Da MF di stamattina
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Moretti tiene sulla corda Hitachi e Insigma
Ormai è un testa a testa ma la desi-
gnazione del vincitore difficilmente
arriverà col prossimo cda della capo-
gruppo Finmeccanica, che dovrebbe tenersi il
21 gennaio per fare il punto sulla cessione del
ramo Trasporti. Più realisticamente la parti-
ta tra la giapponese Itachi e la cinese Insigma
per Ansaldo Sts e AnsaldoBreda si allungherà
ancora di qualche settimana, per concludersi
entro il primo trimestre dell’anno. Sui tempi fa
fede la nota diffusa dal gruppo guidato dall’ad
Mauro Moretti. «Stanno procedendo, in paralle-
lo, i confronti negoziali sulle proposte di Hitachi
ed Insigma, con l’obiettivo di ottenere rapida-
mente offerte definitive, che
consentano una conclusi-
va valutazione da parte di
Finmeccanica». Il rush fi-
nale sulla cessione delle
controllate è seguito pas-
so passo dal mercato, che
legge tra le righe la dichia-
razione di piazza Monte
Grappa. L’impressione
condivisa dagli analisti è
che comprensibilmente la
capogruppo voglia tenere
viva la competizione fino
all’ultimo minuto per ot-
tenere il massimo ritorno
possibile dalla doppia ces-
sione, e non solo dal punto
di vista finanziario. Per
Banca Akros (buy, target
price 10,5 euro), infatti, la
sensazione è che «Finmeccanica abbia voluto
imporre una deadline per presentare le offer-
te definitive e che voglia che i due contendenti
riducano le loro richieste in relazione alle pos-
sibili sanzioni». Il testa a testa è positivo anche
per Kepler Cheuvreux (buy, target price a 8,50
euro) «in quanto i negoziati sono gestiti in mo-
do competitivo e la presenza di due offerenti
rafforza la possibilità di trovare un giusto ac-
cordo tra le parti».
Ma la corsa cino-giapponese alle due Ansaldo
ha acceso i riflettori anche sul gran fermento
nel mercato del trasporto su rotaia. I compe-
titor, insomma, non se ne stanno con le mani
in mano. La tedesca Vossloh, per esempio, ha
annunciato la cessione delle sue attività nel set-
tore della produzione di treni per concentrarsi
in quello del segnalamento ferroviario e del-
le soluzioni di trasporto. La notizia dovrebbe
mettere un po’ di pressione a Finmeccanica per-
ché apre nuove opzioni di shopping in Europa
a Hitachi. Il processo di consolidamento è in
atto un po’ ovunque tra i player europei, come
da tempo segnalavano sia analisti che inve-
stitori. Nell’ultimo anno è stato un susseguirsi
di operazioni di merger & acquisitions, come
l’acquisto di Invensys da parte di Siemens e
il passaggio di mano da General Electric ad
Alstom del segmento trasporti. Negli scorsi me-
si, inoltre, hanno fatto irruzione sulla scena
delle possibili cessioni anche la polacca Newag
e la spagnola Caf, ugualmente attiva nella pro-
duzione di materiale rotabile. Le occasioni,
perciò, non mancano al punto da far ipotiz-
zare che se Finmeccanica non prenderà una
decisione nelle prossime
settimane, il potenzia-
le acquirente giapponese
potrebbe decidere di guar-
darsi intorno. Hitachi ha
già messo gran parte delle
carte sul tavolo di Moretti.
Il gruppo, che fattura 71,7
miliardi di euro, è leader
nel suo Paese nell’al-
ta velocità ferroviaria e
nel Regno Unito per gli
Inter City. L’espansione
fuori del Giappone è con-
tinua, soprattutto per la
divisione del trasporto su
rotaia Hitachi Rail, sede
a Londra e fatturato di ol-
tre un miliardo di euro. Il
business della controllata
è complementare a quelli
di Ansaldo Breda e Ansaldo Sts e funziona-
le alla strategia della casa madre di fare di
Hitachi un player mondiale del trasporto su
ferro. A Moretti è stato assicurato che i centri
italiani di eccellenza nelle attività mass transit
e segnalamento verrebbero rafforzati e che tutte
le strutture verrebbero subito integrate, con la
garanzia di mantenere forza lavoro, catena di
distribuzione e fornitori italiani. Insigma sta
provando a fare altrettanto, com’è emerso dalla
missione italiana dei giorni scorsi negli stabi-
limenti Ansaldo. Ma resta il fatto che il gruppo
cinese attivo nel segnalamento è rimasto senza
un vero partner industriale, dopo essersi fat-
ta affiancare da Xinzhu, utile di un milione di
euro e fatturato di poco superiore ai 150 mi-
lioni. Credenziali che hanno sollevato qualche
perplessità rispetto alla portata dell’operazio-
ne.