Ucraina Vs. Russia. Vicini alla guerra (anche potenzialmente mondiale) Vol. 14

E quel coso opera a più di 1000 atmosfere di pressione.....

Non si può più fare affidamento sui cavi sottomarini. Ma questo ormai lo si sa da un pezzo.

Eh, per i cavi sottomarini e non solo si stanno studiando contromisure ma data l'estensione il problema c'è. :yes:

Dalla foto che ho postato non si vedono tanto perché retratti, ma i manipolatori ci sono e possono essere usati per attività varie. :)
 
I residenti di Kyiv reagiscono dopo che gli Stati Uniti hanno stanziato miliardi di aiuti per l’Ucraina
 
“Atto di resistenza”: ucraini che vivono in prima linea in mezzo alla guerra Nella città portuale di Kherson, situata nel sud-est dell’Ucraina, l’85% della popolazione se n’è andata dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022. Alcuni residenti della città, tuttavia, hanno scelto di restare indietro come atto di resistenza nonostante i regolari bombardamenti da parte delle forze russe di stanza oltre il fiume Dnipro.
'Act of resistance': Ukrainians living near front line amid war
 
Eh, per i cavi sottomarini e non solo si stanno studiando contromisure ma data l'estensione il problema c'è. :yes:

Dalla foto che ho postato non si vedono tanto perché retratti, ma i manipolatori ci sono e possono essere usati per attività varie. :)

E andranno prese contromisure anche per oleodotti e gasdotti che in caso di escalation saranno presi di mira
 
I cinque futuri della Russia
Vladimir Putin ha compiuto 71 anni lo scorso 7 ottobre, il giorno in cui Hamas ha attaccato Israele. Forse per mostrare il suo apprezzamento, alla fine di ottobre ha chiesto al suo ministero degli Esteri di invitare rappresentanti di alto rango di Hamas a Mosca, evidenziando un allineamento di interessi. Diverse settimane dopo, Putin ha annunciato la sua intenzione di candidarsi per un quinto mandato in un’elezione senza scelta nel marzo 2024. l 16 febbraio il Servizio penitenziario federale russo ha annunciato la morte improvvisa dell'attivista dell'opposizione Alexei Navalny, 47 anni, in una colonia penale sopra il Circolo Polare Artico, da dove aveva continuato a raggiungere i suoi milioni di seguaci con istruzioni su come protestare contro il plebiscito di Putin.
Putin si autodefinisce nuovo zar. Ma un vero zar non dovrebbe preoccuparsi di un’imminente crisi di successione e di cosa potrebbe influire sulla sua presa sul potere nel presente. Putin lo fa; questo è in parte il motivo per cui deve simulare le elezioni. Ora resterà in carica fino al 2030, quando compirà 78 anni. L’aspettativa di vita maschile in Russia non raggiunge nemmeno i 67 anni; coloro che vivono fino a 60 anni possono aspettarsi di sopravvivere fino a circa 80 anni. I centenari accertati in Russia sono pochi. Ma anche Stalin morì all'età di 74 anni.
Putin non è Stalin. Il despota georgiano ha costruito una superpotenza mandando decine di milioni di persone a morire in carestie, campi di lavoro forzato, cantine di esecuzione e una guerra difensiva mal gestita. Putin, al contrario, ha truccato una potenza canaglia mandando a morte centinaia di migliaia di persone in una guerra scelta.
L’accostamento è comunque istruttivo. Il sistema di Stalin si dimostrò incapace di sopravvivere senza di lui, nonostante avesse un partito al potere istituzionalizzato. Tuttavia, ogni volta e comunque Putin vada, la sua autocrazia personalistica e, più in generale, in Russia già affrontano domande sul futuro. Il regime di Putin si definisce un rompighiaccio, facendo a pezzi l’ordine internazionale guidato dagli Stati Uniti a nome dell’umanità. Ma per quanto riguarda il lungo termine? Come, alla luce dell’inevitabile mortalità della leadership e di fattori strutturali più ampi, la Russia potrebbe evolversi, o meno, nel prossimo decennio e forse oltre?
Che accadra'???
La pace arriva attraverso la forza, combinata con un’abile diplomazia. Gli Stati Uniti devono mantenere una pressione concertata sulla Russia, offrendo allo stesso tempo incentivi a Mosca per ridimensionarsi. Ciò significa creare leva attraverso strumenti militari di prossima generazione, ma anche portare avanti negoziati in stretta collaborazione con alleati e partner degli Stati Uniti e con l’aiuto dei cosiddetti scambi Track II tra figure influenti ma non governative. Nel frattempo, Washington dovrebbe prepararsi e promuovere assiduamente la possibilità di una ricalibrazione nazionalista russa. Nel caso in cui la Russia non diventasse presto la Francia, l’ascesa di un nazionalista russo che riconosce il prezzo a lungo termine dell’estremo anti-occidentalismo rimane il percorso più probabile verso una Russia che trovi un posto stabile nell’ordine internazionale. Nel breve termine, un passo in questa direzione potrebbe essere la fine dei combattimenti in Ucraina a condizioni favorevoli a Kiev: vale a dire un armistizio senza riconoscimento legale delle annessioni e senza violazione del trattato sul diritto dell’Ucraina di aderire alla NATO, all’UE o a qualsiasi altra organizzazione internazionale, corpo che lo avrebbe come membro. Putin potrebbe benissimo raggiungere i suoi obiettivi di guerra prima che un ufficiale o funzionario nazionalista russo abbia la possibilità di accettare tali termini, ma i costi elevati per la Russia persisterebbero, poiché il conflitto potrebbe passare da una guerra di logoramento a un’insurrezione ucraina. Per quanto strano possa sembrare, per creare i giusti incentivi al ridimensionamento, Washington e i suoi partner hanno bisogno di una politica filo-russa. Sarebbe un errore aspettare e premiare solo un governo russo filo-occidentale.
The Five Futures of Russia
Interessante ma non ampio nè tantomeno conclusivo, perchè non tiene o terrebbe in conto le volontà della CIna che invece potrebbero essere ben convergenti (in questo caso) con l'Occidente stante che la sua industria ne ha un disperato bisogno, (dell'Occidente) ed anche di spazi e materie prime e la russia in realtà è un enorme scatolone vuoto di persone ma pieno di ricchezze e ci sono (solo) le 6500 bombe atomiche a tenere lontano i Cinesi dalla Siberia... Per cui non è detto -assolutamente- che sia interesse degli USA nel tenere in vita un paese canaglia che continua a fomentare disordine nel mondo... ma visto secondo altre prospettive invece potrebbe essere...
 
Eh, per i cavi sottomarini e non solo si stanno studiando contromisure ma data l'estensione il problema c'è. :yes:

Dalla foto che ho postato non si vedono tanto perché retratti, ma i manipolatori ci sono e possono essere usati per attività varie. :)
---> il nostro cavo dragone è stato tra l'altro anche comandante di COMSUBIN quindi eccezionalmente abbiamo l'uomo giusto al posto giusto nel momento più opportuno...
 
Esteri

Gli aiuti all’Ucraina spingono verso una nuova fase della guerra. Il punto di D’Anna​


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Oltre ad imprimere una svolta probabilmente decisiva nel conflitto, il massiccio riarmo dell’Ucraina può avviare come mai in precedenza un confronto diretto, sul piano degli armamenti fra Russia, Stati Uniti e Nato

21/04/2024

Una concreta trasfusione di capacità di lottare. Il più imponente e rapido travaso di armamenti dalla guerra del golfo contro l’Iraq é iniziato in contemporanea con l’approvazione del Congresso americano del nuovo stanziamento di sessantuno miliardi di dollari di aiuti militari all’Ucraina.

I primi sistemi di intercettazione antimissili e migliaia di proiettili d’artiglieria sono stati già consegnati a Kyiv. Erano pronti da settimane negli arsenali delle basi Usa e Nato in Europa. Le basi di Rammstein e Geilenkirchen in Germania, di Orzysz in Polonia e Kogalniceanu in Romania sono mobilitate nella corsa contro il tempo per riarmare l’Ucraina e consentirle di difendersi dal triennale, feroce, tentativo di invasione della Russia di Putin. Una resistenza che appena possibile le forze di difesa ucraine trasformeranno in un contrattacco per riconquistare i territori occupati dai russi.

Il generale Pat Ryder del Pentagono ha confermato al quotidiano inglese The Guardian che gli Stati Uniti sono in grado di inviare “quasi immediatamente” missili per la difesa aerea, proiettili da 155 mm e pezzi di artiglieria. “Abbiamo organizzato una rete logistica che ci consente di spostare gli armamenti molto rapidamente”, ha aggiunto Ryder. Da giugno saranno inoltre operativi i primi sei dei trentatre caccia F-16 che Danimarca, Norvegia, Belgio e Paesi Bassi invieranno all’Ucraina. Che complessivamente dovrebbe disporne di una sessantina.

Secondo il New York Times, da luglio i moderni caccia multiruolo incideranno in maniera rilevante nel conflitto. Grazie alla tecnologia avanzata gli F-16 possono infatti rilevare i missili da crociera russi e colpirli in volo con i loro missili aria-aria. Un’intercettazione efficiente, e soprattutto economica, che assieme ai sistemi antimissile sul territorio consentirà di difendere lo spazio aereo ucraino.

Al Cremlino la facciata propagandistica delle dichiarazioni ufficiali non riesce a dissimulare il grande disappunto di Putin e dei vertici militari e economici, consapevoli che contrariamente alle loro ottimistiche previsioni il conflitto con l’Ucraina entra in una fase cruciale. Inizia il confronto diretto fra l’armata russa e le forze armate della Nato e occidentali che stanno rimpiazzando l’intero vecchio arsenale ucraino, risalente sostanzialmente al regime sovietico e quindi con pregi e difetti conosciuti dai generali russi, con i più avanzati sistemi d’arma degli Stati Uniti ed europei, ai quali si aggiunge un accresciuto apporto di intelligence e di assistenza satellitare da parte di Washington, Londra, Parigi e dell’Europa.

A parte l’aumento esponenziale delle forniture strategiche cinesi e nord coreane, comprendenti microchip e semiconduttori, nitrocellulosa per i proiettili e fibre ottiche essenziali per missili, droni, carri armati e jet, Mosca che contava di chiudere la “pratica ucraina” avanzando fino ad Odessa e al nord del Dnipro in modo da imporre una pax putiniana, teme ora di dover fronteggiare armamenti molto più potenti dei propri, utilizzati per di più da un esercito che lotta per la vita o la morte del proprio paese. L’unica vera arma che resta a Mosca é quella di continuare a inviare centinaia di migliaia di truppe al fronte e a lanciarle in attacchi senza fine.

Una tattica retaggio della spietata strategia di Stalin che nella Seconda guerra mondiale mandò letteralmente al macello milioni di soldati russi pur di fermare l’avanzata nazista giunta alla periferia della capitale. Un massacro inutile se non fosse sopraggiunto il più rigido inverno russo di quegli anni a bloccare le panzerdivisionen tedesche. Nonostante le terribili perdite già subite, per guadagnare tutto il terreno possibile prima del potenziamento delle difese delle forze di Kiev, le truppe russe hanno aumentato nelle ultime ore la pressione sulle esauste forze ucraine in prima linea. In particolare in direzione della città strategica di Chasiv Yar, nei pressi di Bakhmut.

Gli esperti prevedono che l’offensiva continua ordinata da Mosca si intensificherà man mano che i campi fangosi si prosciugheranno e consentiranno ai mezzi corazzati di spostarsi velocemente sulle strade. Ma una massiccia offensiva, avvertono anche i blogger russi, sarebbe rischiosa per il Cremlino perché l’alto numero delle perdite potrebbe far deflagrare il malcontento popolare che già serpeggia nel paese e che viene per il momento interpretato ufficialmente solo dal comitato delle madri, mogli e figlie dei militari al fronte. Dopo che l’ordine di Putin per la “mobilitazione parziale” di trecentomila riservisti dello scorso autunno si é rivelato così impopolare che centinaia di migliaia sono fuggiti all’estero per evitare di essere arruolati, il regime attraverso Viktor Bondarev, vice capo della commissione per gli affari della difesa della Duma, ha dovuto annunciare che “non ci sono piani per una nuova ondata di mobilitazione”.

La soluzione per rimpiazzare le perdite provocate dai continui assalti, afferma il think tank di Washington Institute for the Study of War (Isw) sarebbe quella di trasferire a Belgorod gli ex mercenari Wagner di stanza in Africa. Secondo l’Isw, il generale Andrej Averjanov della Direzione principale dell’intelligence militare russa, il Gru, avrebbe anticipato che la riduzione dell’Africa Corps del Gruppo Wagner in Niger servirebbe a rischierare i reparti al confine con l’Ucraina. Ma più che il gruppo Wagner preoccupa la gestione diretta della situazione da parte del generale Averjanov che è, denuncia l’Institute for the Study of War, “il comandante dell’unità del Gru 29155, responsabile del tentativo di omicidio di Sergej Skripal, l’ex spia russa passata all’Occidente, avvenuto a Londra nel 2018, e che un’indagine congiunta di 60 Minutes, Der Spiegel e The Insider lo ha recentemente indicato come direttamente coinvolto” nei casi di sindrome dell’Avana, un disturbo riscontrato negli ultimi anni dal personale diplomatico Usa, forse a seguito dell’impiego di armi neurologiche segrete. Difficile immaginare a che livello potrebbe arrivare una guerra sporca nell’ambito di una guerra già di per sé disumana.

Gli aiuti all'Ucraina spingono verso una nuova fase della guerra. Il punto di D'Anna - Formiche.net
 

Blinken in Cina con un obiettivo: linea severa sui rapporti con la Russia​


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Blinken andrà in Cina con un messaggio: continuare il dialogo, come spiega per background un funzionario senior del dipartimento di Stato, ma se Pechino non interrompe la relazione con cui sta permettendo a Mosca di ricostruire l’industria militare, allora rischierà pesanti ripercussioni. Washington vuole imbarcare su questa linea l’Ue, partendo dagli alleati nel G7
21/04/2024

In un’intervista, il vice segretario di Stato statunitense, Kurt Campbell, ha affermato che la Cina stava minando la sicurezza europea fornendo alla Russia tecnologie dual use — con cui spingere l’invasione su larga scala dell’Ucraina — e allo stesso tempo che cercava di sviluppare legami economici e politici più stretti con l’Europa. Evidenziare questa incoerenza è parte dell’attività del dipartimento di Stato in questo momento: “Quello che abbiamo cercato di sottolineare con gli interlocutori europei e cinesi è che questi doppi obiettivi sono incoerenti e che vogliamo che la Cina pensi molto attentamente alla via da seguire”, ha detto.
Campbell ha spiegato che gli Stati Uniti in questo momento sono “molto diretti” sulle loro preoccupazioni e lo fanno perché intendono “ritenere la Cina responsabile” per le proprie azioni. Sarà un tema centrale nella visita di Antony Blinken, il segretario di Stato che tornerà in Cina dal 24 al 26 aprile e terrà riunioni a Shanghai e Pechino. Campbell ha detto che Blinken avrebbe sollevato la questione con il ministro degli Esteri cinese, e capo della diplomazia del Partito/Stato, Wang Yi.
La visita, su cui si speculava già dal viaggio di due alti funzionari statunitensi nei giorni scorsi, si inserisce in un quadro di contatti costanti che Washington e Pechino hanno ristabilito per evitare di arrivare a un punto di non-comunicazione simile alla Guerra Fredda, pur mantenendo alto il livello di competizione tra potenze (ne abbiamo parlato in un’edizione di Indo Pacific Salad). Tuttavia, come già successo in altre situazioni del genere (come la recente conversazione tra i vertici della Difesa), Washington intende dettare le proprie priorità e le proprie linee rosse.
Il dipartimento di Stato, in un briefing pre-visita offerto ai giornalisti, sottolinea che questa visita fa seguito a un anno di intensa diplomazia per gestire responsabilmente le relazioni tra Stati Uniti e Cina, stabilendo linee di comunicazione per ridurre il rischio di calcoli errati e conflitti. Durante il viaggio, il segretario si concentrerà su tre obiettivi principali: “progredire su questioni chiave”, “comunicare chiaramente le preoccupazioni statunitensi su questioni bilaterali, regionali e globali”, e “gestire responsabilmente la competizione con la Cina per evitare miscalculation o conflitti”.
Questi obiettivi riflettono la strategia degli Stati Uniti di “investire, allinearsi e competere”, che ha già portato a “progressi significativi e a un rafforzamento della posizione competitiva del Paese”. Tuttavia, spiega il funzionario di State, durante il viaggio, Blinken comunicherà chiaramente le preoccupazioni degli Stati Uniti su questioni quali “diritti umani, pratiche economiche e commerciali ingiuste” e “il sostegno della Cina alla base industriale della Russia”. Anche se non ci si aspetta un progresso immediato su tutte le questioni, gli Stati Uniti continueranno a utilizzare la diplomazia per “difendere i propri interessi nazionali e prevenire incidenti”, spiega il funzionario senior autorizzato soltanto a fornire informazioni di background.
Blinken, secondo informazioni non ufficiali ottenute dal Financial Times, non dovrebbe rivelare quali sono le misure che l’amministrazione Biden intende prendere, ma ha intenzione di essere molto chiaro con Pechino: se non interromperà l’aiuto a Mosca per ricostruire l’industria militare, rischierà grosso. Potrebbero esserci sanzioni dirette o secondarie che complicherebbero pesantemente le attività economiche e finanziarie cinesi negli Stati Uniti. Una preoccupazione nota per Pechino, che però non può semplicemente accettare la pressione americana nei confronti della Russia — perché sembrerebbe debole e perché sembrerebbe ancora più debole la partnership d’utilità anti-occidentale sino-russa.
La segretaria al Tesoro Janet Yellen ha già sollevato la questione durante una visita in Cina questo mese; Joe Biden ha espresso preoccupazione al presidente cinese Xi Jinping quando i leader hanno parlato per telefono tre settimane fa; ma è a Blinken che è stato affidato il compito di fare pressione sulla questione in termini più forti.
La visita del segretario arriva in una fase di ampia comunicazione tra Usa e Cina, che però non ha impedito al Congresso di approvare un nuovo pacchetto di finanziamenti per la difesa di Taiwan, che la Cina considera un proprio territorio da annettere prima o poi. E soprattutto arriva mentre Washington alza la pressione sugli europei affinché prendano posizioni più severe: eventuali sanzioni secondarie americane avranno ripercussioni anche sul mercato europeo d’altronde, e questo è uno dei timori di Pechino — ma anche di Bruxelles.
Secondo fonti informate sulle discussioni, durante la riunione ministeriale del G7 a Capri, Blinken ha chiesto apertamente agli alleati di fare di più sulla Cina e sulla sua partnership con la Russia, mentre Germania e Francia avrebbero cercato di edulcorare la posizione per non guastare i rapporti commerciali. L’Italia, da padrona di casa, ha mediato per la linea chiara uscita nel comunicato finale.
Blinken in Cina con un obiettivo: linea severa sui rapporti con la Russia - Formiche.net
 

Blinken in Cina con un obiettivo: linea severa sui rapporti con la Russia​


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Blinken andrà in Cina con un messaggio: continuare il dialogo, come spiega per background un funzionario senior del dipartimento di Stato, ma se Pechino non interrompe la relazione con cui sta permettendo a Mosca di ricostruire l’industria militare, allora rischierà pesanti ripercussioni. Washington vuole imbarcare su questa linea l’Ue, partendo dagli alleati nel G7
21/04/2024

In un’intervista, il vice segretario di Stato statunitense, Kurt Campbell, ha affermato che la Cina stava minando la sicurezza europea fornendo alla Russia tecnologie dual use — con cui spingere l’invasione su larga scala dell’Ucraina — e allo stesso tempo che cercava di sviluppare legami economici e politici più stretti con l’Europa. Evidenziare questa incoerenza è parte dell’attività del dipartimento di Stato in questo momento: “Quello che abbiamo cercato di sottolineare con gli interlocutori europei e cinesi è che questi doppi obiettivi sono incoerenti e che vogliamo che la Cina pensi molto attentamente alla via da seguire”, ha detto.
Campbell ha spiegato che gli Stati Uniti in questo momento sono “molto diretti” sulle loro preoccupazioni e lo fanno perché intendono “ritenere la Cina responsabile” per le proprie azioni. Sarà un tema centrale nella visita di Antony Blinken, il segretario di Stato che tornerà in Cina dal 24 al 26 aprile e terrà riunioni a Shanghai e Pechino. Campbell ha detto che Blinken avrebbe sollevato la questione con il ministro degli Esteri cinese, e capo della diplomazia del Partito/Stato, Wang Yi.
La visita, su cui si speculava già dal viaggio di due alti funzionari statunitensi nei giorni scorsi, si inserisce in un quadro di contatti costanti che Washington e Pechino hanno ristabilito per evitare di arrivare a un punto di non-comunicazione simile alla Guerra Fredda, pur mantenendo alto il livello di competizione tra potenze (ne abbiamo parlato in un’edizione di Indo Pacific Salad). Tuttavia, come già successo in altre situazioni del genere (come la recente conversazione tra i vertici della Difesa), Washington intende dettare le proprie priorità e le proprie linee rosse.
Il dipartimento di Stato, in un briefing pre-visita offerto ai giornalisti, sottolinea che questa visita fa seguito a un anno di intensa diplomazia per gestire responsabilmente le relazioni tra Stati Uniti e Cina, stabilendo linee di comunicazione per ridurre il rischio di calcoli errati e conflitti. Durante il viaggio, il segretario si concentrerà su tre obiettivi principali: “progredire su questioni chiave”, “comunicare chiaramente le preoccupazioni statunitensi su questioni bilaterali, regionali e globali”, e “gestire responsabilmente la competizione con la Cina per evitare miscalculation o conflitti”.
Questi obiettivi riflettono la strategia degli Stati Uniti di “investire, allinearsi e competere”, che ha già portato a “progressi significativi e a un rafforzamento della posizione competitiva del Paese”. Tuttavia, spiega il funzionario di State, durante il viaggio, Blinken comunicherà chiaramente le preoccupazioni degli Stati Uniti su questioni quali “diritti umani, pratiche economiche e commerciali ingiuste” e “il sostegno della Cina alla base industriale della Russia”. Anche se non ci si aspetta un progresso immediato su tutte le questioni, gli Stati Uniti continueranno a utilizzare la diplomazia per “difendere i propri interessi nazionali e prevenire incidenti”, spiega il funzionario senior autorizzato soltanto a fornire informazioni di background.
Blinken, secondo informazioni non ufficiali ottenute dal Financial Times, non dovrebbe rivelare quali sono le misure che l’amministrazione Biden intende prendere, ma ha intenzione di essere molto chiaro con Pechino: se non interromperà l’aiuto a Mosca per ricostruire l’industria militare, rischierà grosso. Potrebbero esserci sanzioni dirette o secondarie che complicherebbero pesantemente le attività economiche e finanziarie cinesi negli Stati Uniti. Una preoccupazione nota per Pechino, che però non può semplicemente accettare la pressione americana nei confronti della Russia — perché sembrerebbe debole e perché sembrerebbe ancora più debole la partnership d’utilità anti-occidentale sino-russa.
La segretaria al Tesoro Janet Yellen ha già sollevato la questione durante una visita in Cina questo mese; Joe Biden ha espresso preoccupazione al presidente cinese Xi Jinping quando i leader hanno parlato per telefono tre settimane fa; ma è a Blinken che è stato affidato il compito di fare pressione sulla questione in termini più forti.
La visita del segretario arriva in una fase di ampia comunicazione tra Usa e Cina, che però non ha impedito al Congresso di approvare un nuovo pacchetto di finanziamenti per la difesa di Taiwan, che la Cina considera un proprio territorio da annettere prima o poi. E soprattutto arriva mentre Washington alza la pressione sugli europei affinché prendano posizioni più severe: eventuali sanzioni secondarie americane avranno ripercussioni anche sul mercato europeo d’altronde, e questo è uno dei timori di Pechino — ma anche di Bruxelles.
Secondo fonti informate sulle discussioni, durante la riunione ministeriale del G7 a Capri, Blinken ha chiesto apertamente agli alleati di fare di più sulla Cina e sulla sua partnership con la Russia, mentre Germania e Francia avrebbero cercato di edulcorare la posizione per non guastare i rapporti commerciali. L’Italia, da padrona di casa, ha mediato per la linea chiara uscita nel comunicato finale.
Blinken in Cina con un obiettivo: linea severa sui rapporti con la Russia - Formiche.net
Pensa in che bella posizione comoda che si trova la Cina in questo momento.
Putin che offre di tutto e di più a Xi per sopperire alle sanzioni e gli USA che rilanceranno offrendo ancor di più per isolare putin.

Signore e signori, chi offre di piu?
 
Michael Clarke sul pacchetto approvato
"when they're having a bad day, they threaten nuclear war"

How Putin's 'reckless' military strategy will be thwarted by US-Ukraine aid package | Michael Clarke

da un commento
0:00: US-Ukraine aid package disrupts Kremlin's military strategy, urgent need for artillery shells and air defense systems.
3:31: Ukraine's urgent need for anti-aircraft missiles and aircraft to counter Russian bombers.
6:52: Ukrainians expected to repel Russian attacks with increased ammunition, leading to higher Russian casualties.
9:56: Implications of Russian military strategy and US-Ukraine aid package on combat effectiveness and nuclear threats.
12:57: Controversial US aid package includes seizing frozen assets for Ukraine, while EU offers support.

C
 

Kuleba: Kiev sospende i servizi consolari per ucraini​

Il ministro degli Affari esteri dell'Ucraina Dmitry Kuleba ha confermato la sospensione della fornitura dei servizi consolari ai cittadini ucraini in età militare che si trovano all'estero, osservando che nelle condizioni attuali la priorità principale è la lotta per la sopravvivenza dell'Ucraina. «Come appare adesso: un uomo in età militare è andato all'estero, ha mostrato al suo Stato che la questione della sua sopravvivenza non lo riguarda, e poi arriva e vuole ricevere servizi da questo Stato, in questo momento siamo in guerra».


ormai sono alla canna del gas totale...
 
Non esistendo un thread sulla corruzione in Russia, metto qui.

Arrestato il vice di Shoigu, il viceministro della difesa Timur Ivanov, con l'accusa di aver accettato una tangente.

Il presidente Vladimir Putin e il ministro della Difesa Sergei Shoigu sono stati informati della detenzione del viceministro della Difesa, ha riferito il portavoce del capo dello Stato Dmitry Peskov.

La tangente pare avere dimensioni particolarmente elevate.

Timur Ivanov è responsabile dei dipartimenti di costruzione, pianificazione e coordinamento dello sviluppo delle truppe, del sostegno abitativo e della gestione del patrimonio abitativo, delle proprietà militari, nonché del dipartimento degli esami di stato, del dipartimento principale di medicina militare e del dipartimento federale della sistema di risparmio e mutuo degli alloggi per i militari.

www.kommersant.ru/doc/6664485

Edit. Piccola aggiunta di gossip e politica.
Il fatto che Peskov abbia pubblicamente dichiarato di aver informato dell'arresto Putin e Shoigu potrebbe non essere casuale.
È noto che Timur Ivanov e Peskov si frequentassero in occasioni mondane (immagine) e si vocifera che possa essere stato Putin ad aver voluto che desse lui stesso la notizia.

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Non esistendo un thread sulla corruzione in Russia, metto qui.

Arrestato il vice di Shoigu, il viceministro della difesa Timur Ivanov, con l'accusa di aver accettato una tangente.

Il presidente Vladimir Putin e il ministro della Difesa Sergei Shoigu sono stati informati della detenzione del viceministro della Difesa, ha riferito il portavoce del capo dello Stato Dmitry Peskov.

La tangente pare avere dimensioni particolarmente elevate.

Timur Ivanov è responsabile dei dipartimenti di costruzione, pianificazione e coordinamento dello sviluppo delle truppe, del sostegno abitativo e della gestione del patrimonio abitativo, delle proprietà militari, nonché del dipartimento degli esami di stato, del dipartimento principale di medicina militare e del dipartimento federale della sistema di risparmio e mutuo degli alloggi per i militari.

www.kommersant.ru/doc/6664485

Edit. Piccola aggiunta di gossip e politica.
Il fatto che Peskov abbia pubblicamente dichiarato di aver informato dell'arresto Putin e Shoigu potrebbe non essere casuale.
È noto che Timur Ivanov e Peskov si frequentassero in occasioni mondane (immagine) e si vocifera che possa essere stato Putin ad aver voluto che desse lui stesso la notizia.

Vedi l'allegato 3008647

I cosiddetti "satrapi" (cit.), non ancora bloccati dalle VPN :asd:
 
I cosiddetti "satrapi" (cit.), non ancora bloccati dalle VPN :asd:

Eh, a giudicare fa ciò che dice un canale Telegram russo in genere ben informato, la vicenda potrebbe non limitarsi ad un mero fatto di corruzione ma avere anche risvolti politico/militari vista la "vicinanza" di Ivanov a Shoigu.

ВЧК-ОГПУ

"Il viceministro della Difesa Timur Ivanov è stato arrestato. In precedenza il Dossier Center aveva parlato dei suoi piani di corruzione nei cantieri di Mariupol.

Il canale telegrafico ufficiale del comitato investigativo riporta la detenzione di Ivanov. È sospettato di aver ricevuto una tangente su scala particolarmente ampia - parte 6 dell'articolo 290 del codice penale della Federazione Russa.

La primavera scorsa abbiamo dedicato un'ampia inchiesta al viceministro della Difesa.

Abbiamo scoperto che, sebbene la costruzione nella Mariupol occupata sia formalmente effettuata dalla Compagnia statale di costruzioni militari, il vero subappaltatore nei siti è la società privata Olimpsitistroy.

"Timur si nutre di due società: appaltatori del Ministero della Difesa, queste sono Olimpsitistroy e Zapsibgazprom", ci ha detto per molti anni una fonte che in precedenza era stata amica di Ivanov e della sua ex moglie Svetlana Maniovich.

I calcoli del Dossier Center hanno dimostrato che i progetti di costruzione a Mariupol e in altri territori occupati, anche legalmente, possono costare al bilancio 3-4 volte di più rispetto alla vicina regione di Rostov.

Ciò è dovuto alla moltiplicazione dei fattori associati alla guerra. È anche facile nascondere i furti in questi cantieri.

Un altro interlocutore del Dossier è l'ex costruttore militare Sergei Khrabrykh.

Secondo lui, Timur Ivanov ha introdotto la pratica dei “compiti a casa” per gli appaltatori del Ministero della Difesa. Ciò significava una tangente, che veniva discussa insieme ai pagamenti anticipati e ad altri termini del contratto.

Timur Ivanov è una persona molto filooccidentale, dice anche la fonte Dossier. Nell'agosto 2016, essendo già Vice Ministro della Difesa e disponendo della prima forma di segretezza, vietando viaggi nei paesi della NATO, ha potuto festeggiare il suo compleanno sulla Costa Azzurra in Francia.

La detenzione di Ivanov è un duro colpo per il ministro della Difesa Sergei Shoigu, considerato il suo principale mecenate.

Ivanov ha ottenuto questo favore svolgendo incarichi delicati: ad esempio, pagando le pubblicazioni che glorificavano Shoigu con denaro nero, denaro proveniente dagli stessi "compiti" degli appaltatori del Ministero della Difesa."
 
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