Vendita armi ed eredita'

Cubicula

Nuovo Utente
Registrato
6/7/07
Messaggi
639
Punti reazioni
27
Padre deceduto
Moglie eredita le armi
I due figli erditano anche loro le armi?
Che succede se la Moglie del defunto volesse venderle senza assenso dei figli? Puo'?
Grazie
 
Salve,

intanto, la Signora ha fatto l'obbligatoria denuncia (PS o se quest'ultima non è presente nel paese di residenza, Carabinieri) di successione/presa in carico delle armi ?

Essendo l'armamento un argomento un po' strano (e spesso coloro che ne sanno meno sono proprio poliziotti e magistrati), direi che dal punto di vista amministrativo la disponibilità delle stesse e pertanto la loro "cessione" (per le armi si dice proprio "cessione", non "vendita" giusto per ricordarci il sistema borbonico di cittadino-suddito in cui viviamo) spetta esclusivamente a colei (presumibilmente la Signora) che le ha "in carico".

In tutta onestà non ho mai sentito parlare di co-titolarietà di armi.

Logicamente la "cessione" dovrà essere fatta solo a persone autorizzate con cura di denunciare la variazione della titolarietà entro le 48 ore.

Dal punto di vista degli accordi patrimoniali e/o affettivi penso che la cosa migliore sia quella di regolarsi con un po' di buon senso ed affetto famigliare.

Eventualmente, se uno dei figli è particolarmente attaccato ad una delle armi, magari per motivi sentimentali, potrebbe, una volta ottenuto il giusto permesso (detenzione, "porto" sportivo o collezione; presumendo che non abbia titolo per ottenere l'oramai raro "porto per difesa personale") prendersela in carico lui. Logicamente anche in questo caso devono essere fatte le denuncie del caso nei tempi stabiliti.

Ciao.
 
In tutta onestà non ho mai sentito parlare di co-titolarietà di armi

Questo è un aspetto legale interessantissimo, che andrebbe approfondito da parte dei nostri esperti.
Anche perché si dà il caso che certe armi (p.es.storiche) possano avere un valore venale anche considerevole (anche di diverse migliaia di euro), e pertanto l'aspetto ereditario acquista notevole rilevanza.
 
Si può essere comproprietari dell'arma, nessuna legge lo esclude.
Bisogna fare però un distinguo.La proprietà dell'arma è una cosa pacifica, ossia non c'è bisogno di essere spiegata,mentre esistono altre situazioni che devono essere chiarite.
Porto e trasporto di armi.
Per porto d'armi si intende la possibilità di portare l'arma ovunque , pronta anche a sparare,mentre per trasporto si intende la mera possibilità di spostare l'arma da un luogo ad un altro in condizioni tali da rendere materialmente impossibile l'uso immediato.
Per le armi con carica inferiore a 7,5 joule, nessun problema, detenzione e acquisto sempre lecito purchè si sia maggiorenni.Non vanno nemmeno denunciate.
Per quelle con carica superiore a 7,5 joule le cose si complicano.
Ammesso che si sia anche in due ad averne la proprietà, queste armi che possono ovviamente essere ereditate, devono essere denunciate dagli eredi ed indicare appunto il luogo in cui si trovano.Mi auguro che il de cuius abbia a sua volta fatta regolare denuncia.
Attenzione che le normative sono diversamente interpretate purtroppo sia dalla pubblica sicurezza che dal giudice.La materia è poco conosciuta anche da loro e spessissimo si creano situazioni a dir poco imbarazzanti con ammende al seguito.
Questo in breve, molto in breve.Consiglio una approfondita lettura della legge 110/75.
 
Questo è un aspetto legale interessantissimo, che andrebbe approfondito da parte dei nostri esperti.
Anche perché si dà il caso che certe armi (p.es.storiche) possano avere un valore venale anche considerevole (anche di diverse migliaia di euro), e pertanto l'aspetto ereditario acquista notevole rilevanza.[/QUOT

Sulle armi storiche c'è un discorso a parte.premetto solo che se le si rende inoffensive (saldando ad esempio il grilletto) si possono liberamente detenere in casa.Se l'arma storica ha un valore importante possono sorgere problemi se la si detiene senza farne regolare denuncia ed ha potenziale ancora offensivo .
 
Lasciamo stare il discorso del porto che è complicato di suo, ed estraneo al thread.

Il punto è che anche la sola detenzione (e conseguente denuncia di presa in carico) presuppone determinate capacità, per via di recenti leggi (maggiore età, certificato medico). Ma poniamo che in casa il genitore vedovo muoia lasciando ai due figli (uno maggiorenne, uno no) in eredità anche le armi antiche di grande valore (non solo moschetti, ma anche spade del '600 etc.); il maggiore non vuole "prenderle in carico" ma vuole venderle; il minore NON vuole venderle perché ha ereditato dal padre la passione, però non PUO' prenderle in carico (minorenne). E per venderle ci vuole l'accordo di entrambi (o quanto meno, del maggiore e del tutore del minore); e per prenderle in carico ci vuole la firma (e la responsabilità) dell'uno o del tutore dell'altro...

Sono casi interessanti. Mi par di capire, comunque, che l'arma possa essere presa in carico da uno solo dei contitolari e restare di fatto proprietà di più persone... curioso e complesso alla luce della normativa vigente sul porto e sulla detenzione...

Mi spiego meglio: se due persone sono comproprietarie di un'arma, ma una sola la "prende in carico" ossia la detiene e ne è ufficialmente responsabile, si configura un contratto di custodia, scritto o verbale, esplicito o implicito, per cui il comproprietario che non detiene l'arma la affida alla custodia dell'altro comproprietario. Fin qui, nulla di strano.

Ma a rigor di logica, allora, entrambi i comproprietari potrebbero di comune accordo far custodire l'arma a un terzo, non proprietario: per esempio, nel caso di prima, i due eredi se fossero entrambi minorenni e quindi legalmente incapaci alla detenzione; oppure anche due comproprietari capaci, i quali tuttavia non vogliono per il momento detenere armi in casa perché hanno entrambi dei bambini conviventi e non si fidano, ma desiderano altresì conservare le armi per quando i bambini saranno grandi, vuoi per l'uso (caccia, tiro), vuoi per il valore intrinseco (armi antiche, ricordi di famiglia).

E invece, mi risulta purtroppo che ad oggi se un proprietario non è più in grado di detenere (farsi carico) di un'arma, egli la debba CEDERE altrui e non possa semplicemente affidarla alla sua custodia. In mancanza di acquirenti, deve consegnare l'arma alle forze di PPSS - affinché sia DISTRUTTA (?) o forse ceduta allo Stato (?).
Ma forse mi sbaglio, anche perché la normativa è talvolta piuttosto oscura, come faceva rilevare qualcuno, e le forze dell'ordine sono purtroppo le prime ad essere confuse su questi temi...

C'è qualche giurista che possa illuminarci sulla questione della cessione/custodia delle armi tra (com)proprietari e non?
Possibilmente, facendo riferimenti puntuali alla normativa in vigore.

Per esempio: nel caso prospettato a inizio thread, è probabile che fosse il defunto marito ad avere in carico le armi, non la signora. Per prassi, so che uno qualsiasi degli eredi abilitati alla detenzione si presenta alle forze di PPSS e prende in carico la titolarità dell'arma, eventualmente accompagnando il passaggio con una qualche attestazione ereditaria (documento alternativo a quello di cessione contrattuale dell'arma). Ed entro un lasso di tempo ragionevole produce (qualora richiesto dalle autorità) il famigerato certificato medico recentemente introdotto anche per la sola detenzione.

Ma legalmente, questo configura anche una (implicita? verbale?) cessione dell'arma al solo che se la prende in carico, da parte degli altri coeredi? Oppure la proprietà rimane plurima e pro quota?
Ribadisco, non sono quisquilie: anche un semplice fucile sovrapposto Perazzi può costare 4-5.000 euro. Così pure un Sako di precisione. Non parliamo di armi antiche che possono viaggiare tranquillamente su cifre con quattro zeri...
 
Ultima modifica:
da un punto di vista meramente ereditario, senza occuparsi dei problemi di detenzione, si applicano le norme di successione di beni mobili come da Codice Civile. Pertanto, se il figlio è unico, le eredita al 50% del loro valore venale. Se ci sono fratelli, l'eredità di divide in terzi, di cui uno va alla madre e i rimanenti due terzi vengono divisi tra i figli. Su questo almeno non ci sono dubbi. L'unico diritto incontestabile del coniuge, oltre alla quota di eredità legittima, è quello relativo alla permanenza nella casa coniugale e all'uso degli arredi in essa contenuti. Ma se, ad esempio, per i quadri e suppellettili varie la giurisprudenza è confusa (salvo recente pronuncia della Corte di Cassazione, che le ha considerate parte dell'arredamento in uso) le armi non possono certo essere considerate arredi. INoltre, il problema si porrebbe solo incaso di eredità della casa coniugale, non del mero usufrutto.
Tieni conto anche del fatto che, se il figlio non risolve la questione entro dieci anni dalla morte del padre (e quindi dall'apertura della successione) ogni diritto all'eredità decade. :'(
 
Ultima modifica:
...
Per quelle con carica superiore a 7,5 joule le cose si complicano.
Ammesso che si sia anche in due ad averne la proprietà, queste armi che possono ovviamente essere ereditate, devono essere denunciate dagli eredi ed indicare appunto il luogo in cui si trovano.Mi auguro che il de cuius abbia a sua volta fatta regolare denuncia.
Attenzione che le normative sono diversamente interpretate purtroppo sia dalla pubblica sicurezza che dal giudice.La materia è poco conosciuta anche da loro e spessissimo si creano situazioni a dir poco imbarazzanti con ammende al seguito.
Questo in breve, molto in breve.Consiglio una approfondita lettura della legge 110/75.
non ho capito cosa cambia se il de cuius non ha fatto regolare denuncia

la responsabilità penale è personale, credo, e lui è ... de cuius :o

se l'erede che fa ... emergere l'arma non denunciata ha il libretto di porto di fucile (ma anche se non l'ha, credo) nessuno lo multa o l'ingabbia, e nemmeno gliela sequestra (a meno che non sia un bazooka)
 
non ho capito cosa cambia se il de cuius non ha fatto regolare denuncia

la responsabilità penale è personale, credo, e lui è ... de cuius :o

se l'erede che fa ... emergere l'arma non denunciata ha il libretto di porto di fucile (ma anche se non l'ha, credo) nessuno lo multa o l'ingabbia, e nemmeno gliela sequestra (a meno che non sia un bazooka)

Non è così anche se un tanto al naso potrebbe sembrarlo, ma la legge è legge e va saputa oppure si fanno errori poi punibili.Qui però non si discute del fatto penalmente rilevante ma della denuncia di arma.
L'erede deve immediatamente denunciare l'arma detenuta semprechè questa sia stata a sua volta regolarmente denunciata dal de cuius prima di lasciare questa valle di lacrime e sangue.
Se però il de cuius non aveva a suo tempo denunciato l'arma, l'erede non può denunciarla semplicemente adottando le misure di cui sopra ma deve seguire un iter più rognoso previsto dall'art.20 della legge 110/75 e successive modifiche.
 
Non è così anche se un tanto al naso potrebbe sembrarlo, ma la legge è legge e va saputa oppure si fanno errori poi punibili.Qui però non si discute del fatto penalmente rilevante ma della denuncia di arma.
L'erede deve immediatamente denunciare l'arma detenuta semprechè questa sia stata a sua volta regolarmente denunciata dal de cuius prima di lasciare questa valle di lacrime e sangue.
Se però il de cuius non aveva a suo tempo denunciato l'arma, l'erede non può denunciarla semplicemente adottando le misure di cui sopra ma deve seguire un iter più rognoso previsto dall'art.20 della legge 110/75 e successive modifiche.
a me e ai miei amici che l'hanno fatto non è sembrato un iter particolarmente rognoso: una semplice istanza e finisce lì

certo che non si vanno a denunciare armi con matricola cancellata :o
 
a me e ai miei amici che l'hanno fatto non è sembrato un iter particolarmente rognoso: una semplice istanza e finisce lì

certo che non si vanno a denunciare armi con matricola cancellata :o

Dipende dai casi.Comunque non basta la semplice formalità prevista per chi eredita armi da parte del de cuius che in precedenza abbia a sua volta dichiarata la ubicazione delle stesse. L'istanza di cui parli si tratta di un nulla osta alla detenzione che rilasciano solo in mancanza di certi presupposti e comunque adesso ci vanno molto cauti rispetto al passato e spesso un errore anche di poco conto può costare un processo penale.
Per il trasporto e/o l'uso poi oggi son previste certificazioni mediche, frequentazioni di corsi di tiro a segno ecc ecc.Lasciam perdere questo argomento.
Armi con matricola cancellata?procedimento penale certo:)
 
Con le nuove norme, mio padre per il fucile di mio nonno risalente all'800 e che non spara di sicuro, ha sostenuto un iter tale che sembrava dovesse arruolarsi in aeronautica!
E le armi antiche non hanno la matricola, fu introdotta circa un secolo fa.
 
basta che non ceda le armi alla benemerita a titolo gratuito, è pratica consueta che detta gente ha messo su un incredibile commercio di armi ricevute gratis da persone che oberate dagli obblighi o per motivi di patemi personali a detenere un arma, le rivendano a prezzo di mercato. purtroppo non esiste una rendicontazione della vendita di armi è una pratica non illegale questo giochetto, ma io non le lascerei in mano ai caramba :mad:
 
Indietro