Vaccino Covid in Brasile: somministrato il cinese Coronavac a un’intera in un esperimento segreto
Ottimi i risultati a Serrana: morti giù del 95%, casi sintomatici diminuiti dell’80% e ricoveri dell’86%. La popolazione ha aderito in massa spaventata dall’epidemia dilagante nelle regioni limitrofe
di Silvia Turin
L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha convalidato martedì il vaccino
Sinovac-CoronaVac contro il Covid-19
per uso d’emergenza: il preparato soddisfa gli standard internazionali per la sicurezza, l’efficacia e la produzione. Il vaccino è prodotto dall’azienda farmaceutica Sinovac con sede a Pechino. La sua
efficacia sul campo è stata anche testata in un particolare esperimento in Brasile:
un’intera città è stata vaccinata con il Coronavac con ottimi risultati.
Esperimento unico in Brasile
Si tratta della
città di Serrana, un comune di 45mila abitanti nello Stato di San Paolo: a tutti, tra febbraio e aprile, è stato offerto il vaccino nell’ambito del progetto chiamato “S”.
L’adesione è stata massiccia: oltre il 95% degli adulti idonei ha accettato di prendere parte all’esperimento, pianificato sin da agosto e tenuto in gran parte
segreto per prevenire la migrazione di massa a Serrana da parte di altri brasiliani che volessero farsi vaccinare, in un Paese che, con il suo presidente Bolsonaro, «non crede» alle vaccinazioni e, a più di quattro mesi dall’inizio della sua campagna di vaccinazione,
ha immunizzato solo circa il 10% della sua popolazione. L’Istituto Butantan, il centro di ricerca pubblico con sede a San Paolo, ha organizzato lo studio con l’azienda cinese Sinovac e ha parlato con la stampa lunedì 31 maggio in merito ai risultati dell’esperimento: il numero di casi
sintomatici è diminuito dell’80% e i ricoveri relativi alla malattia sono
diminuiti dell’86%, soprattutto,
i decessi sono calati del 95% in una città che vedeva le regioni vicine lottare con l’aumento delle infezioni e dei morti nella stagione autunnale.
Epidemia sotto controllo
I casi e i decessi sono diminuiti anche tra coloro che non erano stati vaccinati, compresi i minori di 18 anni e gli adulti con gravi problemi di salute che non potevano fare il vaccino. I risultati dello studio: «Mostrano che è possibile
controllare la pandemia vaccinando circa il 75% della popolazione», ha affermato il governatore dello stato di San Paolo, João Doria, che ha guidato la partnership con Sinovac in contrasto con le opinioni del governo. Butantan, che ha guidato gli studi clinici di CoronaVac e sta anche producendo il vaccino cinese in Brasile, non ha rilasciato i dati completi dei risultati del
“Progetto S”, ma ha detto che pubblicherà a breve lo studio completo.
Vaccini approvati in 60 Paesi
I vaccini cinesi non hanno dati di efficacia di Fase III pubblicati sulle riviste scientifiche cui siamo avvezzi, ma hanno risultati testati sul campo. Uno studio non ancora pubblicato sulla campagna vaccinale brasiliana riporta un’efficacia contro il Covid sintomatico del 50,7%. Uno studio dell’Università cilena ha concluso che la protezione del vaccino cinese è ferma al 56% dopo la doppia dose, ma i risultati sull’andamento dell’epidemia nei vari Paesi possono dipendere da fattori politici oltre che epidemiologici. A una
bassa efficacia sui casi sintomatici (in media il 50 per cento) mostrata nei primissimi studi, si accompagna una
buona efficacia su ospedalizzazioni, decessi e trasmissione dimostrata sul campo. Per questo il “Progetto S” sembra essere incoraggiante, dato che i vaccini cinesi sono
usati in moltissimi Paesi (attualmente circa 60) e sono fondamentali per quelli a basso reddito.
3 giugno 2021 (modifica il 3 giugno 2021 | 11:48)