Venezuela e PDVSA (Vol.173)

  • Ecco la 68° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    La settimana è stata all’insegna degli acquisti per i principali listini internazionali. Gli indici americani S&P 500, Nasdaq e Dow Jones hanno aggiornato i massimi storici dopo i dati americani sui prezzi al consumo di mercoledì, che hanno evidenziato una discesa in linea con le aspettative, con l’inflazione headline al 3,4% e l’indice al 3,6% annuo, allentando i timori per un’inflazione persistente. Anche le vendite al dettaglio Usa sono rimaste invariate su base mensile, suggerendo un raffreddamento dei consumi che hanno fin qui sostenuto i prezzi. Questi dati, dunque, rafforzano complessivamente le possibilità di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed (le scommesse del mercato sono ora per due tagli nel 2024). Per continuare a leggere visita il link

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Stato
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Io sarei davvero curioso di vedere un'avvocato sconosciuto di una città di provincia dibattere una causa di cui non esistono precedenti nel diritto internazionale davanti al tribunale di New York. :o

Complimenti per l’ottimismo a chi si è iscritto in questo gruppo OK!
Per dibattere cause a NY, occorre essere iscritti al NY bar.
le sentenze non "costringono" un sovrano straniero a pagare, ma i sequestri giudiziari si.
Inoltre le sentenze non prescrivono, e continuano ad accrescere interessi legali. (credo al 9% annuo).
Se bastasse andare in tribunale per incassare, ci andrebbero tutti, e non vi sarebbero defaults.
 
L'ultima che hai scritto.
L'ultima preoccupazione per il maDuro è quella di rimborsare il debito. Forse,magari,chissàmai che fra qualche anno decida di ritrutturare, Argentina insegna, tagliando del 50% e con 0,30% annuo e scadenza a 50 anni.
Argentina ultimo default taglio 6% 6 mesi ci hanno messo a discuterlo sono gli stessi che hanno il debito del Venezuela per cui azzecca GARBUGLI ITALICO SERVE A UNA MINKKK
 
Riflettendo sul futuro ci sono due temi che emergono sul finire di questo anno. Uno positivo e l'altro negativo per noi bondholder:

1. POSITIVO: Le tensioni crescenti sul Mar Rosso sicuramente spingono la pressione sugli US per smarcarsi sempre più dalla dipendenza dall'oil dei Paesi dell'area;
2. NEGATIVO. L'estrema incertezza sul voto in US. In campagna elettorale la questione Venezuela potrebbe esser strumentalizzata dal GOP (dubito si lascino sfuggire un occasione tanto ghiotta) associandola all'eterno cavallo di battaglia dei migranti. In quel caso, pur essendoci una sostanziale continuità nella politica estera al cambio di amm.ne, una presidenza a guida repubblicana (Trump o meno) potrebbe rappresentare un ostacolo al processo di ristrutturazione del debito.

PS: poi ci sono due date da tener d'occhio:
- quella del 31/1 :se i bonos fossero reinseriti negli indici JPMorgan dei mercati emergenti scatterebbero gli acquisti automatici e un upside verso i 30 appare molto probabile;
- la data in cui la Corte Suprema deciderà sul ricorso della Machado.
 
Ultima modifica:
Fineco non quota la 7mg23 9% ; altre banche la quotano ?
 
*Biden può trasformare il suo controverso accordo con il Venezuela in un progresso atteso da tempo*

Per un quarto di secolo, gli Stati Uniti hanno tentato senza successo di arginare l’arretramento democratico del Venezuela e l’allineamento con gli avversari americani. Con lo scambio di prigionieri della scorsa settimana e la precedente tabella di marcia elettorale orchestrata dagli Stati Uniti firmata dal governo e dall’opposizione venezuelana, l’amministrazione Biden ha la possibilità di riuscire laddove i suoi predecessori non sono stati all’altezza.

L’accordo elettorale raggiunto alle Barbados in ottobre, seguito dalla revoca condizionata di alcune sanzioni economiche statunitensi nei confronti del Venezuela, ha alimentato le speranze per un voto presidenziale credibile l’anno prossimo e un po’ di sollievo per una popolazione impoverita che ha sopportato il peso delle sanzioni oltre a cattiva gestione economica da parte del governo di Nicolas Maduro.

I critici hanno criticato l’accordo e accusato l’amministrazione Biden di offrire concessioni a un governo autocratico con precedenti di non conformità con gli accordi negoziati. In questo caso, tuttavia, i negoziati tra Stati Uniti e Venezuela hanno già portato a una serie di sviluppi positivi.

In primo luogo, il regime di Maduro ha accettato di accettare voli di migranti venezuelani deportati dagli Stati Uniti.

In secondo luogo, il governo venezuelano ha consentito lo svolgimento delle primarie presidenziali dell’opposizione, incoronando Maria Corina Machado, acerrima critica del regime, leader dell’opposizione.

In terzo luogo, i prigionieri politici venezuelani e gli americani detenuti dal regime sono stati rilasciati.

In quarto luogo, il Carter Center, una delle organizzazioni incaricate di osservare le elezioni del prossimo anno, ha visitato il Venezuela.

In quinto luogo, l’organismo elettorale nazionale venezuelano ha avviato un aggiornamento del suo registro degli elettori ormai obsoleto.

In sesto luogo, un fuggitivo fuggito dagli Stati Uniti prima della condanna per concussione e corruzione è stato rimpatriato dal Venezuela, anche se a quanto pare il prezzo era il rilascio di un uomo d’affari colombiano incriminato negli Stati Uniti per riciclaggio di denaro per conto del regime di Maduro.

Settimo, il regime sta permettendo a Machado, a cui il governo ha squalificato la candidatura, di ricorrere in appello contro il suo divieto.

Indurre il governo venezuelano ad adottare queste misure è stata un’impresa diplomatica impressionante, dato che Maduro è senza dubbio a conoscenza dei sondaggi che mostrano che perderebbe un’elezione vera e propria con una valanga di voti.

Ora arriva la parte difficile, a cominciare dalla questione decisiva della candidatura di Machado. Gli Stati Uniti non saranno in grado di riconoscere un’elezione in cui a un candidato che ha ottenuto più del 90% dei voti in primarie ad alta affluenza alle urne viene impedito di candidarsi.

L’amministrazione Biden, tuttavia, mantiene la sua influenza. Le licenze del Dipartimento del Tesoro che autorizzano transazioni riguardanti petrolio e gas venezuelani, strumenti minerari e finanziari scadono a metà aprile. A quel punto, ci si aspetta che il regime abbia revocato il divieto nei confronti di Machado e adottato altre misure, tra cui l’invito formale di osservatori elettorali e la garanzia di pari accesso ai media.
Il governo venezuelano potrebbe scommettere che, in caso di violazione dell’accordo delle Barbados – ad esempio arrestando nuovamente attivisti democratici – l’amministrazione Biden esiterà a reimporre sanzioni che potrebbero minare i suoi stessi interessi. Una maggiore quantità di petrolio venezuelano sul mercato abbasserebbe i prezzi della benzina, anche se in misura modesta, e un’economia venezuelana in crescita potrebbe ridurre l’immigrazione clandestina.

L’amministrazione, tuttavia, ha ripetutamente insistito pubblicamente sul fatto che reimporrà le sanzioni se il Venezuela non rispetterà i suoi impegni elettorali. La domanda è quale forma assumerebbe un nuovo sistema di sanzioni, poiché alcuni assistenti di Biden si opporranno alla reimposizione di tutte le sanzioni ereditate dall’amministrazione Trump.

Vale la pena ricordare che i consiglieri di Trump avevano descritto le sanzioni sul petrolio venezuelano come “l’opzione nucleare” ed esitavano a imporle per paura che avrebbero paralizzato ulteriormente l’economia venezuelana senza rimuovere Maduro. Sfortunatamente, questo è quello che è successo. L’amministrazione Trump aveva previsto che nel 2019 il regime sarebbe caduto nel giro di pochi giorni o settimane. Ciò che all’epoca avrebbe potuto far parte di una mossa politica plausibile non è necessariamente adatto cinque anni dopo, poiché l’opposizione venezuelana evita la ribellione a favore di negoziati ed elezioni.

Lo scenario migliore, ovviamente, è che l’attuazione dell’accordo delle Barbados eviterà la necessità per gli Stati Uniti di reimporre o rimodellare le sanzioni contro il Venezuela. Sarebbe una vittoria non solo per Biden, ma, cosa più importante, per il popolo venezuelano che soffre da troppo tempo.
 
Domanda di servizio...
Quando scrivo un messaggio tutte le opzioni della scrittura oltre alla possibilità di inserire link mi sono disattivate. É così anche per voi?
 
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No sono sempre posizionate in alto
 

L’Etiopia finisce in default, è il terzo Paese africano dallo scoppio del Covid​

Addis Abeba scivola in insolvenza sul suo debito estero, accodandosi a Zambia nel 2020 e Ghana nel 2022. Come si è arrivati alla crisi dell’ex «miracolo» del Corno d’Africa​

Ormai quando leggo la parola DEFAULT...
 
Buongiorno mi dite quali banche permettono la vendita dei Venezuela in otc
 
Risparmio, nel 2023 i riscatti dal gestito sfiorano i 50 miliardi. Ossigeno solo dai fondi obbligazionari - MilanoFinanza News

Risparmio, nel 2023 i riscatti dal gestito sfiorano i 50 miliardi. Ossigeno solo dai fondi obbligazionari​

di Marco Capponi
tempo di lettura 2 min

A novembre, certifica Assogestioni, l’industria ha mostrato deflussi superiori ai 7 miliardi. L’effetto mercato fa salire, però, il patrimonio sopra i 2.250 miliardi. Campioni del mese Poste, Arca, Mediolanum e Jp Morgan Am​


L’anno nero per l’industria del risparmio gestito italiano rischia di chiudersi con riscatti superiori ai 50 miliardi di euro. E questo nonostante l’effetto mercato positivo, quantificato a novembre in un robusto +3%, continui a far salire il patrimonio delle associate. Secondo quanto certificato da Assogestioni, associazione di categoria dell’asset management guidata da Carlo Trabattoni, il mese di novembre ha mostrato riscatti superiori ai 7 miliardi, che si confrontano con gli 8,1 di ottobre e portano il totale da inizio anno a 49,5 miliardi.



Ora entrano nel Venezuela.....

:D


Ma ci sarà stato questo disinvestimento per esigenze? O i fondi comuni non attraggono più?
 
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IO FACCIO COPIA INCOLLA IN MODIFICA MESSAGGIO
WWW.CON CALMA SI VA AVANTI .VE
 
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