Titoli in default come calcolare tassa

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

joe black

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Salve ragazzi
mi ritrovo in portofoglio questo titolo XS0326368379 50.000 dollari Kaupting Bank banca Islandese andata in default , vorrei liberarmene a qualsiasi prezzo anche 0,001 per poter creare MINUS la mia Banca non riesce a liberarmene e non sa cosa consigliarmi; non solo visto che che la Kaupting non fa prezzo loro dicono che sono obbligati a calcolarle sul deposito titoli il prezzo al nominale pagando cosi la tassa sul deposito titoli su 50.000 dollari una pazzia ,pensavo che la tassa era calcolata sul valore effettivo del titolo e non sul nominale , non so cosa fare
Conoscete qualche strada come fare per liberami del titolo ?
Esiste una legge in materia ?
A chi mi devo rivolgere per avere un chiarimento ?
Avete qualche consiglio in merito ?
Come mi devo comportare con la Banca ?
Se potete darmi una mano Grazie Mille :wall:
 
Il titolo non è ovviamente quotato da nessuna parte. Ma allo Xetra di Francoforte, per fare un esempio, viene data una previous year close di 0,02. A questo prezzo la tua posizione di 50.000 dollari nominali dovrebbe essere valutata 10 dollari, circa 8 euro. Non c'è alcuna giustificazione per cui la banca la valuti a prezzo maggiore.

;)

ms
 

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Il titolo non è ovviamente quotato da nessuna parte. Ma allo Xetra di Francoforte, per fare un esempio, viene data una previous year close di 0,02. A questo prezzo la tua posizione di 50.000 dollari nominali dovrebbe essere valutata 10 dollari, circa 8 euro. Non c'è alcuna giustificazione per cui la banca la valuti a prezzo maggiore.

;)

ms

Mille grazie Massimo , purtroppo non so come fare a visualizzare l'immagine che ai allegato per poterla poi fare vedere alla banca potresti per favore indicarmi i passaggi che devo fare per avere sul mio PC la pagina internet che ai allegato:
Grazie ancora
 
Perche la chiusura dell' anno scorso dovrebbe essere meglio del prezzo di emissione ?
Usare l'ultima transazione sarebbe equivalente a calcolare il valore di un immobile usando il prezzo dell' ultima compravendita: Funziona bene solo se la compravendita e' avvenuta di recente.
Putroppo sono le difficolta nel calcolo del valore di assets illiquidi. Tutta via, se la banca ha dichiarato default ci deve essere un documento col quale ne annuncia i termini.
 
Una volta mi è capitato di cedere un titolo che era frutto di una operazione societaria e mi era stato caricato nel dossier, ma con prezzo simbolico tipo 0,001. Questo titolo non è mai stato negoziabile.
Per la cessione, la banca mi ha fatto inviare un semplice fac-simile da loro redatto e poi da me sottoscritto, e quindi la banca si è accollata i titoli ad un prezzo "simbolico" in totale pari ad 1 Euro.
Era un caso diverso dal tuo, non andava di sicuro a generare una minusvalenza.
Ma per me era importante liberarmi dei titoli altrimenti non avrei potuto chiudere il dossier, per avere la certificazione delle minusvalenze che poi sono andato a trasferire ad altra banca.
 
Mille grazie Massimo , purtroppo non so come fare a visualizzare l'immagine che ai allegato per poterla poi fare vedere alla banca potresti per favore indicarmi i passaggi che devo fare per avere sul mio PC la pagina internet che ai allegato:
Grazie ancora
Ho preso i dati dal sito UBS, ma è accessibile solo ai clienti. Se mi mandi in privato la tua mail ti invio questa immagine.
 
Perche la chiusura dell' anno scorso dovrebbe essere meglio del prezzo di emissione ?
Usare l'ultima transazione sarebbe equivalente a calcolare il valore di un immobile usando il prezzo dell' ultima compravendita: Funziona bene solo se la compravendita e' avvenuta di recente.
Putroppo sono le difficolta nel calcolo del valore di assets illiquidi. Tutta via, se la banca ha dichiarato default ci deve essere un documento col quale ne annuncia i termini.
Perdonami Frank, ma davvero non riesco a seguirti. Società in default, bond con valutazione prossima allo zero, quotazione prelevata da primario mercato obblicazionario... ma cosa vogliamo obiettare? E soprattutto, perché?

;)

ms
 
La valutazione corrente e' il bid/ask corrente, oppure l'ultimo prezzo se recente.
Se non c'e' bid/ask (titolo non negoziato), non puoi prendere l'ultimo prezzo risalente a sei mesi fa e dire questo e' il valore.

La maniera corretta in assenza di mercato e' prendere il valore a maturita, che dipende dai termini del default, e scontarlo alla data presente. Quale tasso di sconto usare dipende dalla particolare situazione.

Ci sono tante forme di default. Per esempio sui titoli greci vennero scambiati con nuovi titoli di valore pari al 46.5%. Oppure il debitore potrebbe semplicemente dire non pago piu e basta. Ripagare il 99% e' tecnicamente un default, cosi come pure dimezzare le cedole, anche se salvaguardando il rimborso a scadenza.
 
La valutazione corrente e' il bid/ask corrente, oppure l'ultimo prezzo se recente.
Se non c'e' bid/ask (titolo non negoziato), non puoi prendere l'ultimo prezzo risalente a sei mesi fa e dire questo e' il valore.

La maniera corretta in assenza di mercato e' prendere il valore a maturita, che dipende dai termini del default, e scontarlo alla data presente. Quale tasso di sconto usare dipende dalla particolare situazione.

Ci sono tante forme di default. Per esempio sui titoli greci vennero scambiati con nuovi titoli di valore pari al 46.5%. Oppure il debitore potrebbe semplicemente dire non pago piu e basta. Ripagare il 99% e' tecnicamente un default, cosi come pure dimezzare le cedole, anche se salvaguardando il rimborso a scadenza.
Non voglio entrare in polemica con te. Per quello che so, tutto ciò che riguarda l'Islanda ha un recovery rate pari a ZERO. Tra l'altro, quello che mi fa imbestialire è che in rete è pieno cosi di antieuropeisti ed antieuroisti balordi che inneggiano all'Islanda, a quanto sono bravi gli islandesi che pochi anni fa erano in quasi default ed oggi sono di nuovo ricchi, e quanto siamo co... stupidi noi Italiani che, per stare appresso alle'euro stiamo subendo tutti questi problemi e questa crisi. Gli stessi che facevano il tifo perché la Grecia uscisse dall'euro, per autodeterminarsi come gli islandesi e sottrarsi al giogo dell'euro e dell'Europa. A queste persone vorrei ricordare che gli islandesi hanno superato la crisi e sono tornati ricchi smplicemente facendosi prestare miliardi e miliardi dal mondo intiero per poi dimenticarsi di rimborsarli. E queste personcine facevano il tifo che pure la Grecia si comportasse in questo modo (ed in parte i greci l'hanno fatto, hanno evitato di rimborsare buona parte di quanto hanno ricevuto in prestito).

Scusatemi, ma consentitemi di fare lo stesso e vi azzero il debbito pubblico di Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda. E a buon peso ci aggiungo pure il Nicaragua.

;)

ms
 
Si, ma che la banca in questione non rimborsera quel titolo deve star scritto da qualche parte. Non ci si puo inventare un default da soli, o dedurlo dalla assenza di scambi.
Senza polemica assolutamente. La valutazioni di assets illiquidi ha le sue regole.

Piu in generale, il default islandese e' stato quello delle banche islandesi, quello greco e' dello stato. Sono cose ben diverse.
 
Si, ma che la banca in questione non rimborsera quel titolo deve star scritto da qualche parte. Non ci si puo inventare un default da soli, o dedurlo dalla assenza di scambi.
Senza polemica assolutamente. La valutazioni di assets illiquidi ha le sue regole.

Piu in generale, il default islandese e' stato quello delle banche islandesi, quello greco e' dello stato. Sono cose ben diverse.
Ti dico come la vedo io.

1) Kaupthing, che io sappia, è andata in default il 27 ottobre 2008 dopo che era scaduto il periodo di grazia di una settimana per il pagamento di cedole per 450 milioni di yen.

2) Kaupthing, come le altre due banche islandesi maggiori (mi pare Islandsbanki e un'altra di cui non ricordo il nome) erano banche "state-owned".

3) Regno Unito e Olanda, per proteggere i propri cittadini correntisti di banche islandesi che rischiavano di perdere tutto per il congelamento dei conti correnti da parte dei briganti islandici, hanno effettuato "prestiti" ai briganti per circa 4 miliardi di euro. Il piano di rimborso di quel prestito venne approvato dal parlamento islandese ad ottobre 2009, ma poi quella brava persona del presidente islandese si rifiutò di ratificarlo. Soldi persi!!!

Per quanto è a mia conoscenza, punto 1 = default di Kaupthing, e punto 2 e 3 = default della repubblica d'islanda. Senza contare poi la svalutazione selvaggia della corona, del doppio cambio per stranieri ed islandesi, della sospensione dei rapporti di cambio per cui la stessa BEI si trovò nell'impossibilità di ripagare alla scadenza un'obbligazione da essa emessa in ISK per l'inesistenza di alcun tipo di cambio. Ed altre simpatiche cosette.

I greci, a mio avviso, sono quasi peggio (con la grecia, poi, ho il dente particolarmente avvelenato perché ci ho smenato soldi pure io).

ms
 
1) Kaupthing, che io sappia, è andata in default il 27 ottobre 2008 dopo che era scaduto il periodo di grazia di una settimana per il pagamento di cedole per 450 milioni di yen.
Che vuol dire e' andata in default ? Il curatore ha detto che ripagavano zero, il 20%, il 99% ?

2) Kaupthing, come le altre due banche islandesi maggiori (mi pare Islandsbanki e un'altra di cui non ricordo il nome) erano banche "state-owned".
No. Kaupthing era privata, quotata in borsa.

3) Regno Unito e Olanda, per proteggere i propri cittadini correntisti di banche islandesi che rischiavano di perdere tutto per il congelamento dei conti correnti da parte dei briganti islandici, hanno effettuato "prestiti" ai briganti per circa 4 miliardi di euro. Il piano di rimborso di quel prestito venne approvato dal parlamento islandese ad ottobre 2009, ma poi quella brava persona del presidente islandese si rifiutò di ratificarlo. Soldi persi!!!
No. Le varie holdings nazionali furono assorbite in alcuni casi dalle autorita di sorveglianza del relativo paese, in altri furono attribuite ad altre banche creditrici.
L'Islanda si rifiuto di garantire crediti esteri di una banca privata. Un po' come se Unicredit fallisse e il governo italiano se ne dovesse accollare i debiti nei confronti dei soggetti esteri.

Per quanto è a mia conoscenza, punto 1 = default di Kaupthing, e punto 2 e 3 = default della repubblica d'islanda. Senza contare poi la svalutazione selvaggia della corona, del doppio cambio per stranieri ed islandesi, della sospensione dei rapporti di cambio per cui la stessa BEI si trovò nell'impossibilità di ripagare alla scadenza un'obbligazione da essa emessa in ISK per l'inesistenza di alcun tipo di cambio. Ed altre simpatiche cosette.
L'islanda sarebbe in default se non avesse rimborsato i propri titoli di stato. Cosa che ha sempre fatto e nella valuta in cui erano denominati. Poi se quella valuta sui mercati avesse piu o meno valore e' un' altra cosa, che del resto il sottoscrittore del debito si poteva immaginare.

Mi dispiaccio che tu ci sia rimasto in mezzo col default (questo si) della Grecia. Spero per poca parte del tuo patrimonio, come del resto sarebbe appropriato allocare sui titoli di un piccolo stato. Tranne il caso in cui si rincorrano facili guadagni, che come tutti sanno vanno pero a braccetto con rischi piu elevati.
 
Mi dispiaccio che tu ci sia rimasto in mezzo col default (questo si) della Grecia. Spero per poca parte del tuo patrimonio, come del resto sarebbe appropriato allocare sui titoli di un piccolo stato. Tranne il caso in cui si rincorrano facili guadagni, che come tutti sanno vanno pero a braccetto con rischi piu elevati.
Sì, la perdita è stata assolutamente sopportabile, non è questo il problema. Però mi da fastidio perdere i soldi così. Pensavo sarebbero stati onesti e pagassero. Poi ci si sono messi di mezzo pure gli Svizzeri. E già, perché io questa piccola posizione di titoli greci l'avevo in Svizzera, presso la UBS. E dopo lo swap il mio bond è stato frammentato in 23 o 24 posizioni, con scadenze fino al 2042. Ovviamente gran parte delle posizioni sono di importi, sia nominali ma ancor più reali, irrisori. E quegli altri buoni cristiani degli svizzeri prendono 10 chf per posizione ad anno. Inoltre mi hanno reso assolutamente sconveniente vendere perché hanno commissioni con minimi elevatissimi, per cui per liquidare tutte ste posizioni avrei dovuto pagare in commissioni molto più di quanto avrei incassato dalla vendita dei bond. Morale, ho deciso di mantenere solo le tre posizioni maggiori con scadenze molto vicine, e rinunciare alle altre.
 
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