Trade&Co. - Tutto per il gain - Vol.276

x favore , non ho tempo di cercare , qualcuno ha dettagli su opa SAVE ( scalo Venezia ) prezzo offerto e dettagli

grazie OK!

Save: Opa in arrivo, scalo Venezia cambia bandiera (Rep)
ROMA (MF-DJ)--Mancano solo i dettagli. L'Opa su Save dovrebbe vedere la luce a breve e il controllo degli aeroporti di Venezia passerà di mano cambiando anche passaporto.

Lo scrive Repubblica precisando che comunque Enrico Marchi resterà un socio importante con circa il 12% ma una soluzione veneta come quella attuale dell'azionariato, non sarà replicabile, nonostante le avance dell'Atlantia di Benetton.

Per garantirsi altri 3 anni di gestione della sua creatura e per liquidare il socio storico Andrea De Vido (operazione che sarebbe imminente), Marchi ha infatti ingaggiato due fondi infrastrutturali: il francese Infravia e il tedesco Deutsche Bank. I fondi, a differenza di concorrenti come Fraport (il gestore dello scalo di Francoforte che anni fa aveva messo nel mirino Save) o la stessa Atlantia, hanno il vantaggio di essere soci a termine, e non partner industriali con velleità di comando.

vs

(END) Dow Jones Newswires
 
Def: riforma catasto, tagli a spese e detrazioni (Rep)
ROMA (MF-DJ)--Riforma del catasto, tagli ad agevolazioni fiscali e cuneo contributivo, nuovi voucher, privatizzazioni, vendita di terreni agricoli demaniali ai giovani.

Sono questi, scrive Repubblica, i punti principali del programma nazionale di riforme che a breve sarà varato insieme al Def, cui seguirà la manovra correttiva sui conti pubblici chiesta dall'Ue.

Nella manovra, continua il giornale, ci saranno invece tagli alla spesa dei ministeri, rafforzamento dello split payment a contrasto dell'evasione dell'Iva, mentre la parte accise sarà limitata probabilmente ad un aumento dei tabacchi.

Gli ultimi dettagli sono stati messi a punto ieri in un vertice tra il premier, Paolo Gentiloni e il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Il messaggio che si vuole mandare a Bruxelles, conclude il quotidiano, è che l'Italia è pronta a fare la correzione e intanto si prepara per la crescita nel medio periodo.

vs

(END) Dow Jones Newswires
 
diversi pensano area 500 significativo, diamoci un okkio

ezio superstar ::)
 
non ho trovato molto

La rivincita dei Benetton e la carta della contro-opa
VENEZIA. Poteva essere un derby Ponzano Conegliano. Non è detto che non lo sarà. Tanti si augurano che lo sia, a questo punto. Atlantia, il campione infrastrutturale italiano controllato da casa...


VENEZIA. Poteva essere un derby Ponzano Conegliano. Non è detto che non lo sarà. Tanti si augurano che lo sia, a questo punto. Atlantia, il campione infrastrutturale italiano controllato da casa Benetton, il corrispettivo del gigante Vinci per la Francia e Abertis per la Spagna, da settembre 2016 ha preso posizione sull’aeroporto di Venezia. Da Ponzano hanno detto che è un investimento finanziario, che non ci sono altre ambizioni sotto.
Avrebbe una sua logica puntare su Save: con un riassetto alle porte, un investitore ha di che guadagnare. Negli ultimi sei mesi il titolo è cresciuto del 30%. Ed anche se la famiglia Benetton sta facendo sapere che ha altri obiettivi e che è improbabile, sebbene possibile, un interesse per Save, il dubbio resta. Interesse significa contro-Opa, un rilancio rispetto all'offerta pubblica che Enrico Marchi (Finint) e i suoi nuovi alleati InfraVia e Deutsche Bank sono costretti a lanciare.
Osservatori e investitori aspettano di vedere se davvero Ponzano Veneto si ritirerà con la sua plusvalenza milionaria, arrivederci e grazie. Sarebbe una novità per Atlantia. Da che è iniziato l’interesse per i cieli la famiglia veneta non ha mai fatto così. Mai. Sempre partecipazioni di maggioranza negli aeroporti, ancorati ad una visione strategica di sviluppo di queste infrastrutture. Mai nessun interesse puramente speculativo. Atlantia in Save ha iniziato con il 21,3% arrotondato al 22,1% con un altro 0,8% comprato da Fondazione Venezia. Venezia era nelle mire dai tempi del doge Giancarlo Galan, quando nella disfida per il controllo del Marco Polo vinse Finint. La maggioranza di Save è così frazionata: 59,6%, tra Agorà e Marco Polo holding, ovvero Finint e un fondo infrastrutture di Morgan Stanley. Finint tiene tra partecipazioni dirette e indirette il 34% dell’aeroporto e dunque veste i panni di azionista di controllo, ma dopo l’opa andrà in minoranza. Perché mai i Benetton, che fanno acquisti in giro per il mondo, come per esempio di recente il 61% dell’aeroporto di Nizza, dovrebbero farsi scappare una preda così? L’aeroporto è ben gestito, macina utili, ha un ottimo management. Per quale ragione Ponzano Veneto dovrebbe lasciarlo ad altri? Con l’offerta pubblica di acquisto che lanceranno Finint, Db e InfraVia, Atlantia ha l’opportunità di fare una contro-opa. E c’è da scommettere, guardando la struttura dell’operazione, che a questi pretendenti non interessa fare un gioco al rialzo. Atlantia, tramite la cassaforte Edizione, ha denari a palate da mettere su Venezia. Basti ricordare che è in dirittura finale la cessione di una quota di minoranza di Autostrade per l'Italia (il 15% dovrebbe valere tra 2,4 e 2,7 miliardi). E comunque la cassa di Atlantia è già florida. I denari non mancano, sarebbe un gioco facile facile rilanciare su Save. E perché mai non dovrebbe? Dipende ovviamente dal prezzo. Se Finint e i suoi nuovi alleati proporranno 16 euro per azione, Atlantia avrebbe un margine attorno al 14% e magari potrebbe innescare un rilancio. Se invece l'offerta fosse su una soglia più alta, probabilmente cambierebbero anche i parametri di ragionamento per i Benetton. La disciplina dell’opa fa saltare tutti gli accordi parasociali quindi, in linea di principio se un oggetto va sul mercato è il mercato a decidere. Morgan Stanley e Finint smontano le loro scatole e possono entrare i francesi e i tedeschi. Ma siccome Save è quotata ed è il mercato l’unico giudice che stabilisce vincitori e vinti Atlantia può fare

la sua offerta. Una bella occasione di fare affari in Veneto per i Benetton. Una bella occasione per far valere il loro ruolo di grande famiglia capitalistica, in un momento in cui la povertà del nostro capitalismo consente ad altri di prendersi tanti gioielli italiani.

OK!:ave:
 
:):)

3k2-a

azzurro impulso :)

dopo tg 1 verdino va a tg ulteriori

3kdqj


S1 48,5 2° me
 
ho preparato il nuovo volume qualcuno metta però il link da questo vecchio a quello nuovo perchè a me non viene OK!

continuiamo su Trade&Co. - Tutto per il gain - Vol.277
 
buongiorno a tutti:)assente per un pò, appena ho un attimo aggiorno qualcosa...
p.s. fabiom avevo letto di sfuggita una tua domanda, ma non ricordo su cosa, appena posso ti rispOK!
 
Fed: Fischer vede altri due rialzi tassi in 2017
MILANO (MF-DJ)--Il vicepresidente della Federal Reserve, Stanley Fischer, continua ad aspettarsi che la Banca centrale americana alzerà altre due volte i tassi di interesse quest'anno.

Il banchiere ha poi minimizzato il potenziale impatto negativo della mancata riforma dell'Obamacare sull'economia. Quello che conta invece sono le politiche fiscali della nuova amministrazione Trump. "Le monitoriamo con molta attenzione" visto che "certamente avranno un impatto sulle azioni future" della Fed.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires
 
Bpvi: perdita di 1,9 miliardi e fuga depositi. Spettro bail-in banche venete, a rischio 13 miliardi di bond senior
Inviato da Laura Naka Antonelli il Mer, 29/03/2017 - 09:11



Condividi


Crescono i timori sulla sorte delle banche venete, dopo gli ultimi numeri diffusi nella serata di ieri, relativi sia alle adesioni degli azionisti azzerati alle offerte degli istituti, sia al bilancio di Bpvi. Un bilancio, che è contrassegnato da una perdita monstre di 1,9 miliardi di euro nel 2016.

Tanto che la banca chiede nuovamente alla Bce di poter essere salvata con i soldi dello Stato, attraverso la ricapitalizzazione precauzionale. Riguardo al tasso di adesione dei soci alla proposta di risarcimento di Pop Vicenza, questo si ferma al 71,9%: sicuramente più alto rispetto alle previsioni, ma ancora al di sotto di quella soglia dell'80% considerata necessaria per ricevere l'ok di Bce e Ue per il salvataggio con soldi pubblici.
Sul risultato di bilancio, è la stessa banca a rivelare che hanno inciso negativamente accantonamenti e rettifiche per 1,72 miliardi di euro. Nel chiedere gli aiuti di Stato, nella nota si legge che il ricorso è "un processo articolato e complesso, che richiede la preventiva decisione della Direzione Generale della Concorrenza (DG Comp) della Commissione Europea sulla compatibilità dell'intervento con la normativa in materia di aiuti di Stato i cui esiti sono allo stato incerti".
SALONE DEL RISPARMIO 2016- LE OPPORTUNITA DI INVESTIMENTO CON I TASSI DI INTERESSE SOTTO LO ZERO

In occasione del Salone del Risparmio 2016, FinanzaOnLine TV ha intervistato alcuni dei principali esponenti del mondo del risparmio gestito e della finanza italiana. Se fino a qualche anno fa sembrava impossibile immaginare avere tassi di interesse negativi sul fronte dei titoli di Stato e di altri titoli obbligazionari, oggi le politiche monetarie delle principali banche centrali [...]
Tuttavia, è chiaro come la banca individui nell'intervento statale l'unico modo per salvarsi:
"Il rafforzamento patrimoniale rappresenta un presupposto per la continuità aziendale e per il positivo completamento dell'operazione di fusione".

Tra l'altro alto è l'alert sul peggioramento della liquidità nel mese di marzo, a causa "della significativa uscita di raccolta commerciale a seguito dei timori di bail-in connessi alle incertezze sul processo di ricapitalizzazione".

Tradotto, Popolare di Vicenza fa i conti con una fuga di depositi.
Nel 2016 la raccolta diretta aveva giù subito una flessione del 14,4% a 18,8 miliardi a causa degli "impatti reputazionali" sulla banca. Che ora, proprio per le condizioni in cui versa la liquidità, chiede al ministero dell'Economia e a Bankitalia l'autorizzazione a emettere altri titoli con garanzia statale fino a un massimo di 2,2 miliardi con una durata di 3 anni.
Riguardo al tasso di adesione alle offerte di risarcimento ai soci azzerati, "il cda ha espresso la propria soddisfazione, ancorché non sia stata raggiunta la soglia di adesioni dell'80% prevista nel Regolamento dell'Offerta", che implica il versamento di 9 euro per azione agli azionisti che hanno deciso di aderire.

Il consiglio di amministrazione "ha quindi chiesto alle strutture della banca di completare nel minor tempo possibile i controlli necessari per disporre di un dato certo e definitivo circa il risultato dell'offerta, così da consentire, per quanto possibile in occasione della riunione consiliare del 13 aprile di decidere in merito alla rinuncia alla condizione sospensiva rappresentata dal raggiungimento della soglia dell'80% delle adesioni e di procedere, conseguentemente, al versamento del riconoscimento economico di 9 euro per azione spettante agli azionisti che abbiano aderito".
Diffusi anche i risultati della proposta di Veneto Banca, che in questo caso sono peggiori, con il tasso di adesione che si ferma al 68,2%. Nella nota di Veneto Banca si legge che:
"Le strutture della Banca completeranno nel minor tempo possibile i controlli necessari per disporre di un dato certo e definitivo circa il risultato dell'Offerta, così da consentire, in occasione della riunione del Cda dell'11 aprile, di decidere in merito alla rinuncia alla condizione sospensiva rappresentata dal raggiungimento della soglia dell'80% delle adesioni e di procedere, conseguentemente, al versamento del riconoscimento economico spettante agli azionisti che abbiano aderito all'Offerta".

Ancora: "La banca ha deciso di costituire un fondo per complessivi 30 milioni di euro a sostegno degli azionisti che versano in condizioni disagiate. L'iniziativa, subordinata all'efficacia dell'Offerta di Transazione, si basa sulla consapevolezza della presenza di situazioni di impoverimento e grave disagio sociale che coinvolgono alcuni azionisti risparmiatori di Veneto Banca, oltreché sulla forte volontà di ricostruire un rapporto di fiducia tra la Banca e i suoi soci risparmiatori".
Veneto Banca comunica anche che Banca Intermobiliare (Bim) uscirà dal gruppo. Si legge che il cda "ha deliberato di individuare i propri advisor finanziari e legali per determinare senza indugio le modalità attraverso cui consentire a Bim di proseguire il proprio percorso di sviluppo in modo autonomo dal gruppo Veneto Banca, realizzando una operazione di valorizzazione della partecipazione, nell'ottica del deconsolidamento, finalizzata a salvaguardare in parallelo tanto il patrimonio della banca quanto quello di tutti gli altri azionisti e stakeholder, inclusi i dipendenti".

Bail-in più probabile?
Il destino delle due banche, a questo punto, è nelle mani delle autorità europee. Con perdite del genere si rafforza l'ipotesi bail-in in quanto, come ha detto anche l'altro giorno Daniele Nouy, numero uno del Single Supervisory Mechanism della Bce, riferendosi alla solvibilità di MPS, Mps è solvibile "altrimenti non staremmo a parlare qui di ricapitalizzazione precauzionale".
Le due banche venete, in poche parole, hanno bisogno di presentarsi all'appello sane e solvibili, altrimenti vengono a cadere gli stessi presupposti per l'ok al salvataggio di stato.

Diversi opinionisti parlano ormai di un destino già deciso, quello del bail-in, che tra l'altro azzererebbe in primis il Fondo Atlante, che ha salvato gli istituti con un investimento di tre miliardi di euro. In base all'istituto del bail-in, sono proprio gli azionisti, infatti, le prime vittime designate.

Seguono i detentori delle obbligazioni subordinate e i correntisti con depositi per un valore superiore a 100.000 euro. Ma qui a rischio, come ha fatto notare anche JP Morgan, sono pure i bond senior, tanto che come conferma oggi Il Sole 24 Ore, alta è l'attenzione dei 170.000 soci degli istituti su 13 miliardi di bond senior. L'allarme sui bond senior era stato lanciato anche da Axel Finsterbush, strategist di JP Morgan. Già qualche settimana fa l'esperto considerava decisamente poco probabile il sì delle autorità europee al processo di ricapitalizzazione delle banche.

Secondo l'esperto, le autorità europee potrebbero rispondere insomma no alla richiesta di salvataggio dei due istituti, che lo scorso mese hanno presentato un piano che prevede aiuti di Stato per un valore fino a 3,3 miliardi di euro e una conversione di bond subordinati per un valore di circa 1,2 miliardi di euro. E, in caso di no dell'Ue a Popolare di Vicenza e Veneto Banca, i bond senior - detenuti da diversi piccoli risparmiatori - potrebbero essere a rischio in quanto finirebbero con molta probabilità a essere sottoposti alla conversione in azioni. Tant'è che Finsterbuch consigliava, già all'inizio di marzo, di liberarsene.
 
Toshiba, Westinghouse chiede tutela da bancarotta Chapter 11



Roma, 29 mar. (askanews) - La divisione nucleare di Toshiba, Westighouse Electric, ha annunciato di voler chiedere formalmente di poter accedere al regime di protezione dalla bancarotta del Chapter 11.

La decisione è arrivata dopo il via libera del board della controllante giapponese che ha depositato il suo bilancio dopo diversi rinvii legati alla valutazione delle perdite multimiliardarie della società.

La protezione dalla bancarotta del Chapter 11, che sarà presentata al tribunale di New York, assicura uno scudo temporaneo dai creditori per le aziende alle prese con ristrutturazioni del loro business e dei loro debiti.
 
Rame in setup up rialzista, pronti per il long!
Il rame, dopo aver toccato i massimi di quasi due anni a quota 2.81, prova la correzione. La trendline discendente di breve accompagna i prezzi a testare il supporto a 2.58 per bene due volte prima di essere violata al rialzo nel tardo pomeriggio di ieri. Al momento il supporto sembra tener duro a tal -1.90% punto da pronosticare una inversione del trend di breve con la ripresa del rialzo. I prezzi lunedì hanno tenuto bene alle prese di profitto andando a disegnare un'ottima candela di inversione in perfetta coincidenza del minimo precedente. Nessun nuovo minimi di swing quindi, i prezzi ora puntano a consolidare la posizione al di sopra della trendline di breve. Il livello di entrata è impostato a quota 2.7 al superamento del precedente massimo di swing.
 
Buongiorno!
Eni in area long!
Arrivano le conferme alle precedenti analisi su Eni. Il titolo arriva nell'area segnalato già tempo fa per il long. In ottica di medio periodo si potrebbe entrare anche ora sulla forza, ma in ottica trading sarà invece meglio attendere le prese di profitto con il conseguente consolidamento su tale area prima di prendere posizione. Il prossimo target è il precedente massimo in area 15,8/15,9.
 
Indietro