Venezuela e PDVSA (Vol.176)

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I miliardi privati disponibili ci sono.
Il tempo si misura a parer mio in 2-3 anni.
Ma nessuno investe grandi somme senza una situazione politica chiara.
I miliardi chi li mette ? e quanti ne servono per avviare la produzione per esempio di un milione.
Poi quanti di quelli incassati saranno destinati ai BH?


Prima vedere cammello !
 
Va a finire che raggiungiamo l'Argentina come tempistica 😶
 
Suggerisco di ripassare la storia delle ultime elezioni regionali, specie quelle nello stato Barinas.

Poi di verificare chi ha piazzato i 2 oppositori presenti nel direttivo dell'attuale CNE.

Quindi di vedere se fra gli attuali pretendenti alla candidatura unitaria dell'opposizione esiste qualcuno più garantito di Rosales.

Ed eventualmente, ma solo alla fine, parlare ancora di insostenibilità.
Il regime chavista, per sua scelta , mantiene in piedi una parvenza minima di legalità, limitando per esempio il numero dei prigionieri politici a solo 296 e limitandosi ad inibire prima la MCM e poi la filosofa ottantenne senza arrestarle. Cosa che sarebbe avvenuta in altri Paesi. Ma la sostanza , cioè il controllo del potere, non cambia.

Le elezioni nel Barinas furono vinte da un oppositore, i chavisti le fecero ripetere con un altro candidato ( perche il vincitore venne inibito) che prevalse ugualmente ed a quasto punto i chavisti abbozzarono; anche perché il governatore del Barinas conta ben poco.

Qua parliamo del potere vero ; quello che controlla forze armate, servizi, Pdvsa e che arresta o inibisce a suo piacimento.

Ovviamente, come quasi sempre, ogniuno rimarrà delle proprie idee.
 
Il regime chavista, per sua scelta , mantiene in piedi una parvenza minima di legalità, limitando per esempio il numero dei prigionieri politici a solo 296 e limitandosi ad inibire prima la MCM e poi la filosofa ottantenne senza arrestarle. Cosa che sarebbe avvenuta in altri Paesi. Ma la sostanza , cioè il controllo del potere, non cambia.

Le elezioni nel Barinas furono vinte da un oppositore, i chavisti le fecero ripetere con un altro candidato ( perche il vincitore venne inibito) che prevalse ugualmente ed a quasto punto i chavisti abbozzarono; anche perché il governatore del Barinas conta ben poco.

Qua parliamo del potere vero ; quello che controlla forze armate, servizi, Pdvsa e che arresta o inibisce a suo piacimento.

Ovviamente, come quasi sempre, ogniuno rimarrà delle proprie idee.
meglio fidarsi del book ...
 
Anche se di poco, ma oggi tutte verdi...........

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Ecco i candidati, ci sono tanti cloni nicolini.....

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Analisi condivisibile .

Fernando Mires: “María Corina Machado es para Maduro una sentencia de muerte o de exilio”

Fernando Mires: "María Corina Machado è per Maduro una condanna a morte o in esilio"​

Lo scrittore politico e filosofo cileno ritiene che non si tratta di scegliere tra Corina Yoris e Manuel Rosales: "Si tratta di scegliere tra Rosales e un altro accettato dall'autocrazia"

Per lo scrittore politico e filosofo cileno Fernando Miresche Nicolás Maduro preferisca Manuel Rosales come candidato dell'opposizione per le elezioni presidenzialidi luglio "si capisce da solo", ha detto: "María Corina Machado è per lui una condanna a morte o di esilio. Rosales, invece, aprirebbe la possibilità di un'uscita concordata, cioè un'uscita politica e non apocalittica.

Nel suo account X, Mires ha sottolineato che è un fatto che Corina Yoris, quella scelta da María Corina Machado per sostituirla, non sarà candidata. “Non perché non lo merita. Nemmeno perché Maduro non lo vuole. Non lo sarà perché l'opposizione non ha mezzi per imporla, così come il 'presidente Guaidó' non ne aveva nessuno per mettere 'fine all'usurpazione'. Da lì dobbiamo partire", ha detto.

Ha aggiunto che anche se Machado è la persona giusta per guidare una rivoluzione trionfante, il Venezuela è lontano da questo. "Quello che potrebbe venire, se si tolgono le batterie dalla follia, è la possibilità di un'uscita concordata, che come sempre sarebbe brutta, ma necessaria", ha detto.

Per Mires non si tratta di scegliere tra Yoris e Rosales. "Si tratta di scegliere tra Rosales e un altro accettato dall'autocrazia".

Ha spiegato che questa è la realtà a cui ha portato l'opposizione con la sua "infelice astensione del 2018 e poi con la "Guaidoeada", e questo, non un altro, "è il punto di partenza ora".

 
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