Gubitosi (Tim): attenzione a non abbassare troppo i prezzi delle tlc
"La tutela della parità di trattamento continui a costituire un obiettivo imprescindibile, quale che sia il futuro assetto della rete". E' l'indicazione di Maurizio Mensi, presidente dell'Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete Tim , nella sua relazione 2019. "Alla medesima conclusione conduce, d'altra parte, il permanere degli obblighi di non discriminazione anche nei comuni cosiddetti contendibili, ovvero nelle aree territoriali all'interno della quale si è sviluppata la concorrenza infrastrutturale tra almeno due reti di accesso e per le quali l'Agcom è orientata a consentire l'attenuazione di una serie di remedies attualmente posti a carico di Tim , tra cui l'obbligo del rispetto del criterio dell'orientamento al costo per la determinazione del canone dei contributi", ha spiegato.
Le indicazioni dell'organo di vigilanza arrivano in un momento in cui c'è un dialogo aperto tra Tim e Open Fiber, la società infrastrutturale controllata da Cassa depositi e prestiti e da Enel , per una collaborazione o combinazione delle reti. Intanto "in Europa si sta ragionando su progetti di ricerca insieme ad altri partner. Stiamo provando a fare progetti assieme a Verizon con cui ci scambiamo esperienza e idee", ha detto l'amministratore delegato di Tim , Luigi Gubitosi, sempre alla presentazione della relazione 2019 dell'organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete Tim .
D'altra parte "non siamo più negli anni '90, questa è la decade del 5G e dobbiamo augurarci che il Paese vada avanti con la tecnologia altrimenti rimane una cosa da iniziati", ha proseguito Gubitosi, aggiungendo che "la nostra competizione, con tutto il rispetto, non è con player locali ma con Amazon , Google e Microsoft con i quali si possono a volte stringere alleanze".
Il ceo di Tim ha ricordato che per partecipare alla gara 5G in Italia "abbiamo speso cifre non banali (2,4 miliardi di euro, ndr). I tedeschi si stanno lamentando della loro asta 5G, ma sono a un livello molto al di sotto di quello pagato da noi" e ha poi messo in guardia dal fatto che in Italia i prezzi sono tra i più bassi d'Europa. "Con questi prezzi bisogna fare attenzione all'inflazione, a forza di dire attenti è arrivata la deflazione, e ci siamo tutti resi conto che non è buona. In tutto ci deve essere una misura", ha detto, proponendo sul 5G di fare divulgazione, per questo pensa "a una collaborazione con la Rai e altri enti pubblici".
Dunque, l'Italia deve andare avanti nello sviluppo della tecnologica e del digitale e Tim si impegna a essere "a fianco del paese per aiutalo a crescere nel digitale", ha sottolineato ancora l'ad, rilevando che gli italiani usano poco internet perché ne sentono poco il bisogno, "per questo ci deve essere uno sforzo collettivo" per risalire la classifica, "dove siamo nella parte bassa". E al governo "diciamo che vogliamo guadagnare due-tre posizioni" nella classifica europea. "Siamo un'azienda privata e dobbiamo fare l'interesse dei nostri azionisti ma Tim sarà al fianco del paese per inserirlo in un percorso di crescita", ha concluso Gubitosi....
Molto dipenderà dall'analisi di mercato sull'accesso alla rete Tim che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni punta a chiudere entro il mandato della consiliatura, come ha annunciato oggi il presidente dell'authority, Angelo Marcello Cardani, sempre a margine della presentazione della relazione annuale dell'Organo di vigilanza sulla parità di accesso. "L'analisi di mercato", ha detto, "ha due scenari alternativi: il primo comprende la separazione e il secondo è rebus sic stantibus così qualunque sia la decisione di Tim , che è un'azienda privata e può fare quello che vuole, faremo in modo che il nostro lavoro non sia da buttare via". Quanto ai tempi, ha precisato Cardani, "
vorremmo chiuderlo entro il mandato della consiglia Tura" che termina il
25 luglio.