Venezuela e PDVSA (vol.154) Quota "Aran2" .... il sogno resistente!

Il 9% è stato stabilito ad inizio anno nei tribunali di NY quindi è il tasso applicabile per le moratorie in US per titoli US Law.
Io personalmente non faccio nulla, penso sia stato chiarito che la prescrizione è dopo 6 anni.
Nel caso ci si muove con una causa direttamente in US e si chiede il capitale, cedole ed interessi su cedole non pagate.
Ma serve un gruppo di almeno 30 mln di nominali



Dobbiamo aggregarci al comitato dei creditori del Venezuela per diversi motivi:

1) El grupo, llamado Comité de Acreedores de Venezuela, ha dicho en un comunicado que apunta a un consenso para una acción colectiva que evite "acciones legales disruptivas y costosas alrededor del mundo en busca de reclamos diseñados para beneficiar a ciertos acreedores a expensa de ellos"
2) El Comité se compromete a tratar de resolver los problemas de deuda de Venezuela de una manera que asegure un trato justo a todos los acreedores de igual rango
3) El Comité desea poner en aviso a (Venezuela y PDVSA) que los hará responsables de todos los costos y gastos incurridos en la investigación de todos los incumplimientos y la búsqueda de todas y cada una de las soluciones disponibles", ha agregado el comunicado.
4) Un grupo de inversores institucionales que tienen aproximadamente el 13% de la deuda externa de Venezuela

El Comite de Acreedores de Venezuela busca evitar diferencias internas y apunta a la unidad - eleconomistaamerica.com
 
Dobbiamo aggregarci al comitato dei creditori del Venezuela per diversi motivi:

1) El grupo, llamado Comité de Acreedores de Venezuela, ha dicho en un comunicado que apunta a un consenso para una acción colectiva que evite "acciones legales disruptivas y costosas alrededor del mundo en busca de reclamos diseñados para beneficiar a ciertos acreedores a expensa de ellos"
2) El Comité se compromete a tratar de resolver los problemas de deuda de Venezuela de una manera que asegure un trato justo a todos los acreedores de igual rango
3) El Comité desea poner en aviso a (Venezuela y PDVSA) que los hará responsables de todos los costos y gastos incurridos en la investigación de todos los incumplimientos y la búsqueda de todas y cada una de las soluciones disponibles", ha agregado el comunicado.
4) Un grupo de inversores institucionales que tienen aproximadamente el 13% de la deuda externa de Venezuela

El Comite de Acreedores de Venezuela busca evitar diferencias internas y apunta a la unidad - eleconomistaamerica.com

X vincere la causa uno la vince
Ma se poi non pagano , che si fa ?
Si dichiara guerra ?
 
X vincere la causa uno la vince
Ma se poi non pagano , che si fa ?
Si dichiara guerra ?

Va bene anche quella piccola appena davanti al porto di caracas :D
Ma il giudice emette solo carta bollata :rolleyes:
 

Allegati

  • USS_John_C._Stennis_(CVN-74)_and_HMS_Illustrious_(R_06)_in_the_Persian_Gulf_on_April_9,_1998.jpg
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X vincere la causa uno la vince
Ma se poi non pagano , che si fa ?
Si dichiara guerra ?



Io so che quando c'è da recuperare un credito derivante da obbligazioni,
alla fine, tolte le spese legali, ti rimane ben poco.
Il comitato dei creditori nell'articolo che ho postato ha evidenziato proprio questa problematica.
Per questo motivo intende recuperare capitale e interessi dei bonos
utilizzando lo strumento della class action.
Diciamo che quella di aggregarci al comitato è la soluzione più economica e meno rischiosa per noi. Se fai causa formando un gruppo di possessori di bonos si corre il rischio di dover pagare tutte le spese legali in caso di soccombenza come è già successo nella causa intentata contro la BCE dai possessori di titoli di stato della Grecia
 
Gentile sig. ,......
le comunicazioni di interruzione della prescrizione devono essere inviate a più soggetti con raccomandate internazionali con ricevuta di ritorno.

I legittimati passivi sono indicati in ciascuna offering circular.

Per ciascun titolo occorre inviare raccomandate specifiche: non si possono quindi accorpare in un unico invio le comunicazioni di interruzione della prescrizione relative a titoli con diversi codici ISIN.

Il preventivo di spesa per la Sua posizione, che prevede 3 diversi invii in relazione a ciascuna delle tre posizioni, è pari ad euro 3.900 complessivi, che dovrà essere versato avvalendosi dei seguenti estremi:

Intestatario Mauro Sandri, Postbank, Iban: de42 1001 0010 0238 9871 35, BIC: PBNKDEFF.

La causale dovrà essere la seguente: spese per notifica interruzione della prescrizione ISIN numero…..(completare con l’indicazione degli ISIN).

Al ricevimento della Sua comunicazione di adesione e del bonifico, Le verrà inviato per posta elettronica il testo di interruzione della prescrizione, completo anche degli indirizzi dei soggetti destinatari, per ogni posizione, che dovrà essere stampato, sottoscritto, e restituito prima per email (in formato PDF), e in originale per posta, all'indirizzo di studio seguente:

avv. ......

viale



Al ricevimento dell'originale si provvederà all'invio delle comunicazioni alle controparti con raccomandate internazionali.

L’originale della comunicazione di interruzione della prescrizione con la prova di spedizione e di avvenuta consegna rimarrà depositato presso lo studio di Milano, in via Benedetto Marcello n. 48, o consegnato con racc. a chi volesse detenerla in proprio.

Rimango a disposizione per ogni chiarimento, anche in via telefonica.



Cordiali saluti

avv. .............



PS: successivamente all’interruzione della prescrizione, Le invierò un report sulle iniziative per il recupero concreto degli interessi scaduti, sia per il recupero di una parte in conto capitale. Si tratta di due azioni legali collettive, promosse contro soggetti solvibili che sono corresponsabili dei danni patiti e patendi.
 
Gentile sig. ,......
le comunicazioni di interruzione della prescrizione devono essere inviate a più soggetti con raccomandate internazionali con ricevuta di ritorno.

I legittimati passivi sono indicati in ciascuna offering circular.

Per ciascun titolo occorre inviare raccomandate specifiche: non si possono quindi accorpare in un unico invio le comunicazioni di interruzione della prescrizione relative a titoli con diversi codici ISIN.

Il preventivo di spesa per la Sua posizione, che prevede 3 diversi invii in relazione a ciascuna delle tre posizioni, è pari ad euro 3.900 complessivi, che dovrà essere versato avvalendosi dei seguenti estremi:

Intestatario Mauro Sandri, Postbank, Iban: de42 1001 0010 0238 9871 35, BIC: PBNKDEFF.

La causale dovrà essere la seguente: spese per notifica interruzione della prescrizione ISIN numero…..(completare con l’indicazione degli ISIN).

Al ricevimento della Sua comunicazione di adesione e del bonifico, Le verrà inviato per posta elettronica il testo di interruzione della prescrizione, completo anche degli indirizzi dei soggetti destinatari, per ogni posizione, che dovrà essere stampato, sottoscritto, e restituito prima per email (in formato PDF), e in originale per posta, all'indirizzo di studio seguente:

avv. ......

viale



Al ricevimento dell'originale si provvederà all'invio delle comunicazioni alle controparti con raccomandate internazionali.

L’originale della comunicazione di interruzione della prescrizione con la prova di spedizione e di avvenuta consegna rimarrà depositato presso lo studio di Milano, in via Benedetto Marcello n. 48, o consegnato con racc. a chi volesse detenerla in proprio.

Rimango a disposizione per ogni chiarimento, anche in via telefonica.



Cordiali saluti

avv. .............



PS: successivamente all’interruzione della prescrizione, Le invierò un report sulle iniziative per il recupero concreto degli interessi scaduti, sia per il recupero di una parte in conto capitale. Si tratta di due azioni legali collettive, promosse contro soggetti solvibili che sono corresponsabili dei danni patiti e patendi.

buonanotte...
 
Gentile sig. ,......
le comunicazioni di interruzione della prescrizione devono essere inviate a più soggetti con raccomandate internazionali con ricevuta di ritorno.

I legittimati passivi sono indicati in ciascuna offering circular.

Per ciascun titolo occorre inviare raccomandate specifiche: non si possono quindi accorpare in un unico invio le comunicazioni di interruzione della prescrizione relative a titoli con diversi codici ISIN.

Il preventivo di spesa per la Sua posizione, che prevede 3 diversi invii in relazione a ciascuna delle tre posizioni, è pari ad euro 3.900 complessivi, che dovrà essere versato avvalendosi dei seguenti estremi:

Intestatario Mauro Sandri, Postbank, Iban: de42 1001 0010 0238 9871 35, BIC: PBNKDEFF.

La causale dovrà essere la seguente: spese per notifica interruzione della prescrizione ISIN numero…..(completare con l’indicazione degli ISIN).

Al ricevimento della Sua comunicazione di adesione e del bonifico, Le verrà inviato per posta elettronica il testo di interruzione della prescrizione, completo anche degli indirizzi dei soggetti destinatari, per ogni posizione, che dovrà essere stampato, sottoscritto, e restituito prima per email (in formato PDF), e in originale per posta, all'indirizzo di studio seguente:

avv. ......

viale



Al ricevimento dell'originale si provvederà all'invio delle comunicazioni alle controparti con raccomandate internazionali.

L’originale della comunicazione di interruzione della prescrizione con la prova di spedizione e di avvenuta consegna rimarrà depositato presso lo studio di Milano, in via Benedetto Marcello n. 48, o consegnato con racc. a chi volesse detenerla in proprio.

Rimango a disposizione per ogni chiarimento, anche in via telefonica.



Cordiali saluti

avv. .............



PS: successivamente all’interruzione della prescrizione, Le invierò un report sulle iniziative per il recupero concreto degli interessi scaduti, sia per il recupero di una parte in conto capitale. Si tratta di due azioni legali collettive, promosse contro soggetti solvibili che sono corresponsabili dei danni patiti e patendi.
Questi avvocati come avvoltoi cercano di sfruttare la rabbia di investitori stanchi di aspettare! Io penso che l'unica consapevolezza che dobbiamo avere è quella di non poter fare assolutamente nulla, e di attendere che i pesci grossi facciano la mossa più conveniente...noialtri possiamo solo seguire l'onda creata da chi è infinitamente più grande di noi. Prestiamo attenzione invece alla geopolitica e vediamo se col cambio di guardia alla Casa Bianca può esserci uno sblocco della situazione.
 
La condizione e' che Maduro se ne vada ... perché gli Usa non lo riconoscono.
Stop
 
Gentile sig......

la comunicazione di interruzione della prescrizione deve essere inviata a più soggetti con raccomandata internazionale con ricevuta di ritorno.

I legittimati passivi sono indicati in ciascuna offering circular.

Per ciascun titolo occorre inviare raccomandate specifiche: non si possono quindi accorpare in un unico invio le comunicazioni di interruzione della prescrizione relative a titoli con diversi codici ISIN.

Il preventivo di spesa per la Sua posizione è pari ad euro 2.200 complessivi, che dovrà essere versato avvalendosi dei seguenti estremi:

Intestatario Mauro Sandri, Postbank, Iban:

La causale dovrà essere la seguente: spese per notifica interruzione della prescrizione ISIN numero…..(completare con l’indicazione degli ISIN).

Al ricevimento della Sua comunicazione di adesione e del bonifico, Le verrà inviato per posta elettronica il testo di interruzione della prescrizione, completo anche degli indirizzi dei soggetti destinatari, che dovrà essere stampato, sottoscritto, e restituito prima per email (in formato PDF), e in originale per posta, all'indirizzo di studio seguente:

avv. Mauro Sandri



Al ricevimento dell'originale si provvederà all'invio delle comunicazioni alle controparti con raccomandate internazionali.

L’originale della comunicazione di interruzione della prescrizione con la prova di spedizione e di avvenuta consegna rimarrà depositato presso lo studio di Milano, in via Benedetto Marcello n. 48, o consegnato con racc. a chi volesse detenerla in proprio.

Rimango a disposizione per ogni chiarimento, anche in via telefonica.



Cordiali saluti

avv. Mauro Sandri



PS: successivamente all’interruzione della prescrizione, Le invierò un report sulle iniziative per il recupero concreto degli interessi scaduti, sia per il recupero di una parte in conto capitale. Si tratta di due azioni legali collettive, promosse contro soggetti solvibili che sono corresponsabili dei danni patiti e patendi.
 
X vincere la causa uno la vince
Ma se poi non pagano , che si fa ?
Si dichiara guerra ?

con una sentenza in mano , quando e se arriverà il momento di una ristrutturazione
sicuramente sarà meglio averla che non averla,
se poi non si arriverà mai a una conclusione la sentenza la incorniciamo e la appendiamo dentro la cuccia del cane..
ma almeno qualcosa si è provato a fare...
 
Io so che quando c'è da recuperare un credito derivante da obbligazioni,
alla fine, tolte le spese legali, ti rimane ben poco.
Il comitato dei creditori nell'articolo che ho postato ha evidenziato proprio questa problematica.
Per questo motivo intende recuperare capitale e interessi dei bonos
utilizzando lo strumento della class action.
Diciamo che quella di aggregarci al comitato è la soluzione più economica e meno rischiosa per noi. Se fai causa formando un gruppo di possessori di bonos si corre il rischio di dover pagare tutte le spese legali in caso di soccombenza come è già successo nella causa intentata contro la BCE dai possessori di titoli di stato della Grecia

La causa contro la BCE era follia farla
La battaglia contro il Venezuela è persa in partenza
Non hanno nulla da perdere .....
 
Questi avvocati come avvoltoi cercano di sfruttare la rabbia di investitori stanchi di aspettare! Io penso che l'unica consapevolezza che dobbiamo avere è quella di non poter fare assolutamente nulla, e di attendere che i pesci grossi facciano la mossa più conveniente...noialtri possiamo solo seguire l'onda creata da chi è infinitamente più grande di noi. Prestiamo attenzione invece alla geopolitica e vediamo se col cambio di guardia alla Casa Bianca può esserci uno sblocco della situazione.

Sono d’accordo OK!
 
"Sia chiaro: con i bond venezuelani si fanno soldi a palate!"
( Gli avvocati )
 
Vedo che anche su IO - ho dato un'occhiata per cercare news - c'è voglia di muoversi. Citavano anche Codacons.
Difficile che prima o poi non lo si debba fare. Ed essendo pochi il rischio di farci strozzare economicamente è altissimo.
Sarebbe auspicabile trovare una associazione consumatori ( vera ) a cui appoggiarsi , anche per riuscire a fare numero. Se 3 vanno con l' Avv. Sandrei, 4 con Martingale, uno ( poveretto! ) con il fondo Calma...Non si combina nulla. Sono passati 3 anni; la questione potrebbe anche "accelerarsi" repentinamente e bisogna essere pronti.
Il recente esito positivo della causa a NY ( scontato, figuriamoci se mai avesse potuto stabilire il giudice di NY che i bond legge di NY si possono non pagare! ) crea effettivamente un precedente. Ed una causa " fotocopia" dovrebbe essere estremamente semplice.
Come ha detto Gioxx oggi forse non serve , ma domani ...
Lunedì sondo qualche associazione vera
 
Una sentenza contro il VV non credo sia Zero!
Zero è quello che hanno fatto in Italia i nostri istituti, alcuni ti fanno pagare ancora il bollo (follie)

Carissimo,
vero quello che scrivi, ma qui l'unica cosa che si può fare è rimanere immobili e aspettare la fine di questa dittatura, perchè più ti muovi e più ti fai male.
In ultimo, secondo il mio modestissimo avviso, tutte queste azioni legali sono deficitarie per un sacco di buoni motivi, dispendiose, inutili e non fanno altro che procurare ulteriori danni al nostro piatto che piange da ormai quasi tre anni...
 
Ultima modifica:
Intervista esclusiva a William Castillo: “Cosa sarebbe accaduto all’Italia con il bloqueo applicato in Venezuela?”

di Geraldina Colotti

William Castillo, giornalista esperto in comunicazione internazionale, è stato nominato viceministro delle Politiche Anti-bloqueo, passando dal ministero degli Esteri a quello delle Finanze, diretto dalla vicepresidenta esecutiva, Delcy Rodriguez. Gli abbiamo chiesto di parlarci di questa nuova funzione nel pieno delle accese discussioni suscitate dalla Legge Anti-bloqueo, proposta dal presidente Maduro.
*

Qual è il tuo compito ora nella rivoluzione?

Sto coordinando il viceministero per le Politiche Antibloqueo, ascritto al ministero di Finanza e Economia. Una struttura nuova che è parte di una riforma strutturale decisa dal presidente Nicolas Maduro e dalla vicepresidenta Delcy Rodriguez, nonché ministra di Finanza, per adeguare la struttura ai nuovi tempi. Analizzando la realtà del bloqueo, che riguarda il Venezuela da 5 anni, ma che Cuba soffre da 60 anni, e l’Iran da 41, vediamo che si tratta di politiche prolungate e che gli Stati colpiti devono prepararsi ad affrontarle adeguatamente. In questa fase, il mio compito è quello di impostare il lavoro, creare un sistema di registro sull’impatto delle sanzioni, un osservatorio permanente anche all’interno della legge anti-bloqueo proposta dal presidente nell’ambito di uno sforzo di modernizzazione dello Stato, assolutamente necessario per affrontare le misure coercitive unilaterali che ci vengono imposte. Una riforma che riguarderà tutte le strutture economiche dell’impresa pubblica per adattarle alla realtà del bloqueo: per far sì che PDVSA possa vendere il nostro petrolio, perché la moneta Petro si posizioni definitivamente nelle transazioni internazionali… Occorre, infatti, ricordare che l’amministrazione nordamericana ha emesso un ordine esecutivo contro il Petro e contro la vendita del nostro oro, ne ha emessi due contro PDVSA. Dunque, basandosi sull’esperienzaq di Cuba, Iran, Cina, che hanno affrontato anche in forma legale, politica, strutturale il bloqueo, l’esecutivo si adatta e si modernizza, e il ministero della Finanza si attrezza per dare questo salto di qualità nella gestione pubblica. L’obiettivo è quello di produrre i necessari cambiamenti interni della nostra economia, della nostra forma di funzionamento, della nostra struttura giuridica: per proteggere gli attivi e le imprese all’estero, per ottenere risorse da investire nelle politiche di protezione sociale, e per ripristinare il potere d’acquisto dei salari, che sono stati duramente colpiti dagli effetti del bloqueo.<

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Qual è, in sintesi, la tua analisi della congiuntura in cui si trova il Venezuela?

Dal punto di vista economico, la situazione del paese è al limite. Come ha detto il presidente, negli ultimi 5 anni abbiamo avuto una caduta delle entrate del 99%. Questo significa che siamo passati da 100 dollari nel 2014 a meno di un dollaro fino al settembre scorso, ossia che se prima ci entravano 56.000 milioni di dollari ora ne entrano 477 milioni. Per questo non possiamo aumentare adeguatamente i salari, dinamizzare l’economia, incrementare la domanda per la crescita economica. La Banca centrale non ha le risorse per condurre una politica monetaria e intervenire nel mercato delle divise per evitare gli eccessi del tipo di cambio, come fanno tutti i paesi. Occorrerebbe domandarsi che cosa sarebbe accaduto in un paese europeo che avesse perso 30.000 milioni di dollari all’anno per 5 anni. Quale sarebbe il livello della tragedia umanitaria, che succederebbe ai bambini e alle bambine, quale sarebbe il livello della denutrizione, delle malattie? Con noi l’imperialismo è arrivato a questo punto, eppure abbiamo resistito grazie al modello sociale inclusivo, trovando modalità di sussidio diretto affinché ogni bolivar, ogni dollaro che entra venga usato per la protezione del nostro popolo. Stiamo resistendo e continueremo a farlo, ma ora passiamo alla controffensiva, andiamo al recupero delle nostre risorse in alleanza con altri paesi che ci appoggiano e che non sono d’accordo a che si sanzioni un paese piccolo, composto da gente pacifica che chiede solo di lavorare e costruire il proprio modello politico senza ingerenze esterne. La situazione economica continua a essere dura, ma confidiamo che la legge anti-bloqueo apra prospettive interessanti per l’anno 2021, dando luogo a nuove alleanze economiche, tanto in Venezuela come fuori dal paese: mediante investimenti regolati dalla nostra costituzione e dalle nostre leggi, per riattivare l’industria petrolifera, i pozzi che sono paralizzati, la produzione che è caduta di un terzo negli ultimi quattro anni e questo ha inciso sul potere d’acquisto dei lavoratori e delle lavoratrici. Gli introiti verranno immediatamente investiti in servizi pubblici e protezione sociale. Sul piano politico, dopo aver sconfitto tutti i tentativi di sabotaggio, dentro e fuori dal paese, ci prepariamo per le parlamentari del 6 di dicembre, con un’ampia partecipazione elettorale: oltre 100 organizzazioni politiche di diverso orientamento, dall’opposizione che si dice più a sinistra a quella di destra, centro destra, socialdemocratica, social-cristiana. Sarà il popolo a decidere chi vince. Sarà un’elezione fondamentale, a cui andiamo nel rispetto di tutti i protocolli di prevenzione e tutela dal coronavirus. Il 5 gennaio, quando si installerà la nuova Assemblea Nazionale, ci lasceremo alle spalle cinque anni di ladrocinio, perversione politica, di totale asservimento di un potere pubblico agli interessi USA imposti dalla banda criminale di Guaidó e soci.

In che modo la legge contro il bloqueo potrebbe aggirare le misure coercitive unilaterali imposte dagli Stati Uniti e dai suoi vassalli?

La nostra legislazione è stata concepita per un paese in pace, mentre ora ci troviamo ad affrontare un’aggressione economica multiforme, dovuta a una guerra ibrida espressa dalla vicepresidenta Delcy Rodriguez con una efficace metafora: le sanzioni – ha detto – sono come bombe che non si vedono, ma che cadono sulle raffinerie, sui pozzi petroliferi quando ci si impedisce di vendere e comprare. Cadono sui Comitati di rifornimento e produzione, i nostri Clap, sui salari, sulla salute. Noi non rispondiamo con altre bombe, ma con una legislazione speciale che consenta all’esecutivo, a PDVSA, alle nostre imprese basiche all’estero di incidere su questa legislazione per riattivare l’economia e generare introiti. Questa legge, proposta dal presidente Maduro, nel pieno rispetto della nostra sovranità e della costituzione bolivariana, consente all’esecutivo di procedere a riforme legali di carattere amministrativo che, in modo puntuale, flessibile, chirurgico, difendano gli interessi del paese e ci portino fuori da questa crisi. Come? Coinvolgendo in modo diretto il potere popolare. Ti faccio un esempio. In Venezuela c’è una gran quantità di terreni o di capannoni che sono stati requisiti al narcotraffico, ma il cui utilizzo è impedito dalle lungaggini dei ricorsi che hanno un proprio iter legale. Nell’attesa, la legge contro il bloqueo consente allo Stato di far sì che i consigli comunali, le organizzazioni contadine, i consigli produttivi dei lavoratori e delle lavoratrici, rendano attivi i terreni o produttivi i capannoni, appoggiati da un credito agevolato dello Stato. Però è importante capire che il potere popolare senza il potere economico finisce per diluirsi nella sua dipendenza dallo Stato. Per questo, è da irresponsabili spaventare il popolo dicendo che arrivano gli investitori a mettere la mano sul paese. Per le ragioni dette prima, vogliamo che gli investitori arrivino, ma sotto il controllo di uno Stato socialista, come avviene in Cina e in altri paesi orientati in questa direzione. Gli investitori devono rispettare la legge, pagare le tasse, retribuire adeguatamente i lavoratori e le lavoratrici, rispettare l’ambiente e le decisioni dei nativi, e non contaminare i nostri territori.

Il Pcv e altre forze della sinistra, dicono però che si tratta di un artifizio per svendere le risorse del paese, e che si sta facendo una svolta moderata che cancella il progetto di Chavez. Questo discorso sta disorientando la solidarietà internazionale: perché – dicono molti compagni – dobbiamo difendere un progetto socialdemocratico quando lo stiamo combattendo nei paesi capitalisti dove ha fatto tanti danni? Puoi spiegarci in concreto perché non è così?

Non ci siamo mai sottratti al dibattito e non lo faremo neanche questa volta. Il progetto di legge è stato discusso a fondo in diverse commissioni, e anche emendato, per essere presentato all’approvazione dell’Assemblea Nazionale Costituente (ANC), questo giovedì. Una volta approvato, l’Esecutivo ha deciso di presentarlo al Consiglio di Stato affinché questo organismo solleciti il parere della Sala Costituzionale del Tribunal Supremo de Justicia (TSJ) sul carattere costituzionale della Legge anti-bloqueo. Rispettiamo tutti i partiti di sinistra, ma non siamo disposti a farci ricattare da un discorso demagogico a fini elettorali, carente di proposte e di alternative concrete. Nessun rivoluzionario o rivoluzionaria può credere che si vada a una sospensione della Costituzione o che il presidente Maduro abbia fatto un autogolpe, cancellata l’eredità di Chavez e sia diventato improvvisamente un dittatore. Questo è il discorso della destra, che peraltro ci accusa di essere dei comunisti che mangiano i bambini, non può essere assunto dai compagni in modo strumentale, neanche a fini elettorali. Non ci sottraiamo al dibattito, franco e aperto, ma non possiamo accettare che si dica ai compagni all’estero che Maduro da un giorno all’altro si è trasformato in un reazionario neoliberista che privatizza il paese, o in un accomodante socialdemocratico. Stiamo ancora aspettando che questi compagni facciano proposte concrete per portar fuori il paese da questa drammatica situazione, perché le espropriazioni e la politica dello scontro frontale, non bastano. Da dove prendiamo le risorse per rafforzare il sistema sanitario gratuito, per costruire le case popolari, per finanziare l’educazione pubblica gratuita e di qualità? Al contrario, noi proponiamo una svolta tattica che consenta di salvare il modello e di avanzare, attrezzandoci a resistere a un sistema di sanzioni che forse potrà essere leggermente ammorbidito, e ce lo auguriamo, ma che non subirà modifiche di sostanza, qualunque sia il risultato delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti il 3 di novembre. Le politiche sanzionatorie, negli USA, sono un elemento strutturale bipartisan, inerente agli interessi del complesso militare-industriale. Presentando il progetto di legge anti-bloqueo, il presidente Maduro, pur ribadendo la disponibilità al dialogo anche con gli Stati Uniti qualora cessino le sanzioni e si rispetti la nostra sovranità, lo ha detto chiaramente: dall’imperialismo non c’è da aspettarsi niente, dobbiamo continuare a lottare e a difenderci, anche sui terreni che non abbiamo scelto. Un esempio è la battaglia giuridica per il recupero del nostro oro e delle nostre imprese all’estero, come stiamo facendo nei tribunali inglesi in questo momento. Una Corte d’appello ha stabilito che il nostro oro non può essere consegnato nelle mani dell’”autoproclamato” Juan Guaidó e che il governo britannico deve chiarire la sua postura. Questo consente, una volta di più, di evidenziare il lato grottesco di questi veri e propri tentativi di rapina e di pirateria internazionale, perché è evidente che per qualunque tipo di operazione, sia di natura commerciale che diplomatica, si deve far capo al governo del presidente Maduro e non alle costruzioni artificiali. Le nostre battaglie continuano per recuperare l’impresa Citgo, o per difendere i diritti umani nei tribunali internazionali, denunciando le sanzioni come delitti di lesa umanità. È una lotta che non riguarda solo il Venezuela, ma il recupero della legalità e della giustizia internazionale.
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italiablog.altervista

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Giusto per capire come stanno messi in Venezuela....
 
Intervista esclusiva a William Castillo: “Cosa sarebbe accaduto all’Italia con il bloqueo applicato in Venezuela?”

di Geraldina Colotti

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Giusto per capire come stanno messi in Venezuela....

geraldina colotti, membro delle unità comuniste di combattimento, condannata a 27 anni di carcere per terrorismo e partecipazione all'omicidio di Licio Giorgeri, nel 2017 licenziata persino dal Manifesto per le balle che raccontava su Venezuela e Brasile
Giusto per capire quanto in basso si deve scendere per trovare chi prende le parti di maduro & co....
 
geraldina colotti, membro delle unità comuniste di combattimento, condannata a 27 anni di carcere per terrorismo e partecipazione all'omicidio di Licio Giorgeri, nel 2017 licenziata persino dal Manifesto per le balle che raccontava su Venezuela e Brasile
Giusto per capire quanto in basso si deve scendere per trovare chi prende le parti di maduro & co....

nn c'entra chi sia la Colotti: leggi bene quel che narra l'intervistato !
 
Intanto, il regime di Maduro sta pianificando la messa in circolazione di nuove banconote da 100.000 Bolivares Fuertes (BsF), per cercare di camuffare l’allarmante inflazione che causa la carenze di contanti nel Paese. La nuova banconota avrà un valore di circa 0,23 dollari.
Secondo Bloomberg, il Venezuela ha portato circa 71 tonnellate di carta di sicurezza quest’anno da una tipografia italiana di proprietà chiamata Fedrigoni SpA della società di private equity Bain Capital.
“All’inizio di quest’anno – prosegue Bloomberg – il Venezuela si è rivolto a una stampante di denaro statale in Russia per acquistare 300 milioni di nuove banconote dopo aver accumulato debiti con De La Rue, uno dei maggiori produttori mondiali di banconote”.
La recente spedizione della carta darà l’ultima di Fedrigoni, e si riferisce ad un contratto firmato nel 2018, un anno prima che la Banca Centrale del Venezuela fosse sanzionata dagli Stati Uniti. La tipografia veronese, ricorda il sito finanziario, fu successivamente acquistata da Bain.

(formiche.net)
 
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