Paesi extra-Ue (+27,8% i volumi) che ha compensato la frenata europea (-16,9% i volumi).

L'ebit si è attestato a 179,9 milioni (-15,1%) per effetto di un aumento dei costi industriali e alla startup in Messico, voci che hanno pesato per 10 milioni ciascuna. L'andamento negativo di Rcs (Pirelli ha il 5,2%) ha determinato un risultato da partecipazioni di -6,6 milioni di euro. Il debito lordo al 31 marzo era invariato rispetto a fine 2012 a 2,47 miliardi.


Assume quindi maggiore rilievo la conferma dei target 2013, soprattutto considerando la brusca discesa del titolo provocata dal rinvio di sei mesi, al prossimo novembre, del nuovo piano industriale. Il fatturato consolidato quest'anno è previsto in circa 6,3-6,4 miliardi, volumi totali in aumento tra il 3%-4% ed ebit nel range 810-850 milioni.

Alle dinamiche industriali fanno da contraltare quelle finanziarie. Per una duplice serie di motivi. In primo luogo perché il futuro di Pirelli dipende anche dalla stabilità del suo azionariato. In secondo luogo, perché la controllante di Pirelli, Camfin - che ne detiene il 26,2 per cento - conta sui dividendi della Bicocca per gestire il proprio debito.

E i rapporti tra la Gpi (42,6% di Camfin) di Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza (che controlla il 30,9% di Gpi e il 12% di Camfin) restano freddi nonostante i tentativi di mediazione effettuati da primari top banker.

La storia è ormai nota: la famiglia genovese punta - avendone titolo - a diventare il primo azionista di Camfin e, quindi, di Pirelli.

A breve è attesa l'udienza d'appello sull'istanza di sequestro del 13% di Camfin corrispondente al 30% di Gpi detenuto dai genovesi, che hanno chiesto invano la scissione parziale avendo disdettato il patto di sindacato.

I tempi della giustizia sono lunghi, ma sarebbe clamoroso se giungesse una sentenza prima del 14 maggio, giorno dell'assemblea di Camfin convocata per approvare un bilancio già bocciato in cda dai Malacalza.



Entro la fine dell'estate, inoltre, il collegio arbitrale nominato da Tronchetti e dai genovesi dovrà esprimersi sulla causa di «divorzio» tra i due contendenti.

A tutto questo si aggiunge la scadenza dei patti di Camfin e Gpi il 20 luglio.

Fino a quella data, e senza un accordo in extremis, è impossibile formulare ipotesi.

Anche se periodicamente torna in auge la possibilità di un'Opa su Camfin da parte di una cordata che abbia l'ok di Tronchetti (si è vociferato di un veicolo partecipato da Clessidra, Intesa e Unicredit).

Il mercato ci crede e a quota 0,79 euro Camfin vale più dell'asset che ha in pancia, cioè Pirelli.

:clap: :clap: :clap:
 
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