Venezuela e PDVSA (Vol.166)

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In attesa.. si osserva e si commenta.
Se si e' ottimisti, si comprano quote di Canaima o Copernico in cash.
Se si e' pessimisti radicali, si cerca di vendere al meglio a qualche avvoltoio.
Se si ritiene il futuro del Venezuela difficile da prevedere, e si e' gia' investiti troppo (cioe' oltre il 3% del portafoglio, ai prezzi di costo)..
si aspetta.
A NY, il "patrocinio" del governo italiano si chiama, credo "amicus curiae".. e non conta nulla.
A meno che tu non intenda convincere il governo a pagare le spese legali.
Fossi il Governo, rifiuterei per fondato motivo.
Ma se non aiuta i risparmiatori poi i cittadini maturano la convinzione di operare su un mercato dove vige il far west e dopo chi li presta più i soldi allo Stato?
 
Qualche mese fa ricordo al TG1 una intervista ad un personaggio importante nell’ambito bancario italiano. Alla domanda sul cosa dovessero fare i risparmiatori italiani durante la discesa di borsa di questi mesi rispose: “Nulla. Calma olimpica e attendere la fine della crisi”.
Io aggiungerei di viaggiare e bere acqua a costi contenuti 😎
 
Come molti ho letto e ascoltato le notizie che vedono sia gli iraniani compromessi con il loro teocratico regime oltre che addirittura il presidente russo scegliere come metà del buen ritiro in caso di necessità , proprio il Venezuela. Ritengo questa eventualità molto infausta se corrispondente al vero , significherebbe che ritengono il Venezuela un luogo tranquillo e protetto nel quale " lungamente svernare" in attesa di tempi migliori per le loro sorti , e che è esattamente il contrario dei nostri desiderata che più o meno speranzosamente attende un cambiamento di regime in quel paese , cosa che mi vedrà invecchiare spero senza troppi acciacchi..... 💸😁😁. Saluti ...
 
Anche se parrebbe non sono lovebond ma la versione italica. Anche se più o meno la pensiamo allo stesso modo.

Come molti ho letto e ascoltato le notizie che vedono sia gli iraniani compromessi con il loro teocratico regime oltre che addirittura il presidente russo scegliere come metà del buen ritiro in caso di necessità , proprio il Venezuela. Ritengo questa eventualità molto infausta se corrispondente al vero , significherebbe che ritengono il Venezuela un luogo tranquillo e protetto nel quale " lungamente svernare" in attesa di tempi migliori per le loro sorti , e che è esattamente il contrario dei nostri desiderata che più o meno speranzosamente attende un cambiamento di regime in quel paese , cosa che mi vedrà invecchiare spero senza troppi acciacchi..... 💸😁😁. Saluti ...
Sarebbe per noi un disastro. Gravissimo anche solo che se ne parli.

Alcune osservazioni:

Esiste un numero ufficiale o da fonte autorevole delle quantità realmente detenute dai bh italiani?

Personalmente non credo minimamente in possibili interventi statali. La vicenda argentina , come detto molte volte, era completamente diversa.
Ma non è detto che io abbia SEMPRE ragione...

( PAXOS...isola meravigliosa!)
 
Nuova bozza.... gente contribuite

Egr. Sen. Pinco Pallino


Oggetto: perdita dei risparmi degli investitori in titoli di stato del Venezuela

Con la presente, desidero richiedere il Suo sostegno a tutela di migliaia di famiglie di
risparmiatori che hanno investito in titoli di stato del Venezuela.
Dal novembre 2017 il governo del Venezuela non paga più le cedole e neanche rimborsa i titoli
finiti in scadenza.
Le associazioni dei consumatori, le banche e l'ABI pur avvisati della criticità non intervengono a tutela
dei risparmiatori.
Miliardi di risparmi sono a rischio e le perdite sono consistenti e in caso di prescrizione la perdita sarebbe totale
Sarebbe utile una interrogazione al MEF ed avere una tutela giuziaria come stabilito da un trattato italo-venezuelano

Nella speranza di poter contare sul Suo appoggio per questa importante iniziativa , La


ringrazio per l’attenzione e invio cordiali saluti.


Firma ... Mario Rossi
 
Ultima modifica:
si potrebbe aggiungere il rischio prescrizione, che poi esista o no cambia poco
e anche il fantomatico trattato tra Italia e Venezuela
e che a noi spetterebbe il rimborso a quotazioni pre default
ma ci vorrebbero dati precisi che solo Luisd ne è a conoscenza.
 
si potrebbe aggiungere il rischio prescrizione, che poi esista o no cambia poco
e anche il fantomatico trattato tra Italia e Venezuela
e che a noi spetterebbe il rimborso a quotazioni pre default
ma ci vorrebbero dati precisi che solo Luisd ne è a conoscenza.
Fatto ... modifica in rosso
 
Nuova bozza.... gente contribuite

Egr. Sen. Pinco Pallino


Oggetto: perdita dei risparmi degli investitori in titoli di stato del Venezuela

Con la presente, desidero richiedere il Suo sostegno a tutela di migliaia di famiglie di
risparmiatori che hanno investito in titoli di stato del Venezuela.
Dal novembre 2017 il governo del Venezuela non paga più le cedole e neanche rimborsa i titoli
finiti in scadenza.
Le associazioni dei consumatori, le banche e l'ABI pur avvisati della criticità non intervengono a tutela
dei risparmiatori.
Miliardi di risparmi sono a rischio e le perdite sono consistenti e in caso di prescrizione la perdita sarebbe totale
Sarebbe utile una interrogazione al MEF ed avere una tutela giuziaria come stabilito da un trattato italo-venezuelano

Nella speranza di poter contare sul Suo appoggio per questa importante iniziativa , La


ringrazio per l’attenzione e invio cordiali saluti.


Firma ... Mario Rossi
Miei commenti:

1) mandare e-mails a parlamentari e' un diritto, e non costa nulla. Male non fa.
2) a parte lo spelling della parola "giudiziaria"... se il trattato bilaterale e' vigente, il diritto ad adire ad arbitrato sussiste. Ma non vi e' mai stato, credo, un obbligo dello Stato italiano di pagare le spese giudiziarie dei privati, tanto e' vero che nel caso Argentina intervenne l'ABI (associazione privata) tramite un veicolo ad hoc (task force argentina). Il Governo si guardo' bene dal prendere iniziative concrete.
3) circa il concetto che gli investitori hanno diritto all'intero claim, nessuno lo contesta, ma chi deve pagare e' il debitore, non lo Stato italiano o le banche italiane. Se il debitore non onora le sentenze, giudiziarie o arbitrali, di condanna a pagare, l'Italia non puo' far nulla, se non sequestrare i proventi di ipotetiche nuove emissioni di titoli con giurisdizione italiana, che in pratica non esistono ne esisteranno. Se vi sono sentenze di condanna a pagare valide o delibate in Italia, e vi sono beni commerciali del debitore siti in Italia, il creditore ricorrente puo' chiederne il sequestro giudiziario. In pratica, tuttavia, non vi sono beni sequestrabili di rilievo.
4) le quotazioni pre-default, invece, non hanno alcuna rilevanza rispetto al claim. Se un titolo di 1.000 dollari nominali va in default, il creditore ha diritto a ricevere 1.000 dollari +interessi e spese, indipendentemente dal fatto che il titolo e' stato pagato 1.000, 1.100, 500 o 55. Un prezzo pagato molto inferiore al nominale riflette unicamente una aspettativa limitata d potere in effetti ottenere il rimborso dovuto per tempo e per intero.

5) quanto sopra deriva banalmente dall'ABC delle obbligazioni NY law.
 
Come molti ho letto e ascoltato le notizie che vedono sia gli iraniani compromessi con il loro teocratico regime oltre che addirittura il presidente russo scegliere come metà del buen ritiro in caso di necessità , proprio il Venezuela. Ritengo questa eventualità molto infausta se corrispondente al vero , significherebbe che ritengono il Venezuela un luogo tranquillo e protetto nel quale " lungamente svernare" in attesa di tempi migliori per le loro sorti , e che è esattamente il contrario dei nostri desiderata che più o meno speranzosamente attende un cambiamento di regime in quel paese , cosa che mi vedrà invecchiare spero senza troppi acciacchi..... 💸😁😁. Saluti ...
Trattasi di "Fake" colossale messa in giro ad arte dal mainstream filoamericano.
Non credeteci !

Buon fine settimana.
 
Miei commenti:

1) mandare e-mails a parlamentari e' un diritto, e non costa nulla. Male non fa.
2) a parte lo spelling della parola "giudiziaria"... se il trattato bilaterale e' vigente, il diritto ad adire ad arbitrato sussiste. Ma non vi e' mai stato, credo, un obbligo dello Stato italiano di pagare le spese giudiziarie dei privati, tanto e' vero che nel caso Argentina intervenne l'ABI (associazione privata) tramite un veicolo ad hoc (task force argentina). Il Governo si guardo' bene dal prendere iniziative concrete.
3) circa il concetto che gli investitori hanno diritto all'intero claim, nessuno lo contesta, ma chi deve pagare e' il debitore, non lo Stato italiano o le banche italiane. Se il debitore non onora le sentenze, giudiziarie o arbitrali, di condanna a pagare, l'Italia non puo' far nulla, se non sequestrare i proventi di ipotetiche nuove emissioni di titoli con giurisdizione italiana, che in pratica non esistono ne esisteranno. Se vi sono sentenze di condanna a pagare valide o delibate in Italia, e vi sono beni commerciali del debitore siti in Italia, il creditore ricorrente puo' chiederne il sequestro giudiziario. In pratica, tuttavia, non vi sono beni sequestrabili di rilievo.
4) le quotazioni pre-default, invece, non hanno alcuna rilevanza rispetto al claim. Se un titolo di 1.000 dollari nominali va in default, il creditore ha diritto a ricevere 1.000 dollari +interessi e spese, indipendentemente dal fatto che il titolo e' stato pagato 1.000, 1.100, 500 o 55. Un prezzo pagato molto inferiore al nominale riflette unicamente una aspettativa limitata d potere in effetti ottenere il rimborso dovuto per tempo e per intero.

5) quanto sopra deriva banalmente dall'ABC delle obbligazioni NY law.
Per quanto mi riguarda mi basta che ci sia un impegno minimo e una interrogazione è un grande passo.
Non chiedo soldi ma chiarimenti da chi VERAMENTE ha delle competenze e titoli per farlo.
Al MEF ci sono dirigenti che prendono 200 k ...
La costituzione tutela il risparmio.
ma tu hai studiato diritto a scienze politiche?
 
Miei commenti:

1) mandare e-mails a parlamentari e' un diritto, e non costa nulla. Male non fa.
2) a parte lo spelling della parola "giudiziaria"... se il trattato bilaterale e' vigente, il diritto ad adire ad arbitrato sussiste. Ma non vi e' mai stato, credo, un obbligo dello Stato italiano di pagare le spese giudiziarie dei privati, tanto e' vero che nel caso Argentina intervenne l'ABI (associazione privata) tramite un veicolo ad hoc (task force argentina). Il Governo si guardo' bene dal prendere iniziative concrete.
3) circa il concetto che gli investitori hanno diritto all'intero claim, nessuno lo contesta, ma chi deve pagare e' il debitore, non lo Stato italiano o le banche italiane. Se il debitore non onora le sentenze, giudiziarie o arbitrali, di condanna a pagare, l'Italia non puo' far nulla, se non sequestrare i proventi di ipotetiche nuove emissioni di titoli con giurisdizione italiana, che in pratica non esistono ne esisteranno. Se vi sono sentenze di condanna a pagare valide o delibate in Italia, e vi sono beni commerciali del debitore siti in Italia, il creditore ricorrente puo' chiederne il sequestro giudiziario. In pratica, tuttavia, non vi sono beni sequestrabili di rilievo.
4) le quotazioni pre-default, invece, non hanno alcuna rilevanza rispetto al claim. Se un titolo di 1.000 dollari nominali va in default, il creditore ha diritto a ricevere 1.000 dollari +interessi e spese, indipendentemente dal fatto che il titolo e' stato pagato 1.000, 1.100, 500 o 55. Un prezzo pagato molto inferiore al nominale riflette unicamente una aspettativa limitata d potere in effetti ottenere il rimborso dovuto per tempo e per intero.

5) quanto sopra deriva banalmente dall'ABC delle obbligazioni NY law.
fondamentalmente la penso e l'ho sempre pensata come te, un tentativo si può fare, non costa nulla, poi visto che Luisd sfracassa le @@ a mo di un martello pneumatico con il trattato tra Italia e Venezuela e tutto il resto della sua teoria nella peggiore delle ipotesi, se avranno la decenza di rispondere su cui dubito fortemente, ci consiglieranno di andare a fare una visita alla neuro.
 
Per quanto mi riguarda mi basta che ci sia un impegno minimo e una interrogazione è un grande passo.
Non chiedo soldi ma chiarimenti da chi VERAMENTE ha delle competenze e titoli per farlo.
Al MEF ci sono dirigenti che prendono 200 k ...
La costituzione tutela il risparmio.
ma tu hai studiato diritto a scienze politiche?
ho espresso il mio parere.
Libero tu di avere parere diverso.
Scrivere e-mails e' a costo zero, e non fa certamente danni.
Se i risparmiatori italiani coinvolti si associano e prendono iniziative,
la cosa di per se va benone.
L'unico punto in cui la pensiamo diversamente e' nel fatto che io temo risultato pratico zero.
La mia e' un'opinione del tutto accademica, non risiedendo in Italia da un quarto di secolo.
 
fondamentalmente la penso e l'ho sempre pensata come te, un tentativo si può fare, non costa nulla, poi visto che Luisd sfracassa le @@ a mo di un martello pneumatico con il trattato tra Italia e Venezuela e tutto il resto della sua teoria nella peggiore delle ipotesi, se avranno la decenza di rispondere su cui dubito fortemente, ci consiglieranno di andare a fare una visita alla neuro.
qualcuno che ti risponde lo trovi sempre.
Rispondere a un messaggio di un elettore non costa nulla, ed e' un assistente ad occuparsene.
Fare interrogazioni parlamentari non costa ugualmente nulla.
Il problema e' che, pendenti le sanzioni, l'Italia neppure volendo ha maniera di obbligare Maduro a pagare.
Abbiamo peraltro al momento un governo di destra in Italia, del tutto ostile per definizione al regime al potere a Caracas.
Nel caso dell'Argentina molti obbligazionisti si sono girati contro la banca depositaria, che in molti casi non aveva rispettato i criteri di rischio e informazione imposti dalla legge.
Dopo quell'esperienza, quasi tutte le banche italiane hanno avuto maggiore cautela per eliminare tale rischio.
 
Stiamo uscendo fuori tema....
Per chi è interessato a collaborare alla stesura del corpo della lettera ogni contributo sarà utile
Hai idea a chi inviarla? Ai capo gruppo di Camera e Senato dei rispettivi partiti? Al Ministro ed ai Sottosegretari del MEF?

Lo avevo già domandato: abbiamo idea di quanti siano i risparmiatori italiani coinvolti e per quale importo totale?
 
Stato
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