Sulla base di quanto segue, fino al 5 Febbraio sarà un bagno di sangue
CHE COSA SUCCEDE AL COLLAR DI ELLIOTT
Il nuovo crollo di Tim in Borsa, dopo l’approvazione dei risultati preliminari del 2018 e delle previsioni poco confortanti sul 2019, fa lievitare a 240 milioni di euro il valore delle opzioni con cui il fondo Elliott ha coperto più della metà del suo investimento. Secondo quanto riportato alla Sec, la Consob americana, Elliott dispone infatti del diritto di vendere alla banca d’affari Jp Morgan 750 milioni di azioni Tim al prezzo di 0,81054 euro l’una, a fronte di un valore di Borsa del titolo crollato a 0,49 euro.
Le opzioni ‘put’, parte di un contratto di protezione sulla quota in Tim, sono due, una su 240 milioni di azioni e una su 510 milioni di azioni (pari complessivamente al 4,9% del capitale). Sono opzioni di stile europeo e dunque esercitabili solo alla data in cui maturano. Nel file con cui ad aprile Elliott ha comunicato alla Sec i suoi investimenti su Tim, si dice che le due opzioni “hanno ‘expiring dates’ che oscillano tra il 5 febbraio e il 6 giugno 2019” e che verranno regolate in contanti (“cash settled”) quindi senza la consegna delle azioni a Jp Morgan, che sarà invece tenuta a pagare ad Elliott la differenza tra il valore di esercizio dell’opzione e il valore di mercato del titolo Tim.
Elliott dispone dell’8,85% del capitale ordinario di Tim, per il quale ha investito 1,2 miliardi di dollari (circa 1,05 miliardi di euro ai cambi attuali) al prezzo di carico unitario di 0,892 dollari per azione (circa 0,78 euro). L’hedge fund Usa detiene inoltre il 2,8% del capitale di risparmio, il cui costo però non è stato reso noto alla Sec, sottolinea l’Ansa. La quota dell’8,8% di Elliott vale in Borsa circa 660 milioni di euro ma l’hedge fund americano, che dalla scorsa primavera esprime la maggioranza del cda di Tim, proprio grazie ai derivati può limitare buona parte delle perdite accumulate sul suo investimento. La strategia di protezione è stata messa sotto accusa da Vivendi, che ha accusato Elliott di contribuire deliberatamente al crollo del titolo per monetizzare le opzioni.
“A partire da febbraio potranno chiudere il collar che li protegge dal calo delle azioni di Tim” e “incrementare la propria quota in Tim senza aumentare la propria esposizione finanziaria”, ha dichiarato lo scorso 15 gennaio un portavoce dei francesi, secondo cui “gli interessi di Elliott non sono allineati con quelli degli altri azionisti”.