Venezuela e PDVSA (vol.157) Quota "Aran2" .... il sogno risplendente!

notare che tutto quanto sopra non è un rapporto dell'ONU, che tra l'altro ha denunciato non gli USA, ma il Venezuela per ripetute violazioni dei diritti umani
“Il rapporto dell’Alta commissaria condanna chiaramente le gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle autorità venezuelane negli ultimi anni. Il governo Maduro non può celare le massicce e sistematiche violazioni avvenute sotto il suo comando, che hanno colpito fortemente la maggior parte della popolazione del paese e costretto milioni alla fuga in cerca di protezione“
Venezuela, l’Alta commissaria Onu denuncia violazioni dei diritti umani
,ma un articolo del Manifesto, a firma di claudia fanti, una che, in altro articolo sempre pubbblicato dal Manifesto, è riuscita a sostenere che il governo venezuelano
"primo in America latina ad aver decretato e già alla comparsa dei primissimi casi la completa chiusura di ogni attività non essenziale, punta, per limitare la diffusione del contagio, soprattutto sull’isolamento, nel più rigoroso rispetto del modello cinese. "
ha affrontato con ottimi risultati il covid utilizzando
"milioni di dosi di interferone e di idrossiclorochina. «Disponiamo di kit diagnostici, di tute protettive, di mascherine e di medicine», ha assicurato il ministro della Comunicazione Jorge Rodríguez. "

vai pure avanti a dar credito ai ciarlatani

Venezuela, per l'Onu le sanzioni Usa e Ue sono <<devastanti per la popolazione>> | il manifesto

Ma senti da che pulpito!
Vorresti forse negare che esiste un embargo totale degli Usa a danno del Venezuela ???
:asd:

Mi hai persino indirettamente chiamato in causa per un riferimento alla festa del 25 aprile che in verità è un argomento che io non ho mai neanche marginalmente toccato
:eekk::clap:

Ma del resto ormai ti sei fatto conoscere qui sul forum ....:cool:

Vatti a fare una passeggiata e trovati un hobby serio, anziché intervenire a sproposito in un forum dove non hai alcun interesse diretto se non quello di disturbare in continuazione.
:wall:KO!
 
EVIDENTE, tuttavia, fino a che punto le sanzioni, introdotte per la prima volta nel 2005 e fortemente inasprite a partire dal 2015 fino a «un embargo economico totale nell’agosto del 2019», abbiano «aggravato i problemi» preesistenti (e, si può aggiungere, impedito al governo di correre ai ripari per risolvere la crisi). Si spiegano così – secondo le conclusioni preliminari del rapporto che sarà presentato a settembre al Consiglio Onu per i diritti umani -, la riduzione addirittura del 99% delle entrate statali; l’erosione delle condizioni di lavoro; la caduta dei salari, passati da 150-500 dollari nel 2015 a 1-10 dollari nel 2020; il crollo dei servizi pubblici, compresa la fornitura di acqua ed elettricità; la scarsità di medicine; la crescita dell’insicurezza alimentare.

IN QUESTO QUADRO*drammatico, non poteva essere più decisa l’esortazione di Alena Douhan a Usa, Ue e altri paesi a ritirare le misure coercitive unilaterali contro il Venezuela, come pure quella rivolta al Regno Unito, al Portogallo e ancora agli Usa «a scongelare i fondi della Banca Centrale venezuelana» – pari a 6 miliardi di dollari, ora sotto il controllo di Juan Guaidó – per consentire l’acquisto di medicine, vaccini, alimenti, pezzi di ricambio e altri beni necessari a «garantire le necessità umanitarie del popolo del Venezuela e il recupero dei servizi pubblici» sotto la supervisione degli organismi delle Nazioni unite.

Qualcosa, al riguardo, sembra però cominciare a muoversi. Un primo segnale di un possibile ammorbidimento delle sanzioni da parte degli Usa è venuto il 2 febbraio dalla decisione del Dipartimento del Tesoro americano di autorizzare le operazioni ordinarie nei porti e negli aeroporti venezuelani, vietate da un ordine esecutivo emesso nel 2019 dall’amministrazione Trump, benché resti il divieto di transazioni o attività relative all’esportazione di diluenti «per produrre benzina direttamente o indirettamente».

*****************
Nel rapporto ONU si parla di embargo economico totale dall'agosto 2019.....oltre a quanto evidenziato in fondo all'articolo....

Cominciamo a spiegare alcuni concetti di base.
Ipotizziamo anche che gli Stati Uniti abbiano deliberato, pensa un pò, un embargo economico totale.
Qualcuno ha obbligato il Venezuela a far marcire il suo petrolio? No di certo. Possono venderlo a chiunque altro lo voglia, a partire da un miliardo di cinesi.
I gringos, come li chiamano questi panzoni incompetenti, stanno rubando ai venezuelani il petrolio? Per niente. Non c'è un soldato americano nei pozzi del Venezuela.
Semplicemente il governo socialista non può vendere il petrolio alle aziende statunitensi.
Ma possono venderlo a qualunque altro, a partire dalla Cina, che ha tanta, tanta fame di petrolio.
Gli Stati Uniti hanno il diritto (visto che si parla di sovranità) di scegliere se vogliono commerciare con il Venezuela o no?
Perché il parlamento statunitense, ossia il Congresso, dovrebbe chiedere il permesso a Maduro o allo Zambia o ad altro membro dell'Onu se non intendono avere a che fare con il Venezuela finché c'è Maduro?
Quando il COMECON - i comunisti dell'europa dell'est, economicamente falliti già a metà degli anni '80 - non commerciava con l'Occidente se non per alcuni beni scelti dal PCUS, stava violando i diritti umani dei paesi occidentali? Certo che no, era un loro diritto.
La verità molto semplice è questa: il Venezuela, che prima di Chavez estraeva 3 milioni di barili al giorno, grazie all'abolizione del calcolo economico (ossia dei sistemi capitalisti), non è più in grado, non dico di raffinare, ma di estrarre petrolio se non per 200-300 mila barili al giorno.
Alla fine di quest'anno, arriveranno, probabilmente sotto i 200 mila barili, sempre se non gli salta una manciata di trivelle, perché a quel punto i socialisti non sapranno come ripararle, se non con gli slogan delle loro pance grasse, "venceremos", "hasta la victoria", "hasta el socialismo", "hasta el bolivarismo". Sugli impianti hanno scritto - vatti a vedere le cerimonie su internet -, dopo l'ultima ondata di nazionalizzazioni, "El Venezuela es de todos".
Altro che pretendere che gli Stati Uniti commercino con loro altrimenti violerebbero i diritti umani (la sciocchezza più marchiana della storia delle relazioni internazionali dopo il 2001).
 
Buongiorno, secondo voi è stata detta la parola fine per i nostri investimenti o c'è ancora un filo di speranza? Ditemi.....

Certo, un filo.
Sono anni che il Paese è allo sbando e potrebbe capitolare anche in tempi accettabili. Ma se il "prima o poi" dura come per Cuba da 62 anni...sono persi.
Continuo a confidare nella riammissione otc dei titoli. Ma anche con Biden le settimane passano invano
 
Ma senti da che pulpito!
Vorresti forse negare che esiste un embargo totale degli Usa a danno del Venezuela ???
:asd:

Mi hai persino indirettamente chiamato in causa per un riferimento alla festa del 25 aprile che in verità è un argomento che io non ho mai neanche marginalmente toccato
:eekk::clap:

Ma del resto ormai ti sei fatto conoscere qui sul forum ....:cool:

Vatti a fare una passeggiata e trovati un hobby serio, anziché intervenire a sproposito in un forum dove non hai alcun interesse diretto se non quello di disturbare in continuazione.
:wall:KO!

capisco la tua poca dimestichezza con la lingua italiana, ma dov'è precisamente che avrei negato "che esiste un embargo totale degli Usa a danno del Venezuela" ?
al limite sei tu che sostieni che in Venezuela fanno la fame per colpa degli USA, che impedirebbe a meno del 5% della popolazione mondiale di negoziare col Venezuela, e tiri in ballo l'ONU che in realtà sostiene che sia lo stesso governo venezuelano a violare costantemente i diritti umani e a far fuggire dal Paese i venezuelani che maduro ha ridotto alla fame
quanto a "ti sei fatto conoscere qui sul forum" la cosa direi che ti riguarda particolarmente, dato che da mesi difendi gentaglia come maduro ed erdogan, stravolgi eventi storici e riporti notizie inventate da personaggi del tutto privi di attendibilità, in alcuni casi delinquenti pluri condannati per terrorismo e tentato omicidio come la colotti
sul thread delle bei try sei riuscito addirittura a scrivere una decina di post, che non hanno alcuna attinenza, cosa che capita a chi non ha argomenti, con i temi trattati trattati, per giusitficare la figuraccia fatta giorni fa da erdogan sostenendo che la colpa sia della stessa UE,
post coi quali non sfiori il ridicolo, ma lo superi abbondantemente
quanto ad "hobby seri" non sono certo io quello che passa intere giornate, festivi e prefestivi inclusi, a cercare fake news in rete per poi linkarle su un forum di finanza, a differenza tua
 
Ultima modifica:
non mollano ahahahah :asd::asd:
beato te che riesci ancora a rispondergli

Loro sono smart investors ed hanno perciò venduto in perdita per evitare perdite maggiori. Quelle le avremo noi...ma in tale narrazione emerge una incongruenza, ovvero il nervosismo e la mancanza di serenità che dimostrano nei loro commenti. Va bene, pazienza...noi perderemo di più, ma saremo sempre più sereni di loro :D
Gianni l'ottimismo è il profumo della vita - YouTube
 
suvvia Dart, negoziare dei titoli con la IlliquidX o sui mercati otc non è certamente lo stesso che poter negoziare sui mercati ufficiali... anzi, si può dire che IlliquidX e mercati Otc costituiscano l'eccezione rispetto al fatto che i titoli siano bloccati...


Illiquidx (Illiquid asset trading platform) e' una finanziaria con sede a Londra che:

- normalmente specula operando su titoli poco liquidi

- sta approfittando del blocco dei mercati e del fatto di poter operare in quasi monopolio (almeno in Italia) per acquistare (ma certamente non vendere) titoli venenzuelani proponendo prezzi da saldo in modalità prendere o lasciare

- ultimamente con la costituzione del fondo Canaima (con sede alle Cayman, mica a Londra) e con le operazioni di marketing che sta attuando per promuovere l'adesione presso i bh investiti in titoli venenzuelani sta attuando una strategia che genera non poche perplessità

Quindi:
- Illiquidx non è una piattaforma di negoziazione
- Al momento infatti le "trattative" con illiquidix richiedono un passagio di carte fra iliquidx e la banca che normalmente non è necessario su altri canali
- Il fatto che illiquidx offra di acquistare i titoli (e sia praticamente l'unico operatore a poterlo e saperlo fare senza infrangersi contro il muro di gomma delle banche) non vuole affatto dire che i titoli siano liberamente negoziabili.



Aggiungo che mi sarebbe tanto piaciuto che ogni banca avesse condiviso in modo pubblico e assolutamenter trasparente con tutti iiniziare propri clienti interessati un vademecum con le stesse informazioni che permettono a Illiquidx di iniziare e portare a buon fine le sue transazioni su questi titoli.

Forse questa semplice dimostrazione di trasparenza e di orientamento al cliente da parte delle banche avrebbe dato un po' più di senso alle parole "liberamente" e "negoziabili", forse no.

Sicuramente sarebbe stata apprezzata.

Ma dopo anni (anni!) di tentativi constato con rammarico dalla mia esperienza diretta e dai post che leggo che né la mia banca, né le altre banche a cui si appoggiano altri utenti del forum, hanno mai dimostrato anche lontanamente di volerlo fare.





Ho visto che periodicamente appaiono sul forum, messe lì fra una frase e l'altra, affermazioni del tipo: "I titoli sono negoziabili,...., c'é Illiquidx".


Non me ne vogliano i molti ferventi e assai esperti difensori degli sprovveduti risparmiatori giunti sul forum per sbaglio e facile preda delle ottimiste sirene.

Ma forse sarebbe ora di chiamare le cose con il nome giusto.

E di finirla di fare finta di non capire o di aver dimenticato un pezzo della storia.
 
Ultima modifica:
Cominciamo a spiegare alcuni concetti di base.
Ipotizziamo anche che gli Stati Uniti abbiano deliberato, pensa un pò, un embargo economico totale.
Qualcuno ha obbligato il Venezuela a far marcire il suo petrolio? No di certo. Possono venderlo a chiunque altro lo voglia, a partire da un miliardo di cinesi.
I gringos, come li chiamano questi panzoni incompetenti, stanno rubando ai venezuelani il petrolio? Per niente. Non c'è un soldato americano nei pozzi del Venezuela.
Semplicemente il governo socialista non può vendere il petrolio alle aziende statunitensi.
Ma possono venderlo a qualunque altro, a partire dalla Cina, che ha tanta, tanta fame di petrolio.
Gli Stati Uniti hanno il diritto (visto che si parla di sovranità) di scegliere se vogliono commerciare con il Venezuela o no?
Perché il parlamento statunitense, ossia il Congresso, dovrebbe chiedere il permesso a Maduro o allo Zambia o ad altro membro dell'Onu se non intendono avere a che fare con il Venezuela finché c'è Maduro?
Quando il COMECON - i comunisti dell'europa dell'est, economicamente falliti già a metà degli anni '80 - non commerciava con l'Occidente se non per alcuni beni scelti dal PCUS, stava violando i diritti umani dei paesi occidentali? Certo che no, era un loro diritto.
La verità molto semplice è questa: il Venezuela, che prima di Chavez estraeva 3 milioni di barili al giorno, grazie all'abolizione del calcolo economico (ossia dei sistemi capitalisti), non è più in grado, non dico di raffinare, ma di estrarre petrolio se non per 200-300 mila barili al giorno.
Alla fine di quest'anno, arriveranno, probabilmente sotto i 200 mila barili, sempre se non gli salta una manciata di trivelle, perché a quel punto i socialisti non sapranno come ripararle, se non con gli slogan delle loro pance grasse, "venceremos", "hasta la victoria", "hasta el socialismo", "hasta el bolivarismo". Sugli impianti hanno scritto - vatti a vedere le cerimonie su internet -, dopo l'ultima ondata di nazionalizzazioni, "El Venezuela es de todos".
Altro che pretendere che gli Stati Uniti commercino con loro altrimenti violerebbero i diritti umani (la sciocchezza più marchiana della storia delle relazioni internazionali dopo il 2001).

Da un art. Agi.it del luglio 2020:

L'offerta venezuelana, dopo aver raggiunto i 3,2 milioni al giorno 12 anni fa, era in calo a causa di un mix di mancanza di investimenti e corruzione. Tuttavia, le sanzioni di Washington hanno accelerato il declino. Con la capacità di stoccaggio al limite a causa delle difficoltà di collocamento del petrolio, il Venezuela è stato costretto ad ulteriori tagli nell'estrazione, secondo la S&P Global Platts di Londra. Fino al 2018, il Venezuela ha inviato 500.000 bd di greggio negli Stati Uniti e ha ricevuto 120.000 bd di olio leggero e diluenti dagli Stati Uniti. In questo contesto, il numero di piattaforme petrolifere attive in Venezuela è sceso a zero a giugno, secondo il conteggio mensile della società statunitense Baker Hughes, rispetto alle 22 operanti nello stesso mese di un anno fa.

La cifra era di oltre 100 nel 1998. "è un paradosso: il Venezuela, il paese con le maggiori riserve di greggio del mondo, non produce petrolio", ha detto Puente. E un recupero a breve termine, secondo gli esperti, è complicato. "Non solo siamo a un livello minimo, ma potremmo non essere in grado di alzare quel livello minimo", ha detto all'AFP Carlos Mendoza Potellà, un consulente della Banca Centrale del Venezuela (BCV) in materia di petrolio.
*********************
Mi pare evidente che l'embargo petrolifero subito ad opera degli Usa gli ha dato il colpo di grazia.
 
capisco la tua poca dimestichezza con la lingua italiana, ma dov'è precisamente che avrei negato "che esiste un embargo totale degli Usa a danno del Venezuela" ?
al limite sei tu che sostieni che in Venezuela fanno la fame per colpa degli USA, che impedirebbe a meno del 5% della popolazione mondiale di negoziare col Venezuela, e tiri in ballo l'ONU che in realtà sostiene che sia lo stesso governo venezuelano a violare costantemente i diritti umani e a far fuggire dal Paese i venezuelani che maduro ha ridotto alla fame
quanto a "ti sei fatto conoscere qui sul forum" la cosa direi che ti riguarda particolarmente, dato che da mesi difendi gentaglia come maduro ed erdogan, stravolgi eventi storici e riporti notizie inventate da personaggi del tutto privi di attendibilità, in alcuni casi delinquenti pluri condannati per terrorismo e tentato omicidio come la colotti
sul thread delle bei try sei riuscito addirittura a scrivere una decina di post, che non hanno alcuna attinenza, cosa che capita a chi non ha argomenti, con i temi trattati trattati, per giusitficare la figuraccia fatta giorni fa da erdogan sostenendo che la colpa sia della stessa UE,
post coi quali non sfiori il ridicolo, ma lo superi abbondantemente
quanto ad "hobby seri" non sono certo io quello che passa intere giornate, festivi e prefestivi inclusi, a cercare fake news in rete per poi linkarle su un forum di finanza, a differenza tua

Molto raro che io scriva post senza attinenza , forsevad un lettore poco intelligente /o poco attento ammetto possano talvolta possano apparire come tali ....sul fatto specifico del "sofagate" solo i media si sono prodigati a presentarlo come uno sgarbo di Erfogan alla sig.ra tedesca , la verità è che il protocollo era già stato concordato con la UE, difatti nessuno della UE si è azzardato a dire il contrario .....fine del discorso. Quanto al resto del tuo sproloquio giudicheranno i lettori.

Buonanotte
 
suvvia Dart, negoziare dei titoli con la IlliquidX o sui mercati otc non è certamente lo stesso che poter negoziare sui mercati ufficiali... anzi, si può dire che IlliquidX e mercati Otc costituiscano l'eccezione rispetto al fatto che i titoli siano bloccati...

...magari tornassero almeno otc!
 
Geoff Ramsey
@gramsey_LatAm
·
10 apr
Important statement from
@WHNSC
’s Juan Gonzalez on #Venezuela sanctions/negotiations: “If we see action by the regime that shows trust and commitment to an electoral process, we will take action. The first action they must take is forming a new CNE.”


Geoff Ramsey
@gramsey_LatAm
·
10 apr
With the U.S. government indicating support for ongoing talks to name a new CNE in #Venezuela, its worth revisiting the main conditions that electoral experts like
@puzkas
,
@rpiconh
and
@grisColina
say are needed for free and fair elections in the country.
 
I negoziati elettorali sono in corso e la società civile venezuelana spinge per accordi

Le ultime settimane hanno visto rapporti credibili di colloqui tranquilli sulla riforma elettorale in Venezuela. Sebbene il successo non sia garantito, l'estensione di questa settimana di una scadenza chiave nel processo di nomina di un nuovo Consiglio elettorale nazionale (CNE) suggerisce che i negoziati stanno procedendo.

WOLA sta seguendo da vicino questi sviluppi. Martedì 16 marzo ( guarda il video ), abbiamo tenuto una discussione pubblica con i membri del Foro Civico Nacional, una coalizione apartitica della società civile che comprende ONG, associazioni imprenditoriali, gruppi religiosi e sindacati indipendenti. L'evento ha ospitato gli esperti elettorali Griselda Colina, Eugenio Martinez e Roberto Picon, tutti e tre tra le 15 persone che il Foro Civico ha presentato come candidati al CNE. Di seguito sono riportati alcuni punti chiave per i politici statunitensi.

La coalizione del Foro Civico è emersa a sostegno dei segnali di dialogo in corso. Ci sono state segnalazioni di negoziati su un nuovo CNE in Venezuela da febbraio. In particolare, si dice che questi colloqui coinvolgano attori dell'opposizione al di fuori dell'Assemblea nazionale dominata dal PSUV al potere. L'ex candidato presidenziale dell'opposizione Henrique Capriles e l'ex vicepresidente dell'Assemblea nazionale Stalin Gonzalez sarebbero coinvolti in questi negoziati, il che potrebbe spiegare perché Juan Guaido ha recentemente iniziato a chiedere pubblicamente di avere una certa influenza anche nei colloqui del CNE. Il 16 marzo il Comite de Postulaciones, il comitato dell'Assemblea nazionale dominata dal PSUV, ha annunciato che avrebbe prorogato la scadenzapresentare i candidati al CNE entro 10 giorni. Ciò è stato interpretato da alcuni analisti come un segno che le trattative sono in corso .
Il Foro Civico non sta cercando di sostituire o mettere da parte i partiti politici. Nelle osservazioni di tutti e tre i relatori, e al lancio del Foro Civico il mese scorso , i suoi portavoce hanno ripetutamente insistito sul fatto che non vogliono soppiantare gli attori politici. Invece, vedono il loro ruolo come vitale per fare pressione sulle élite politiche (sia nell'opposizione che nel regime di Maduro) per cercare una soluzione pacifica e democratica piuttosto che insistere su agende massimaliste che mantengono l'attuale situazione di stallo. Come ha osservato Griselda Colina nel forum WOLA, l'obiettivo di questa iniziativa della società civile è di "creare una terza parte" che possa esercitare pressioni per il progresso in negoziati credibili in avanti.
Piuttosto che concentrarsi su un CNE 2-2-1, i negoziati dovrebbero prendere in considerazione i rettori sostituti, che hanno un'importante supervisione tecnica. Secondo la legge organica del potere elettorale (LOPRE) del Venezuela, il CNE è composto da cinque rettori principali e tre sostituti che sono incorporati in organi subordinati. Nei negoziati precedenti , l'opposizione ha cercato una divisione uniforme dei cinque principali rettori, il che significa che due rettori hanno deciso da ciascuna parte e uno su cui entrambi sono d'accordo. Tuttavia, nelle loro presentazioni, Roberto Picon ed Eugenio Martinez sostengono che i negoziati dovrebbero tenere conto dei tre sostituti, poiché in alcuni casi hanno più potere decisionale politico e tecnico degli stessi rettori principali.
Gli attori politici dovranno negoziare una serie di aspetti tecnici del voto, non solo il CNE. Mentre un CNE più credibile è la chiave per ristabilire la fede dei venezuelani nelle elezioni, altri elementi del processo sono altrettanto importanti. Nell'evento WOLA di martedì, i tre specialisti delle elezioni hanno illustrato molteplici aspetti dell'infrastruttura elettorale del Venezuela che dovrebbero essere rivisti. Uno è il sistema di voto elettronico recentemente aggiornato, che è stato progettato e venduto dall'ormai sanzionatosocietà biometrica Ex-Cle. Affinché qualsiasi voto sia credibile, questo sistema dovrà essere accuratamente valutato da esperti indipendenti con accesso all'intero processo di conteggio dei voti. Secondo Eugenio Martinez, una revisione del genere potrebbe richiedere fino a sei mesi. Sarà altrettanto importante che il registro elettorale del Venezuela, il database degli elettori registrati del paese, venga aggiornato (cosa che non accadeva dal 2015) e controllato (cosa che non è stata fatta dal 2005). Martinez stima che 2,6 milioni di nuovi elettori venezuelani dovranno essere inseriti nel registro e che circa 1,6 milioni dovranno aggiornare i loro siti elettorali.
Elezioni credibili richiederanno regole eque che governino l'intero processo elettorale, inclusa la registrazione dei partiti, la presentazione dei candidati e la campagna elettorale. Oltre al CNE e ai dettagli tecnici, i negoziati elettorali dovranno consentire ai partiti di opposizione di rivendicare il loro riconoscimento nel sistema legale del paese. Tre dei quattro partiti principali sono stati sostanzialmente privati ​​della loro guida autonoma dalla Corte Suprema e dozzine di politici di alto profilo non sono in grado di partecipare alle elezioni a causa di sospette sentenze di tribunali da parte di un ramo giudiziario che manca di indipendenza. Se queste preoccupazioni non vengono affrontate, sarà difficile per la comunità internazionale riconoscere eventuali elezioni nel paese.
In definitiva, il Foro Civico cerca di avere un impatto di advocacy al di là di quanto deciso nei negoziati elettorali in corso. Hanno una visione dei negoziati parziali o settoriali che è molto diversa dalle dichiarazioni pubbliche dell'Unità per gli affari del Venezuela degli Stati Uniti a Bogotà. Piuttosto che considerare i negoziati sull'accesso a un vaccino COVID, le riforme del settore privato o le condizioni elettorali come qualcosa che mina la prospettiva di una soluzione negoziata di ampio respiro, questi attori credono nel perseguire una strategia che possa collegare insieme accordi parziali in un modo che crea lo slancio per un accordo politico globale, quello che il gruppo chiama "un accordo democratico nazionale ".
 
Geoff Ramsey
@gramsey_LatAm
·
9 apr
“El funcionario del Departamento de Estado insiste en que EE.UU. reconsiderará las sanciones contra el régimen venezolano si ve actos por parte del cuestionado presidente de Venezuela, como la formación del Consejo Nacional Electoral”.

Maduro tiene que hablar con Guaido, no con EE.UU., dice funcionario estadounidense - CNN Video

Beh, a parlateve... no?
Na bella cena, pesce o carne, champagne, 2 escort....

E tutto viè facile, no? :D

Un bel compromesso ;)
Dove se magna in due, se magna pure in tre .... Poi cor Venezuela magnamo tutti..

Tempo al tempo :)
 
Da un art. Agi.it del luglio 2020:

L'offerta venezuelana, dopo aver raggiunto i 3,2 milioni al giorno 12 anni fa, era in calo a causa di un mix di mancanza di investimenti e corruzione. Tuttavia, le sanzioni di Washington hanno accelerato il declino. Con la capacità di stoccaggio al limite a causa delle difficoltà di collocamento del petrolio, il Venezuela è stato costretto ad ulteriori tagli nell'estrazione, secondo la S&P Global Platts di Londra. Fino al 2018, il Venezuela ha inviato 500.000 bd di greggio negli Stati Uniti e ha ricevuto 120.000 bd di olio leggero e diluenti dagli Stati Uniti. In questo contesto, il numero di piattaforme petrolifere attive in Venezuela è sceso a zero a giugno, secondo il conteggio mensile della società statunitense Baker Hughes, rispetto alle 22 operanti nello stesso mese di un anno fa.

La cifra era di oltre 100 nel 1998. "è un paradosso: il Venezuela, il paese con le maggiori riserve di greggio del mondo, non produce petrolio", ha detto Puente. E un recupero a breve termine, secondo gli esperti, è complicato. "Non solo siamo a un livello minimo, ma potremmo non essere in grado di alzare quel livello minimo", ha detto all'AFP Carlos Mendoza Potellà, un consulente della Banca Centrale del Venezuela (BCV) in materia di petrolio.
*********************
Mi pare evidente che l'embargo petrolifero subito ad opera degli Usa gli ha dato il colpo di grazia.

Vediamo se ho capito bene: il governo chavista, siccome è sovrano, ha il diritto di chiamare gli americani "imperialisti yankee" (2014) e di "infilare i visti dove "devono infilarli" (2014), mentre se gli "imperialisti yankee" (che forse pure loro sono sovrani, che dici?) non vogliono più commerciare con i socialisti chavisti violano i diritti umani?
 
Geoff Ramsey
@gramsey_LatAm
·
9 apr
“El funcionario del Departamento de Estado insiste en que EE.UU. reconsiderará las sanciones contra el régimen venezolano si ve actos por parte del cuestionado presidente de Venezuela, como la formación del Consejo Nacional Electoral”.

Maduro tiene que hablar con Guaido, no con EE.UU., dice funcionario estadounidense - CNN Video

Beh, a parlateve... no?
Na bella cena, pesce o carne, champagne, 2 escort....

E tutto viè facile, no? :D

Un bel compromesso ;)
Dove se magna in due, se magna pure in tre .... Poi cor Venezuela magnamo tutti..

Tempo al tempo :)

Magnano tutti cor Venezuela...tranne chi s'è preso un coccolone ed ha venduto alla banda bassotti :D
 
Fra le seguenti scelte:

1) Sperare che la situazione per il Venenzuela in qualche modo migliori presto, che i venenzuelani tornino a vivere e possano
pagare i loro debiti in modo che qualcuno faccia soldi dimostrando anche di avere avuto ragione

2) Aaugurarsi che la situazioni di stallo si perpetui, che i Venenzuelani continuino a soffrire e non possano
pagari i loro debiti in modo che qualcuno perda soldi e qualcun'altro possa continuare a vantarsi di avere ragione

Per ragioni etiche, di legittimo interesse nonché di stile a costo di passare da povero sprovveduto voterò sempre per la 1)

No, mi spiace. Semplicemente per la seconda, ragioni di legittimo interesse.
L'etica, intesa nel suo significato più elementare, si oppone a che una nazione con un PIL di 42 miliardi di euro paghi un debito di 150.
L'etica impone, al contrario, la soluzione 3): Ristrutturazione del debito con riduzione del nominale tra il 10 e il 20% e diluizione degli interessi.
 
No, mi spiace. Semplicemente per la seconda, ragioni di legittimo interesse.
L'etica, intesa nel suo significato più elementare, si oppone a che una nazione con un PIL di 42 miliardi di euro paghi un debito di 150.
L'etica impone, al contrario, la soluzione 3): Ristrutturazione del debito con riduzione del nominale tra il 10 e il 20% e diluizione degli interessi.

Anvedi aooo...ma come è scito fori sto linguaggio tutto ciancicato? L'etica è venuta fori dopo che hanno vennuto en perdita...prima se volevano arricchì, poi je pijato un coccolone ed hanno vennuto alla banda bassotti. Ma che per caso questi so gli amici di Franca, Manlio, er vikingo :confused:
 
Geoff Ramsey
@gramsey_LatAm
·
9 apr
“El funcionario del Departamento de Estado insiste en que EE.UU. reconsiderará las sanciones contra el régimen venezolano si ve actos por parte del cuestionado presidente de Venezuela, como la formación del Consejo Nacional Electoral”.

Maduro tiene que hablar con Guaido, no con EE.UU., dice funcionario estadounidense - CNN Video

Beh, a parlateve... no?
Na bella cena, pesce o carne, champagne, 2 escort....

E tutto viè facile, no? :D

Un bel compromesso ;)
Dove se magna in due, se magna pure in tre .... Poi cor Venezuela magnamo tutti..

Tempo al tempo :)

TROPPO BELLA!!!
 
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