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Venezuela-Onu: diritti umani, Caracas plaude via libera a risoluzione su impatto sanzioni unilaterali
Caracas, 24 mar 17:04 - (Agenzia Nova)*- Il governo del Venezuela plaude alla risoluzione con cui il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha condannato gli effetti negativi delle sanzioni unilaterali contro Caracas. L'impatto delle misure coercitive, scrive il ministro degli Esteri Jorge Arreaza in un messaggio diffuso sul proprio profilo Twitter, "è così evidente che, per etica elementare, i paesi che hanno votato contro dovrebbero perdere il loro seggio in Consiglio". Il testo, ricorda Caracas, è passato con 30 voti favorevoli due astensioni mentre tra i 15 voti contrari ci son quelli di Austria, Brasile, Francia, Germania, Italia, Giappone, Gran Bretagna, Paesi Bassi e Poloni. In una nota diffusa dal ministero degli Esteri, si ricorda che la risoluzione - proposta da Cina, Stato di Palestina e Azerbaigian - segnala le sanzioni come "contrarie al diritto internazionale, al diritto internazionale umanitario, alla Carta delle Nazioni Unite e alle norme e ai principi che regolano le relazioni pacifiche tra gli Stati, oltre ad essere in totale disaccordo con la natura extraterritoriale di tali misure che minacciano la sovranità degli Stati". (segue)*
Caracas, 24 mar 17:04 - (Agenzia Nova)*- Il governo del Venezuela plaude alla risoluzione con cui il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha condannato gli effetti negativi delle sanzioni unilaterali contro Caracas. L'impatto delle misure coercitive, scrive il ministro degli Esteri Jorge Arreaza in un messaggio diffuso sul proprio profilo Twitter, "è così evidente che, per etica elementare, i paesi che hanno votato contro dovrebbero perdere il loro seggio in Consiglio". Il testo, ricorda Caracas, è passato con 30 voti favorevoli due astensioni mentre tra i 15 voti contrari ci son quelli di Austria, Brasile, Francia, Germania, Italia, Giappone, Gran Bretagna, Paesi Bassi e Poloni. In una nota diffusa dal ministero degli Esteri, si ricorda che la risoluzione - proposta da Cina, Stato di Palestina e Azerbaigian - segnala le sanzioni come "contrarie al diritto internazionale, al diritto internazionale umanitario, alla Carta delle Nazioni Unite e alle norme e ai principi che regolano le relazioni pacifiche tra gli Stati, oltre ad essere in totale disaccordo con la natura extraterritoriale di tali misure che minacciano la sovranità degli Stati". (segue)*