Valerio Adami

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Beh, nelle tele che pubblichi, si vede chiaramente la transizione dal precedente periodo, più puramente astratto, a quello successivo, maggiormente figurativo.

Si aggiunge il colore che in alcuni astratti non c'era e prendono forma embrioni di figure.

In una intervista che lessi anni fa non so più dove, il Maestro però rimpiangeva la libertà da schemi del periodo puramente astratto.
 
I disegni e le tele dei primi anni Sessanta testimoniano come l’artista, pur non essendo un lettore di fumetti, si serva di quei significanti grafici per consolidare le linee di forza delle sue composizioni e accentuarne il carattere sonoro, insieme dissonante ed esplosivo.

Vedi l'allegato 2582582

Questi citati da @Antipole sono già del periodo iniziale delle "Unghiette" e sono già legati al fumetto. Credo siano stati realizzati intorno al 1963.
Qui secondo me c'è la nascita vera e propria di Adami. Anche se peronalmente prediligerei opere di un paio d'anni successive.
Invece andando un po' a ritroso c'è una fase molto più astratta, sia a colori che in bianco e nero, un po' influenzata da Matta. Quella fase ha poco a che fare con la successiva ricerca di Adami.

Ecco, questo è del 1961

Screenshot_2019-02-27 Immagine Valerio Adami (1935) - Senza titolo, 1960 - Modern and .jpg
 
Ok, mi sono letto le 30 pagine precedenti.
Ma del periodo astratto cosa mi dite?
Si trova poco in giro e se ne parla ancor meno.
Vorrei leggere le vostre opinioni.

Anni fa lo chiamai per fargli autenticare un'opera
di cui per questioni di privacy pubblico solo il retro.
Mi disse che lui amava quel suo ciclo cosiddetto "astratto" anche se spesso erano scene abbastanza forti (la mia è una tortura), quando lavorava con la Fondazione Pagani,
ma fu il mercato ed in particolare un gallerista che lo spinse a dirigersi per altre vie.



:bye:
 

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  • Adami retro.jpg
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Quel periodo di Adami ha in ogni caso delle connotazioni di stile già personali, anche se mi pare risenta di una rielaborazione di un mix tra Matta, Lam e l'informale. Nel panorama suo contemporaneo lo vedo abbastanza vicino a Nativi o anche a Romagnoni.
Trovo che siano delle opere di qualità, ma chiaramente come periodo rimane una fase transitoria rispetto alla ricerca successiva che è quella che lo ha reso celebre.

@Carlo P. per inserire le immagini puoi seguire questa breve guida Inserire un’immagine sul FOL - step by step
 
Bellissimo lavoro di adami Guggenheim da sothebys on line
 
Ritorno su Adami

Proprio vero. Adami è certamente un artista che impone una certa selezione: le opere più vecchie mi pare dicano poco, le opere troppo piccole sono poco significative, le opere grandi non sono tutte particolarmente riuscite. Le opere molto grandi sono in genere le migliori ma hanno bisogno di vivere da sole: anche a me pare che non sopportino niente vicino. Fatte tutte queste considerazioni, Adami è un grandissimo artista.




Proseguendo la lettura di precedenti argomenti del FOL ( approfitto della forzata reclusione da Covid 19 per
“ recuperare “ terreno :) )
mi sono imbattuto su thread Adami che ho trovato interessante e stimolante,essendo uno tra i miei artisti preferiti .
Riprendo il post di Accipicchia ( vado sul sicuro in quanto a competenza anche se mi espongo a possibili “ liscia e bussa” da parte sua...) che condivido totalmente ad eccezione del punto in cui afferma “le opere troppo piccole sono poco significative”.
Ho due opere di Adami in collezione : una piccina ed una grande e , credetemi, la prima non ha nulla da invidiare , come contenuto e messaggio, a quella grande!
Dirò di più, immaginando di “riversare” il dipinto piccino
( 60x50 titolo “ pagina d’addio”) in un formato più grande( 145x115 ) credo NON si avrebbe il medesimo impatto figurativo e spt emozionale nel guardarlo in quanto perderebbe, a mio avviso, gran parte del pathos .
Viceversa, sempre ipotizzando uno scambio di dimensioni tra i due soggetti dei quadri sopracitati, “ riversando” il grande su dimensioni ridotte, sarebbe assolutamente privo di espressività in quanto costretto in uno spazio non adeguato al tema che l’autore rappresenta
( titolo dell’opera:“prendere bene la mira”).
Sono convinto ,quindi, che anche di Adami si trovino delle
“ chicche” che abbiano una loro logica e dignità espressiva anche se,indubbiamente,è con le opere di grandi dimensioni che trova il maggior impatto comunicativo a patto che (e qui condivido assolutamente) sia lasciata come unica opera sulla parete.
P.S.
purtroppo non ho ancora la possibilità di postare immagini altrimenti avrei allegato anche i due dipinti citati :bow:
 
Galak, io sto valutando acquisto opera degli anni 60, dimensione 80x60 cm.
Direi che nell'arte, in generale, le dimensioni non siano mai state importanti.
Ho visto capolavori 15x23 cm, e schifezze 3x2 m.
La regola vale anche per Adami.
Non ti preoccupare anche acci ogni tanto dice delle xxxxxxx mostruose.
 
tanto per ricordarsi di questo 3D

buona giornata
 

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Grazie, bellissima questa foto di Adami (nello studio?)

Si, nel centro di Parigi. Una grande casa, curata nei dettagli in maniera maniacale, con ambienti in stile Art Nouveau e arredata con i mobili scultura di un grandissimo architetto, esponente di punta del cosiddetto Glasgow movement. :)
 
Due domande:

Esiste un catalogo generale di Valerio Adami ?
L’archivio è questo?

Fondazione Marconi - Via Alessandro Tadino, 15
20124 Milano

Grazie
 
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