Il mio sincero benvenuto tra gli "Amici dell'Arte" a patrizio510
Dei ritratti di Velasco non ho personalmente mai parlato perchè a dir la verità non nè ho mai visto uno dal vero, se fosse vero del proiettore però non mi scandalizzarei poi tanto, molti Artisti li usano certamente.
Però vorrei anche sapere quali sono gli altri "ARTISTI VERI, dico "altri" perchè invece personalmente per me Velasco è "ARTISTA VERO" sono invece "sottostimati".
Qui sul forum bisogna principalmente proporre e non solo ( ma è lecito farlo ), criticare.
Concludo rinnovandoti il mio "Benvenuto tra noi"
!!!
Grazie del benvenuto! Io ne ho visti parecchi di ritratti di Velasco (tra questi uno in particolare realizzato per un mio caro amico) e le assicuro parlo con una certa cognizione di causa. In quanto alla sua affermazione:
"Qui sul forum bisogna principalmente proporre e non solo ( ma è lecito farlo ), criticare" vorrei precisare che forse è più costruttivo proporre concetti che ci aiutino a valutare, approfondire, conoscere, piuttosto che sparare nomi a raffica di artisti che magari non si conoscono veramente a fondo e dei quali si ha una conoscenza superficiale delle loro produzioni; valutare un artista necessita approfondimento, conoscenza totale dell'opera, bisogna seguirne il percorso, conoscerne la storia, la vita, le sofferenze, vedere cosa coglie dal suo tempo e con quale intensità e personalità è in grado di descriverlo, e ancora, le motivazioni che lo hanno spinto a raffigurare questo o quel pensiero; la mia su Velasco non voleva essere una "critica distruttiva" e fine a se stessa, semplicemente un'analisi critica sul suo modo di dipingere e di esprimersi. Lui poi è un bravo ragazzo, da sempre vive tra pennelli e colori perchè figlio d'arte -
il padre-pittore, a mio giudizio più valente del figlio - lavora con impegno e sta portando avanti la sua ricerca, per mio gusto personale troppo grafica e accademica e non mi interessa minimamente, ma su questo a quanto pare siamo di opinioni divergenti.
Citare nomi per fare dei paragoni, come lei mi spinge a fare, diventa estremamente difficile ed aleatorio; al massimo credo si potrebbero azzardare raffronti tra artisti che hanno una certa assonanza espressiva; potremmo partire dicendo che, in estrema sintesi, le linee sono essenzialmente due: figurativi e astrattisti (a seguire tutti gli ISMI e correnti che comunque derivano sempre dalle due diverse linee fondamentali). Spinto da lei nell'espormi in paragoni ne affronto uno: Velasco - un artista figurativo a lei molto caro, del quale non ha mai visto un ritratto - e Migneco (uso lui come esempio perchè è stato citato nella discussione ma potrei citarne altri anche forse meno valenti ottenendo lo stesso risultato). Entrambi affrontano la medesima tematica del figurativo, tutti e due realizzano figure o paesaggi, ma con un'intensità di pensiero completamente diversa, quella che fa la differenza tra l'artista e il pittore: Il primo si limita a raffigurare l'aspetto esteriore - il soggetto è ritratto per i suoi aspetti fisici, quasi sempre in posizioni statiche e strategiche, le proporzioni perfette, involucri umani in posa davanti al fotografo che li immortala staticamente; opere irreprensibili dal punto di vista accademico, abilmente contornate da furbi sfondi scenografici enfatizzanti, ottimi lavori da accademia, realizzati per piacere al pubblico! sa quanti ce n'è nelle accademie di Brera o Di Urbino! I paesaggi poi, tecnica, tecnica e ancora solo tecnica; ma l'arte, la forza, la passione dove sono? Le ritroviamo nel secondo esempio (Migneco), qui l'artista non ha paura, crea i suoi personaggi, li inventa, li trasforma e li deforma cogliendo la parte interiore, l'aspetto umano-sociale del loro contesto, non ci fa una semplice lezione scolastica di figura ornamentale; il contadino lavora la terra con le mani, e quindi, al di la dei concetti di estetica e proporzione, che ingabbiano in genere il pittore ordinario spaventato dal giudizio, realizza delle mani grandi, deformate dal lavoro, dalla fatica; l'artista non ha paura delle forme, le affronta con impeto ma anche con coerenza, il colore è puro deciso, non ha bisogno di attirarci con trucchetti coloristici, lui è vero, è puro, ci vuole comunicare il vissuto dei suoi personaggi, senza leziosismi, ci racconta uno spaccato di vita di società, di lavoro; e se le mani del contadino o del pescatore sono grandi e sproporzionate è solo perchè voluto dall'autore, per trasmettere una forza comunicativa che vuole esprimere la dura vita di quell' uomo che affronta la sua vera realtà con le sue stesse mani. Tutti grandi figurativi passati alla storia hanno saputo raffigurare la realtà del loro tempo, i dolori del loro tempo, le angosce del loro tempo,non solo le mode del loro tempo. Munch, Van Gogh, Lautrec,... tutti artisti al tempo accantonati ora a distanza di molti anni,...beh la storia e vecchia...e sicuramente ripetibile!