Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Rozzano, 04 mag - Con una sfilza di interventi i piccoli azionisti di Telecom Italia scendono in campo nell'assemblea che decidera' il nuovo cda votando tra le due liste concorrenti dei soci Vivendi ed Elliott. La quasi totalita' dei piccoli azionisti, almeno fino a questo momento si e' espressa, per varie ragioni, a favore del fondo di Paul Singer. Tonino Mitri, che si e' autodefinito un 'cassettista', auspicando una migliore corporate governance, si e' detto a favore di Elliott, soprattutto per "la squadra invidiabile di eccellenza" di candidati al cda messa in campo dal fondo. E ha inoltre sottolineato i vantaggi della public company. Pierangelo Barzaghi, annunciando il suo voto pro Elliott, ha sottolineato la competenza dei candidati del fondo e la loro indipendenza. Francesco Davalli, molto pragmaticamente, ha affermato che il vero nocciolo della questione non e' tanto il futuro della rete ma "guadagnare, e' una questione di soldi, tutto il resto e' conversazione". E ha ricordato che il fondo ha promesso di valorizzare le azioni. Controcorrente Giovanni Frasca perche' contrario a "scorporo e fusioni" e a un eventuale spezzatino. La maggioranza degli azionisti si e' espressa a favore di Amos Genish come amministratore delegato "come garanzia di continuita'" e per le sue elevate competenze. Alcuni azionisti hanno anche sottolineato che sarebbe auspicabile che Franco Bernabe', qualunque sia l'esito del voto, resti nella compagnia telefonica. Il vicepresidente, che sta presiedendo l'assise, e' un nome in lista Vivendi.