TIM , cara KKR se ci sei batti un colpo

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
non vorrei sia stato uno di quegli incontri inutili dove non c’è nessun rappresentante del governo ma solo portavoce che non serve a nulla, stile incontro con i sindacati
 
Infatti
ROMA (MF-DJ)--Si e'' tenuto questa nattina un tavolo tecnico al Ministero delle imprese e del made in Italia sul dossier rete. All''incontro hanno partecipato i due principali azionisti di Tim rappresentati dal ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, e da una delegazione di Cdp. Alla riunione tecnica c''e'' stato anche un saluto del ministro Adolfo Urso. Martedi'' prossimo dovrebbe esserci un nuovo incontro.
pev

UN SALUTO !!!!!! MA CHE VUOL DIRE, CHE CIRCO RIDICOLO
 
Tim, grandi fondi in manovra Per la rete interesse di Gip
Incontro con l’investitore: dopo Kkr un altro big guarda all’operazione
Labriola: «Azienda viva, dobbiamo vendere asset per ridurre il debito»

I fondi di investimento guardano a Tim. Inevitabile che questo accada vista la situazione dell’ex monopolista – che per bocca del suo stesso ad Pietro Labriola deve «vendere asset» per far fronte al fardello del debito che impatta sui conti dell'azienda – e visto tutto l'attivismo che c'è attorno al progetto di riordino che vede in prima linea la questione rete.
E così, dopo Kkr anche Gip entra nell’elenco dei soggetti che hanno mostrato interesse. A quanto risulta al Sole 24 Ore nei giorni scorsi l’azienda avrebbe incontrato Will Brilliant, che per il fondo si occupa in particolare del tema reti. E dal partner del fondo Usa sarebbe stato ribadito l’interesse a investire in un’operazione che, almeno nelle intenzioni, dovrà essere di sistema. La rete dovrà essere «nazionale» ha asserito avantieri il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alessio Butti. A controllo pubblico e non necessariamente unica nel senso di unione degli asset di Tim e Open Fiber.
Del resto sul punto, come anticipato dal Sole 24 Ore dello scorso 29 novembre, l'idea che si sarebbe fatta strada sarebbe quella di lavorare a un sistema misto: una rete unica a controllo pubblico nelle aree bianche, a fallimento di mercato, e nelle aree grigie semi-concorrenziali finanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza ma non in quelle su cui sono già in corso piani degli operatori privati. Nelle aree nere, quelle a più alta concorrenzialità, si andrebbe a gara. La Commissione europea, per i profili antitrust, chiede la presenza di più infrastrutture nelle aree nere (almeno tre). E di conseguenza anche il profilo del coinvolgimento di Open Fiber in questo tipo di operazione sarebbe dunque da ristudiare e valutare bene. Tanto che l'operazione iniziale riguarderà la rete Tim con quello che, ha riportato Reuters, va sotto il nome di “Progetto Roma”: un veicolo con Kkr al 51% e all'interno anche Cdp. L'unione con Open Fiber in un secondo momento.
Quel che è chiaro è che il pallino dovrebbe rimanere in mano pubblica. E schema sul modello di Terna. Il tutto, secondo le ipotesi più accreditate al momento, attraverso una scissione proporzionale del titolo con da una parte la rete e dall’altra i servizi.
Al di là di tutto da oggi qualcosa di più in termini operativi si dovrebbe iniziare a sapere a valle dell'incontro previsto in mattinata al Mimit. Sarà un incontro tecnico, quindi con i capi di gabinetto dei ministeri (Mef e Mimit), ma al quale dovrebbe presenziare anche il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, oltre ai rappresentanti di Cdp (Francesco Mele ad di Cdp Equity) e all'ad di Vivendi Arnaud de Puyfontaine.
Un incontro con i due principali soci di Tim (Vivendi primo azionista con il 23,75% e Cdp a seguire con il suo 9,8%) per iniziare a mettere sul tavolo le “regole di ingaggio”. Certo è che i rapporti non sono dei migliori. Tutte tensioni che potrebbero anche riverberarsi sul consiglio d’amministrazione convocato per il pomeriggio e dal quale è attesa la cooptazione di Massimo Sarmi al posto di Frank Cadoret che ha dato le dimissioni a settembre. Condizionali tutti d'obbligo anche se Sarmi è considerato uomo gradito anche in ambito governativo oltre che a Vivendi. Ma proprio l’atmosfera in Cda consiglia cautela su una nomina che potrebbe anche essere rimandata. Peraltro all'attenzione del Cda dal Comitato nomine sarebbe in arrivo un parere su un presunto conflitto d'interesse per Sarmi, attuale presidente di Fibercop (controllata Tim) e Asstel.
Resta, di fondo, la data del 31 dicembre indicata dal Governo come termine entro il quale far avere indicazioni sulla strada da seguire sul dossier rete Tim. Una data che il Governo vorrebbe rispettare mettendo in fila un calendario serratissimo di riunioni e incontri
Di tempo però ce n’è poco. Con questo debito che pesa per 25 miliardi sui conti del gruppo, numero che scende a 20,1 miliardi se si guarda il valore netto si rischia di bruciare cassa per 900 milioni secondo le attese di fine anno. Tim «è un'azienda viva», e se «veniamo descritti come sull'orlo del fallimento, è disinformazione» ha voluto puntualizzare ieri l'ad di Tim, Pietro Labriola, partecipando a un convegno di Corcom nel quale ha confermato l'attesa di chiudere il 2022 «meglio rispetto a quanto era stato comunicato al mercato, con l'aspettativa di migliorare anche i numeri del 2023-25».
Allo stesso convegno hanno partecipato Benedetto Levi, ceo di una Iliad indicata come possibile pretendente della parte servizi, come anche Poste, che ha semplicemente ribadito il concetto generale di essere un gruppo pronto ad «essere parte attiva del consolidamento» delle tlc in Italia. Messaggio video da parte dell'ad di WindTre Gianluca Corti che si è detto favorevole a una rete unica «se serve ad accelerare la diffusione della banda ultra larga nel Paese, a patto che non sia verticalmente integrata con l'incumbent e
 
Tim, grandi fondi in manovra Per la rete interesse di Gip
Incontro con l’investitore: dopo Kkr un altro big guarda all’operazione
Labriola: «Azienda viva, dobbiamo vendere asset per ridurre il debito»

I fondi di investimento guardano a Tim. Inevitabile che questo accada vista la situazione dell’ex monopolista – che per bocca del suo stesso ad Pietro Labriola deve «vendere asset» per far fronte al fardello del debito che impatta sui conti dell'azienda – e visto tutto l'attivismo che c'è attorno al progetto di riordino che vede in prima linea la questione rete.
E così, dopo Kkr anche Gip entra nell’elenco dei soggetti che hanno mostrato interesse. A quanto risulta al Sole 24 Ore nei giorni scorsi l’azienda avrebbe incontrato Will Brilliant, che per il fondo si occupa in particolare del tema reti. E dal partner del fondo Usa sarebbe stato ribadito l’interesse a investire in un’operazione che, almeno nelle intenzioni, dovrà essere di sistema. La rete dovrà essere «nazionale» ha asserito avantieri il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alessio Butti. A controllo pubblico e non necessariamente unica nel senso di unione degli asset di Tim e Open Fiber.
Del resto sul punto, come anticipato dal Sole 24 Ore dello scorso 29 novembre, l'idea che si sarebbe fatta strada sarebbe quella di lavorare a un sistema misto: una rete unica a controllo pubblico nelle aree bianche, a fallimento di mercato, e nelle aree grigie semi-concorrenziali finanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza ma non in quelle su cui sono già in corso piani degli operatori privati. Nelle aree nere, quelle a più alta concorrenzialità, si andrebbe a gara. La Commissione europea, per i profili antitrust, chiede la presenza di più infrastrutture nelle aree nere (almeno tre). E di conseguenza anche il profilo del coinvolgimento di Open Fiber in questo tipo di operazione sarebbe dunque da ristudiare e valutare bene. Tanto che l'operazione iniziale riguarderà la rete Tim con quello che, ha riportato Reuters, va sotto il nome di “Progetto Roma”: un veicolo con Kkr al 51% e all'interno anche Cdp. L'unione con Open Fiber in un secondo momento.
Quel che è chiaro è che il pallino dovrebbe rimanere in mano pubblica. E schema sul modello di Terna. Il tutto, secondo le ipotesi più accreditate al momento, attraverso una scissione proporzionale del titolo con da una parte la rete e dall’altra i servizi.
Al di là di tutto da oggi qualcosa di più in termini operativi si dovrebbe iniziare a sapere a valle dell'incontro previsto in mattinata al Mimit. Sarà un incontro tecnico, quindi con i capi di gabinetto dei ministeri (Mef e Mimit), ma al quale dovrebbe presenziare anche il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, oltre ai rappresentanti di Cdp (Francesco Mele ad di Cdp Equity) e all'ad di Vivendi Arnaud de Puyfontaine.
Un incontro con i due principali soci di Tim (Vivendi primo azionista con il 23,75% e Cdp a seguire con il suo 9,8%) per iniziare a mettere sul tavolo le “regole di ingaggio”. Certo è che i rapporti non sono dei migliori. Tutte tensioni che potrebbero anche riverberarsi sul consiglio d’amministrazione convocato per il pomeriggio e dal quale è attesa la cooptazione di Massimo Sarmi al posto di Frank Cadoret che ha dato le dimissioni a settembre. Condizionali tutti d'obbligo anche se Sarmi è considerato uomo gradito anche in ambito governativo oltre che a Vivendi. Ma proprio l’atmosfera in Cda consiglia cautela su una nomina che potrebbe anche essere rimandata. Peraltro all'attenzione del Cda dal Comitato nomine sarebbe in arrivo un parere su un presunto conflitto d'interesse per Sarmi, attuale presidente di Fibercop (controllata Tim) e Asstel.
Resta, di fondo, la data del 31 dicembre indicata dal Governo come termine entro il quale far avere indicazioni sulla strada da seguire sul dossier rete Tim. Una data che il Governo vorrebbe rispettare mettendo in fila un calendario serratissimo di riunioni e incontri
Di tempo però ce n’è poco. Con questo debito che pesa per 25 miliardi sui conti del gruppo, numero che scende a 20,1 miliardi se si guarda il valore netto si rischia di bruciare cassa per 900 milioni secondo le attese di fine anno. Tim «è un'azienda viva», e se «veniamo descritti come sull'orlo del fallimento, è disinformazione» ha voluto puntualizzare ieri l'ad di Tim, Pietro Labriola, partecipando a un convegno di Corcom nel quale ha confermato l'attesa di chiudere il 2022 «meglio rispetto a quanto era stato comunicato al mercato, con l'aspettativa di migliorare anche i numeri del 2023-25».
Allo stesso convegno hanno partecipato Benedetto Levi, ceo di una Iliad indicata come possibile pretendente della parte servizi, come anche Poste, che ha semplicemente ribadito il concetto generale di essere un gruppo pronto ad «essere parte attiva del consolidamento» delle tlc in Italia. Messaggio video da parte dell'ad di WindTre Gianluca Corti che si è detto favorevole a una rete unica «se serve ad accelerare la diffusione della banda ultra larga nel Paese, a patto che non sia verticalmente integrata con l'incumbent e
Si ma è di ieri questa notizia ed è stata già postata mille volte
 
Sale Telecom Italia +1,4% nel giorno del primo incontro tra governo e gli azionisti Vivendi e CDP per trattare dei piani dell'esecutivo riguardo l'operatore telefonico. Ieri dopo la chiusura del mercato Reuters ha riferito che secondo una fonte vicina alla situazione Telecom ha incontrato i rappresentanti di Global Infrastructure Partners: si è discusso della possibilità di un investimento del fondo nella rete.
 
Si ma è di ieri questa notizia ed è stata già postata mille volte
Ok l'ho letta solo ora sul sole....comunque immaginate uno del 1999 quando si inizio' a parlare di riprendersi la rete Telecom se allora avesse avuto la possibilità di leggere l'articolo del 2022....23 anni solo per decidere come iniziare a fare....di questo passo la fusione nucleare inizierà prima della rete TLC pubblica.....
 
Inaspettatamente al volume 2 .

Crolla tutto , salgono tassi e spread
 
Pazzesco ! Vedere il book di sto titolo è uno scandalo, un insulto al trading , solo macchinette regolate su chissà quali algoritmi....il tavolo della roulette con il banco che vince sempre! :nocomment:
 
Non mi stupirei affatto se domani dopo questo scivolone esagerato nell'entità..gli indici salissero...borsa di trading...saluti
 
Se continuano veramente a botte di 0,5 a meeting come dice la madama e partono cattivi a marzo con il QT qui non si salva più nulla, non solo Telecom.
 
Se continuano veramente a botte di 0,5 a meeting come dice la madama e partono cattivi a marzo con il QT qui non si salva più nulla, non solo Telecom.
Io è già da un po'che mi sono spostato sui btp di breve addirittura ho preso quelli a zero cedola scadenza meno di un anno....poi quando la situazione tornerà normale allunghero'la scadenza...
 
Non mi stupirei affatto se domani dopo questo scivolone esagerato nell'entità..gli indici salissero...borsa di trading...saluti
Nonostante il crollo , penso a possibile chiusura verde per Telecom .

Poi 3ad ha aperto Foster , può essere che porta bene :D
 
Infatti
ROMA (MF-DJ)--Si e'' tenuto questa nattina un tavolo tecnico al Ministero delle imprese e del made in Italia sul dossier rete. All''incontro hanno partecipato i due principali azionisti di Tim rappresentati dal ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, e da una delegazione di Cdp. Alla riunione tecnica c''e'' stato anche un saluto del ministro Adolfo Urso. Martedi'' prossimo dovrebbe esserci un nuovo incontro.
pev

UN SALUTO !!!!!! MA CHE VUOL DIRE, CHE CIRCO RIDICOLO
Tranquillo... vedrai che quando si incontreranno di nuovo la quotazione sarà a 0.75, come tu saggiamente e giustamente hai previsto... attendi una settimana e vedrai che botto
 
Tranquillo... vedrai che quando si incontreranno di nuovo la quotazione sarà a 0.75, come tu saggiamente e giustamente hai previsto... attendi una settimana e vedrai che botto
Nelle sale operative si vocifera di un prossimo ingresso del Fondo Imbianchini e Decoratori di BorgoPo ,disposto ad entrare con una quota significativa..
 
certo che vedere un doppio massimo a 0,25 e attendere la rottura UP la dice lunga sul titolo.
:rolleyes:
 
Stato
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