Vincenzo Agnetti

chissà a cosa sta pensando il tizio appena uscito dal barbiere:mmmm:
 

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un pò di concettuale me lo concedete sempre, dai:D

Nel 1962 partì per l’Argentina dove rimase fino al 1967 lavorando nel campo dell’automazione elettronica e scrivendo il romanzo «Obsoleto». Fu il periodo da lui stesso definito «Liquidazionismo» o anche «arte no», perché smise di dipingere.
Nel 1975 lasciò di nuovo Milano per andare a New York dove aprì uno studio e riprese la collaborazione con Robert Feldman nella cui galleria, nello stesso anno, tenne la prima esposizione americana «Immagine di una mostra».
E sempre nel 1975 espose anche alla galleria Sonnabend di Parigi una serie di opere sul concetto di equivalenza, «Gli eventi precipitano».
 

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" Io sono stato colpito da questo fotografo di circa cento anni fa , che era un grande fotografo. Ho trovato le sue immagini incollate in un vecchio album , che ho comprato da un rigattiere a Gibilterra. Erano piccole foto in bianco e nero , che un altro anonimo ha successivamente acquarellato. Io le ho rifotografate con una macchina da dilettante , le ho fatte ingrandire in un modo particolare e ho ottenuto queste cose. Mi interessano perché sono di un poeta che usava le foto.
Da parte mia ho voluto inserirmi in questo spessore poetico "
Vincenzo Agnetti

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Vi segnalo la mostra dedicata a Vincenzo Agnetti presso la nuova sede della Osart gallery di Milano, cosa ne pensate?
 
30k + diritti per il Libro dimenticato a Memoria proposto da Minerva
 
Avevo anche io fatto la stessa domanda su quanti ne avesse fatti nel 3D su Sotheby's. A mio modo di vedere, decisamente troppi.
 
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