TOBIN TAX...solo dai giornali con firma d'autore III.

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
non è che se fai finta che non esistano la questione cambia.

sono decenni che sono consapevole della loro esistenza,l'importante è vivere in microcosmi dove loro non entrano,e credo mai entreranno
 
sono decenni che sono consapevole della loro esistenza,l'importante è vivere in microcosmi dove loro non entrano,e credo mai entreranno

purtroppo qui si parla di politica e la politica si occupa di te anche se tu fai finta che non esista.
 
Sono pericolosi come la maggior parte dei parlamentari europei ed italiani che nulla o poco sanno di finanza ...parlono per slogan ed attecchiscono come zecche.....pagare poco ma pagare tutti ....lo slogan arte loro preferita.
 
dal sito ufficiale delle ACLI (Leggasi Bobba)

Tassinari: l'Italia sostenga la riforma della finanza
Venerdì, 13 Dicembre 2013 19:42
Scritto da Ufficio stampa Acli

"Circa l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie il governo dia prova di fare un primo passo che stimoli l'Europa ad avere più coraggio sulla strada della riforma della finanza". Lo chiede Stefano Tassinari, vice presidente nazionale delle Acli a sostegno della iniziativa della campagna ZeroZeroCinque, denunciando l'assedio delle lobby finanziarie per bloccare il potenziamento della tassa sulle transazioni finanziarie.
Il comunicato della Campagna ZeroZeroCinque.

Tassinari: l'Italia sostenga la riforma della finanza

Poi vai sul sito della campagna zerocinque e vedi che il PRIMO PROMOTORE sono le ACLI (poi tra gli altri ci sono l'azione cattolica e altre organizzazioni cattoliche, poi ci sono i sindacati, tutte le associazioni possibili del terzo settore-Onlus ecc.) perché a questi l'8 per mille, il 5% per mille, le donazioni (deducibili dalle tasse), le agevolazioni fiscali e tutti i contributi possibili e immaginabili non bastano più.

Da DOMANI a questi non darò più né l'8 per mille, Né il 5 per mille né donazioni e neppure le elemosine in chiesa (peraltro i miei soldi sono sporchi in quanto proventi derivanti da transazioni finanziarie):angry::angry::angry:

Questa è la risposta migliore:

Caparezza - Non Siete Stato Voi - YouTube


Non siete Stato voi maledetti
forcaioli impreparati, sempre in cerca
di un nemico per la lotta.


Non siete
Stato voi che meritereste d'essere
estripati come la malerba dalle vostre
sedi.

Non siete Stato voi. Non siete
Stato, voi.

Non
siete Stato voi che fate leggi su misura
come un paio di mutande a seconda dei
genitali.
Non siete Stato voi che trattate
chi vi critica come un randagio a cui
tagliare le corde vocali.

Non siete
Stato voi, servi, che avete noleggiato
costumi da sovrani con soldi immeritati,
siete

voi confratelli di una loggia che poggia
sul valore dei privilegiati
come voi
che i mafiosi li chiamate eroi
e che
il corrotto lo chiamate pio
e ciascuno
di voi, implicato in ogni sorta di
reato fissa il magistrato e poi giura
su Dio:
"Non sono stato io".
 
Ultima modifica:
La lezione della Tobin tax - Quotidiano Net

La lezione della Tobin tax
Breve infelice vita quella della Tobin Tax. È stata introdotta dal governo Monti, ma già il governo sarebbe favorevole a farla sparire per la semplice ragione che non rende niente alle casse dello Stato

Giuseppe Turani

BREVE infelice vita quella della Tobin Tax. È stata introdotta dal governo Monti, ma già il governo sarebbe favorevole a farla sparire per la semplice ragione che non rende niente alle casse dello Stato. Una tassa inutile e, forse, anche molto dannosa. È entrata in vigore nel marzo di quest’anno, ma potrebbe già lasciarci prima di Natale, insieme al varo della legge di Stabilità.
Si chiama Tobin Tax perché fu ‘inventata’ molti decenni fa da James Tobin (in seguito premio Nobel dell’economia). In sostanza era un’imposta (molto piccola) sulle transazioni finanziarie internazionali e avrebbe avuto il compito di ridurre le fluttuazioni che si registravano sui mercati. Il requisito fondamentale (ma è intuitivo) era che la tassa fosse universale, cioè applicata da tutti gli Stati del mondo. Altrimenti sarebbe stato sufficiente basare l’operazione finanziaria in uno Stato esente e la tassa sarebbe stata evasa. E non avrebbe raggiunto alcun scopo.

PROPRIO per questa ragione non è mai stata applicata su larga scala. Solo qualche Stato ogni tanto ha fatto un esperimento. Quello che intriga nella Tobin Tax è l’idea che attraverso di essa si possano tagliare le unghie della speculazione finanziaria. E infatti in Italia sono state soprattutto le sinistre a spingere per la Tobin Tax e ancora oggi sono lì che si danno da fare. In realtà, applicata solo dall’Italia, non è servita a niente e non ha prodotto soldi. Ci si aspettava entrate pari a un miliardo, pochi giorni fa le attese sono state tagliate della metà, revisione che ha consentito a Saccomanni di dire che le entrate sono in linea, indicandole in circa 480 milioni. La speculazione finanziaria che c’era prima c’è stata anche dopo. In compenso sembra che un certo volume di affari finanziari se ne sia andato dall’Italia verso Paesi meno ingenui.

ADESSO il governo ha proposto di abolirla e di tornare a come si era prima. Ma a questo si oppone un gruppo di parlamentari con una proposta singolare: abbassare la tassa a un decimo di quella che è stata fino a oggi, ma in compenso applicarla a ogni sorta di transazione finanziaria. Sempre peggio insomma. Il destino della Tobin Tax, in conclusione, verrà deciso nella versione definitiva della legge di Stabilità.

PER ADESSO si deve prendere atto, invece, di un altro fatto rilevante: persino l’Ocse comincia a mostrarsi preoccupata per l’alto livello della pressione fiscale in Italia e suggerisce di essere un po’ meno di mano pesante. Parole forse vane: i politici italiani sono timidissimi di fronte alla necessità di tagliare le spese, ma sono velocissimi nell’applicare nuove imposte o nell’inasprire quelle esistenti. Poi vanno in televisione a dire che ci vuole un piano per la crescita (da loro soffocata con le tasse)
 
La lezione della Tobin tax - Quotidiano Net

.... Ci si aspettava entrate pari a un miliardo, pochi giorni fa le attese sono state tagliate della metà, revisione che ha consentito a Saccomanni di dire che le entrate sono in linea, indicandole in circa 480 milioni. La speculazione finanziaria che c’era prima c’è stata anche dopo. In compenso sembra che un certo volume di affari finanziari se ne sia andato dall’Italia verso Paesi meno ingenui.

...

"loro" si aspettavano quelle entrate, sostanzialmente un numero a capocchia!
(bravo monti, hai dimostrato una volta di più la tua incapacità)

qui invece erano stati dati numeri che alla fine si stanno dimostrando in linea con il fallimento di questa gabella
 
La lezione della Tobin tax - Quotidiano Net

La lezione della Tobin tax
Breve infelice vita quella della Tobin Tax. È stata introdotta dal governo Monti, ma già il governo sarebbe favorevole a farla sparire per la semplice ragione che non rende niente alle casse dello Stato

Giuseppe Turani

BREVE infelice vita quella della Tobin Tax. È stata introdotta dal governo Monti, ma già il governo sarebbe favorevole a farla sparire per la semplice ragione che non rende niente alle casse dello Stato. Una tassa inutile e, forse, anche molto dannosa. È entrata in vigore nel marzo di quest’anno, ma potrebbe già lasciarci prima di Natale, insieme al varo della legge di Stabilità.
Si chiama Tobin Tax perché fu ‘inventata’ molti decenni fa da James Tobin (in seguito premio Nobel dell’economia). In sostanza era un’imposta (molto piccola) sulle transazioni finanziarie internazionali e avrebbe avuto il compito di ridurre le fluttuazioni che si registravano sui mercati. Il requisito fondamentale (ma è intuitivo) era che la tassa fosse universale, cioè applicata da tutti gli Stati del mondo. Altrimenti sarebbe stato sufficiente basare l’operazione finanziaria in uno Stato esente e la tassa sarebbe stata evasa. E non avrebbe raggiunto alcun scopo.

PROPRIO per questa ragione non è mai stata applicata su larga scala. Solo qualche Stato ogni tanto ha fatto un esperimento. Quello che intriga nella Tobin Tax è l’idea che attraverso di essa si possano tagliare le unghie della speculazione finanziaria. E infatti in Italia sono state soprattutto le sinistre a spingere per la Tobin Tax e ancora oggi sono lì che si danno da fare. In realtà, applicata solo dall’Italia, non è servita a niente e non ha prodotto soldi. Ci si aspettava entrate pari a un miliardo, pochi giorni fa le attese sono state tagliate della metà, revisione che ha consentito a Saccomanni di dire che le entrate sono in linea, indicandole in circa 480 milioni. La speculazione finanziaria che c’era prima c’è stata anche dopo. In compenso sembra che un certo volume di affari finanziari se ne sia andato dall’Italia verso Paesi meno ingenui.

ADESSO il governo ha proposto di abolirla e di tornare a come si era prima. Ma a questo si oppone un gruppo di parlamentari con una proposta singolare: abbassare la tassa a un decimo di quella che è stata fino a oggi, ma in compenso applicarla a ogni sorta di transazione finanziaria. Sempre peggio insomma. Il destino della Tobin Tax, in conclusione, verrà deciso nella versione definitiva della legge di Stabilità.

PER ADESSO si deve prendere atto, invece, di un altro fatto rilevante: persino l’Ocse comincia a mostrarsi preoccupata per l’alto livello della pressione fiscale in Italia e suggerisce di essere un po’ meno di mano pesante. Parole forse vane: i politici italiani sono timidissimi di fronte alla necessità di tagliare le spese, ma sono velocissimi nell’applicare nuove imposte o nell’inasprire quelle esistenti. Poi vanno in televisione a dire che ci vuole un piano per la crescita (da loro soffocata con le tasse)

e la togliessero..allora si che si potrenne recuperare sui volumi e su maggior entrate in capital gain..che aspettano..una sanzione dall'europa??
 
Camera
Legge di stabilità: la Tobin tax salta un'altra volta
Condividi
Print

Entro oggi via libera della commissione Bilancio alla manovra. Accantonato l'emendamento che allargava e rivedeva la tassazione sulle transazioni finanziarie. C'è invece la proroga degli incentivi per le imprese commerciali in crisi

di rassegna.it
Legge di stabilità: la Tobin tax salta un'altra volta
Entro stasera (17 dicembre) alle 20, la commissione Bilancio della Camera dovrà licenziare la legge di stabilità, per poi avviare la discussione generale in aula.

Intanto, nella sembra tramontata (di nuovo) l'ipotesi dell'inserimento nella manovra di una Tobin tax, una tassazione sulle transazioni finanziarie, molto più ampia, rispetto alla legislazione attuale. L'emendamento che la introduceva, a firma Bobba (Pd), è stato infatti accantonato, dopo la richiesta del governo che venisse ritirato.

E pensare che l'emendamento appariva piuttosto efficace, tanto è vero che - come ha riportato nei giorni scorsi il Fatto Quotidiano - il mondo della finanza si era subuto fatto sentire, facendo recapitare sul tavolo della Commissione un documento di analisi carico di perplessità. Il testo, non firmato, sarebbe stato realizzato dalle principali istituzioni finanziarie italiane ed estere, particolarmente scettiche, se ne deduce, nei confronti dell’emendamento 1.866, il cui obiettivo era proprio quello di colpire comportamenti speculativi.

Se l'emendamento in questione fosse passato, dal 2014 la Tobin tax si sarebbe applicata a tutte le transazioni finanziarie (esclusi i titoli di Stato) con un'aliquota più bassa: lo 0,01% anziché lo 0,1%. Quindi sarebbero rientrati nel perimetro dell'imposta anche le obbligazioni private e i fondi di investimento, oltre che le azioni e gli strumenti finanziari partecipativi.

Non dovrebbe vedere la luce neanche l'iniziale proposta del relatore per una Tasi light. Secondo quanto riferiscono fonti di governo, nella legge di Stabilità, infatti, la nuova tassa sulla casa dovrebbe restare nella formulazione approvata dal Senato e che vede una forbice dell'aliquota tra l'1 e il 2,5%. Tetto quest'ultimo, viene evidenziato, inferiore di un punto, comunque, alle richieste dei Comuni.

C'è invece la proroga di un anno per gli incentivi alle imprese commerciali in crisi. Lo prevede un emendamento approvato in commissione Bilancio.

Infine, via libera della commissione anche a un emendamento che introduce un tetto di 300mila euro al cumulo tra redditi da pensione e redditi da lavoro per i dipendenti pubblici. L'emendamento, presentato dal Pd e poi riformulato con il parere favorevole del governo, prevede che il tetto del cumulo valga anche per "i vitalizi, anche conseguenti a funzioni pubbliche elettive". Mentre "sono fatti salvi i contratti in corso fino alla loro naturale scadenza".
 
Che tristezza questi sinistri radic chic....


Alfonso GianniDirettore della Fondazione Cercare Ancora



Le Lacrime di Coccodrillo di Letta e la Tobin tax

Pubblicato: 18/12/2013 14:37

Campagna ZeroZeroCinque, Leonardo Becchetti, Lobby Finanziaria, Commissione Bilancio, Crisi Economica, Legge Di Stabilità, Governo Letta, Titoli Derivati, Tobin Tax, Notizie

Nei giorni scorsi si potevano leggere su diversi giornali frasi e titoli di questo genere: "In Italia la legge Tobin è stata un fallimento". In effetti quella che avrebbe dovuto essere una misura per tassare con un aliquota modestissima le transazioni finanziarie a scopo speculativo, ha finora garantito un introito molto inferiore alle attese, determinando un buco di bilancio di circa 800 milioni di euro.

Seguivano poi gli immancabili commenti secondo cui sarebbe del tutto impossibile e vano utilizzare l'arma dell'imposizione fiscale per mettere un po' di briglie al mercato finanziario internazionale e in particolare al suo lato più smaccatamente speculativo. Mettere un "granello di sabbia", come la Tobin tax, negli ingranaggi della speculazione finanziaria sarebbe un'illusione da anime buone ma ingenue.

Naturalmente questi commenti sorvolavano sul fatto che la ragione dell'effettivo fallimento non derivava dall'inapplicabilità dell'idea, concepita per la prima volta quarant'anni or sono dal premio Nobel James Tobin, ma dal modo con cui la norma era stata congegnata nel nostro paese.

Per non dare fastidio ai potentati finanziari infatti la norma attuale esclude troppe cose, fra cui i titoli derivati che secondo Mediobanca stessa vengono usati per il 99% a fini puramente speculativi e non di copertura. E' evidente che con una base imponibile così ristretta e con l'esclusione dalla tassazione proprio degli strumenti materiali con la speculazione avviene non ci si poteva aspettare esiti molto diversi. Con un'ulteriore aggravante. In questo modo vengono colpiti i trasferimenti che possono originare investimenti e si è lasciato libero spazio a quelli corsari finalizzati a realizzare guadagni speculativi nel più breve tempo possibile.

Per ovviare a questa clamorosa distorsione, a questa vera e propria eterogenesi dei fini, la Campagna ZeroZeroCinque (il nome deriva dall'aliquota con la quale si voleva originariamente applicare la tassazione), sostenuta da un amplissimo spettro di associazioni e organizzazioni della società civile, aveva elaborato un emendamento alla legge di stabilità, che in effetti è stato presentato e sostenuto da un insieme multipartitico di parlamentari. Si trattava di un emendamento molto cauto che si proponeva di ampliare la base imponibile, con l'esclusione delle operazioni di copertura, dei titoli di stato, delle successioni e delle donazioni, con un'aliquota estremamente modesta pari allo 0,01%.

Ma ancora una volta hanno prevalso le potenti lobbies finanziarie e il governo in Commissione Bilancio ha costretto i presentatori a ritirare l'emendamento, dimostrando che i pianti sul mancato introito derivante dalla attuale norma sulle tassazioni delle transazioni finanziarie, erano ipocrite lacrime di coccodrillo. Le motivazioni addotte dal governo sono come al solito prive di qualunque fondamento scientifico, o addirittura particolarmente penose. Sostenere infatti che bisogna parlarne in Europa è la solita litania che si affianca a quella sua uguale e contraria, ovvero speculare, che viene usata per le politiche di austerity "Ce lo chiede l'Europa!" .

Dire che se ne riparlerà nel 2014 è come buttare il pallone in tribuna, sperando che qualcuno lo nasconda perché non ritorni più in campo. Ha ragione Leonardo Becchetti, portavoce della Campagna ZeroZeroCinque, quando afferma che "la rottamazione di cui abbiamo bisogno non è anagrafica ma culturale". Vaste programme! direbbero i francesi e tuttavia indispensabile se si vuole combattere lo strapotere finanziario che è una delle cause della più grave crisi di tutti i tempi, almeno per quanto riguarda l'Europa.

Anche in questo caso si dimostra che il governo Letta, un tempo delle larghe ora delle medie intese, non ha la minima volontà e la forza necessarie per imporsi ai poteri della finanza e occuparsi del rilancio della economia reale. Nemmeno gli ultimi dati Istat sull'accresciuto pericolo di povertà, sull'aumento della disoccupazione, sul declino industriale e produttivo del nostro paese, riesce a distogliere l'attuale classe dirigente dalla sua linea di irresponsabile galleggiamento sulla crisi nel mito di una stabilità che oscilla tra recessione e stagnazione.

Le Lacrime di Coccodrillo di Letta e la Tobin tax | Alfonso Gianni
 
Bobba pare rispondere sul suo sito Facebook... se avete voglia... ;)

educati però che è gente esperta a girare la frittata se si alzano i toni
 
è quindi chiaro che gli entomologi hanno ancora il loro bel da fare visto che devono rivedere i tempi:

:D


beh,vediamo gli aspetti positivi,quelle che si nutrono dei denari altrui si riproducono molto meno di quelle emofaghe :D
 
Tanto tuono' che non piovve???

1.jpg
2.jpg
 
Bobba pare rispondere sul suo sito Facebook... se avete voglia... ;)

educati però che è gente esperta a girare la frittata se si alzano i toni
già concordo, educati e senza provocazioni o atteggiamenti da bulli..
Stiamo solo difendendo il nostro lavoro, altrimenti si da soltanto l'impressione di volersi pavoneggiare...tra l'altro si puo' argomentare in maniera piu' che valida, essendoci motivazioni da vendere.
 
La lezione della Tobin tax - Quotidiano Net

La lezione della Tobin tax
Breve infelice vita quella della Tobin Tax. È stata introdotta dal governo Monti, ma già il governo sarebbe favorevole a farla sparire per la semplice ragione che non rende niente alle casse dello Stato

Giuseppe Turani

BREVE infelice vita quella della Tobin Tax. È stata introdotta dal governo Monti, ma già il governo sarebbe favorevole a farla sparire per la semplice ragione che non rende niente alle casse dello Stato. Una tassa inutile e, forse, anche molto dannosa. È entrata in vigore nel marzo di quest’anno, ma potrebbe già lasciarci prima di Natale, insieme al varo della legge di Stabilità.
Si chiama Tobin Tax perché fu ‘inventata’ molti decenni fa da James Tobin (in seguito premio Nobel dell’economia). In sostanza era un’imposta (molto piccola) sulle transazioni finanziarie internazionali e avrebbe avuto il compito di ridurre le fluttuazioni che si registravano sui mercati. Il requisito fondamentale (ma è intuitivo) era che la tassa fosse universale, cioè applicata da tutti gli Stati del mondo. Altrimenti sarebbe stato sufficiente basare l’operazione finanziaria in uno Stato esente e la tassa sarebbe stata evasa. E non avrebbe raggiunto alcun scopo.

PROPRIO per questa ragione non è mai stata applicata su larga scala. Solo qualche Stato ogni tanto ha fatto un esperimento. Quello che intriga nella Tobin Tax è l’idea che attraverso di essa si possano tagliare le unghie della speculazione finanziaria. E infatti in Italia sono state soprattutto le sinistre a spingere per la Tobin Tax e ancora oggi sono lì che si danno da fare. In realtà, applicata solo dall’Italia, non è servita a niente e non ha prodotto soldi. Ci si aspettava entrate pari a un miliardo, pochi giorni fa le attese sono state tagliate della metà, revisione che ha consentito a Saccomanni di dire che le entrate sono in linea, indicandole in circa 480 milioni. La speculazione finanziaria che c’era prima c’è stata anche dopo. In compenso sembra che un certo volume di affari finanziari se ne sia andato dall’Italia verso Paesi meno ingenui.

ADESSO il governo ha proposto di abolirla e di tornare a come si era prima. Ma a questo si oppone un gruppo di parlamentari con una proposta singolare: abbassare la tassa a un decimo di quella che è stata fino a oggi, ma in compenso applicarla a ogni sorta di transazione finanziaria. Sempre peggio insomma. Il destino della Tobin Tax, in conclusione, verrà deciso nella versione definitiva della legge di Stabilità.

PER ADESSO si deve prendere atto, invece, di un altro fatto rilevante: persino l’Ocse comincia a mostrarsi preoccupata per l’alto livello della pressione fiscale in Italia e suggerisce di essere un po’ meno di mano pesante. Parole forse vane: i politici italiani sono timidissimi di fronte alla necessità di tagliare le spese, ma sono velocissimi nell’applicare nuove imposte o nell’inasprire quelle esistenti. Poi vanno in televisione a dire che ci vuole un piano per la crescita (da loro soffocata con le tasse)

direi molto condivisibile l' articolo di turani...stavolta a sinistra hanno prevalso le persone ragionevoli e realiste...ma il rischio che in futuro possano spuntarla i soliti velleitari sognatori spaccatutto ,che pur di vedere applicatre le loro uotpie sono disposti a distruggere un intero settore economico e vedere i mercati italiani ridotti a mercatini rionali illiquidissimi totalmente in preda alla speculazione ( mi pare oramai assodato e assimilato anche a sinistra che la ttf rischia di alimentare foirtemente la speculazione invece di fermarla per gli arcistranoti motivi che abbiamo più volte ricordato e che sono oramai acquisiti da chiunque abbia deciso di aafrontar ela questione informandosi e togliendosi gli occhiali della dottrina..) a fronte di un gettito ridicolo, resta molto elevato per il futuro....il governo farebbe davvero bene a togliere la porcheria di monti...
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro